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Autore: GerardaWay_Antisocial    02/10/2013    1 recensioni
***STORIA IN REVISIONE FINO AL PRIMO CAPITOLO***
Andrea Cornelia Houdson, una ragazza semplice, in cerca di una nuova possibilità. Riuscirà a trovare l'opportunità che cerca? Ma sopratutto, riuscirà a rapire il cuore di Dominic James Howard?
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dominic Howard
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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Ecco qua il capitolo 10. Ora, alcune avvertenze, il capitolo precedente non mi ha appassionato ne emozionato, il perché non lo capisco. Bene ora, il capitolo 10 è un capitolo molto molto.....no non spoilero ^-^.

 

Buona lettura :3

 

Andy.

 

Andrea.

 

Avevo collassato. In quel parco. Davanti a Dominic. Era questo che mi spaccava in due lo stomaco, quella sensazione di aver mostrato la tua debolezza ad un uomo che aveva barbaramente distrutto la mia fiducia. Mi sentii tradita. Non sono riuscita a tenere il dolore dentro me. Ho dovuto farti male. Ma alla fine cosa soffro a fare? Non stiamo insieme. Non siamo una cosa sola. Non siamo nulla. Ci sono stati solo dei baci in fin dei conti. Nulla di più. I sentimenti non contano più. Non volevano dimettermi. Volevano essere certi della causa. Volevo andarmene. Ero attaccata a trecento flebo e macchine per il controllo del mio fisico. Voglio andare via da questo posto. Cercai di mettermi a sedere. Ero pesante e stanca. Nei vari e vani tentativi di sedermi entrò Dominic. In primo luogo, non si accorse della mia presenza mentale. Si sedette sulla sedia non poco lontana dal mio letto ed iniziò a mordere il panino. Dopo molti morsi alzò lo sguardo e mi vide. Ero riuscita a star su coi gomiti. Si alzò immediatamente, portando con se il panino che continuava a tentarmi.

-Come stai?-mi chiese masticando.

-Benissimo non vedi?-gli risposi acida. Mamma mia che coglione.

-Sei collassata.-mi disse con una faccia da ebete.

-Ma davvero? Pensavo di essermi addormentata.-gli dissi rimanendo dell'acida ironia.

-Mi hai fatto spaventare..-disse lui con un tono da cane bastonato. Mi dai sui nervi.

-Ti ho fatto spaventare? Oh povera stella.-dissi sorridendo.-Sai potevo morire.-tornai acida.

-Già.- confortante. Già è proprio quello che vuoi sentirti dire.

-Hai già ricevuto il premio per l'uomo dell'anno?-

-No.-scoppiò a ridere.

-Cosa cazzo ridi?-gli dissi impassibile.

-La situazione mi mette allegria.-rispose sereno.

-Non c'è nulla per cui sorridere...ah, già hai quella troia australiana.-ero arrivata al limite della sopportazione. Volevo che sparisse. Volevo che andasse via. Hai rotto. Sei scorretto ed in più mi fai anche incazzare. Ma vaffanculo.

-Beh si lei almeno c'è stata.-disse seccato.

-Vai giù in strada, procurati un cartello con su scritto “sesso gratis”, vedi quante ci stanno, tesoro.-

-Mi trattano bene, loro.-controbatté lui sorridendo.

-Loro non ti donano fiducia.-dissi seria.

-Perché mi avresti dato fiducia?-aveva una strana luce negli occhi. Non capivo se era originata dal suo attacco o da fatto che stava mentendo. Non voleva farmi male, però lo faceva.

-Ah pensavo che fra noi ci fosse qualcosa. Mi sbagliavo. Potresti anche andare sai? Cosa cazzo ci rimani a fare qui. Hai un mondo da fotterti.-

Alle mie parole buttò il panino nel cestino, prese la giacca e si diresse verso di me.

-Fanculo stronza.-prese il mio mento con forza e mi baciò. A stampo ma mi bacio. Sorrise da sadico. Che pezzo di merda. Vai, vai nel tuo modo mediocre da persona sopravalutata. Torna al tuo trombare qui e là.

Dominic.

 

La fame mi annebbiava i pensieri. Decisi di andare a prendermi un panino. Era una di quelle stozze piene di tutto. Risalii immediatamente. Volevo mangiare in stanza, per non perdermi il risveglio di Andrea. Tutto preso dal panino, mi sedetti su quella poltrona scomodissima. Non era affatto male. Delizioso. Alzai gli occhi per un momento e la vidi. Mi fissava. Mi sento come se fossi stato io a mandarla in ospedale. Come se l'avessi ferita mortalmente. Beh in un certo senso era così. Mi alzai immediatamente, solo per vederla meglio.

-Come stai?- le chiesi masticando ancora l'ultimo boccone. Si coglione sta benissimo non vedi?

-Benissimo non vedi?-mi rispose ironizzando con acidità.

-Sei collassata.-si bravo Dominic non usarlo il cervello.

-Ma davvero? Pensavo di essermi addormentata.-disse ancor più acida.

-Mi hai fatto spaventare..-ecco bravo fai il sottomesso preoccupato.

-Ti ho fatto spaventare? Oh povera stella.-sorrideva in modo finto. Come se volesse farmi ancor più male.-Sai potevo morire.-

-Già.-cosa stai confortando, un sasso?

-Hai già ricevuto il premio per l'uomo dell'anno?-aveva la forza di ironizzare. Stai iniziando ad urtarmi, Andrea. Stai attenta.

-No.-le risposi ridendo con nervosismo.

-Cosa cazzo ridi?-mi chiese senza far trapassare emozioni. Continua così. Continua e vedrai la mia ira.

-La situazione mi mette allegria.-le risposi cercando di mantenere la calma.

-Non c'è nulla per cui sorridere...ah, già hai quella troia australiana.-disse con un tono di voce sottile, sconnesso, nervoso. Ci tieni a farmi incazzare.

-Beh si lei almeno c'è stata.-risposi alla provocazione dandole motivo di inquietarsi ancor di più. Sorrisi per aumentare il suo odio verso di me. Vuoi odiarmi Andrea? Ti darò un motivo ancor più grave.

-Vai giù in strada, procurati un cartello con su scritto “sesso gratis”, vedi quante ci stanno, tesoro.- No, non mi fai male.

-Mi trattano bene, loro.-le risposi sempre sorridendo. Muori, dentro.

-Loro non ti donano fiducia.-disse celandosi dietro le serietà.

-Perché mi avresti dato fiducia?- mi aveva dato fiducia davvero. Mi amava davvero.

-Ah pensavo che fra noi ci fosse qualcosa. Mi sbagliavo. Potresti anche andare sai? Cosa cazzo ci rimani a fare qui. Hai un mondo da fotterti.-disse impassibile. Quello che muore sono io. Presi il panino e lo gettai nel cestino. Presi la giacca ed andai di nuovo verso di lei.

-Fanculo stronza.-le dissi. Presi il suo mento e la baciai. Ho preso le tue labbra. Visto? La guardai sorridendo. Poi me ne andai. Andai verso il secondo albergo dove avevo cercato rifugio. Dove speravo di ritrovare la pace dell'anima. La verità mi aveva ferito. Ero davvero quello che si fotteva il mondo. Lei lo sapeva ma era disposta ad amarmi ugualmente. Io son stato così preso dalle futili situazioni e da nulli sentimenti, non sono stato capace di accorgermi che fra le mani non avevo una da trombare ma una ragazza che dovevo amare per davvero. Sai, vorrei ricominciare la mia vita solo per poter vedere se commetto gli stessi errori. Ora sono qui. Disperato per il dolore che ti ho procurato. Disperato per il dolore che sto sentendo, solo ora so che è amore. Ora, ora è tardi. Troppo tardi. Volata via come una foglia in autunno...

 

Dopo un paio d'ore decisi di andare a trovarla. Per darle le mie scuse.

Entrai in ospedale. Entrai nella stanza ma era vuota.

 

Era davvero volata via.

  
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