Serie TV > Glee
Segui la storia  |      
Autore: Frankie92    02/10/2013    4 recensioni
Dal testo:
Aveva talmente fretta che per poco neanche si accorse di un altro ragazzo, coperto solo da un asciugamano e intento a lavarsi i denti.
Blaine sgranò gli occhi: perché c'era un tizio mezzo nudo nel suo bagno? "Uhm..."
L'altro finì di sciacquarsi la bocca e si asciugò la mano prima di renderla verso di lui "Ok, questo è un primo incontro decisamente strano. Sono Kurt Hummel, il nuovo coinquilino? Dimmi che sei il ragazzo di Rachel o sono costretto a dirti che ho seguito lezioni di karate da piccolo"
----------------------------------------------------
Blaine Anderson ha 24 anni, vive a New York con la sua ragazza Rachel e un sogno nel cassetto.
Kurt Hummel ha 24 anni, è tornato nella Grande Mela dopo un lungo viaggio e si ritrova in un nuovo appartamento con una coppia di coinquilini.
Due personalità differenti, due sogni diversi.
Ed eventi che porteranno a esiti sorprendenti.
[Klaine; ispirata alla storia di Christian e Ollie, da "Verbotene Liebe"]
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt, Blaine/Rachel, Sebastian/Thad
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Don't be afraid to love 


Pairing: Klaine, Thadastian, min. Anderberry
Rating: Arancione
Genere: Commedia
Avvertenze: questa mini long segue in linea generale la storia di Ollie e Christian, tratta dalla soap opera Verbotene Liebe (Amore Proibito); personaggi lievemente OOC; piccolo triangolo amoroso iniziale

 
Capitolo Uno


 "21, 22, 23, 24...."
"Blaine, tesoro! Sono a casa!"
"25, 26, 27"
"Ehi, sportivo! Non ti sei allenato abbastanza per il momento?"
"28, 29 e 30" Blaine si accasciò a terra con un sospiro "Ehi, scusa, ma era l'ultima serie di flessioni di oggi"
"Mmh, un saluto corretto sarebbe un modo per farsi perdonare"
Il ragazzo scoppiò a ridere e si alzò in piedi "Vediamo cosa posso fare per Miss Rachel Berry" si avvicinò alla ragazza e la baciò dolcemente "Allora piccola, come sono andate le audizioni?"
Rachel sospirò e iniziò a mettere a posto le buste della spesa appena fatta "Hanno scelto un'altra ragazza" rispose stizzita "Si dice in giro che sia stata con il regista"
"Rach, sono solo voci"
"No, ne sono sicura: la mia voce è decisamente migliore della sua"
Blaine roteò gli occhi: era meglio non discutere con lei su queste cose "Inizio a preparare la cena, va bene?"
"Uhm, riso integrale e verdure?" propose Rachel con un sorrisetto.
"Per te, per me una bella bistecca" la baciò sulla fronte e fece per prendere tutto l'occorrente quando Will, il padrone del loro appartamento, entrò dentro casa.
"Ehi ragazzi ci sono delle novità" 
Blaine aveva conosciuto Will Shuester quando suo fratello Cooper aveva affittato l'appartamento vicino al suo, proprio davanti al bar che il ragazzo aveva comprato e che stava avendo un discreto successo. Visto le dimensioni ridotte dell'appartamento del fratello, Blaine aveva accettato più che volentieri l'idea di dividere un altro appartamento con il suo amico Trent e, dopo qualche mese, con Rachel, la sua ragazza, che purtroppo non riusciva più a permettersi il gravoso affitto del suo ex loft, soprattutto con un lavoro precario come l'attrice. Non che Rachel non fosse brava, ma c'era sempre qualcuna che era più che perfetta per il ruolo che tanto agognava. Questo e il fatto che, per quanto l'amasse, ammetteva che alle volte tendeva ad essere un po' troppo diva.
Sfortunatamente, Trent lasciò poco tempo dopo per via di una vantaggiosa offerta di lavoro e Blaine non riusciva a rientrare nelle spese, sopratutto con la scarsa disponibilità economica di Rachel, così aveva accettato di lasciare che Will trovasse un terzo coinquilino. Ovviamente Rachel si era dapprima opposta perché finalmente avevano il loro nido d'amore, ma dovette ammettere alla fine che era più che necessario trovare qualcun altro.
"Hai finalmente trovato qualcuno?" chiese Blaine curioso "Magari qualcuno che non abbia istinti omicidi"
Will ridacchiò "Ho mai fatto una cosa del genere? Comunque sì, finalmente l'ho trovato. È il nipote di una mia amica, Charlie, la proprietaria di "The Mermaid", non so se lo conoscete"
"Quel favoloso ristorante di lusso? Sogno di farci una cena da quando sono qui" sospirò Rachel con fare sognante "Quindi è il nipote della proprietaria? Magari ci offrirà una cena!"
"Continua a sognare Rach" la prese in giro Blaine "Quando si trasferirà qui?"
"Domani in giornata, visto che la stanza è già libera. Il suo nome è Kurt Hummel: è un bravo ragazzo e conosco molto bene suo padre. Non dovreste avere problemi" Will fece un passo indietro e aprì la porta di casa "Vi lascio alla vostra cena, allora. A domani!"
Blaine e Rachel biascicarono un ciao all'unisono prima che la moretta si sedesse sul bancone della cucina con un broncio.
"Addio alla nostra privacy"
Blaine sospirò "Rachel, ne abbiamo già parlato: il lavoro da mio fratello mi permette a malapena di arrivare alla fine del mese per entrambi. Sai che ti amo e credo che tu abbia molto talento, ma forse dovresti pensare a trovarti qualche lavoretto part-time se vuoi davvero che viviamo insieme solo io e te"
"Blaine, so che pagano poco le comparse, ma devo focalizzare la mia concentrazione sulle audizioni, altrimenti sarà tutto ancora più difficile" Rachel sospirò drammaticamente "Te l'ho spiegato cento volte" 
"Si, come io ti ho spiegato cento volte che abbiamo bisogno di un terzo coinquilino" prese il tagliere e le verdure dal frigo "Forza, non pensiamoci adesso; dammi una mano a preparare la cena"
"Non credo di avere più fame"
"Rach..." non fece in tempo neanche a parlare che la ragazza se ne andò via, sbattendo la porta della camera con forza.
Quella ragazza era fin troppo drammatica. 

Kurt Hummel uscì dalla macchina e diede un'occhiata all'edificio: non sembrava male, era vicino al ristorante della zia dove avrebbe lavorato e davanti c'era un ottimo bar o almeno lo sembrava visto il flusso di persone. 
Prese uno dei borsoni e uno scatolone e si diresse al suo nuovo appartamento, bussando alla porta e trovandosi Will ad accoglierlo, insieme a una ragazza bassina e dai capelli scuri.
"Ehi Kurt!" Will lo abbracciò "Wow, sei cresciuto eh? L'ultima volta che ti ho visto eri ancora un ragazzino" 
"La pubertà fa miracoli" scherzò il ragazzo "Ma anch'io ti trovo in gran forma e non lo dico solo perché sei il mio padrone di casa"
Will scoppiò a ridere mentre Rachel si era avvicinata a loro e teso una mano verso il nuovo arrivato "Ciao! Sono Rachel Berry; io e il mio ragazzo saremo i tuoi nuovi coinquilini e proprio per questo" si allontanò un attimo prima di tornare con un vassoio di biscotti a forma di stella glassati... di rosa? "Biscotti di benvenuto! Senza uova e latte, sai sono vegana, ma non una di quelle pazze che costringono a mangiare solo certe cose, anche se di certo è uno stile di vita più sano"
Kurt continuò ad annuire per tutto il discorso: quella ragazza aveva una bella parlantina, ma starle dietro era faticoso e sicuramente gli avrebbe fatto venire mal di testa. 
"E Blaine, il mio ragazzo che ora è fuori, lavora al locale di suo fratello Cooper, non so se l'hai visto qui di fronte. Si chiama "No Limits"!"
"Uhm si, l'ho visto di sfuggita. Vorrei continuare a chiacchierare, ma vorrei portare le cose su e iniziare a sistemarmi" almeno avrebbe avuto un momento per riprendersi da tutte quelle chiacchiere.
"Certo! Da questa parte" Will gli fece strada e gli mostrò la camera "Come abbiamo già detto, l'affitto è quello stabilito e va pagato a fine mese. Queste sono le chiavi di casa e per qualsiasi problema puoi chiamarmi. Non vorrei che Charlie si arrabbiasse con me per non avere trattato bene il suo amato nipote"
Kurt scoppiò a ridere "Mia zia sembra un angelo, ma mai farla arrabbiare. Prometto che le dirò che mi hai trattato benissimo"
"Ci conto allora!" l'uomo strinse la mano di Kurt "Ora è meglio che vada: hai il mio numero, non farti scrupoli a chiamarmi" 
"Non ti preoccupare e grazie ancora!" una volta che Will se ne fu andato, Kurt si buttò sul materasso con un sospiro soddisfatto: dopo anni di lontananza, finalmente era tornato a New York. Non che si pentisse di aver viaggiato per il mondo, ma gli era mancata parecchio la città.
Si alzò dal letto e osservò fuori dalla finestra: un nuovo capitolo della sua vita aveva inizio.



Blaine fece di corsa le scale per poi stiracchiarsi: i suoi allenamenti stavano andando bene e Cooper non era male come allenatore di boxe, anche se sperava di trovare qualcuno che gli offrisse un contratto come pugile professionista. Gli piaceva lavorare al locale di suo fratello, ma non si vedeva a stare per sempre dietro un bancone a servire cappuccini e fare inventari. 
Aprì la porta di casa e si diresse subito in bagno bramando una doccia come se ne andasse della sua vita. Aveva talmente fretta che per poco neanche si accorse di un altro ragazzo, coperto solo da un asciugamano e intento a lavarsi i denti.
Blaine sgranò gli occhi: perché c'era un tizio mezzo nudo nel suo bagno? "Uhm..."
L'altro finì di sciacquarsi la bocca e si asciugò la mano prima di renderla verso di lui "Ok, questo è un primo incontro decisamente strano. Sono Kurt Hummel, il nuovo coinquilino? Dimmi che sei il ragazzo di Rachel o sono costretto a dirti che ho seguito lezioni di karate da piccolo"
Dopo qualche secondo di silenzio, Blaine annuì e ricambiò la stretta "Sì, sono Blaine Anderson. Scusa, la stanchezza mi gioca brutti scherzi e non credevo fossi già arrivato. E davvero pensi che dire a qualcuno che hai fatto lezioni di karate possa mettere paura?"
Kurt sbuffò divertito "In realtà sono andato solo alla prima lezione e di solito vado in giro con uno spray al peperoncino, conoscendo i vicoli di New York non si sa mai" 
"In effetti..." 
"Comunque il bagno è tutto tuo" Kurt prese le sue cose dal lavello "Credo che la doccia ti stia implorando di entrare"
"E chi sono io per rifiutare?" scherzò Blaine con un sorriso "Ho i muscoli indolenziti"
"Fai palestra?"
"Boxe e palestra, precisamente. Spero di diventare un pugile professionista un giorno"
"Wow, bel sogno" si fece pensieroso "Ehi, come ti trovi nella tua palestra? Ne volevo giusto cercare una per rimettermi in forma"
"È ben attrezzata e non costa un occhio della testa. Che ne dici se domani ti accompagno? Tanto avevo in mente di vedermi lì con mio fratello Cooper e un mio amico"
"Va benissimo, ti ringrazio" disse sinceramente Kurt "Non mi aspetto di certo di arrivare a un fisico come il tuo, ma posso sempre sperare"
Blaine ridacchiò "Con un po' di allenamento e una giusta dieta, vedrai che otterrai dei buoni risultati, anche se a me sembra che tu sia in buona forma"
"Lei, Blaine Anderson, è un incantatore" il ragazzo sorrise divertito e fece per andarsene "Credo che sarà divertente vivere qui"
"Aspetta di vedere Rachel isterica e forse cambierai idea"
Kurt non rispose, ma Blaine poté sentire la sua risata attraverso la porta.
Sì, forse avere Kurt Hummel come coinquilino sarebbe stato molto divertente.

"Ragazzi, ecco a voi le mie speciali "Lasagne alla Berry", ricetta brevettata di famiglia" Rachel sorrise tutta contenta mentre portava a tavola una specie di poltiglia dentro una pirofila "Completamente vegane e Kurt, visto che sei il nuovo arrivato, a te il primo piatto!"
Kurt deglutì alla vista di quel piatto così poco invitante "Uhm, poche per favore: credo di aver mangiato troppo a pranzo"
"Ma certo!" peccato che poco per Rachel significasse almeno mezza teglia "Vedrai che ti verrà fame al primo morso"
"Non ne dubito" il ragazzo guardò Blaine implorante che, purtroppo, aveva anche lui un'espressione pietosa, ma piuttosto carina.
No, doveva cancellare quell'ultimo pensiero e concentrarsi su cosa fare con quella maledetta lasagna.
Ne tagliò un pezzo e se lo portò alla bocca, trattenendosi dallo sputare quella cosa indefinita, e con un sorriso tirato la ingoiò a fatica, mentre Blaine, come lui, prendeva enormi forchettate che neanche masticava, giusto per darsi coraggio e finire.
Poi arrivò l'ancora di salvezza, un miracolo divino: il telefono di Rachel squillò e la ragazza si era allontanata in cucina. 
Ora doveva solo trovare un modo sottile per sbarazzarsi della cena. 
"Ehi Kurt" Blaine attirò l'attenzione "Tranquillo, so come sbarazzarmi di queste cose. Sempre se non ti piacciono... Oddio, non dire a Rachel che le odio"
Kurt sbatté gli occhi quasi incredulo "Stai scherzando, vero? Tu sbarazzati di queste cose e io trovo un modo per seppellirle"
"Bene, mi sono preparato per ogni evenienza" Blaine si abbassò sotto al tavolo e tirò fuori una busta di plastica "Buttiamole qui dentro, le nascondo dietro il divano e stasera le porto fuori con la spazzatura: un lavoro pulito e senza tracce che dici?"
"Non so se esserne scandalizzato o proporti di fare un colpo in banca. Probabilmente entrambi" Kurt prese i due piatti "Apri quella busta Anderson"
In meno di dieci secondi le lasagne erano sparite e la busta perfettamente nascosta dietro il divano e quando Rachel tornò a tavola, quasi si sorprese della voracità dei due ragazzi. 
"Wow, avevate davvero fame, eh? Forse ne avrei dovuta fare di più..."
"NO" urlarono i due all'unisono "Ehm, Rach, amore, siamo già pieni"
"Molto pieni"
"Oh, va bene. Prima che mi dimentichi, stasera esco con alcune mie amiche: serata tra donne!" Rachel guardò il suo ragazzo "Non ti dispiace, vero?"
"Cosa? No, non ti preoccupare, anzi mi è venuta un'idea" Blaine si rivolse a Kurt "Che ne dici di andare al locale di mio fratello a farci una birra? A meno che tu non sia troppo stanco"
L'altro ragazzo annuì entusiasta "Mi sembra una splendida idea! Devo ricominciare ad abituarmi alla vita notturna di New York, giusto?" 
"Bene, adesso... Che c'è per dessert?"
"I biscotti di benvenuto di Kurt"
No, decisamente quella sera non era stata fortunata per i loro stomaci.

"Dunque, due hamburger con patatine e un cesto di ali di pollo fritte" Cooper posò i piatti davanti ai ragazzi "Quindi deduco che stasera sia stata Rachel a cucinare"
Blaine afferrò subito una delle ali e iniziò a mangiare "Purtroppo sì: forse voleva far scappar Kurt da casa"
"Beh, se l'affitto non fosse così conveniente, ci avrei fatto un pensierino" avvicinò il suo piatto "Grazie Cooper: so che stasera il mio fegato mi odierà, ma ho troppa fame"
Cooper scoppiò a ridere e batté una mano sulla spalla di Kurt "Tranquillo amico, da oggi considera questo posto come la tua seconda casa: ogni volta che Rachel cucina potrai venire qui a ingozzarti"
"Bene, posso dire addio ai miei jeans di Calvin Klein"
Cooper Anderson era fiero proprietario del "No Limits", un locale che spaziava da cappuccini e muffin la mattina a birra e hamburger la sera. Il ragazzo aveva comprato il posto grazie all'eredità del nonno e fortunatamente aveva avuto successo fin da subito, così aveva proposto al fratello di lavorare con lui come cameriere guadagnando una piccola percentuale dei profitti, permettendogli così di dedicarsi nel tempo libero alla sua passione, la boxe.
Cooper aveva sempre pensato che suo fratello avesse un futuro nella boxe, ma per Blaine rimaneva un sogno quasi irraggiungibile, anche se continuava comunque a dedicare ore ed ore agli allenamenti. 
Sperava che un giorno il suo fratellino avrebbe finalmente realizzato il suo sogno.
"Ragazzi, torno al bancone" annunciò Cooper "Se vi serve qualcosa, Kurt puoi chiamarmi, Blaine invece puoi fare tutto da solo"
Kurt scoppiò a ridere mentre l'altro ragazzo borbottava fra un boccone e l'altro. 
"Beh tuo fratello è simpatico. In più ha assunto un ottimo cuoco o forse è la fame a parlare"
"Fidati, questi hamburger sono eccezionali, soprattutto dopo un morso di quelle lasagne" 
Kurt annuì "Da quanto tu e Rachel state insieme?" chiese curioso bevendo poi un sorso di birra.
"Uhm, un paio di mesi fa sono stati due anni, ma ci conoscevamo già da prima" rispose Blaine "In effetti da quando sono qui a New York, quindi quattro anni fa"
"Come mai ti sei trasferito qui?"
"Volevo uscire dal mio paese e dare una scossa alla mia vita, così sono venuto qui a cercare la mia strada e mentre aspetto di diventare un pugile professionista, lavoro qui da mio fratello"
Kurt si accigliò "Quindi non hai mai fatto il college?"
"No, perché lo studio non fa proprio per me e non c'era niente che mi attraesse più di tutto se non lo sport. Avevo pensato a qualcosa di scienze motorie, ma non credo di aver abbastanza credenziali per entrare" Blaine alzò le mani "Ma basta parlare di me: voglio sapere tutto su di lei, signor Kurt Hummel"
"In realtà non c'è molto da dire" iniziò a giocherellare con un tovagliato "Ho frequentato la NYU e sono laureato in letteratura e il mio sogno è quello di diventare uno scrittore, così ho deciso di viaggiare per il mondo per trovare qualche ispirazione dai miei viaggi e così ho fatto, anche se è ancora tutto nella mia testa e non sul mio computer" 
"Scrittore e viaggiatore eh? Dimmi di più"
E così passarono la serata: parlando di viaggi, libri, film e quant'altro fino a quando Cooper non li cacciò a casa, semi ubriachi e che cantavano ogni brano Disney esistente. Blaine era felice di aver trovato un coinquilino come Kurt, anzi adesso un amico, e Kurt? Kurt era felice, anche se un piccolo tarlo continuava a tormentarlo: no, non poteva. Era sicuramente colpa dell'alcool.

La palestra che frequentavano Cooper e Blaine era davvero ben attrezzata.
E Kurt non si riferiva solo alle macchine e agli attrezzi. C'era questo personal trainer, carino, molto carino e che sicuramente giocava per la sua squadra.
Mentre lui si stava facendo spiegare come usare una delle macchine (una scusa vecchia come la zia, ma che funzionava sempre) Cooper e Blaine si alternavano al bilanciere, mentre il loro amico, Sebastian, li guardava seduto pigramente su una di quelle palle per fare esercizi.
"Mmh, sembra che qualcuno stasera non sarà solo"
Blaine si rivolse verso l'amico, accigliato "Di cosa stai parlando?" 
"Del nuovo arrivato" Seb indicò Kurt con lo sguardo "Non vedi come Adam lo sta mangiando con gli occhi"
"Ehm, guarda che Kurt non è gay" puntualizzò il moro aiutando il fratello con uno dei pesi "Anzi, l'altra sera siamo usciti con delle amiche di Rachel e una gli ha chiesto perfino il numero"
"Dio, dimmi che non ha accettato: le amiche di Rachel sono tutte come lei"
"Ehi, è della mia ragazza che stai parlando"
Sebastian roteò gli occhi "Cooper, tu che dici?"
Cooper dal canto suo stava cercando di riprendere la sensibilità alle braccia "Chiedetemelo quando avrò ripreso fiato e capito come mi chiamo e quante ragazze carine ci sono in palestra"
"Giusto, ogni tanto mi scordo che tu ragioni più con il tuo amichetto nei pantaloni che col cervello" Sebastian gli passò una bottiglietta d'acqua "Comunque, dieci dollari che domani vediamo uno dei due zoppicare"
"Sebastian, finiscila!" urlò quasi esasperato Blaine "Kurt non è così"
"Scusa e se anche fosse? Non sarebbe un problema per te, no?"
La risposta di Blaine non arrivò perché proprio in quel momento arrivò Kurt con un sorriso smagliante "Ehi, ragazzi. Coop, hai finito con il bilanciere?"
"Una, due, tre, anzi due e mezzo...."
"Cosa sta dicendo?"
"Niente di importante, adesso lo schiodo dalla panca e poi facciamo a turno, ok?" propose Blaine alzando malamente il fratello che barcollò non poco, mentre Kurt si posizionò alla sommità del bilanciere.
Per tutto il resto del pomeriggio, Sebastian non tirò fuori il discorso sulla sessualità di Kurt né quest'ultimo parlò della sua chiacchierata con Adam.
No, pensò Blaine, Seb non poteva aver ragione. Kurt era sicuramente etero. 
Ma perché all'improvviso gliene importava così tanto? 
“Anderson, ti muovi a trovare queste maledette chiavi?” Si lamentò Sebastian spostando la busta da una mano all’altra “Questa cosa è pesante”
“Non riesco a trovarle…” sbuffò mentre perlustrava ogni tasca di cappotto e pantaloni.
“Possibile che non ci sia nessuno?”
“Rachel è a un seminario sul teatro…”
“Wow, eccitante come una martellata sul dito”
“…E Kurt ha detto che non sarebbe rientrato prima di stasera” tirò fuori finalmente il mazzo di chiavi “Vi ho trovato!”
Sebastian ghignò “Per me rientrerà direttamente domani mattina”
“Che intendi?” inserì le chiavi nella serratura.
“Piccolo Blainey, la tua mente non è ancora pronta per certe cose”
Blaine scosse la testa e aprì la porta “Sei un idio….O CAZZO!”
Okay, quell’uscita non era proprio da lui, ma chi non lo avrebbe detto vista la situazione a cui era davanti?
Kurt mezzo nudo sul loro divano.
Kurt mezzo nudo sul loro divano sopra ad un altro ragazzo mezzo nudo, intento a mordere il collo pallido del suo coinquilino. Il quale ragazzo era niente meno che il personal trainer, che si bloccò subito alla vista dei due nuovi arrivati.
“Cosa state facendo?” urlò Blaine incredulo, mentre Sebastian li osservava, incerto se ridere o battere il cinque a Kurt per la scelta.
“Una versione nuda e molto sporca di Twister” rispose Seb con un ghigno mentre i due ragazzi si rimettevano in fretta e furia la maglietta e le scarpe.
“Uhm… credo che sia meglio che vada” Adam, imbarazzato come non mai, indicò la porta “Ci sentiamo dopo?”
Kurt strinse le spalle “Ti chiamo io” 
Il biondo annuì, prese le sue cose e sgattaiolò via alla velocità della luce, quasi inciampando per le scale per la fretta.
“Blaine, mi devi dei soldi” ghignò Sebastian porgendogli una mano “Ho voglia di farmi un hamburger e una birra”
“Sebastian, esci di qui subito” ringhiò Blaine frustrato “E non ti devo un bel niente”
Il ragazzo si accigliò “Amico…” un’occhiataccia lo zittì immediatamente e per quanto volesse rimanere per godersi la scena, si defilò anche lui, optando di scendere al bar di Cooper.
Avrebbe pagato per sentire una storia del genere.
Così rimasero solo loro due, Kurt e Blaine, uno davanti l’altro, il primo leggermente imbarazzato e l’altro… sinceramente era difficile da dire, sembrava un miscuglio di rabbia, incredulità e qualcos’altro che non riusciva a capire.
“Blaine…” iniziò a dire con calma “Mi spiace, sul serio. Non pensavo che…”
“Che sarei tornato in tempo per vedere una specie di film porno gay sul mio divano?”
“Ehi, avevamo ancora i nostri pantaloni e non avrei mai fatto sess….” si fermò di colpo “Aspetta, hai qualcosa contro i gay?”
Blaine impallidì “C-cosa? No!”
“E allora perché sei così arrabbiato?” Kurt incrociò le braccia sospettoso “Se fosse stati tu e Rachel al mio posto, non avrei di certo fatto queste storie”
“Non sono omofobo!” si difese il moro arrabbiato “Ma potevi evitare una scena del genere sul mio divano”
“Sei davvero arrabbiato perché c’erano due persone senza maglietta a pomiciare sul divano o perché eravamo due ragazzi?”
Blaine si passò una mano sul viso: okay, non aveva conosciuto così tanti gay e nessuno dei suoi amici lo era, eccezione fatta per Sebastian che era bisessuale, ma in realtà non lo aveva mai visto con un ragazzo, quindi… No, a lui non davano fastidio gli omosessuali, no di certo.
“Ma l’altra sera, con l’amica di Rachel…”
“Ero stato gentile e subito le ho detto di non essere interessato” spiegò Kurt per poi sospirare “Blaine, io sono gay, va bene? E se hai qualcosa contro basta dirlo. Abbi almeno il coraggio di ammetterlo”
Davvero stava facendo sembrare Blaine il cattivo della situazione? Non era lui quello che aveva portato uno sconosciuto nel suo appartamento nuovo per farlo sul divano che Rachel aveva scelto con tanta cura!
Blaine prese le buste della spesa, le posò sul bancone della cucina adiacente al salotto e iniziò a mettere a posto la spesa “La prossima volta ti conviene fare certe cose in camera” iniziò a dire “Non ho niente contro di te,  ma cerca di evitarlo in futuro. E io e Rachel non lo avremmo mai fatto sul divano davanti alla porta di casa con la possibilità che il nostro coinquilino entrasse e ci vedesse”
Kurt roteò gli occhi “Come vuoi” rispose semplicemente prima di andarsene verso la sua stanza, sbattendo la porta con violenza.
Si buttò sul suo letto e si coprì la testa con il cuscino: non aveva ancora capito se Blaine fosse omofobo o no, ma se davvero lo fosse stato… Dio, non avrebbe sopportato di vivere lì un minuto di più.
Eppure fino a quella mattina sembrava un bravo ragazzo e soprattutto stavano diventando amici.
Forse l’apparenza ingannava davvero.

“Fammi capire: Kurt e il personal trainer erano sul suo divano di casa, semi nudi…”
“E le loro lingue che giocavano con le tonsille” Sebastian scoppiò a ridere mandando giù il resto del suo caffè “Sul serio, dovevi vedere la faccia di Blaine. Era furioso”
Cooper iniziò a pulire uno dei bicchieri “E perché?”
“Lo chiedi a me? Io pensavo che l’avrebbe presa sul ridere, invece era nero di rabbia” addentò uno dei muffin “Mi ha addirittura cacciato via”
“Mmh” l’uomo si accigliò “Eppure Blaine non ha mai avuto questi pregiudizi. Insomma, tu sei il suo migliore amico e sei bisessuale”
“Sì, ma lui non mi ha mai visto con un ragazzo” Seb si fece pensieroso “Forse è per questo che non ce ne siamo mai accorti”
“Non lo so, ma non riesco a credere che mio fratello…”
“Mi scusi” la voce gentile di un ragazzo richiamò l’attenzione di Cooper e Sebastian “Potrei avere un latte medio e un muffin… ai mirtilli”
Cooper sorrise e annuì “Certo”
“La ringrazio” il ragazzo sorrise indietro e si appoggiò al bancone, e Sebastian ovviamente non poté fare a meno di guardarlo: era stupendo, una visione paradisiaca che gli fece balzare il cuore in gola.
Cooper tornò con una busta e un tazza di cartone “Fanno 4,90”
Il ragazzo tirò fuori il portafoglio e si morse il labbro nervosamente “Mi scusi, niente muffin. Dovrò accontentarmi del…”
“Coop, ci penso io” Sebastian prese il portafoglio e ne tirò fuori una banconota da cinque dollari.
“Cosa? No, la ringrazio…”
Ma Cooper, capendo subito il gioco dell’amico, prese la banconota soddisfatto “Grazie per essere venuto e buona giornata” lo salutò con un cenno e iniziò a occuparsi di un altro cliente.
Il ragazzo si rivolse verso Sebastian leggermente imbarazzato “G-grazie, sul serio. Ho dimenticato i soldi a casa e… Giuro che glieli ridarò e…”
“Balbetti sempre quando straparli?”scherzò Seb con un sorriso “Ed è stato un piacere, credimi”
Le guance dell’altro si fecero sempre più rosse “Grazie comunque. Per i soldi…”
“Che ne dici di darmi il tuo numero invece?”
Il ragazzo sorrise divertito “E dovrei dare il numero ad uno sconosciuto?”
“Sebastian Smythe” gli porse la mano “24 anni, laureato in letteratura, giornalista a tempo pieno e salvatore di bei ragazzi senza soldi per i muffin. Adesso sono ancora uno sconosciuto?”
“Direi di no” ridacchiò il bel moro mentre prendeva una penna dalla tasca e iniziò a scrivergli qualcosa sulla mano.
Sebastian sembrava divertito “Sai che potevo prendere il mio telefono?”
“Ma così è più divertente” finì di scrivere e rimise la penna in tasca “Ecco fatto. Allora… ci si vede Sebastian Smythe”
Il ragazzo osservò il nome sopra il numero e gli sorrise  “Spero presto, Thad Harwood”
“Oh, lo spero anche io” e con un occhiolino e un sorriso mozzafiato Thad se ne andò.
Ovviamente Sebastian non si fece problemi ad apprezzare la splendida visuale del posteriore dell’altro.
Sì, quel giorno non era andato affatto male.

Thad continuò a sorridere anche dopo essere uscito dal bar: come poteva un incontro così casuale fargli venire le farfalle nello stomaco? E soprattutto ancora non credeva di aver dato il suo numero ad un tizio conosciuto in un bar, non era certo da lui. Ma Sebastian era… neanche lui lo sapeva, ma quei pochi minuti e gli intensi sguardi gli erano bastati per convincerlo.
Male che andasse avrebbe bloccato il numero.
Prese il cellulare dalla tasca e digitò un numero, aspettando la risposta.
“Ehi, sono sotto al tuo appartamento” sorseggiò un po’ di latte “Sicuro che non volevi niente? Oh, okay sei arrabbiato. Va bene ti aspetto”
Si appoggiò al muro lì vicino e aspettò solo un paio di minuti prima che un ragazzo dagli occhi azzurri si presentò davanti a lui e lo salutò con un grande abbraccio.
Thad scoppiò a ridere “Ehi, mi sei mancato tanto anche tu”
“Sta zitto e fammi essere sentimentale per una volta”
“Oh, Kurtie. Ti è mancato il tuo amichetto del cuore?”
Kurt si spostò da lui e gli diede un pugno sulla spalla “Smettila cretino”
“Aw, te l’ho già detto che mi sei mancato tanto anche tu?”
Thad e Kurt si erano conosciuti al college e subito tra loro era scattata una splendida amicizia che non si era intaccata neanche dopo due anni di viaggi intorno al mondo di Kurt, anzi forse si era maggiormente rafforzata.
Iniziarono a camminare per la città, Thad finendo di mangiare il suo muffin con Kurt che alla fine decise di rubare metà del suo latte.
“Quindi, in pratica ti ha beccato a farlo sul divano…”
“Non lo stavamo facendo!”
“Si è arrabbiato e adesso pensi sia omofobo?”
Kurt annuì “Insomma, c’era davvero bisogno di arrabbiarsi? Al posto suo non avrei fatto tante storie, sarei stato solo leggermente disgustato”
“Mmh, forse hai solo frainteso, no? Magari non ha mai conosciuto qualcuno che fosse gay”
“Forse, ma non giustifica il fatto di essersi arrabbiato così tanto” buttò la tazza ormai vuota nel cestino “Ma parliamo d’altro. Chi è questa volta?”
Thad quasi si strozzò “Di chi parli?”
“Del ragazzo che hai incontrato e che ti sta facendo sorridere così tanto anche quando il tuo migliore amico è arrabbiato”
“Uhm…”
“Thaddy…”
“Okay, okay!” cedette quasi entusiasta “Ero in un bar, stavo prendendo da bere ma mi sono accorto di essere uscito senza soldi e questo ragazzo veramente carino si è offerto di pagare. Abbiamo fatto due chiacchiere e gli ho dato il mio numero”
Kurt sorrise “Wow, deve essere speciale allora; di solito non dai il tuo numero al primo ragazzo che capita”
“Lo so!” sembrava volesse saltellare per il marciapiede “Eppure è scattato qualcosa, lo so. Ho detto che è carino? In realtà è uno schianto! E poi sembra divertente”
“In più che c’è di male a divertirsi un po’, no?” gli pizzicò una guancia “E Thaddy, tu hai bisogno di divertiti”
“Come te, amico mio” posò un braccio sulle sue spalle “Proposta: cena al volo da me e ce ne andiamo in quella nuova discoteca dove lavora un mio amico; ci farà entrare facilmente ed è pieno di ottime distrazioni”
Il pensiero del ballo, dell’alcool e di qualche ragazzo sembrò risollevargli il morale “Ci sto. Mi mancava la vita notturna Newyorkese”

Blaine si sdraiò sul letto, un’emicrania pazzesca che sembrava volergli spaccare la testa in due.
Se c’era una cosa che odiava era litigare con le persone: lui era un tipo accondiscendente, che cercava di far star bene tutti e l’ultima cosa che voleva fare era ferire qualcuno.
Quindi non sapeva cosa gli era preso quel pomeriggio e soprattutto perché gli avesse dato così fastidioso trovare Kurt sul divano insieme a un ragazzo.
Lui non aveva problemi con i gay, no di certo. Sebastian era il suo migliore amico ed era bisessuale, sarebbe stato assurdo, no?
E allora perché sentiva un senso di fastidio solo a pensarci?
Chiuse gli occhi e sospirò: avrebbe dovuto chiedere scusa a Kurt per quel comportamento così infantile e subito, prima che il senso di colpa gli attanagliasse lo stomaco.
Sentì il letto cedere affiancò a lui e un paio di braccia avvolgergli la vita.
“Ehi tesoro” Rachel lo baciò su una guancia “Come è andata la giornata?”
“Ciao piccola” l’abbracciò stretta “È andata. Come è stato il seminario?”
“È stato fantastico!” la sua voce era entusiasta ed eccitata “C’era questo famoso attore…”
Lasciò che la sua ragazza continuasse a parlare per ore, ma non le prestò realmente attenzione: la sua mente era da tutta d’altra parte.
Proprio con un certo ragazzo dagli occhi blu.


Note dell'autrice:
EFP HO VINTO TIE'! Ehm, scusate ma per fare l'HTML di questa storia ci ho messo tipo mezz'ora (odio l'HTML!).
Comunque salve! Ebbene come se non bastassero due storie sono tornata addirittura con una terza (mi voglio fare del male, scusate), ma questa storia ce l'avevo in mente da un bel po' di tempo e con un po' di coraggio l'ho pubblicata. Come già detto sopra, questa storia segue quella di Christian e Ollie, due ragazzi il cui rapporto iniziale non è dei migliori ma che alla fine sono riusciti a trovare la propria felicità (almeno fino dove sono arrivata io, sappiate che gli scrittori qui sono peggio dei RIB), e non so, mi sono immaginata come potrebbero essere Kurt e Blaine nei loro panni quindi eccoci qui! Non mi vogliate male se ho scelto Rachel Berry come fidanzata di Blaine, ma l'ho vista perfetta per il ruolo nella soap opera e come detto c'è un piccolo triangolo amoroso, ma mi conoscete: per quanti li detesti, qui andava fatto ma giuro che sarà rapido e indolore (dopo prometto tanto fluff).
I Thadastian in realtà non centravano molto, ma potevo sentire il piccolo Sebastian Smythe dentro di me chiedermi "Come non mi inserisci? Non puoi non inserirmi donna!" (Sì, la mia immaginazione gioca brutti scherzi).
Bene, come ancora detto sarà una mini long spero di massimo dai 7 ai 10 capitoli (alla faccia della mini, lo so) e spero veramente di rendere giustizia a una storia così bella come quella di Ollie e Christian <3 *momento fan girl*
Un grazie dunque alle mie beta Ele e Mickey, gargliarde e toste come al solito, e un grazie speciale a Marta che mi ha aiutato con titolo e introduzione (ti faranno santa donna)
Un grazie a chiunque stia leggendo fino a qui e chiunque recensirà.
Fatemi sapere cosa ne pensate (c'è sempre una scatola di pomodori marci da lanciarmi accanto a voi)
Qui la mia pagina facebook, dove troverete anche dei link con i video della storia originale (se avete tempo, vi consiglio caldamente di vederla è bellissima!):

https://www.facebook.com/pages/Frankie92-EFP/569250319772928
Ora vi saluto che sto crollando (grazie EFP)
Baci e Sorrisi
Frankie

 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Frankie92