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Autore: althea85    02/10/2013    1 recensioni
Questa storia è stata già pubblicata in passato sul forum relativo a "La figlia di Elisa - Ritorno a Rivombrosa", sono passati tanti anni lo so ma a me Agnese e Andrea sono rimasti nel cuore. La mia storia comincia dalla quarta puntata della fiction, quando Andrea e Martino duellano a casa dei marchesi Granieri Solaro. Da quel punto ha uno sviluppo in parte simile in parte totalmente diverso da quello della fiction andata in onda. La storia è già completa quindi non rischiate che sia pubblicata incompleta. Nostalgici o nostalgiche di Rivombrosa come me fatevi sentire.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Un asso nella manica
Una storia così - Andrea e Agnese


Dopo aver saputo del possibile coinvolgimento di Vittoria nella scomparsa di Agnese, anche il tenente Corsini aveva intensificato le ricerche della contessina supponendo il pericolo che rappresentava la vendetta della Granieri Solaro.

Primo, intanto, si era confidato con la sorella, aveva intenzione di chiedere la mano di Teresa e di sorprenderla con una festa al borgo, con la musica ed una bella dichiarazione d’amore.

La ragazza invece era sempre più triste, isolata dagli altri, come aveva potuto infilarsi in quella storia? E soprattutto non c’era davvero nessuno modo per uscire? Doveva tacere, ma così avrebbe avuto sulla coscienza anche la morte della contessina.

Erano trascorsi dieci giorni dal rapimento di Agnese, Martino era sempre più stanco e agitato, si sentiva responsabile, in fondo tra le prime persone verso cui Vittoria era adirata e da cui era stata tradita c’era lui, lui ed il suo amore per Emilia.

Anche Andrea non se la passava meglio, dopo aver cavalcato per alcune ore nella zona del borgo, si era fermato in chiesa, lì aveva ricevuto il conforto di Frate Quirino, era poi ritornato a casa non mangiava più molto né dormiva da un secolo ormai.

Le domande che laceravano il suo cuore erano sempre le stesse “dove sei amore mio? E quando potrò riabbracciarti?”

Intanto a Palazzo Van Necker era arrivata la principessa di Carignano, lei amava Andrea e vederlo soffrire così tanto era un grande dolore anche per lei, ma da un certo punto di vista questa sofferenza del marchese era un modo per sentirlo più vicino.

"Andrea come stai?"

"Male, malissimo" il tono di voce di lui era molto triste.

"Ho saputo delle ultime novità da Emilia, io non posso crederci che la marchesa Granieri Solaro possa avere fatto una cosa del genere?"

"Vittoria è perfida ed è sola ed io a questo pensiero tremo."

Seduto su un baule con le mani tra i capelli, gli occhi lucidi ed il bisogno di sostegno fortissimo, Luisa non potè fare a meno di svelare i suoi sentimenti, gli si avvicinò per abbracciarlo, un movimento sbilanciato di lui fece in modo che i loro visi di trovarono vicini, molto vicini, la principessa di Carignano si accostò alle sue labbra sfiorandole.

Un attimo di cedimento di Andrea che si ritrasse subito.

"Ma cosa fai?" alzò la voce lui.

"Andrea scusami, scusa... non volevo..." era fievole la voce di lei sinceramente pentita.

"Luisa, vattene!" rispose duro lui.

"Mi dispiace An.." provò ancora a giustificarsi lei.

"Ho detto vai per favore, voglio restare solo!"

Primo non era più nella pelle, nonostante la tristezza e l'angoscia che accompagnavano la vita a Rivombrosa da parecchi giorni, lui sentiva che le cose sarebbero andate per il meglio ed era anche per continuare a provare speranza che lui pensava alla sua proposta di nozze per Teresa come ad un evento positivo.

Ma quando quella stessa sera nella piazza del borgo il ragazzo si propose alla fidanzata, lei scappò via in lacrime.

Venne raggiunta da Dorina che cercò di calmarla e di capire cosa le stava accadendo.

"Io non volevo... non lo sapevo... mi dispiace" singhiozzava Teresa.

"Mi dispiace cosa?" aggiunse Dorina.

"La marchesa... la marchesa... la contessina"

"La marchesa e la contessina cosa?" chiese  Aldo che aveva seguito le due donne in cerca di risposte.

Ma alla vista del capitano Corsini, la serva si era ammutolita ed era scappata via ancora una volta.

“Aldo!” il tono di Dorina era di rimprovero.

“C’entra con il rapimento della contessa, Dorina, era da un po’ che tu stessa mi avevi insospettito ed io sono un tutore della legge e devo tener fede al mio impegno” si era giustificato Aldo.

“Speravo così tanto per Primo che lei non c’entrasse ed invece. E adesso cosa facciamo la arresterai?” chiese ansiosa Dorina.

“Non posso purtroppo non ne ho le prove, ma credo sia giusto informare il conte Ristori ed il marchese Van Necker ed anche tu e Primo dovete ricoprire un ruolo importante amore mio, Teresa deve fidarsi di noi e dirci tutto quello che sa è l'unico modo per trovare la contessa” la abbracciò dolcemente.

“Si lo so, Teresa non è cattiva Aldo, lei ha solo creduto di poter assomigliare alla marchesa aiutandola, forse non immaginava che così si metteva nei guai”.

“Lo penso anche io amore, ed è per questo che è importante la sua collaborazione, se riesce ad aprirsi con le persone a lei più care, io posso tenerne conto e questo alleggerirebbe la sua posizione”.

All’alba. Bianca e Dorina avevano sentito dei rumori in cucina, preoccupate ed armate di battipanno era andate a controllare, era Teresa.

La ragazza stremata ed in lacrime aveva raccontato tutto a Dorina e a Primo che era stato richiamato da Bianca.

La mattina seguente il capitano Corsini l’aveva interrogata ma purtroppo la ragazza non sapeva bene dov’era il secondo nascondiglio pensato da Vittoria.

Andrea: “Martino, grazie di avermi informato subito, che succede?” l’ansia di Andrea era palpabile.

“Andrea non lo so, Corsini vuole parlarci, ma non mi ha detto perché, sta interrogando Teresa e questo mi sembra molto strano"

“Chi è Teresa?”

“Una nostra serva, era la dama di compagnia di Vittoria” constatò Martino.

“Dove sono?” l’impulsività e l’irrequietezza di Andrea si imposero.

“In cucina? Perché?” chiese Martino.

Senza pensarci due volte il marchese Van Necker piombò nella stanza dove Corsini stava interrogando Teresa, con le buone o con le cattive la ragazza doveva parlare, doveva dire dove si trovava Agnese, se stava bene e soprattutto che intenzioni aveva Vittoria.

Andrea interruppe il colloquio in corso.

“Marchese” disse sorpreso Corsini.

“Dove sono? Dove la tiene nascosta?” il tono della voce era forte e deciso, incurante di tutto e di tutti.

Teresa pronunciò appena “non lo so” tra le lacrime.

“E invece tu lo sai e lo dirai A-D-E-S-S-O!” urlò Andrea.

“Andrea, calmati per favore. Siamo tutti sconvolti, anche io voglio ritrovare Agnese e riportarla a casa sana e salva” intervenne Martino.

Lui sospirò “scusatemi” disse flebile.

Teresa si rivolse a Martino disperata “Signor Conte mi dispiace, vi prego perdonatemi, io credevo che la marchesa volesse solo farvi spaventare, farvi soffrire come lei ha sofferto, non pensavo che volesse fare del male alla contessina, vi giuro” cercò di giustificarsi la serva.

Andrea sentiva scoppiare il cuore in petto “cosa vuol dire fare del male alla contessina?”

Martino “Teresa sono io che prego te, dicci tutto, qualsiasi cosa, dicci tutto, anche la più piccola cosa che sai”

Teresa asciugò le lacrime “Si certo. Io ho aiutato la marchesa vostra moglie nel rapimento, il giorno del fidanzamento, prima di scendere in sala, la contessina è andata sulla tomba dei suoi genitori ed è lì che io e la marchesa l’abbiamo sorpresa, lei l’ha minacciata con una pistola ed io... io l’ho addormentata con un fazzoletto imbevuto di cloroformio”

Primo che dal fondo della stanza stava ascoltando la confessione ebbe uno scatto d’ira “Ma come hai potuto… come? Ma che razza di donna sei?” inveì contro la sua fidanzata.

“Mi dispiace!” Teresa era scoppiata di nuovo in lacrime.

Dopo un’intesa di sguardi con il suo Aldo, Dorina accompagnò fuori suo fratello.

Corsini con tono comprensivo disse “Continuate Teresa, diteci dove sono”.

“Io ho sempre portato da mangiare e delle coperte alla marchesa, io sapevo il primo nascondiglio, ma ora quello nuovo non lo so, credetemi"

“Qual’era il vecchio nascondiglio? E dove continuava a portare i viveri?” chiese Corsini.

Andrea andava avanti e indietro nella stanza, era impaziente.

“Prima erano in un vecchio casolare di campagna, in un sentiero isolato, ma poi stava per essere scoperta…”

Andrea diede un pugno sul tavolo “Maledizione io, io stavo per scoprirla, ho capito dov’è il posto, io sono stato lì, ma non c’era nessuno. Oh, dio!”

“La marchesa si è spostata nella zona della fonte, ma non so davvero dove, perché noi ci incontravamo nel bosco, alla vecchia quercia, l’ultima volta l’ho vista tre giorni fa e… e” i singhiozzi la interruppero.

“E cosa? Cosa ti ha detto?” la esortò a continuare Andrea.

“Vuole uccidere la contessina!”

Il terrore si leggeva chiaro nei volti dei presenti, Andrea e Martino non riuscirono ad aprire bocca.

“Ha detto che invece di una festa di matrimonio a Rivombrosa dobbiamo organizzare un funerale”

“Nooooooo, nooooooo” Andrea era disperato.

“Il matrimonio, voi avreste dovuto sposarvi domani, quindi dobbiamo trovarle prima, dobbiamo trovarle prima” la voce tremolante di Martino cercò di mantenere un barlume di speranza in Corsini e nel futuro cognato.

“Mah, si! Vittoria sta agendo secondo una logica folle, di vendetta, lei vuole farcela pagare e vuole farlo domani”

“Abbiamo un giorno, un solo giorno dobbiamo darci tutti da fare, tutti, passerò al setaccio ogni palmo del bosco, del borgo, di tutta Rivombrosa e dintorni, io devo trovare Agnese, io devo farlo, io non posso perderla, non posso perdere lei e il nostro bambino, devo lottare per le uniche cose che hanno un senso nella mia vita” rispose deciso Andrea.

Il borgo intero, tutte le guardie dell’esercito francese, gli uomini inviati dai nobili amici dei Ristori, tutti si mobilitarono per le ricerche della contessina, ora Vittoria era sola contro tutti ma con l’asso nella manica: la vita di Agnese.

  
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