Titolo: Young Volcanoes.
Rating: Verde.
Conteggio parole: 519 (secondo word)
Pairing: Kurtofsky.
Prompt: 091. Compleanno
(Big Damn Table).
Genere: Commedia, Pseudo-sentimentale.
Avvertimenti: Flashfic, ambientata tra “Born this way” e “Never been kissed”.
Note: Fanfiction perdute e ritrovate. E perché lasciarle nel pc, quando possiamo
arricchire la BDT?
~
Young
Volcanoes
Sapeva tutto di Kurt.
Ogni suo minimo spostamento, la musica che ascoltava, aveva perfino imparato a
riconoscere e memorizzare ogni combinazione del suo guardaroba; le varie
sfumature delle espressioni del suo viso, i bronci, i sorrisi, gli sguardi
altezzosi. Teneva tutto catalogato in testa, come una scheda personale del
soggetto – una specie di identikit – al punto da avere una mappa mentale
precisa dei suoi orari scolastici e delle sue passioni. Era una specie di tarlo
che si era infilato nella sua testa e che non riusciva a scacciare in alcun
modo.
Kurt Hummel, il suo personale incubo.
Ed era strano
considerare una persona così esile e innocua come un incubo, ma di fatto Dave non riusciva a non essere infastidito dalla sua presenza.
E nonostante ciò, riteneva indispensabile trovarselo tra i piedi così. Lo
seguiva, a volte, si nascondeva e lo osservava mentre quello chiacchierava con
i suoi amici con quel sorriso così puro e superiore allo stesso tempo, da
lasciarlo basito e incantato.
Dave
sapeva tutto di Kurt Hummel. Conosceva persino la
data del calendario in cui cadeva il suo compleanno. Per questo, quell’anno,
fece in modo di non farglielo dimenticare. Sarebbe stato il primo in assoluto a
ricordarglielo, a modo suo, certo, ma l’avrebbe fatto.
‹‹Ehi, Fancy. Buon
compleanno.››
Un’ondata di succo di
mirtilli e ghiaccio colpì Kurt in pieno viso, scivolando poi sui suoi vestiti e
facendolo rabbrividire fin dentro le ossa. Ma niente, Hummel
non perse quella smorfia sfacciata che lo caratterizzava. Si pulì gli occhi con
eleganza e precisione e puntò quei pezzi di cielo che aveva al posto delle
iridi sul sorriso storto e diabolico di Dave.
‹‹Il tuo tentativo di
rendere speciale il giorno del mio compleanno non è stato pienamente apprezzato
dal sottoscritto, Karofsky. Sappilo›› disse, cercando
di pulirsi il viso come meglio poté. ‹‹E neanche dalla mia sciarpa nuova di
Burberry.››
‹‹Io invece l’ho
apprezzato eccome›› replicò Dave, godendo
dell’espressione crucciata dell’altro ragazzo. ‹‹E i regali si accettano a
prescindere, senza lamentele. Non te l’hanno insegnato, Lady?››
Kurt non si scompose.
Inarcò entrambe le sopracciglia e si inumidì le labbra dolciastre. Dave lo odiò per quel gesto.
‹‹Oh, era un regalo?››
Si finse stupito, poi arricciò il naso. ‹‹Beh, era un regalo troppo materiale per i miei gusti.››
‹‹La prossima volta
opterò per una scatola di dolcetti›› grugnì Dave con
sarcasmo, ‹‹che ne pensi?››
Kurt abbozzò un
sorrisino sfacciato e tremolante, a causa del freddo della granita che gli
colava lungo la schiena.
‹‹Sarebbe un gesto
carino.››
Non sembrava
infastidito, agli occhi di Dave, ma quasi divertito e
intenzionato a tenergli testa fino alla fine. O forse non voleva che nessuno
gli rovinasse il compleanno, chissà.
‹‹Carino, pff›› sbuffò Dave
e abbassò la testa, indugiando casualmente con lo sguardo sui suoi polpacci.
‹‹Carino, sì. Tienilo a
mente, magari, uomo di Neanderthal.››
Fece dietro front e si
diresse verso il bagno, probabilmente con l’intenzione di sciacquarsi capelli e
viso e tornare almeno un po’ al suo precedente splendore. Dave
lo seguì con lo sguardo fino a che non sparì, mentre aggiungeva un ulteriore
dettaglio alle cose che piacevano ad Hummel.
‹‹Dolci…››