Ero sulla strada dell'ospedale, il piede spinto sull'acceleratore, le macchie mi suonavano quando non rispettavo i segnali, le precedenze, ma in quel momento nulla mi interessava... solo lei.. dovevo vederla.. quello era il mio unico scopo..

Scorsi l'ospedale dietro un'ultima curva, premetti il piede ancora più forte sull'acceleratore, mossi il volante per prendere la curva quando un rumore fortissimo mi entrò nelle orecchie.. tutto tremava, come durante il terremoto, la terra, la strada vidi che si sgretolava, diventava polvere che cadeva dentro un'enorme voragine.. non capivo cosa stesse succedendo...

mi svegliai di soprassalto, sotto le spinte e le grida di mio marito che cercava di svegliarmi.. mi ero addormentata... stanca com'ero la sera prima.. sul divano.. era solo un sogno.. tutto.. avevo male ovunque quando provai ad alzarmi.. tutta indolenzita..

-regina! Svegliati dai! - mi disse lui.. io lo guardavo, ma non capivo, non avevo ancora realizzato veramente cosa stesse succedendo..

-io.. io.. Cos'è successo?- domandai ancora confusa

-ieri sera ti sei addormentata sul divano, eri molto stanca.. sono venuta a svegliarti perché devi andare a scuola.. non puoi tardare...- mi disse aiutandomi ad alzarmi..

-quindi non sono andata all'ospedale ieri?- chiesi più a me stessa che a mio marito..

-ospedale? Regina cos'hai? È alcuni giorni che sei strana.. stai bene?- mi domandò..

mi accompagnò in bagno.. guardandomi allo specchio capii solo allora che era tutto un sogno.. un bruttissimo sogno pensai all'inizio.. poi ricordai gli avvenimenti della giornata precedente: i banchi vuoti, le ragazze che mancano.. motivi personali..

un'ondata di adrenalina m'invase.. uscii dal bagno, mi vestii velocemente e senza nemmeno fare colazione mi avviai verso la scuola.. speravo di fare un salto in classe da loro, anche se li avrei visti dopo sole due ore, ma l'idea che potesse stare veramente male come nel mio incubo mi attanagliava lo stomaco... salì le scale, arrivai danti alla loro porta, era chiusa.. provai a bussare, ma nessuno rispose, aprii la porta e non c'era nessuna.. la bidella che era li mi disse che la classe era a ginnastica..

mi diedi della stupida.. certo che avevano ginnastica! Era un anno che prima di me andavano in palestra, ma in quel momento nemmeno ci ragionai su..

pensai a quel punto che li avrei visti dopo, anche perché avevo lezione, e non potevo tardare più di quel che mi era concesso.. mi avviai in classe..

furono le due ore più lunghe della mia vita.. ma una domanda mi riportò ad una realtà che avevo completamente rimosso dalla testa..

bussarono.. entrò una mia collega, insegnante di francese della classe di mia figlia..

-regina.. allora per domani, ricordati alle 9 qua davanti..ok?- la guardai con gli occhi fuori dalle orbite.. cosa? Oddio eggià! Me l'ero completamente dimenticato.. il viaggio in Francia! Dio santissimo dovevo accompagnare io la classe! Ma come avrei fatto se mia figlia fosse stata male?

-si.. si si ok.. ascolta hai notizie di Arianna?- domandai con tutta la naturalezza di cui ero disponibile..

-Arianna? So che manca da un po, ma non so nulla.. speriamo riesca a venire..- fu tutto ciò che mi disse..ed uscì..

-speriamo..- sussurrai.. e ripresi la lezione interrotta..

suonò la campana.. non mi precipitai in classe loro, anche se dovevo sbrigarmi poiché avrebbero dovuto fare un compito...

feci su le mie cose e mi avviai verso la classe.. girai l'angolo e vidi che intorno alla cattedra delle bidella vi erano alcuni ragazzi di seconda.. erano contenti? Velocizzai il passo quando mi trovai a pochi passi da loro, scorsi quegli occhi.. quei due occhi che da tempo non vedevo che mi riempirono il cuore di gioia... era tornata.. stava bene e stava salutando i compagni.. mi gettai tra le sue braccia, cercando di non piangere, non potevo anche se l'avrei fatto.. nemmeno la salutai, mi fiondai direttamente tra le sue bracca..

-tanta gioia prof di rivedermi? Guardi che sarà un viaggio ancora più complicato con la mia presenza!- mi staccai e la guardai..

-ben tornata..- fu l'unica cosa che le dissi.. guardandola direttamente negli occhi..

le solite domande furono veloci.. aveva avuto una forte infiammazione ai polmoni, ma poi si era ripresa e stava del tutto bene.. fece tranquillamente la verifica..

finite le ore, ci salutammo.. con la certezza che l'indomani ci saremmo di nuovo viste..