Anime & Manga > Ao no exorcist
Segui la storia  |       
Autore: Astrea_Shinsengumi    03/10/2013    1 recensioni
Una ragazza ricca di 16 anni è al suo ultimo anno di liceo alla True Cross Academy. Sarà la sua ultima possibilità di smascherare il Preside.
*****
"Signorina Shinsengumi, che piacere riascoltare la sua dolce voce”
“P-Preside Pheles, c-che sorpresa…perché mai mi ha chiamata?”
“Sembri agitata, Astrea. Qualcosa non va?”
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mephisto Pheles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Stavo camminando tranquillamente per il corridoio quando sentii vari rumori provenire dal bagno maschile.
Con uno sbuffo e sistemandomi la cartella alle spalle, sembrando più minacciosa, aprii di scatto la porta del bagno e feci saltare i tre ragazzi all’interno.
“Le lezioni sono cominciate cosa diamine sta-!” mi bloccai. Poco distante da me vi era un ragazzino dai capelli blu e gli occhi del medesimo colore che tossiva acqua per terra e dalla vicinanza alla tazza del water non prometteva nulla di buono.
Un altro ragazzo, forse più grande di lui, era disteso contro il muro con la testa che ciondolava da un lato. Era un ragazzo molto attraente dai capelli corvini, mi resi conto di averlo già conosciuto.
“Che cazzo sta succedendo qui!?” chiesi furiosa avvicinandomi e spostando con una spallata uno dei tre energumeri che erano intorno al ragazzino.
“Ti senti bene?” gli chiesi facendolo alzare e facendogli circondare, con il suo braccio, le mie spalle. “Adesso andiamo dal preside insieme, ok? Ce la fai a stare in piedi?” chiesi preoccupata ma il ragazzino annuì flebilmente e si avvicinò velocemente al compagno a terra.
Il corvino, risvegliatosi, abbracciò di slancio il più piccolo e cercò di mettersi in piedi.
“Razza di schifosi, osate farlo anche davanti a noi?!” ruggì un ragazzaccio dai capelli ritti sulla testa a mo’ di spazzola al contrario.
Mi girai e con uno sguardo di ghiaccio li fulminai tutti e tre sul posto. “Cosa?! Conosco questi ragazzi e ancora continuate a perseguitarli. L’omosessualità è una libera scelta. Almeno loro hanno trovato l’anima gemella. A voi, anche se eravate froci, non vi si inculava nessuno” ruggii ancor più in collera di prima.
“S-Shinsengumi-san?” chiese il ragazzo dai capelli neri che aveva aperto momentaneamente gli occhi cremisi.
“Si. Tu sei Sebastian Michaelis vero? Tutto bene?” chiesi non osando distogliere lo sguardo dai tre ragazzi davanti a me.
“S-Si, ma…” tossì e la mia voglia di girarmi fu troppa. “Tutto be-?!” non feci nemmeno in tempo a terminare la frase che una forte gomitata allo stomaco mi fece ruzzolare sul pavimento sputando saliva e sentendo l’amaro del sangue in bocca.
“Così impari a cucirti la bocca, cagna!” ridacchiò il ragazzino scrocchiandosi le mani.
Mi rialzai a fatica e presi un asse della porta che era stata scardinata prima. “Ci divertiamo?” chiesi con un ghigno.
Uno dei tre si lanciò verso di me ma riuscì a spostarmi, baccandomi però una forte gomitata, e con un calcio, al suo molle didietro, lo mandai a faccia in avanti contro il lavandino che si sporcò di sangue.
Sbattei l’asse di ferro a terra rompendo una mattonella e guardai gli altri due  che fissavano la scena inorriditi. “Ah, con questo rischio di uccidervi” lanciai la spranga a Sebastian e lo guardai di sottecchi. “Andate a cambiarvi e non fate parola di questo, va bene?”
“M-Ma…dobbiamo avvertire il preside, da sola non ce la farai mai a-!”
“ZITTO! SPARISCI!” urlai guardandolo decisa.
Sebastian annuì e con il ragazzino in braccio scomparì oltre la soglia della stanza.
“Bah…sei proprio stupida. Siamo due contro una. Che pensi di fare?” domandò il secondo ragazzone dai capelli a caschetto.
“Tsk…mi limiterò a disintegrarvi le palle, maiali” ringhiai lanciandomi con un pugno contro il ragazzo più vicino colpendolo successivamente con una gomitata.
Il piccolo suino cadde a terra gemendo di dolore e con un calcio ben assestato lo mandai contro la colonna di ferro del bagno.
L’altro ragazzo-suino si era ritrovato a terra, non sapeva neppure lui come, e tremava di paura.
“Tranquillo, schifoso, farà più male a me che a te” mi sistemai in piedi tra le sue gampe grassoccie e gli impedii di richiuderle. “Benvenuto alla resa dei conti” ghignai maligna alzando il piede e colpendolo con forza alle parti intime facendolo urlare.
Lo colpì due volte, tre, quattro e infine un calcio a rovesciata sul viso, facendolo svenire. Senza accorgermene erano passati già 25 minuti e infatti la campanella suonò e l’enorme bagno, oltre ad essere riempito da pezzi di gesso e sangue, si riempì rapidamente di ragazzi di ogni età che fissavano la scena spaventati e ammirati.
 
“-George Ward: Due denti rotti e naso rotto.
-Duncan Dayne: due costole rotte
-Philip Sandston: una costola rotta, due denti scheggiati, naso rotto e testicoli schiacciati. Due di loro dovranno richiedere un intervento chilurgico, lo sai questo, Signorina Shinsengumi?” domandò, come sempre schietta, la vicepreside Mariottini.
“Tsk…perché sono chiamata in causa solo io?! Non sono la sola ad aver agito! Loro mi hanno colpita allo stomaco!” obbiettai stringendo la stoffa della gonna non osando alzarmi.
“E tu li hai pestati a sangue! Ti sembra modo di comportarsi questo?!” urlò la vice sbraitando poi parole sconnesse che non afferrai a pieno.
“Su,su, Angela. Sono sicuro che la nostra allieva l’abbia fatto per una buona ragione,vero?” cercò di calmarla il Professor Claude Faustus, nonché il mio professore di Latino preferito.
“Ovvio che ce l’ho! Hanno cercato di affogare nel gabinetto Ciel Phantomhive e hanno picchiato Sebastian Michaelis! Se non fossi intervenuta, lor-!”
“Potevi chiamare un insegnante o perlomeno qualcuno con più responsabilità di lei, Shinsengumi” mi rimproverò la mia professoressa di Italiano che continuava a rosicchiarsi le unghie con un ghigno malvagio sulle labbra.
Non stavo gradendo quella situazione. Non sopportavo l’idea che qualcuno mi comandasse così a bacchetta.
La porta si spalancò di colpo e una figura bianca e rosata entrò con un gran sorriso. “Buongiorno a tutti <3”
Mi girai piano fissando gli occhi meravigliati del preside. “Tsk…pagliaccio” mormorai non facendomi sentire da nessuno tranne che dal professor Faustus che mi era accanto e che ridacchiò.
“Bene io me ne vado. Ciao ciao!” salutai con la mano dirigendomi verso la porta.
Non ne sapevo il motivo ma stare nella stanza con quel cretino, ne ero certa, avrebbe provocato danni seri alla mia intellettualità.
“Aspetti, Signorina. Non abbiamo terminato”
“Si fotta” mormorai troppo forte e prima che potessi scusarmi o fare altro la vicepreside diventò paonazza di rabbia.
“COME SI PERMETTE, LEI?! È UFFICIALMENTE SOSPESA SIGNORINA SHINSENGUMI! SO-SPE-SA!” gridò con tutto il fiato che aveva in gola facendo saltare tutti in quella stanza, perfino il preside.
“C-cosa? M-Ma…ma non può…non per una cosa del genere!” provai a dissuaderla ma questa sbattè un piede sul pavimento avvicinandosi a grandi falcate accanto al Preside che teneva lo sguardo fisso su di me con una specie di sorrisetto.
“Preside Pheles, richiedo che la Signorina Astrea Shinsengumi venga sospesa per un mese” sancì la donna amareggiata dal mio comportamento, picchiettando il tacco sulle mattonelle.
Il professor Faustus scosse la testa in disappunto. “Un mese per una cosa del genere. Ma no. Massimo 3 giorni, dai…” cercò di convincere gli altri, Claude.
Sorrisi felice del suo intervento e sospirai. “C-Cosa!? Cos’ha in testa, Mr. Faustus? No, no, assolutamente no! Pensi ai suoi figli piuttosto che aiutare una giovane ribelle per cui ha una cotta”
In quel momento esplosi. Non so di cosa, gioia, panico, odio, rabbia…non lo so. “MA FATTELA NA SCOPATA!” gridai con tutto l’affetto di cui ero capace.
La risata che scoppiò fu solo quella del Preside Pheles che si piegò in due facendo cascare a terra il vistoso cappello bianco e facendo sbucare il curioso ciuffo violetto. “AHAHAHA”
Arrossii fino alla punta dei capelli girandomi intorno e vedendo Claude ridere sotto i baffi ma non dandolo a vedere troppo.
“M-Ma…s-signor Pheles…caspiterina, richiedo che questa ragazza venga letteralmente buttata fuori”
“Susu, non fare la preziosa Angela. Una settimana penso che sia più che sufficiente” disse Pheles dopo essersi calmato un po’ ma qualche risatina echeggiava ancora.
“Ma su, Mephisto. Come faremo a stare senza il senso dell’umorismo di Astrea nella scuola. E poi è la Presidentessa del Consiglio Studentesco. 3 giorni o non se ne fa nulla. Chi è con me?” chiese Claude sistemandosi gli occhiali e alzando la mano destra.
Tutti i professori, tranne la Mulinari e quella di Italiano alzarono le mani. Persino lo stesso Mephisto alzò la sua mano guantata di viola ridacchiando appena.
“Bene, allora che tre giorni siano” annuì Pheles battendo le mani e facendo svolazzare il suo mantello, dirigendosi verso il suo ufficio.
“Shinsengumi, seguimi” gli mormorò scomparendo oltre l’uscio.
Con un ultimo sguardo di ringraziamento a tutti e un’ultima linguaccia alla Mulinari sorpassai l’uscio della sala professori dirigendomi insieme al Preside nel suo ufficio.





Angolo dell'Autrice:
Ciao a tutti :D Ho deciso di postare il vero e proprio capitolo per dare un'idea della vera Astrea :D Allora, quindi come vi sembra quella testona di una Presidentessa? E poi Claude :Q____ Va beh...non divago con queste stupidaggini. Spero vi sia piaciuto e fatemi sentire ancora il vostro parere.
Ringrazio molto FullmetalBlue13 che con i suoi consigli mi ha aiutato molto :) e anche I Fratelli Heiwa per aver commentato e criticato la mia storia :') Grazie mille :D
 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Ao no exorcist / Vai alla pagina dell'autore: Astrea_Shinsengumi