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Autore: Gens    03/10/2013    7 recensioni
A volte l'amicizia riempie i vuoti che si formano col tempo.
Perché se hai un buon amico, uno vero, tutto il resto non ha importanza.
E infatti per Jade, Zayn è uno di quegli amici che tutti vorremmo, ma che spesso non troviamo.
Per questo, leggete la fanfiction ed entrate in questo 'sogno'.
Spero vi piaccia e mi raccomando, recensite! :)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 12
 
Lights


“Jade?”
“Louis?”
“Ehi –disse sorridendomi - seguimi”
Lo seguii, attenta a non inciampare, curiosa di sapere dove mi stesse portando.
“Lou, aspettami per favore!” urlai, alzando il passo.
Ma anche lui accelerava e facevo fatica a stargli dietro.
“Dai Jade, siamo quasi arrivati” disse lui, incitandomi a continuare.
“Dove mi stai portando?” gli chiesi, avvicinandomi.
“Devo farti vedere una cosa” disse lui sorridendo, e dopo si mosse più veloce.
La distanza tra noi aumentava e con essa la luce.
“Louis! Louis aspettami!” urlai.
Lui si voltò e una macchina lo investì.
 
Spalancai gli occhi e involontariamente urlai.
Sudavo freddo e delle lacrime scendevano, senza darmi pace. Iniziai a singhiozzare.
La scena, anche se l’avevo solo vista in un sogno, mi faceva raggelare il sangue. Avvicinai le ginocchia alla faccia e mi ci nascosi dentro, continuando a singhiozzare.
“Jade?” disse qualcuno, spalancando la porta.
Non avevo il coraggio di voltarmi.
E se fossi ancora nel mio sogno? E se fosse lui?
Mi strinsi più forte, annaspando in cerca d’aria.
“Jade, che cavolo stai facendo? Così soffochi”
Delle mani presero a slegare la mia stretta.
“No! Lasciami! LASCIAMI!” urlai, sfuggendo a quelle mani. “NON TOCCARMI! LOUIS, NON TOCCARMI.”
“Louis?” chiese la persona accanto a me.
“Jade, ehi Jade” le sue mani afferrarono le mie con più dolcezza. “Jade sono Zayn. Stai calma, è tutto apposto. Non sono Louis. Sono Zayn, mi vedi?” continuò riuscendo a spostare le mani e portare il mio viso in alto.
“Zayn?” dissi, insicura.
“Sì Jade, sono io”
Continuavo a piangere, spaventata.
“Va tutto bene, calmati”
Era solo un sogno.
“Dov’è Louis?” chiesi, guardandomi intorno, quasi come se fossi sicura di poterlo trovare lì.
Gli occhi di Zayn diventarono di ghiaccio, ma la cosa che più mi incuriosì fu la sua faccia spaventata.
“Louis è morto, Jade. Non ricordi?”
È morto.
“M-morto?” chiesi, spaventata.
Mi guardai intorno e vidi mia madre, sulla porta, con una mano sulla bocca e le lacrime a rigargli le guance.
“Mamma? È vero?”
Mia madre incrociò lo sguardo di Zayn. Era spaventata, era ferita, era debole, era terrorizzata.
Andò subito via dopo un cenno nella direzione di Zayn.
“Jade ascolta – cominciò lui dopo aver tenuto gli occhi chiusi per un po’ – va tutto bene. Hai perso la cognizione del tempo, hai perso una parte della tua vita momentaneamente”
“Per caso mi stai dicendo che sono diventata pazza?” urlai mollando le sue mani che avevano stretto le mie per tutto quel tempo.
“No Jade, sto dicendo che la mente ti sta giocando brutti scherzi”
“Mi stai dicendo che sono pazza!” ribattei più forte.
“Jade, devi stare calma”
“Louis non accetterebbe questo tuo comport-”
“Louis non c’è più! – urlò lui, arrabbiato – è morto, Jade. È MORTO!” e si alzò, iniziando a camminare per la stanza.
Semplicemente rimasi zitta fino a quando mia madre non venne con un bicchiere d’acqua.
“Bevi” ordinò. Feci esattamente come diceva lei, con gli occhi puntati in quelli di Zayn.
E prima del buio ricordo solo i suoi occhi, marroni, penetranti, tristi, vulnerabili.
 
Quando spalancai gli occhi, non avevo idea di che giorno fosse né dell’ora.
Mi sollevai piano dal letto, cercando di ricordare.
Uscii dalla camera e scesi al piano di sotto, dove mia madre parlava al telefono.
“Non lo so, non ne ho idea. Cercherò di capirlo però” diceva lei alla persona con cui parlava.
Presi il portaombrelli e imprecai con un “cazzo!”.
Mia madre si voltò nella mia direzione, proprio mentre lo raccoglievo.
“Si è svegliata. Ti chiamo dopo”
Mia madre chiuse la chiamata, poggiò il telefono sul tavolo e dopo si diresse verso di me.
“Come stai?”
“Intontita un po’ più del solito, ma bene. Chi era al telefono?”
Lei mi guardò, quasi non fosse sicura se dirmelo o meno.
“Tuo padre. Gli ho raccontato cosa è successo”. La guardai con aria interrogativa.
“Il tuo piccolo momento di pazzia di questa mattina…”
“Cosa scusa?” chiesi ancora, non sicura di aver capito.
“Non… Non ricordi niente?”
“Cosa dovrei ricordare esattamente?”
Credo che quella fosse una di quelle domande da classificarsi tra le ‘evita che è meglio’. Dal racconto di mia madre sembravo davvero una pazza.
“Io non capisco cosa mi sia successo” dissi passando una mano tra i capelli.
“È stato un momento un po’ strano, ma capita a tutti. Forse erano solo i danni collaterali di stress ed emozioni forti” disse lei e poco convinta, aggiungerei.
“Zayn? Dov’è?”
“Stamattina è rimasto un po’ ma poi è andato via”.
Risalii le scale, entrai in camera e mi cambiai, indossando un paio di jeans e una felpa. Infilai un paio di Converse e mentre scendevo al piano di sotto, legai i capelli con uno chignon.
“Dove vai?” chiese mamma, vedendo che prendevo le chiavi e il telefono dal tavolino all’ingresso.
“Da Zayn” risposi andando verso la porta.
“Ma è tardi, è buio. Vacci domani” tentò di persuadermi.
“Non posso aspettare”
Uscii dalla porta e iniziai a correre verso casa di Zayn.
Avevo bisogno di correre per allontanare i pensieri ma tutto ciò che ottenni fu il non far altro che pensare a quello che mi era successo. Solo Dio sapeva cosa mi stava succedendo. I miei pensieri furono interrotti dai raggi abbaglianti di una macchina. Mi fermai di colpo e anche la macchina fece lo stesso.
Quell’azione mi bastò per farmi ricordare il sogno.
Louis che mi chiedeva di seguirlo, io che gli camminavo appresso e due fari abbaglianti.
“Jade?” ritornai bruscamente alla realtà e mi sorpresi nel trovare Harry, che scendeva dalla macchina e veniva nella mia direzione.
“Tutto apposto? Scusami, non ti avevo vista, sei comparsa all’improvviso” disse lui scusandosi.
“No Harry, tranquillo, è tutto apposto”
“Jade, dobbiamo parlare del giorno del funerale”
“Lo faremo Harry. Ma non adesso” dissi e dopo sfrecciai via, lasciandolo lì senza parole.
 
Dopo altri cinque minuti di corsa, arrivai a casa di Zayn e suonai il campanello.
“Che ci fai tu qui?” chiese Zayn non appena aprì la porta.
“Bel modo di accogliermi” dissi col fiatone.
“Sei venuta di corsa?” chiese facendomi entrare.
“Piuttosto sono scappata di corsa” dissi sedendomi sul divano.
“Scappata da chi?” chiese sedendomi sulla poltrona di fronte a me.
“I tuoi genitori?” chiesi guardandomi in giro.
“Sono fuori. Scappata da chi?” insisté lui.
“Da Harry”
“Cosa?” chiese lui alzando la voce di un’ottava.
“Scherzo. Però che sono scappata da Harry è vero. Ma sono scappata da me stessa prima di tutto”
“Come stai?” chiese lui venendo a sedersi accanto a me.
“Sono spaventata da me stessa” confessai, guardandomi le mani.
“Puoi immaginare da cosa sia dovuto quel tuo momento?”
“So solo di aver sognato Louis che mi chiamava e mi diceva di seguirlo. Arrivato a un certo punto l’avevo chiamato e lui, voltandosi, era stato investito. Dopo due anni la sua morte mi tormenta ancora, Zayn. E io non so che fare. Adesso ho paura a chiudere gli occhi” dissi con un po’ di affanno nella voce.
“Affronteremo tutto con calma. Mi dici che centra Harry?”
“Quando mi sono svegliata non ricordavo il sogno. Mentre venivo qui di corsa, due fari mi hanno accecata. Mi sono fermata di colpo e il conducente è sceso. Era Harry. Mi ha chiesto se stavo bene, mi ha detto che dovevamo parlare ma l’ho liquidato con due parole e sono corsa qui”
“Buffo” disse lui, ridacchiando senza gioia.
“Cosa?”
“Niente. Comunque Jade, devi cercare di risolvere questa situazione”
“Ma io non so che fare!”
“Cos’è che ti tormenta?” chiese lui.
“La sua morte. Chi l’ha ucciso. La giustizia che non ho ottenuto. Questo mi tormenta”
“Io… Questo non possiamo saperlo”
“Lo so Zayn, è questa la cosa peggiore” dissi, sospirando e abbassando la testa.


Spazio autrice:
Okay, so che questo capitolo è piccolo. Scusatemi.
Nella programmazione dei capitoli doveva essere mooolto più lungo, ma poi ho tagliato un po' di cose ed è venuto più corto. Devo dire che non è male come è venuto però lol
Allora, allora, allora. Che ne pensate?
Sinceramente io non sono convinta di come stiano andando le cose. Stanno prendendo un piega troppo tragica e io odio le cose tragiche, ma purtroppo adesso non posso fare altro che continuare quello che ho cominciato.
Me la lasciate una recensione? Già non ne avevo tante, adesso sono addirittura troppo poche.  :(
Continuo a scrivere, ma se qualcun'altro che legge la storia (so che la leggete, posso vedere quanti siete uu) decidesse di lasciarmi una recensione, mi farebbe un grandissimo piacere.
Aggiornerò presto, magari questa stessa domenica se riesco a raggiungere le cinque recensioni. Okay?
Vi ringrazio tanto x

-Angela

 
  
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