Holaa, carii!~ So di non esservi mancata, ma vabbè, Anna is here. Oggi, il è turno di Toad! Il nostro amatissimo funghetto bianco a pois! Prima pensavo di utilizzare il circuito Gola Fungo, ma poi ho letto da qualche parte che quello è il circuito di Toadette... e quindi Fabbrica di Toad. Groan. Preferivo la gola. Ma io sono una persona seria! Comunque. Vediamo. Che posso dire di Toad? Che è carino e mi sta molto simpatico e quando gioco a ‘New Super Mario Bros. Wii’ utilizzo sempre il Toad giallo. Una volta – giornata molto fortunata!! – ho trovato una fanart che mostrava Toad e Toadette in forma umana tipo anime giapponese... era-bel-lis-si-mo!! Biondo, con gli occhi verdi. Solo col gilet blu, senza maglia – in testa c’era un copricapo uguale a quello da fungo dell’originale, comunque, ed era adorabile *-*
Ebbene sì, c’è stato un periodo in cui amavo Toad alla follia e quella fanart era il mio wallpaper del pc!

O2 – La Fabbrica di Toad / Disponibilità
 
Toad amava essere disponibile. Per questo, aveva fatto costruire quella grande fabbrica vicino al palazzo della principessa Peach, nel Regno dei Funghi, per poter essere utile prontamente a tutte le persone che ne avessero avuto bisogno; a dire il vero, l’idea era stata di Master Toad, ma il nonnetto, come lo aveva definito Toadette una volta – ah, se solo il Master avesse sentito! Probabilmente l’avrebbe punita molto severamente! – aveva subito nominato responsabile di quel luogo proprio lui, che non era neanche il più abile fra i toad!
La fabbrica era grande e, a discapito del nome, sembrava più un parco giochi che un posto di lavoro; era tutta colorata di arancione e giallo e i giganteschi nastri trasportatori traghettavano a velocità alterne i pezzi delle automobili e del mobilio che a seconda del settore della fabbrica si stava costruendo. Era un luogo molto automatizzato, effettivamente a lavorarci non v’erano moltissimi toad, ma quelli che erano lì erano di sicuro i più fidati che si potessero trovare.

«Capo!» Toad si scosse dai suoi pensieri, sentendo una voce chiamarlo. Un toad a pois verdi gli corse incontro con in mano una cartellina piena di fogli disordinati in mano.
L’interpellato sorrise. «Dimmi pure, Toad.» anche lui con il suo stesso nome. Viva l’originalità. *
«La principessa chiede se si possa utilizzare di nuovo la fabbrica come circuito per il prossimo torneo di kart, Capo.»
«Certamente!» replicò pronto quell’altro. Già sapeva cosa avrebbe commentato Peach a quella risposta. “Ah, Toad, grazie, sei sempre così disponibile!”, avrebbe detto, e lui ne sarebbe stato contento. Cosa costava abbandonare un po’ il lavoro, per la principessa? Alla fin fine, era questa sua disponibilità uno dei motivi per cui tutti lo adoravano. 




* Manco fossero dei Puffi. Uffa!