Fanfic su attori > Jamie Campbell Bower
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Autore: Strange__    04/10/2013    5 recensioni
Mi rigiro e lo vedo che sta camminando verso l'uscita. E' bello anche di spalle, con quei capelli, e le lunghissime gambe magre. Non credo di aver mai visto gambe così lunghe. Di certo le mie non lo sono.
Dal mio metro e cinquanta risicato ho sempre sofferto per le mie gambe corte, sognando delle lunghissime gambe che avrebbero fatto invidia a qualunque ragazza.
Sospiro e continuo a camminare verso la cassa dove mia madre mi aspetta.
In un certo senso, io e Jamie ci completiamo. Lui con le sue gambe lunghissime e il suo metro e ottantatré, io con le mie gambe corte e il mio metro e cinquantacinque. Sorrido al pensiero. Mi sto già illudendo.
Meglio smetterla di pensare a lui, ho i miei Oreo che mi aspettano. E niente è meglio degli Oreo.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Se l'amore non sei tu, l'amore non esiste. '
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              Capitolo due.       

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        Rivedersi.




"Quasi divino, eh?" Jamie è un passo da me e si sta visibilmente trattenendo dallo scoppiarmi a ridere in faccia. Credo di aver fatto la figura di merda più colossale degli ultimi... centomila anni.
Sono quasi tentata a fingere di svenire per uscire da questa situazione più che imbarazzante ma opto per un'ancor più ridicola risatina isterica. Probabilmente sembro una pazza e Jamie sembra divertirsi e non poco.
"Posso sapere con chi ho l'onore di parlare?" Sono così concentrata a guardare il modo in cui le sue labbra si toccano mentre parla che non ascolto neanche quello che dice.
Scuoto la testa e torno nel mondo dei viventi. "Eh?" Esalo con un'eleganza davvero degna di nota, devo ammettere. Dannata me.
"Chiedevo, con chi ho l'onore di parlare?" Ripete nuovamente. Vuole sapere il mio nome. Mi ha chiesto il nome. Non è così difficile da dire. Infondo sono solo cinque lettere, non è così complicato. Forza, puoi farcela, mi ripeto mentalmente. Però dalla mia bocca non esce neanche una misera vocale.
"Tutto bene?" Sono ancora troppo sotto shock per l'enorme figura di merda di prima per rendermi conto che ne sto facendo un'altra proprio in questo momento.
Inspiro ed espiro. "Angie. Mi chiamo Angie."
Jamie sorride. "E quindi sei una fan sfegatata di Shadowhunters, Angie."
No, stavo sclerando perché non trovavo il libro e ho fatto un breve monologo su cosa è meglio tra libro e film perché mi piace Harry Potter. "Sì."
"E qual è il tuo personaggio preferito?" Mi chiede mentre poggia il suo peso su uno dei due banconi su cui sono poggiati i libri. Incrocia le gambe e mi guarda. Non mi ero mai resa conto di quanto fosse bello. Bhe, oddio. Questa è una bugia. Ho sclerato per tutto il film ripetendo quanto fosse bello. Però... Dio, dal vivo è tutta un'altra cosa.
"Jace. Perché è la mia versione al maschile." Dico cercando di mantenere un tono calmo e tranquillo, senza sembrare più stupida, o svitata, o pazzoide di quanto sia già sembrata.
"Ah, capisco. -asserisce Jamie senza mai distogliere lo sguardo da me- E il tuo attore preferito?" Chiede ridendo tra sé e sé.
Bastardo che non sei altro, non ti basta la figuraccia che ho già fatto. "Robert Sheehan, ovviamente." Dico guardandomi le unghie. Mh, dovrei rimettere lo smalto.
Jamie alza le sopracciglia e la sua faccia prende una nota stupita. "Robert Sheehan. Fai serio?" Chiede oltraggiato.
Incrocio le braccia sotto il seno e lo guardo. "Cos'hai contro Robert?"
Jamie si ricompone e sorride. "Assolutamente niente. Ma non è lui che hai definito 'quasi divino'."
Stronzo. Jamie Campbell Bower è uno stronzo.
"Oh certo, ho definito te quasi divino. Infatti Robert è stato divino. Tu quasi." Vuole giocare? Giochiamo.
Appena finito di parlare lo guardo e mi rendo conto che sto conversando con lui esattamente come farei con uno dei miei amici e la cosa un po' mi fa sorridere. Neanche dieci minuti fa ero sotto shock per aver incontrato -niente popò di meno che- Jamie Campbell Bower dentro un ipermercato sconosciuto di Londra e adesso siamo qui che ci punzecchiamo a vicenda. Non so se essere sconvolta o altro.
"Pazzesco." Pazzesco è l'unico commento che fa.
"Robert? Oh sì, assolutamente. E' stato assolutamente pazzesco. Meraviglioso." Sorrido vittoriosa.
Jamie rimane in silenzio che però non viene interrotto dalla sua voce, né dalla mia, ma dalla suoneria del mio telefono.
Accetto la chiamata senza neanche fare caso a chi fosse l'intermittente "Angie! Dove diavolo sei?!" Mia madre sbraita dall'altra parte della cornetta.
Mi sbatto una mano in fronte: mi ero completamente dimenticata di lei. "Scusami! Ho avuto un contrattempo, sto arrivando." Mamma mi dice di sbrigarmi e chiudo la chiamata.
"Mi consideri un contrattempo, quindi?" Jamie sorride.
"Anche peggio di un contrattempo." Dico mentre metto il telefono in tasca. "Comunque ora vado, mia madre mi aspetta. Ti chiederei l'autografo ma ti monteresti la testa quindi credo che eviterò. E' stato un piacere conoscerti, Jamie."
Jamie si mette dritto. "E  se ci rivedessimo? Mi piacerebbe parlare con te su quanto Robert sia stato divino e pazzesco."
Rido divertita. "Certo, Jamie Campbell Bower che esce con me. Divertente." Mi asciugo teatralmente una lacrima finta.
"Solo perché sono famoso?"
"Solo? Ti pare poco?"
"In realtà lo trovo un dettaglio inutile. Prima di essere famoso, sono un ragazzo di venticinque anni che ha voglia di uscire con persone normali." Jamie incrocia le braccia.
Ridacchio. "A maggior ragione. Se hai voglia di uscire con persone normali, io non sono proprio adatta."
Jamie sorride e scuote la testa. Comincia a cercare qualcosa nella tasca interna del giacca di pelle che indossa e ne estrae un pennarello nero.
Si avvicina a me e mi prende un braccio. Il suo tocco è così delicato che rimango di sasso per un momento. Nessuno mi ha mai toccata con tutta quella delicatezza. Come se fossi il fiore più bello del giardino dietro casa. Guardo le sue mani e mi rendo conto di non averne mai viste di così belle. Sono affusolate e molto grandi. Si vedono le vene. E hanno quel tocco delicato che mi ha rapita totalmente.
A risvegliarmi dai miei pensieri è un leggero solletico che avverto con il contatto del pennarello sul mio braccio: Jamie sta scrivendo il suo numero di telefono.
Appena finisce sorride soddisfatto e chiude il pennarello con il tappo.
"Questo è il mio numero, se ti va di prendere un caffé insieme." Dice.
"Va bene. Adesso ho i miei Oreo che mi aspettano, ciao Jamie." Sorrido contenta e mi giro per andare via. Sento Jamie salutarmi con un 'Ciao Angie' e  poi dei passi che si allontanano.
Mi rigiro e lo vedo che sta camminando verso l'uscita. E' bello anche di spalle, con quei capelli, e le lunghissime gambe magre. Non credo di aver mai visto gambe così lunghe. Di certo le mie non lo sono.
Dal mio metro e cinquanta risicato ho sempre sofferto per le mie gambe corte, sognando delle lunghissime gambe che avrebbero fatto invidia a qualunque ragazza.
Sospiro e continuo a camminare verso la cassa dove mia madre mi aspetta.
In un certo senso, io e Jamie ci completiamo. Lui con le sue gambe lunghissime e il suo metro e ottantatré, io con le mie gambe corte e il mio metro e cinquantacinque. Sorrido al pensiero. Mi sto già illudendo.
Meglio smetterla di pensare a lui, ho i miei Oreo che mi aspettano. E niente è meglio degli Oreo.

 





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