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Autore: SaraShawol1994    04/10/2013    5 recensioni
[JongKey, Accenni 2Min]
Vorrei tornare indietro nel tempo. Vorrei non fare lo stesso errore di nuovo. E' tutta colpa mia è se è finita così. Avrei dovuto farmi aiutare. Mi manchi, mi manchi tanto. Mi mancano tutti i momenti passati insieme... e solo ora... mi ricordo di quanto ti amavo davvero. Grazie dei bei momenti, ti amo... e ti amerò per sempre.
Genere: Angst, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jonghyun, Key, Minho, Onew, Taemin
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CAPITOLO 13: The wish come true?

 

Mi alzai convinto che fosse tardi. Scesi dal letto di fretta, correndo in bagno. Mi guardai allo specchio. C'era qualcosa di strano, diverso nel mio viso. Presi lo shampoo ed il bagno schiuma entrando nella doccia. Feci scorrere l'acqua abbondantemente per diversi minuti, aspettando che si scaldasse. Iniziava a non fare più caldo, quindi non potevo più farmi la doccia fresca come avevo fatto durante tutta l'estate.
Una volta asciugato per bene, uscii dal bagno – senza far rumore per non svegliare il mio compagno di stanza - con l'accappatoio umido addosso. Presi i vestiti dall'armadio e me li misi frettolosamente. Dovevo apparire al meglio, come avevo sempre fatto. Ma dovevo essere cauto per non disturbare l'altro ragazzo che riposava.
Quando fui pronto e messo il solito velo di eyeliner, mi diressi verso la cucina, per preparare la colazione.

I ragazzi arrivarono un paio di minuti dopo che avevo apparecchiato la tavola. Salutai tutti e li feci accomodare.

Il maknae si grattò gli occhietti come un bambino. Minho sembrava in catalessi davanti al cibo, gli occhi persi nel vuoto, come se non avesse mai dormito in tutta la sua vita ed il leader, alla vista del pollo (si, per colazione mangiava pollo) era diventato iperattivo.

“Jonghyun?” mi rivolsi ai miei compagni.

Taemin fece spallucce, come per affermare che non sapeva se fosse ancora a letto. Sbadigliò cominciando a mangiare. Il mio hyung era intento a far estinguere ogni razza di volatile esistente in terra e non, quindi rispose farfugliando - con la bocca piena - qualcosa che mi rifiutai di decifrare. Meglio lasciar perdere la reazione di Minho alla mia domanda. Era in coma profondo e il suo sguardo omicida mi sussurrava di non rivolgergli la parola per almeno altre due ore. Taemin l'aveva di sicuro buttato giù da letto.

Tolsi il grembiule rosso e lo appoggiai sulla mia sedia.

“Vado a chiamarlo, è tardi.”

 

***


 

“J-Jonghyun...” mi trovavo in una situazione strana. Imbarazzante è dir poco. “...p-potrebbero venire a vedere perché non torno...”

“shhh” mi sussurrò all'orecchio il ragazzo, accarezzandomi lentamente il viso con due dita.

 

 

 

Jonghyun, pigrone, dormi ancora?” girai la maniglia, entrando in camera. Il letto del mio compagno di stanza era sfatto e tutto disordinato. Come sempre. “Jong?” ripetei.

Al mio ennesimo richiamo, aprì leggermente la porta del bagno. “Mi hai chiamato Kibummie?” fece uscire la testa.
Sospirai. “Guarda che la colazione è pronta, fai in fretta.” presi il cuscino finito a terra e lo rimisi sul suo letto, sistemandolo e mettendo in ordine.
Jonghyun annuì chiudendo la porta.

 

Controllai il vaso con dentro i fiori di mughetto – appoggiato sul comodino, vicino alla nostra adorata foto –, era ora di cambiargli l'acqua.
Bussai alla porta del bagno. “Jong, posso entrare?” non aspettai risposta.

Kibum?!!”.

Occhi sgranati, bocca spalancata, viso rosso ed imbarazzo totale. Ero in questo stato. Jonghyun era davanti a me completamente nudo. Oddio.
Chiusi gli occhi e mi coprii il viso con le mani. “S-scusa, esco subito!”

N-no, fa nulla.” si coprì con un asciugamano la vita bassa.

Che imbarazzo!! Aprii le dita formando piccole fessure, andando a controllare che si fosse coperto. Sospirai.

Ti serve qualcosa?” chiese dolce avvicinandosi a me.

Presi la caraffa bianca sul davanzale vicino alla finestra. Aprii il rubinetto e la riempii d'acqua fresca per i fiori.

 

C'era silenzio. Jong era dietro di me che si specchiava e si asciugava con il phone. Non avevo il coraggio di guardarlo, così continuai a fissare l'acqua che scorreva e straripava dal contenitore bianco.

Bummie, tutto ok?” chiese affiancandomi e spegnendo l'asciugacapelli.

Sussultai. “S-si.” presi la caraffa e mi allontanai un po' da lui.
Mi fermò appoggiandomi la mano destra su una spalla. “Sicuro?” chiese insistente.
Al contatto feci cadere l'acqua dal recipiente. Fortunatamente era di plastica e quindi non si ruppe. “Cavolo...” sbuffai.

Aspetta, ti aiuto ad asciugare!” disse sorridendo. “Vado a vestirmi e torno.”

Presi uno straccio dall'armadietto e chinandomi sulle ginocchia, cominciai a pulire come meglio riuscivo. Almeno mi ero distratto un po'. “mi sono bagnato completamente i pantaloni, diavolo! Sono un disastro!” ero scocciato.

 

Eccomi.” Jonghyun si era messo i pantaloni della tuta grigi ed una maglietta bianca a maniche corte. “Ti aiuto.” sorrise. Prese un paio di stracci e, dopo essersi chinato anche lui, cominciò a passarli per terra. “Guarda che disastro, ma quanta acqua poteva contenere quel coso?”

Risi alla sua domanda.
Mi alzai per sistemare il lavandino (c'era acqua ovunque). Inciampai nei miei piedi.

KIBUM!” lo hyung mi afferrò prima che potessi spiccare il volo.

Trattenni il fiato per qualche secondo per poi ringraziarlo per la prontezza di riflessi. Feci per alzarmi, quando mi accorsi che avevo qualcosa che non andava. Mi prese una fitta alla base della gamba destra. “Ah.” boccheggiai cadendo nuovamente tra le braccia di Jong.

Ti sei fatto male?” chiese preoccupato, controllandomi.

Annuii. “La caviglia.” pronunciai a bassa voce. Probabilmente ero scivolato mettendo male la gamba.

 

Ero tra le sue braccia e si stava preoccupando per me. Davvero nella vita di prima non provavo qualcosa per lui? Com'era possibile? Il cuore batteva troppo veloce. E non era a causa dello spavento della scivolata o del fatto che mi fossi slogato qualcosa. Era il cuore che batteva all'impazzata a causa delle farfalle nello stomaco, era il battito accelerato a causa della distanza ravvicinata dei nostri corpi. Era ovvio che fossi cotto.

Mi prese in braccio come una principessa e mi fece sedere sul mio letto. Probabilmente ero diventato viola in viso. Il cuore era in gola. Forse ero così agitato anche a causa del dolore al fondo della gamba... ma penso che quello fosse solo uno dei fattori.
Si abbassò e mi chiese quale delle due caviglie mi facesse male. Destra.
Tastò il punto in cui mi ero ferito per qualche secondo, cercando di capire se fosse una frattura o una semplice slogatura. Mi faceva malissimo ma lui dedusse che non fosse rotto.
Avevo le lacrime agli occhi dal dolore, ma non era rotto “Staresti urlando.” disse, cercando di farmi tranquillizzare.

 

 

Togliti i pantaloni e la maglietta.”

C-cosa?”

Forza, non fare storie.”

P-perchè dovrei farlo?”

Bummie... ti sei accorto di essere completamente fradicio? Spogliati.” COSA? “Dai. Ti aiuto.” COSAAA?!

N-no...” sussurrai diventando rosso come un pomodoro.

Forza Kibummie...” mi prese gli estremi dei pantaloni, stando attento alla caviglia dolorante e me li strattonò finché non alzai il sedere. Ero probabilmente un incrocio tra il pallido ed il violaceo mentre mi sfilava via gli indumenti. Sicuramente avevo appena inventato un nuovo colore.

La maglia.” sorrise.

A-a-aspetta Jong!” mi prese i lati della maglia e me la sfilò facendomi incastrare la testa. “J-Jong...”.

Rise. Cosa si rideva? Io stavo morendo e lui se la rideva! Roba da pazzi!

 

 

J-Jonghyun...” mi trovavo in una situazione strana. Imbarazzante è dir poco. “...p-potrebbero venire a vedere perché non torno...”

shhh” mi sussurrò all'orecchio il ragazzo, accarezzandomi lentamente il viso con due dita.

“...almeno prendimi un cambio pulito dall'armadio no?”

“Ma sei così carino!”

Ero sotto le coperte: rannicchiato e nudo, con solo i boxer addosso. E fortunatamente quelli non erano bagnati. “J-Jonghyun... per favore! Se entrano gli altri, potrebbero fraintendere!”
Si allontanò sorridendo, accarezzandomi – prima – la testa con fare dolce. Chiuse la porta a chiave. “Così nessuno potrà entrare!” mi fece l'occhiolino.

“J-Jonghyun-hyung... che stai facendo?” non sapevo se essere imbarazzato o spaventato.

“Niente.” sorrise ancora.

La caviglia cominciò a pulsarmi di più ed a farmi male, feci un piccolo lamento e l'espressione di Jong cambiò. Corse in bagno e prese una fascia, che inumidì abbondantemente con l'acqua fresca, appoggiandola ed in seguito, avvolgendola sulla mia distorsione. “Un po' di sollievo dovrebbe dartelo.” sorrise ancora.

Mi voltai di lato per non incrociare il suo sguardo. Ero troppo imbarazzato per la situazione. E quando uscì dalla camera per avvertire gli altri e per prendermi del ghiaccio, saltai giù dal letto, correndo su una gamba sola verso l'armadio. Recuperai un paio di pantaloni della tuta azzurri ed una felpa grigia. L'errore? Cercare di vestirmi da in piedi. Quando alzai la gamba sinistra per infilare i pantaloni, caddi come una pera cotta. Ah, ma allora sei scemo Kibum! mi disse la mia coscienza. Bè, si, ero impazzito a causa del dolore. Si come no. La mia coscienza mi stava facendo impazzire. Ogni cosa che pensavo, lei doveva ribatterla.

“Kibum?” Jonghyun entrò con un sacchettino - contenente il ghiaccio - tra le mani. Lo lasciò cadere a terra fiondandosi su di me. “Tutto bene? Come hai fatto a finire qui?”

“Cercavo di vestirmi dato che tu non mi aiutavi!!!” mi lamentai.

Si mise a ridere.

“Brutto dinosauro nano che non sei altro! Piantala e aiutami!” sbraitai.

“Vedo che sei tornato ad essere una dolce ragazzina isterica.” sorrise. Uno di quei sorrisi sinceri che fanno sciogliere. Abbassai lo sguardo imbarazzato.

Mi fece alzare e mi riaccompagnò al letto, poi, prese il ghiaccio finito a terra e me lo portò. Posizionai la sacca sulla caviglia.
Mi sdraiai come meglio riuscivo, accucciandomi sotto le coperte. Sbuffai.

“Tranquillo. Ci penso io a mettere a posto la cucina.” mi accarezzò la testa.

“Non fa nulla... lascia così, farò io appena mi sarà un po' passato.”

“shh.” mi mise l'indice sulle labbra, zittendomi. Si alzò. “Vado a mettere a posto, faccio colazione e poi pulisco. Ti sei dato da fare come tutte le mattine per farci da mangiare, è il minimo che io possa fare.”

Il cuore prese a battermi incontrollato quando mi diede un bacio sulla fronte, per poi sparire dietro la porta.
Mi sentivo accaldato in quel momento, la testa girava e avevo una strana sensazione nella pancia: ansia? No, probabilmente era dovuto al troppo contatto con il mio hyung.
Mi nascosi sotto le coperte fin sopra ai capelli. Ero solo in camera, ma ero così imbarazzato da vergognarmi persino con i mobili e le pareti della stanza.

 

 

 

Era passata circa una mezz'oretta - da tutto quel trambusto - quando Jong entrò di nuovo in camera. Io mi ero calmato fortunatamente e stavo ascoltando dall'ipod – il suo ipod – la nostra discografia. Mi ricordai di quando ad un concerto, io e Jong, cantando – questa canzone – ci eravamo “scontrati” un po' troppo. Era fan service per le Shawol... ma per me era qualcosa di più. Ero sempre stato innamorato di lui... da prima del debutto... ma come potevo dirglielo? E sopratutto: come potevo dirgli che avevo recuperato gran parte della memoria? Gli SHINee sarebbero dovuti tornare tra due settimane ed io non me la sentivo di riprendere, di dire agli altri che stavo meglio, almeno per ora. (la SM ci aveva concesso un po' più tempo del previsto, sperando in un mio miglioramento – che era avvenuto –). I primi ricordi li avevo recuperati quando mi svegliai una notte in preda al panico.

 

Mi svegliai di soprassalto. Il cuore a mille. Avevo appena sognato che Jong lasciava il nostro gruppo a causa mia e di quello che era successo con una ragazza dai capelli lunghi e rossi alla festa privata di un nostro amico, in discoteca. Avevamo litigato giorni prima e poi io, per vendicarmi, stavo per andare a letto con una donna. Sapevo che era sbagliato dato che ero innamorato di lui, ma lo stavo facendo lo stesso. Probabilmente, se non avessi visto Jonghyun fuori dalla porta che ci spiava, sarei andato fino in fondo... pentendomene per tutta la vita.

Mi ricordai dell'incidente nel bagno, di Taemin che mi dava l'antidolorifico per farmi sentire meglio, Jong che mi insultava e mi minacciava. La lattina di birra stritolata quando aveva scoperto gli antidepressivi. Il dolore che avevo provato per tutto il tempo che avevo preso le compresse. La disperazione e la voglia di mollare tutto, compresa la carriera. Come avevo fatto a perdere tutti quei ricordi? Forse erano così pesanti che ad un certo punto la mia mente ha preferito rinunciare a tutto piuttosto che continuare a soffrire.

 

 

“Kibummie, come ti senti?” chiese sedendosi al mio fianco.

Sospirai togliendomi le cuffie. “Puoi ripetere? Non ti stavo ascoltando.”
Mi ignorò continuando il discorso. “Sai, quando ho scoperto che prendevi antidepressivi ero fuori di me dalla rabbia, ma allo stesso tempo ero preoccupato da morire. Una parte di me voleva solo capire cosa ti fosse successo. Volevo sapere cos'avessi combinato, il motivo per cui l'avevi fatto... e sopratutto... perché non me ne avessi mai parlato.” sospirò trattenendo un singulto. La sua voce tremava e si stava appesantendo. Stava cercando di non piangere? Gli faceva così male sapermi in quello stato? “Ho avuto così paura Kibum... so che potrà sembrarti strano...” il cuore aveva cominciato a battermi all'impazzata. Il suo viso era rosso e gli occhi erano lucidi “...è che... ho avuto paura di non poterti più dire una cosa...” perché si dilungava tanto? “... una cosa... che volevo dirti da tempo.”

Wait! Cosa cercava di dirmi?!?!?!? “J-Jong...”
Cominciò a piangere. “Davvero... non puoi capire quanto sono stato in ansia...”

Mi sollevai e mi sedetti al suo fianco. Lo abbracciai con tutta la forza possibile. “Jong... va tutto bene, davvero.” gli accarezzai la testolina, facendolo appoggiare al mio petto. Si mise le mani sugli occhi, coprendosi l'intero viso. Cercava di trattenere la voce ed i lamenti. “Cosa dovevi dirmi?” dissi rassicurante.

 

La sua testa era ancora sul mio petto e le mie braccia attorno alle sue spalle. Era accoccolato su di me.
Quando si calmò iniziò. “Ecco... non è facile... e magari sarà strano... e dopo questo non vorrai più avvicinarti a me probabilmente... ma te lo devo dire.”
Lo guardai leggermente imbarazzato. Lui alzò la testa. I nostri occhi si incatenarono. Sapevo cosa stava per dirmi... ed infatti diventai paonazzo.

“K-Kibum... ti prego... non odiarmi.” la sua voce tremava e il suo sguardo era cambiato.

“J-Jong... per cos-?” ma non riuscii a finire la frase perché si era liberato dalla mia presa... ed ora mi stava baciando. Aveva appena appoggiato le sue labbra sulle mie. Non aveva avuto il coraggio di dirmelo a parole... e aveva voluto dimostrarmelo. Il bacio era stato piccolo, casto ed era durato pochi attimi. Pochi secondi che mi sembrarono una vita intera, volevo perdermi nella sua bocca da troppo tempo. Dio, era da anni che volevo poterlo fare.

Si staccò di scatto diventando rosso. “S-s-scusa...”

Rimasi sbigottito qualche momento, sorridendo in seguito. Cosa dovevo fare? Fuggire per la vergogna? No. Jonghyun era da sempre il ragazzo di cui ero innamorato... ed ora che mi aveva baciato dovevo lasciarmelo scappare?

Ricordavo di averlo già baciato... ed ero stato stupido, dato che non ci avevo ne dato peso, ne fatto caso più di tanto... - ero troppo felice per quella foto che ora era riposta sul comodino -.

Continuando a sorridere, misi la mano sinistra dietro alla sua nuca, avvicinandolo lentamente, così da godermi ogni suo lineamento. Ogni sua espressione imbarazzata. Il mio sguardo stava cercando di fargli intendere che non lo stavo rifiutando e, anzi, lo stavo invitando a continuare. Ero apprezzato e adorato dalle fan per i miei lineamenti felini e sensuali... perché non usarli in queste circostanze?

Inclinai la testa leggermente a destra ed unii di nuovo le nostre bocche in un contatto dolcissimo e fantastico. Le sue labbra erano rosse, morbide e carnose... finalmente le potevo assaporare. Jong sembrava impacciato, così presi il comando ed introdussi anche la lingua. Lì, sentii qualcosa di incredibile. I miei sensi erano andati alle stelle. Non avevo mai provato così tanto piacere nel baciare una persona. Il sapore della sua bocca era così dolce ed il suo modo di fare così delicato. Jong si era sciolto e si stava lasciando trasportare. Le sue mani finirono ai lati del mio collo. Voleva farmi capire che non era lui il principiante?

Approfondimmo ulteriormente, accarezzandoci il corpo a vicenda, andando a toglierci, tra un bacio e l'altro, alcuni indumenti. Eravamo lenti nei movimenti, non avevamo fretta. Ci stavamo scoprendo dopo tutto quel tempo. Volevo assaggiare ogni parte di lui, volevo poterlo avere tutto per me... e finalmente si stava realizzando tutto quello che avevo sempre desiderato.

 

Jong mi sussurrò una frase sulla bocca, che però, non riuscii ad udire.

Ad un certo punto mi accorsi di vederlo male, di vederlo sfocato. Mi lasciai scappare un gemito, ma non era di piacere... era più un lamento per la situazione. Iniziavo a vedere scuro, non lo sentivo più parlare. Vedevo le sue labbra muoversi ma non lo sentivo. Lo guardavo sconvolto. Mi agitai e lui se ne accorse. Poi? Buio totale.

 

 


 

 

“Omma! ti sei svegliato finalmente? Dobbiamo uscire tra poco... preparati o faremo tardi.”

Mi guardai intorno. Ero nel mio letto. Ma cos-? Mi sollevai. “Jonghyun...” sussurrai.

“Lo hyung è di la che gioca con Minho alla play station... questa mattina ha preparato il leader la colazione, tu sembravi parecchio stanco e non volevo svegliarti.” rispose il maknae. “Preparati che dobbiamo andare dal dottore a vedere i risultati dei tuoi esami. Dobbiamo vedere se stai migliorando.”

“Cosa?”

“Omma, non ricordi?” chiese stranito il piccolo “...l'altro giorno hai detto che ricordavi del tuo primo provino per entrare alla SM e allora Onew-hyung ci ha detto di avvertire il dottore!”

Mossi la gamba freneticamente, scoprendo che non mi faceva nessun male. La tastai e provai a stringerla tra le mani, provai a farmi male ma niente, non era slogata ne niente.

 

Quindi... era stato tutto un sogno, di me e Jong?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 





 

 

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Ciao a tutte.

Lisa, le prime righe sono dedicate a TE!!! :'D giuro, ridevo come una pazza mentre scrivevo il primo pezzo del capitolo! :') <3 amami.

Scusate il ritardo nella pubblicazione ma come sapete, le scuole sono ricominciate e lo studio mi porta via del tempo :3 e in più ero tutta eccitata perché ho preso i biglietti per andare a vedere i VIXX *-* <3 (purtroppo non sono riuscita ad acciuffare quelli con l'M&G però X'D).

Grazie mille a tutte le persone che inseriscono in seguite e preferite... e sopratutto a chi recensisce.
Spero di non avervi deluso con questo capitolo :3
Un bacione, al quattordicesimo! *-* oddio il numero sale!!

Sara.

 
   
 
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