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Autore: Willows    05/10/2013    1 recensioni
Odette muore misteriosamente durante una festa a casa di amici. Tutti pensano che si tratti di un suicidio, ma Erin, la migliore amica di Odette, sa che non è così.
Cosa succederà quando tutti i ragazzi presenti alla festa inizieranno a ricevere delle minacciose lettere firmate O?
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È curioso come basti un unico, singolo evento a sconvolgere la vita delle persone.
Il giorno prima la tua vita scorre liscia, sei felice, magari non troppo, ma nella media.
Hai degli amici, un ragazzo e pensi che magari la vita non sia così crudele come la dipingono gli altri, non è detto che debba sempre fregare tutti, magari tu sei l’eccezione.
Ma ti sbagli.
Il giorno dopo tutto di colpo cambia, vedi la tua vita andare alla deriva, e tu non puoi fare niente per fermarla.
Ti senti così impotente e chiudi gli occhi spaventato da quello che possano vedere.
Alla fine però li riapri e ti rendi conto che la situazione è peggio di quanto avresti mai potuto immaginare. Alla fine della tempesta, ti rendi conto che la cosa peggiore non è aver perso gli altri, ma aver perso te stessa.
Genere: Mistero, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo IV

Quando Erin entra a scuola al fianco di Harry, lunedì mattina, l’intero corpo studentesco smette di fare ciò che sta facendo in quel momento e si ferma per un paio di secondi a fissarli.
All’inizio crede sia solo una sua impressione, ma poi Niall mormora, con un tono duro, che stona totalmente con la sua persona:
«Cos’hanno tutti da fissare?»
E Niall sa perché tutti fissano Erin ed Harry, ma non dice niente perché è consapevole di quanto quell’argomento sia delicato, che le ferite nate sette mesi prima non si ancora state risanate.
«Va tutto bene Niall, vai in classe»
Lo rassicura la sorella, ma sta mentendo perché in quel momento nulla sta andando anche solo lontanamente bene.
Sente le persone parlare, indicarla con il dito, mentre credono di non essere viste, per poi sussurrarsi nell’orecchio “Hanno scritto anche sul suo armadietto, e lei era la sua migliore amica!” “Ma mica si era suicidata quella là?”
Erin vorrebbe urlare, vorrebbe tappare la bocca a quei maledetti pettegoli, perché loro non sanno niente.
Niente di niente, né di lei né tantomeno di Odette.
«Ignorali Erin, vedrai che la smetteranno» le sussurra Harry nell’orecchio.
La mora annuisce distrattamente, lasciandosi trascinare fra i corridoi della scuola fino alla classe di biologia, dove Harry la saluta con un bacio sulla guancia e la promessa di vedersi a pranzo.

Nella pausa pranzo Erin si ritrova seduta allo stesso tavolo di venerdì, con le stesse persone.
Questa volta però, nemmeno Megan o Harry cercano di fare conversazione, stanno semplicemente in silenzio, ognuno perso nei propri pensieri, consapevoli di avere tutti gli occhi puntati su di loro.
«Credete che andrà avanti così?» domanda Cassie ad un certo punto e tutti si girano a fissarla, stupiti che qualcuno abbia parlato, rompendo quel fitto silenzio che li avvolgeva.
Nessuno, comunque, si prende la briga di rispondere, perché nessuno sa cosa dire.
«È stato solo lo scherzo di qualche cretino. Non c’è niente di cui preoccuparsi» afferma Scarlett, dopo un paio di minuti ed Erin è stupita perché questa frase se la sarebbe aspettata da Zayn, non di certo da lei.
Vede Liam attraversare la mensa per andare a sedersi ad un tavolo posto vicino alla porta e subito coglie l’occasione per alzarsi. Non ce la fa più, deve iniziare le indagini il prima possibile, perché il peso che porta sul petto si sta facendo, di giorno in giorno, sempre più pesante e lei teme quello che accadrà, quando questo la schiaccerà completamente.
«Ciao Liam» lo saluta appoggiando una mano sulla sua spalla, per farlo voltare.
«Hey Erin- risponde sorridente, ma non appena vede l’espressione torva sul viso della ragazza si rabbuia- è successo qualcosa?»
«La gente parla- replica la mora scrollando le spalle- ti dispiace se mi siedo con te? Abbiamo un paio di cose di cui discutere»
Insieme si dirigono verso l’unico tavolo libero e si siedono. Erin sente lo sguardo di Harry bruciarle sulla schiena, ma in quel momento non le importa, deve parlare con Liam e poi spiegherà tutto all’amico.
«Allora quando vuoi iniziare le indagini?» domanda Liam aprendo la lattina di coca cola.
La ragazza che si stava fissando le mani in grembo, alza la testa e:
«Anche oggi- risponde- prima è meglio è»





Sono le otto di sera ed Erin è in piedi di fronte alla casa dei Payne, ha appena bussato alla porta e aspetta che qualcuno venga ad aprirle.
«Erin, ciao!- la saluta la signora Payne- Liam mi ha detto che saresti venuta. È in camera sua, raggiungilo pure»
«Salve signora Payne»
La ragazza finge un sorriso prima di salire le scale e raggiungere la camera di Liam.
Trova il ragazzo seduto sul letto, una bacheca di legno- che Erin è sicura di non aver visto sabato sera- è appesa al muro e sopra sono attaccate delle fotografie. Avvicinandosi nota che non sono delle fotografia qualunque, sono le loro fotografie, ci sono tutti: lei,Harry, Megan, Zayn e Scarlett, Cassie, Louis e Odette.
«Come…?» domanda più a se stessa che al ragazzo mentre si avvicina per osservarle meglio.
Non appena vede il viso sorridente di Odette, il cuore le si stringe in una morsa di dolore, come se improvvisamente fosse stata trafitta da migliaia di spilli.
È così viva e sorridente nella foto, gli occhi ambrati che brillano e i capelli scompigliati dal vento, è così Odette, che è fisicamente doloroso pensare che ora lei giace cinque metri sotto terra, immersa in un sonno eterno.
«Oh ciao Erin, non ti ho sentita entrare»
«Cos’è quella?» domanda indicando la bacheca, senza nemmeno salutarlo.
«Ah si, mi sono portato un po’ avanti. Ho fatto un po’ di ricerche in giro e loro dovrebbero essere le persone presenti alla festa, giusto? Le foto le ho prese dall’annuario della scuola» spiega Liam, un po’ incerto, come se fosse spaventato di aver sbagliato qualcosa.
«Hai fatto benissimo e si sono loro le persone che erano presenti alla festa» conferma la ragazza togliendosi le scarpe e sedendosi a gambe incrociate sul letto.
La ragazza osserva la bacheca per un’altra manciata di secondi, prima di aprire nuovamente bocca e chiedere:
«Da dove iniziamo?»
«Direi di partire dal giorno in cui è successo tutto- risponde Liam per poi aggiungere- se te la senti, ovviamente»
La mora lo guarda negli occhi per qualche secondo, sapeva che questo momento sarebbe arrivato, prima o poi avrebbe dovuto parlarne- e ricordare- e il fatto che debba anche raccontarlo a Liam non fa alcuna differenza.
Non lo rende più o meno doloroso, solo più reale.
Così prende un respiro profondo e inizia il suo racconto.



Era sabato ventidue Marzo - data che, in seguito, Erin e tutti gli altri si sarebbero ricordati per sempre- e quel pomeriggio la squadra di calcio aveva vinto la decima partita consecutiva.
Erin, Zayn e Megan erano andati a vedere Louis ed Harry giocare- gli unici della loro compagnia che erano parte della squadra- mentre Scarlett, Cassie e Odette, facevano il tifo da bordo campo, in qualità di cheerleader. Odette era stata eletta capo-cheerleader all’inizio dell’anno- cosa di cui andava fierissima- e in quel momento stava facendo del suo meglio per incitare ed entusiasmare la folla venuta a godersi la partita. Ogni volta il suo sguardo si posava su di Louis, il suo fidanzato – o qualunque cosa fossero in quel momento- sentiva il cuore farsi più pesanti e gli occhi riempirsi di lacrime, quindi cercava di concentrarsi su altro, come le sue scarpe o il cielo scuro in lontananza.
Una volta finita la partita Zayn aveva baciato Cassie, la sua ragazza, complimentandosi per l’ottima performance e poi aveva invitato tutti a casa sua per festeggiare.
Odette era sembrata un po’ contrariata all’idea del fratello, ma non fece niente per opporsi, quindi per le nove e mezza si trovarono tutti riuniti nel salotto di casa Stevens.

«Allora, hai parlato con Louis?» chiese Erin ad Odette, vedendo l’amica con lo sguardo perso nel vuoto e un bicchiere pieno di liquido verdastro in mano.
«Non lo nominare, per favore, sto cercando di divertirmi qui» rispose fulminandola con lo sguardo.
Erin scoppiò a ridere e:
«Oh si vede. Seriamente però dovresti parlargli, insomma voi siete LouiseOdette non potete lasciarvi»
«Lo so Erin, lo so! Ma è come se non riuscissi più a guardarlo negli occhi, non… Io non voglio lasciarlo, ma non so nemmeno se sarà in grado di perdonarlo» le confessa stringendosi le mani in grembo. Erin l’abbraccia di slancio, perché è strano vedere l’amica in queste condizioni, lei è una tosta, una dura che non piange mai.
«Ti voglio bene, lo sai vero?» le sussurrò nell’orecchio, carezzandole dolcemente la schiena.
Erin sapeva che non appena si sarebbero staccate Odette avrebbe fatto finta di niente, per poi erigere un muro per non far vedere agli altri quanto stesse male, quindi l’abbracciò stretta sperando di trasmetterle tutto l’affetto che provava per lei.
Quella fu l’ultima volta che le parlò.

In seguito Erin era entrata in soggiorno e aveva scorto Louis e Megan parlare fitto fitto in un angolo, ma aveva fatto finta di niente, non volendosi impicciare in affari che non la riguardavano.
Aveva ballato, bevuto, scherzato con i suoi amici e poi, ad un certo punto durante la serata si era addormentata sul divano di casa Stevens.
Si sarebbe svegliata verso le quattro del mattino, tutte le luci accese, la sirena dell’ambulanza nelle orecchie e il corpo esanime della sua migliore amica che veniva portato fuori su una barella.
Alle quattro e tredici minuti fu dichiarata la sua morte.

«Poi sono andata in ospedale, cioè mia mamma mi ha portato e lì, ci hanno detto che era morta» finisce il suo racconto Erin.
Liam annuisce per un paio di secondi, nel tentativo di assimilare le nuove informazioni.
«Perché tutti hanno subito pensato al suicidio?» domanda, perché per lui non ha senso che una ragazza di diciassette anni, con un fidanzato e degli amici meravigliosi e capitano delle cheerleader si sia potuta suicidare.
«Vedi quello che c’era tra Odette e Louis era speciale, era quel tipo di amore del quale non puoi non essere invidioso, le persone li vedevano e pensavano “Dannazione lo voglio anch’io un amore così”, non erano troppo sdolcinati, sapevano prendersi in giro e litigavano quasi ogni settimana. Però quando si guardavano avevano questo sguardo negli occhi, sapeva di promessa e io ci sarò sempre e… scusa sto divagando- mormora facendo una risatina imbarazzata, per poi continuare- comunque Louis aveva tradito Odette, con Megan. Lei non l’aveva presa bene, per niente»
«Ho capito, quindi tutti hanno creduto si sia suicidata a causa di una delusione d’amore»
Erin trova un po’ riduttiva questa spiegazione, ma non dice niente.
«Dimmi qualcos’altro su Odette, so che può essere doloroso ma ne ho bisogno» le domanda Liam, un sorriso apprensivo sul volto.
Erin acconsente, ma si prende un paio di secondi prima di iniziare a parlare:
«Conosco Odette da quando ho dieci anni, allora avevo una cotta per Zayn, suo fratello. Sia lui che Odette sono stati adottati dai signori Stevens quando erano molto piccoli, lei aveva origini francesi, mentre i genitori di Zayn erano pakistani. Non ha mai conosciuto i suoi veri genitori, sono morti in un incidente poco dopo la sua nascita, o almeno questo è quello che mi ha raccontato. Ha sempre fatto la ragazza pompon, il suo sogno era studiare lettere e a scuola era una vera secchiona. Amava le sfide, era una delle persone più competitive che io abbia mai conosciuto insieme a Louis e a scuola era adorata da tutti. Non sto scherzando, non c’era una solo persona nella Daisy High School che non stravedesse per lei» e qui le scappa un piccolo sorriso.
Perché era da tanto tempo che non pensava a Odette in questi termini, come una ragazza di diciassette anni innamorata della vita, che aveva conosciuto quando portava ancora l’apparecchio e i capelli erano sempre raccolti in due treccine.
Le manca tremendamente.

«Io ho qui una lista dei sospettati, che ne dici se iniziamo da uno e indaghiamo?» domanda la mora quando il silenzio si fa troppo pesante.
Liam annuisce e si avvicina alla lavagna.
«Chi è il primo?»
«Megan Whitemore»
«Va bene, dimmi tutto quello che devo sapere su di lei e soprattutto pensa a dove si trovava e quello che ha fatto la sera dell’omicidio» dice Liam afferrando un blocco degli appunti e una penna.
«Cosa vuoi sapere?» perché così su due piedi non le viene in mente niente di rilevante.
«Megan era innamorata di Louis? Potrebbe aver ucciso Odette perché la considerava una rivale in amore?»
«Oh no, a Megan non era mai interessato Louis in quel senso. Credo che ci sia andata a letto solo per ripicca. Vedi il padre di Megan era stato arrestato verso l’inizio dell’anno -per truffa credo- comunque era una cosa che la vergognava tantissimo e a noi l’aveva confessato soltanto parecchie settimane dopo, quando Scarlett l’aveva beccata a piangere nel bagno della scuola. Noi avevamo promesso di non dirlo a nessuno, ma Odette tendeva a diventare una chiacchierona quando beveva e il lunedì, dopo una serata in discoteca, tutti lo sapevano. Megan era furibonda per il suo comportamento e un paio di giorni dopo, Odette aveva scoperto della scappatella di Louis»
«Bene, quindi volendo c’è anche il movente» afferma Liam ed Erin, che non ci aveva mai pensato prima, si trova costretta a concordare.
Forse Odette aveva detto qualcosa a Megan su suo padre, la sera della festa, lei non ci aveva visto più dalla rabbia e aveva messo il veleno nel suo bicchiere.
Ha perfettamente senso.
«La sera della festa invece, che mi dici?»
«Quando sono arrivata io era già lì, poi l’ho vista parlare con Louis, ha ballato con me e Harry per un po’- Erin ha gli occhi socchiusi e la fronte increspata di rughe nel tentativo di ricordare, ma di colpo si illumina- ad un certo punto però l’ho persa di vista e quando è tornata in salone sembrava parecchio sconvolta!»
«Erin da che porta è entrata?» domanda Liam continuando a scrivere informazioni sul blocco di carta.
E alla ragazza si gela il sangue nelle vene, perché quello era un dettaglio a cui non aveva mai fatto caso, la sua voce è impassibile quando pronuncia queste parole:
«Dalla cucina, dove c’erano tutte le bottiglie per i cocktail»





Hey ho.

Ehilààà, questo capitolo mi piace un po’ più del precedente e in più scopriamo un sacco di cose!

  • Louis e Odette stavano insieme
  • Louis ha tradito Odette con Megan. ( e questo spiega il comportamento strano di Louis e quello dei ragazzi nei suoi confronti, tutti l’avevano incolpato del suicidio di Odette)
  • Zayn stava con Cassie, ma ora è insieme a Scarlett, cosa credete sia successo fra i due?
  • Pensate che Megan sia l’assassina?

Spero che sia tutto abbastanza chiaro e grazie mille per aver letto.
Lo scorso capitolo non ha riscosso molto successo, quindi spero che questo vi piaccia di più, ora siamo entrati nel vivo della storia :)
Lasciatemi una recensione se vi va, a presto T&P

  
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