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Autore: Ombra    24/10/2004    1 recensioni
recensite vi preg! anche in negativo così vedrò di migliorare! ^.^
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Beh …… non posso dirvi altro che ……………

Beh …… non posso dirvi altro che ……………. Buona Lettura! ^.^ e anche……………………SCUSATE TANTO PER IL RITARDO!!!!!!!!!!

Buch

Quel giorno non c’era scuola perché era domenica. Non potevo uscire perché fuori pioveva così decisi di leggere un libro dato che avevo già finito i compiti. Ad un tratto sentii Buch che abbaiava insistentemente allora mi affacciai alla finestra e vidi un gatto e il mio cane legato che abbaiava al felino; poi mi accorsi che il cancello era semi aperto, stavo per andare a chiuderlo perché avevo paura che Buch scappasse, quando mi ricordai che il cane era legato e quindi non poteva fuggire.

Dopo qualche minuto qualcuno bussò pesantemente alla porta.

-Vado io!- dissi e scesi al piano inferiore ad aprire.

Appena spalancai la porta vidi un ragazzo con un cane in braccio, dopo qualche istante mi accorsi che davanti a me c’era Kibuan con Buch inerme in braccio.

-Co…co…cosa è successo?-

-Stavo passeggiando qui vicino quando ho visto un cane che usciva dal cancello di questa casa. Ad un tratto è passato una macchina e…..-

Mentre il ragazzo parlava le lacrime avevano incominciato a rigarmi il viso.

Guardai Buch: evidentemente era riuscito a sfilarsi il collare e aveva rincorso il gatto che prima avevo visto nel giardino…….

-Mary! Chi è alla porta?- urlò mia madre dal piano di sopra. Guardai Kibuan.

-E’ meglio se vai via, ora…- sussurrai; Kibuan mi guardo è andò via.

Mia madre mi raggiunse davanti alla porta.

-Si può sapere chi ha bussato?-

Io la guardai senza rispondere, i miei occhi erano gonfi e rossi mentre numerose lacrime mi solcavano la faccia; mi girai verso Buch steso a terra nel ingresso: il suo pelo era bagnato e sporco di sangue e di fango, e i suoi occhi non avevano nessuna espressione, ma a me sembrava che invocassero aiuto mentre guardavano un luogo oltre ogni dove.

Mia madre trattenne a stento un grido, poi mi strinse a se e pianse come non aveva mai fatto in vita sua.

Dopo un po’ abbracciai Buch talmente forte come se non volessi perderlo, ma dopo poco arrivò il veterinario, che mia madre aveva chiamato, per portarlo via.

Fuori pioveva ancora e sembrava che solo il cielo mi capisse e piangesse con me.

Io piangevo, urlavo e mi dimenavo mentre mia madre mi teneva stretta con la faccia conto il petto per non farmi vedere che portavano via Buch.

-Lasciami!...Lasciami andare!...Lasciami almeno guardare!...- la mia voce era rotta dai singhiozzi, ma io continuavo a urlare.

-No! Io non voglio che guardi mentre portano via quel cane…-

A sentire quella parole fui attraversata da una rabbia immensa che mi diede la forza di liberarmi dalla stretta di mia madre.

-COME QUEL CANE? BUCH! BUCH! LUI SI CHIAMA BUCH!- ero fuori di me dalla rabbia.

-Si, ma…..era per dimenticare….-

-“QUEL CANE” E’ STATO IL MIO MIGLIORE AMICO! IO NON POSSO DIMENTICARLO!- detto ciò corsi in camera mia piangendo.

Mi sdraiai sul letto dopo aver chiuso la porta a chiave. Piansi per ore stringendo il mio cuscino al petto come facevo con Buch quando era ancora un cucciolo…………..fui assalita da molti ricordi, ma non riuscivo più a piangere cosi rimasi a guardare il soffitto della mia camera.

Dopo qualche ora smise di piovere, mi affacciai alla finestra: il cielo era ancora nuvoloso e nell’aria c’era odore di bagnato, mio fratello avrebbe saputo di Buch solo quando sarebbe tornato, insieme ad Eleonor, dalla festa di compleanno di un suo amico.

Presi un giubbotto, mi misi gli stivali e mi diressi verso la porta al piano di sotto; stavo per uscire quando mia madre se ne accorse.

-Dove stai andando?-

Io aprii la porta di scatto e corsi via senza risponderle. Stavo passeggiando da qualche minuto quando vidi Kibuan, gli corsi in contro e lui mi salutò.

-Come va, Mary? Ho detto bene: Mary?-

-Si, mi chiamo Mary. Kibuan…………..volevo ringraziarti……….- abbassai lo sguardo mentre parlavo.

-E per cosa?-

-Beh…………….per Buch…………….-

Lui mi guardò per qualche secondo.

-Ma se non ho fatto niente.-

-Si invece: tu me lo hai riportato- detto questo frugai in tasca e tirai fuori una banconota da cinque dollari, -Tieni-

Kibuan mi guardò stupito senza prendere i soldi.

-Lo so che sono pochi, ma al momento ho solo questi…………..ti prego di accettarli………….- guardai Kibuan negli occhi.

-Ma io…………..non posso……………non voglio accettarli………..io non ho fatto niente!-

A quel punto mi arrabbiai.

-TI HO DETTO CHE MI HAI RIPORTATO BUCH!!!!!!!! POTEVI LASCIAELO IN MEZZO ALLA STRADA E NON L’HAI FATTO!!!!!!! PER QUESTO TI RINGRAZIO!!!!!!! ORA PRENDI QUESTI SOLDI HO URLO CHE MI STAI RAPINANDO!!!!!!!!-

Kibuan prese i soldi, rise e io ricambiai.

-Non credo che ne avresti il coraggio……..-

Io sorrisi.

-E invece si. Vuoi vedere?-

-No, grazie. Piuttosto, ti va di fare un giro?-

Io annuii sorridendo: in fondo non avevo nient’altro di meglio da fare e poi ora mi fidavo di Kibuan.

Arrivammo fino al parco che era molto distante da casa mia. Ci sedemmo a parlare in una panchina, ma dopo qualche minuto vidi quello che non avrei mai voluto vedere: le mie compagne e i miei compagni di classe. Mi avevano visto, avevano visto Kibuan.

Una ragazza mi chiamò e mentre mi alzavo dalla panchina sussurrai al ragazzo di andarsene e lui lo fece senza chiedermi il perché ma continuando a guardarmi.

Mi diressi verso i miei compagni e, appena li fui abbastanza vicino, loro incominciarono a prendermi in giro e a spingermi da una parte all’altra fino a farmi cadere a terra in una pozzanghera. In quel momento arrivò Kibuan che diede un pugno al ragazzo più vicino, ma erano in dieci contro uno era più che ovvio che da solo non ce l’avrebbe fatta; ma all’improvviso arrivarono altri neri così i miei compagni fuggirono spaventati.

Rincominciò a piovere. Mi alzai e notai che il mio vestito era rotto, sporco e fradicio, sanguinavo un po’ d’ovunque e mi ero anche tagliata il labbro inferiore.

Kibuan mi aiutò ad alzarmi mentre gli altri neri mi guardavano. Anche Kibuan era messo male: aveva un occhio nero e aveva molti graffi soprattutto sul braccio.

-Grazie- mormorai.

Ad un tratto un nero di circa 20 anni mi si avvicinò.

-Di un po’: ma perché ce l’avevano con te?-

-Credo per via di Kibuan…………..mi hanno visto insieme a lui e…………………

-Ah, allora è tutta colpa di ‘sto sciocco di mio fratello………..- detto ciò sfregò una mano sulla testa di Kibuan e io sorrisi un poco, poi continuò scherzando rivolto verso il fratello, -Ma ci guadagni qualcosa a salvare le ragazze? Non è che si innamorano di te solo perché fai a botte con qualcuno!-

Io arrossii, poi Kibuan si allontanò dal fratello e venne da me.

-Lascialo perdere mio fratello Viden………..non capisce niente e tu non dargli retta. Comunque……….questi cinque dollari sono i tuoi-

-Allora l’hai voluto tu. AIUTO!!!!!!! MI STAN…..- Kibuan mi mise una mano sulla bacca per non farmi continuare e io risi.

-Va bene…………va bene………….li prendo io…………. Viden. Che giorno è oggi?-

-Il 16 dicembre, perché?- rispose l’interpellato.

-No……….niente di importante.-

-Scusate ragazzi……….io dovrei tornare a casa o sotto questa pioggia mi prendo una polmonite………..-

-Ma il tuo vestito ora è più che altro…………uno straccio…………..vieni, dato che casa tua è lontana ti impresto qualcosa da metterti.-

Mi accompagnarono in un punto del parco dove non ero mai stata e, appena vi arrivai, mi accorsi che sembrava una specie di punto di ritrovo dei neri. In pochi secondi mi ritrovai sola osservata da tutti, stavo per andarmene quando arrivò Kibuan con un paio di pantaloni e una camicia.

Io lo guardai storto

-Non vorrai dirmi che devo mettermi quelle cose! E poi dove mi cambio?-

-Ti cambi là dietro- indicò una specie di muro, mi diede i vestiti e sparì di nuovo.

Io sospirai, mi cambiai e poi corsi verso casa sotto la pioggia.

 

 

Anche questo chappy è finito. Grazie a Valentina e a Dafne per aver recensito e anche a tutti quelli che hanno avuto il coraggio di leggere questa schifezza…… ^^

  
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