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Autore: Ombra    15/10/2004    17 recensioni
recensite vi preg! anche in negativo così vedrò di migliorare! ^.^
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa mia fic è dedicata a tutti i ragazzi e le ragazze di colore

Questa mia fic è dedicata a tutti i ragazzi e le ragazze di colore.

Kibuan

Avevo solo sei anni quando i miei genitori mi mostrarono il problema dei negri e io credetti loro fin dall’inizio: credetti al fatto che i negri portavano malattie, che rubavano, che erano cattivi, che rapivano i bambini e che portavano via il lavoro a tutti noi.

Ora ho quasi trent’anni e voglio raccontarvi una storia…precisamente la storia che mi portò a vivere…

Avevo quattordici anni e credevo, come le mie amiche, a tutto quello che mi avevano detto dei negri; ma un giorno…precisamente il 12 dicembre 1993, mentre stavo tornando a casa da sola vidi un ragazzo seduto sul marciapiede con attorno una coperta.

Notai che quel ragazzo era un negro, così cercai di andarmene via il più veloce possibile, ma era troppo tardi perché il ragazzo mi aveva preso per un braccio e non voleva lasciarmi andare.

-Lasciami!- urlai molto forte cercando di farmi sentire da qualcuno.

Il ragazzo mi sorrise e io rimasi stupita nel vedere la sua dentatura perfetta e i suoi occhi castano chiaro.

-Lasciami stare! Ma tu chi sei? E cosa vuoi a me?- urlai all’improvviso come se per qualche secondo fossi rimasta in trance.

Lui mi mollò sempre sorridendo.

-Kibuan e volevo solo guardarti in faccia. Scusa se ti ho fatto male-

Per qualche secondo rimasi immobile a fissare il ragazzo che si risedeva per terra, lo guardavo forse perché mi aspettavo che lui mi prendesse nuovamente per non farmi scappare, ma il ragazzo si sedette e mi fissò.

-Beh?- mi disse mentre uno strano sorriso gli si dipingeva in volto: quasi dolce.

Quella parola mi scosse e corsi via tenendomi il polso per cui il ragazzo mi aveva tenuto con l’altra, come se fossi ferita.

Appena arrivai a casa Buch, il mio cane, mi fece le feste e io ricambiai con una semplice carezza.

Non dissi niente a mia madre di quello che era successo con Kibuan, perché non me la sentivo, e corsi subito in camera mia al piano superiore, presi il mio diario e incominciai a scrivere.

Cara Serenity,

oggi ho conosciuto un ragazzo, precisamente un negro.

Si chiama Kibuan ed non è un brutto ragazzo

Rilessi quello che avevo scritto e poi decisi di cancellare l’ultima parte, nel caso che il mio diario fosse capitato in mani sbagliate.

S chiama Kibuan e se mia mamma viene a sapere che mi ha

Toccata lo fa cercare per ucciderlo…

Già, mia madre è capace anche di questo.

Comunque doveva avere un anno o due più di me.

-Mary, e pronto- mi disse Eleonor, la nostra cameriera, entrando nella mia stanza.

Non chiusi il diario di scatto, come facevo quando entrava mia madre o mio fratello, perché di lei mi fidavo ciecamente. Eleonor aveva 23 anni ed era una “ragazza” gentile e comprensiva.

Mi sorrise e i suoi occhi verdi brillarono fra i capelli biondo chiaro.

-Hai cinque minuti per cambiarti e venire a mangiare. Ti aspetto con tua madre in sala da pranzo. Sbrigati.-

Detto ciò lasciò la mia stanza.

Mi guardai, indossavo una lunga gonna di stoffa verde scuro e un maglia bianca a maniche lunghe. Presi dall’armadio il vestito grigio scuro che usavo in casa e me lo misi.

Mi guardai allo specchio mentre mi pettinavo, e notai che non ero molto bella con i miei capelli che da lisci diventavano mossi verso le punte, e con la mi lentiggini sparse per la faccia e i miei occhi castano-verde.

Corsi il camera da pranzo dove vidi mia madre seduta ad un lato del tavolo, mio fratello dall’altro e Eleonor indaffarata a servire la pasta.

Quando entrai mi sorrisero tutti tranne mia madre, che mi guardò severamente.

.Finalmente, Mary! Io e tuo fratello Michael siamo qui da un bel po’!-

-Scusatemi.- ormorai chinando leggermente la testa.

Detto ciò mi sedetti vicino a mia madre aspettando che Eleonor mi desse il primo.

Non pensai più a Kibuan fino a qualche ora più tardi.

Come inizio che impressione vi da? Mi è venuta l’ispirazione per questa storia mentre leggevamo “Buio oltre la siepe” a scuola.

  
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