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Autore: Driger    24/10/2004    1 recensioni
Kai, una persona fredda. Yuka, una persona ancora più fredda. Le loro strade si incrociano, per poi separarsi... o continuare insieme?
Questa è la mia vecchia "Ice People".. Ne ho cambiato il titolo, alzato il rating e apportato delle migliorie all'intera storia.
Genere: Romantico, Triste, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kei Hiwatari, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8 Da quel giorno Yuka cominciò a darsi da fare come poteva per poter migliorare le sue qualità fisiche; dal momento che non aveva soldi per andare in palestra nè tantomeno per comprarsi degli attrezzi, ricorreva ai metodi tradizionali: ogni giorno faceva jogging, flessioni, piegamenti e addominali.

Passarono tre mesi. Quel pomeriggio Yuka stava facendo jogging per strada, quando ad un tratto da un angolo sbucò un ragazzo, contro il quale inevitabilmente andò a sbattere.
- Ehi, stupida! - disse lui, scocciato.
La ragazza vide in faccia il ragazzo: era il capo dei Fire Soul, Kairi Yagure! E purtroppo non era solo.
Lei dentro di sè tremava: per la rabbia di trovarsi davanti chi aveva fatto fuori il suo amore, ma tremava anche di paura, perché ciò che stava di fronte a lei era la banda più forte di tutta la periferia. Ma lei era sola, e non aveva speranza di poterli combattere da sola. Se solo fosse stata con gli Shell Killer.. A quel punto la cosa più ragionevole da fare era cercare di evitare qualunque scontro.
Anche Kairi riconobbe chi si trovava davanti. - Oh, ma guarda chi abbiamo qui... La gal teppistella! -
A quelle parole gli altri ragazzi si misero a ridere, mentre Yuka arrossì. Di rabbia. Ma non disse nulla.
Il capo continuò. - E dimmi, cosa stai facendo qui? Non sai che questo è il mio territorio? -
La ragazza, nonostante la sua rabbia, riuscì a sorridere, anche se il suo fu un sorriso ironico.
- Il tuo dominio deve valere ben poco, se sono riuscita ad arrivare fin qui. -
Kairi fece una smorfia di disappunto.
- Vedo che hai il coraggio di fare del sarcasmo. Ma adesso ti passerà la voglia. -
Ad un cenno del capo del teppista, la ragazza si trovò circondata da tutta la banda e, in pochissimo tempo, i ragazzi iniziarono a picchiarla. Violentemente, nonostante fossero in superiorità numerica e fossero molto forti. Dopo pochi secondi la ragazza si inginocchiò per terra, senza forze.
Il capo la guardò compiaciuto. - Su, ora basta. -
Sorrise.
- Il colpo di grazia... devo darglielo io. Così vedremo se avrà ancora voglia di mettere piede nel mio territorio. -
Tirò fuori dalla tasca un coltellino, e le diede una coltellata al petto. Yuka spalancò gli occhi in preda ad un fortissimo dolore, e si accasciò a terra. Kairi e la sua banda se ne andarono ridendo, lasciando la povera vittima stesa al suolo pesta e in un lago di sangue.
Con un filo di voce Yuka sussurrò: - Mi dispiace Ryo, non sono riuscita a vendicarti.. -, poi chiuse gli occhi.

Dopo qualche minuto un paio di braccia la sollevarono, portandola in un posto sicuro.

Yuka aprì lentamente gli occhi. La luce le diede fastidio, benchè non fosse troppo forte; si portò una mano sul viso per coprirsi. Poi, quando riuscì a focalizzare, si guardò intorno: si trovava distesa in un letto, in una stanza sconosciuta.. C'erano solo un comodino accanto al letto, un armadio e delle vecchie tende alla finestra. Poi guardò se stessa: aveva il petto fasciato in molte bende, e il suo corpo era coperto di lividi.
Ricordò cosa le era successo: la rissa, la coltellata.. Ma allora... era ancora viva! Lì per lì Yuka non riusciva a crederci: qualcuno lassù doveva aver pregato per lei.
Cercò di sollevarsi dal letto, ma il dolore lancinante che sentì in ogni parte del corpo le impedì di continuare. Tutto il corpo le faceva male, dalla testa ai piedi.. pensò che era un miracolo se lei era ancora viva. Chissà chi era stato ad averla salvata.. quasi sicuramente chi abitava in quel posto; ma chi?
La ragazza, rassegnata all'idea di non potersi muovere, non fece nulla se non stare a letto ad attendere che qualcuno entrasse nella stanza.
E così accadde: dopo mezz'ora la porta si aprì ed entrò un ragazzo.
Yuka spalancò gli occhi con grande stupore. - Tu?! -
Il ragazzo in questione era Kai. La guardò al suo solito modo indifferente, ma c'era un velo di sollievo nei suoi occhi.
- Era ora che ti svegliassi. Hai dormito per ben tre giorni. -
- Perché sono qui? -
Kai si stupì dalla domanda. - Come perché? Ti ho trovata qui vicino in svenuta in un lago di sangue e ti ho soccorsa. -
La ragazza si voltò da un lato.
- Avresti dovuto lasciarmi lì. - disse con rassegnazione.
Kai alzò un sopracciglio.
- Ormai.. non c'è più bisogno che continui a vivere. - continuò lei, mesta.
- Che diavolo stai dicendo?! - esclamò Kai, sempre più stupito.
La ragazza si voltò verso di lui, con gli occhi che le si stavano riempiendo di lacrime.
- Che non ho più nessuna ragione di vita!! Hai capito?! -
Poi scoppiò a piangere. Un pianto liberatorio e disperato.
Kai non sapeva cosa fare.. Non si era mai trovato di fronte ad una situazione simile. Certo, anche lui aveva passato dei pessimi momenti, ma mai aveva pensato che non c'era più alcun motivo per vivere. Non trovando alternative, decise di lasciarla sola. Magari dopo un po' si sarebbe calmata.
Yuka continuò a piangere per diversi minuti. Aveva perso, ormai non aveva davvero più alcun motivo per restare in vita..
Quella sconfitta l'aveva automaticamente esclusa da capo degli Shell Killer, e in questo modo non poteva più combattere contro i Fire Soul. L'unico modo che le rimaneva era entrare nella banda dei Dark Shadow, ma questo significava diventare la donna di Koji. Che fare? Forse a quel punto avrebbe potuto accettare, tanto ormai nulla contava più per lei. Ma anche se fosse stata con quella banda, avrebbe potuto comunque vincere?
No... sicuramente no. Aveva avuto un'ulteriore conferma: i Fire Soul erano forti. Troppo forti. E tremendamente spietati. Lei poteva essere assetata di vendetta quanto voleva, ma non era più sicura di poterli battere come lo era un paio di settimane prima. Non vi erano speranze di batterli, in alcun modo. E allora.. Yuka non avrebbe mai potuto vendicare la morte di Ryo! Finora solo quel pensiero le aveva dato la forza di vivere, ma ormai era perfettamente inutile. Tanto valeva morire.
Così, con le poche forze che aveva e cercando di resistere al dolore, si sollevò dal letto e si alzò. Lentamente, appoggiandosi al muro, camminò verso l'uscita della stanza; afferrò la maniglia e aprì la porta, che dava sul salotto. Lì vi era Kai seduto su un divanetto che guardava la televisione; vedendo Yuka scattò in piedi.
- Che diavolo fai?! -
- Me ne vado. - disse lei continuando a camminare appoggiata al muro.
Kai le si avvicinò.
- E dove credi di andare? -
- Fatti miei. Lasciami andare. - disse torva.
Ma lui non ne volle sapere di dargliela vinta. - Neanche per idea. Tu torni di là a letto. -
- No! Voglio andare via! -
Kai non disse nulla. La prese per un braccio, stringendolo.
La stretta, anche se leggera, provocò molto dolore alla ragazza - Ahia! Mi fai male, cretino! -
- Vedi in che stato sei? Non puoi andare da nessuna parte conciata così. -
Poi la strattonò e la riportò in camera, facendola sedere sul letto.
- Tu stai qui. E non ti muovi. - dise con un tono che non ammetteva repliche.
Yuka gli si rivoltò contro.
- Bastardo! Ti odio! -
Poi ricominciò a piangere.
- Non mi fai.. nemmeno... morire.. -
Kai, prima arrabbiato per l'insulto, si calmò non appena la vide piangere e dire quelle cose.
- Perché vuoi morire? -
- Fatti... sigh.. miei.. - disse singhiozzando.
Kai sospirò. - Sei davvero testarda. Se qualcuno vuole darti una mano tu rifiuti l'aiuto. Così facendo ti isolerai dal mondo. -
Yuka si asciugò le lacrime, poi lo guardò.
- La vuoi smettere di fare il saputello? Tu non sai niente di me, e pretendi di darmi consigli, senza nemmeno sapere quello che ho passato! Ed è per questo che ti odio! Tu credi di sapere, e invece non sai un cazzo!! -
Che fare con quella ragazza? Era più testarda di lui.. Mai vista una così. Ma Kai non aveva intenzione di arrendersi.
- E' per questo che voglio sapere perché vuoi morire... o almeno come hai fatto a ridurti così. -
Yuka fece spallucce e chiuse gli occhi, indifferente. - Niente. Ho solo fatto una rissa e, dato che ero fuori forma, ho perso. Tutto qui. -
- E vorresti morire per una semplice rissa? -
Yuka lo colpì in faccia.
- Semplice? - urlò - Per te quella era una semplice rissa?! No che non lo era, affatto!!! -
Kai stava perdendo la pazienza. Pochi minuti che era con lei ed era stato insultato diverse volte, in più aveva ricevuto uno schiaffo. Dovette cercare di mantenere la calma e di non rispondere con violenza. "Calmati, Kai... non devi prendertela con lei. Guarda com'è ridotta.." si ripeteva nella testa, in attesa che lei continuasse a parlare.
- Forse per te sarà una passeggiata combattere contro i Fire Soul, vero? -
Kai spalancò gli occhi.
- Cosa? I Fire Soul? -
Lei annuì col capo. - Esatto, proprio loro. E sai cosa hanno fatto? Mi hanno portato via tutto. Il mio unico raggio di sole nella mia vita di merda. -
Il ragazzo iniziava ad incuriosirsi. Forse lei stava iniziando ad aprirsi..
- Il mio Ryo... - cominciò a singhiozzare - ...loro... lo hanno ucciso!! - e ricominciò a piangere.
- Ed io... sigh.. lo volevo vendicare... sigh.. ad ogni costo... sigh.. ma.. non ci sono riuscita... sigh.. -
Un ragionamento iniziava a delinearsi nella testa di Kai: finalmente iniziava a capire tutto. - E' per questo che sei diventata il capo degli Shell Killer? -
La ragazza annuì; Kai sospirò.
- Sapevi che non era roba per te, vero? -
- Sì... ma.. volevo provare... sigh... bastardi.. io.. sigh.. amavo Ryo, ma.. sigh.. non c'è più.. sigh.. -
- E credi che la vendetta te lo riporterà? -
- No di certo.. ma... meritano solo di morire! Loro lo hanno ammazzato, e quindi devono pagare con la vita! Almeno non esisteranno più. - disse con disperazione.
Kai però dovette contraddirla. - Sarebbe inutile. -
- Cosa..?! -
- Io li conosco. - iniziò lui. - Per loro la vita non ha alcun significato, come per te in questo momento. Per loro vivere o morire non fa diffenza, e uccidere è una cosa normalissima. -
Yuka abbassò il capo, poi sorrise amaramente.
- Vedi? Ormai non ho più alcun motivo di vivere. Se muoio almeno posso rivedere il mio Ryo su, in paradiso. O forse andrò all'inferno, chi lo sa? -
Kai era sconcertato: raramente gli era capitato di sentire parole così fredde e dure.
- Sei sicura di voler davvero la morte? E non pensi alla tua famiglia? -
Lei si mise a ridere in modo isterico.
- Ah ah ah! Famiglia? Come sei spiritoso.. - lo guardò ironicamente. - Sai? Mio padre è morto, e mia madre mi ha abbandonata per stare col suo nuovo uomo. Io ora sono sola, sai? E per fare un po' di soldi devo fare enjo kosai. Che bella vita, non trovi? - si rimise a ridere.
Il ragazzo a quel punto era davvero colpito da quelle parole. E non potè fare a meno di provare compassione per lei, specialmente dopo lo sguardo pieno di tristezza che lei gli rivolse.
- Voglio morire. Ti prego, fammi morire. -
  
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