-What Can I Do Now?-


-NIALL-

Sono passati tre giorni e Allyson non migliora: non parla se non a gesti, non mangia, dorme tutto il giorno, e quella rara volta che è sveglia non osa uscire dalla sua
camera.
Non torno a casa da tre giorni per non lasciarla da sola, come mi avevano pregato di fare i suoi genitori che purtroppo non potevano tornare a casa prima di altri due giorni.
La maggior parte del tempo c'è Maci ad aiutarmi e a volte passano a trovarci Louis o Ronnie o a volte tutti i ragazzi insieme per farci compagnia, ma quello che mi
stupisce di più è la costanza delle visite di Harry: tutti i pomeriggi verso le 17.30-18 viene e sta con Ally che stia dormendo o no.
Credo che le mie parole siano servite a qualcosa.




3 Giorni prima...

-Ally per favore aprimi- non ricevetti risposta e la musica non voleva fermarsi.
Non ho intenzione di cedere.
-Prometto che non parleremo a meno che non sia tu a volerlo...fammi entrare dai!- dissi con voce più calma possibile, e credo che finalmente stia cedendo: abbassa la musica per poi girare la chiave nella serratura.
Apro velocemente la porta e la vedo tornare sotto le coperte, dove probabilmente è stata fino a poco fa.
Si è messa la felpa che usava nel periodo buio di un anno fa, sembra proprio di tornare durante quei giorni.
Mi accuccio al lato del letto per accarezzarle il viso rosso, e sciupato dalle lacrime che ancora scorrono. Lei mi prende la mano per poi stringerla come se fosse un peluche.
-Spostati- le dico per poi distendermi di fianco a lei abbracciandola.
Iniziò a piangere sempre più forte tanto da fare preoccupare Maci che venne subito a vedere cosa succedeva.
-Tranquilla va tutto bene- bisbigliai a Maci.
-Shhh va tutto bene...non sei da sola e non lo sarai mai!- dissi ad Ally stringendola ancora di più a me.




Dopo scuola passo velocemente a casa per farmi una doccia e cambiarmi, per poi correre da Ally.
Cerco di non fare il minimo rumore, so che l'avrei trovata ancora immersa nei suoi sogni.
Andai in camera sua per svegliarla.
-Ehi Ally!...svegliati sono le 4 del pomeriggio!- dissi accovacciandomi vicino a lei.
Nessuna risposta ma solo un grugnito, e poi si girò dall'altro lato dandomi le spalle.
-Ally è da 3 giorni che dormi e basta.. devi alzarti e uscire un po' da questa stanza!-
Si girò a pancia in su sfregandosi gli occhi, mentre io andai ad aprire le tende per fare entrare un po' di sole che finalmente ci degnava della sua presenza.
-Dai alzati...hai bisogno di una doccia!- dissi tendendole le mani che stranamente non rifiutò.
Feci le stesse cose che facevo un anno fa con Maci, che oggi non era potuta venire ad aiutarmi.
La portai in bagno e la spogliai fino a farla rimanere in intimo, non mi sentivo per niente in imbarazzo la conosco da sempre e non è la prima volta che la vedo in mutande e reggiseno.
Le tolsi anche gli ultimi indumenti e la feci sedere in vasca.
Sembra uno zombie, si fa lavare e senza proteste....so che prima o poi avrebbe reagito ma non so quando, e questo mi spaventa un po'.
La feci alzare in piedi, le misi l'accappatoio per poi farla uscire e sedere sul bordo della vasca mentre le tamponavo i capelli fradici.
-Ti senti un po' meglio- le chiesi abbozzando un piccolo sorriso.
Annuì.
-Bene ora ti vesti e vieni giù in cucina con me ok?-
Fece lievemente di no con la testa.
-Per favore, sai che non mi piace studiare tutto solo!-
Fece di nuovo di no con la testa.
-Solo un'ora va bene? Fallo per me!-
Sospirò per poi annuire.
La presi per mano per poi scendere con calma le scale e condurla in cucina.

Le porsi un bicchierone d'acqua che non aspettò un attimo per berlo tutto.
-Hai fame?- le chiesi.
Fece di no con la testa.
-E' da 3 giorni che non mangi...e tu mangi ad ogni ora di solito, devi per forza aver fame!-
Vidi una scintilla nei suoi occhi: beccata.
La conosco troppo bene, e poi io e lei abbiamo lo stesso rapporto col cibo.
-Ti va della pizza? L'ho presa prima di venire qui!-
Annuì per poi sedersi a tavola difronte a me. E per fortuna che non aveva fame, mangiò 2 pizze delle 3 che avevo comprato, pensavo di essere stato esagerato a
prenderne tre ma per fortuna che qualcuno ha apprezzato.
-Allora io ora dovrei studiare....ti ho portato i tuoi compiti se hai voglia di farli!- dissi mettendole davanti i libri che avevo preso nel suo armadietto a scuola. Ovviamente non li toccò, rimase solamente a fissarmi studiare.
-Dove siete arrivati con il programma di matematica?-
Ha parlato. Non mi sembra neanche vero di sentire la sua voce, mi potrei sentire quasi come un padre che sente parlare per la prima volta suo figlio.
-Alle funzioni- risposi sorridendole.
-Mi potresti aiutare?-
-Certo...sono qui apposta!- dissi per poi prendere i suoi compiti e il libro.
In quei trequarti d'ora non ha parlato molto, ma sempre meglio del silenzio dei suo gesti!

Suonarono alla porta. Credo sia Harry l'ora è quella.
-Vado aprire!- dissi alzandomi e andando all'ingresso.
-Ciao Harry-
-Ciao Niall- disse per poi salire subito le scale.
-Harry...è in cucina!- dissi facendolo fermare.
-Sul serio?!-
-Perchè dovrei dirti una balla?!- Scese velocemente il breve pezzo di scale appena fatto per poi andare subito in cucina.
-Ehi piccola! Come stai?- le chiese
-Seduta non vedi?- ironia! Finalmente sta reagendo.
-Abbiamo ripreso a parlare, bene!- disse dandole un bacio sulla guancia.
-E anche a mangiare..- aggiunsi.
-Sono contento che tu stia meglio...hai voglia di fare qualcosa?-
Sapevo già la risposta, questi piccoli segnali di ripresa erano solo l'inizio prima che riprendesse a fare qualcosa ci sarebbe voluto ancora un po'.
-Dormire- ecco appunto.
-Come dormire? Hai dormito per tre giorni!- disse Harry.
-Voglio dormire Harry- disse con voce alterata per poi lasciarci in cucina.
-Perchè fa così?- mi chiese.
-Solo perchè ha ripreso a mangiare e parlare non vuole dire che ora tornerà come 3 giorni fa...le ci vuole tempo!-
-Non mi piace che tu la capisca e la possa aiutare meglio di me. Mi infastidisce!-
-Non è un mio problema Harry....ho già passato questi momenti un anno fa insieme a Maci, so cosa è meglio fare, potevi esserci tu ma hai preferito ascoltare il tuo orgoglio invece che il tuo cuore....tu continua ad essere più presente per lei come stai facendo, anche questo vuol dire darle una mano.-
-Mi sembra di non conoscerla più, dovrò ricominciare tutto da capo- disse deluso.
-Quello che è successo l'ha cambiata e la fa ancora soffrire molto, ma ti vuole bene Harry...- dissi per poi rivedere Ally entrare in cucina e dirigersi verso il giardino.
-Cambiato idea?- le chiesi.
-Non ho sonno!- disse subito.
Sorrisi lievemente, capendo cosa avesse voglia di fare vestita con pantaloncini e top sportivo.
-Cosa vuole fare adesso?- chiese Harry.
-Ha saltato gli allenamenti in questi giorni, deve mancarle salare di qua e di là come faceva prima.- dissi per poi andare in giardino e sedermi sul dondolo insieme ad Harry.
La sera passarono i ragazzi per cenare tutti insieme e partecipò pure Ally, ovviamente non spiccicando parola. L'aria era alquanto imbarazzante, nessuno diceva niente per paura di dire qualcosa di sbagliato o offensivo nei confronti di Ally. Diciamo che non è stata una delle nostre migliori cene.


Finito di mangiare andammo tutti in giardino per guardare le stelle e non pensare per un po' ai diversi problemi che ognuno di noi ha. Personalmente mi ritrovai a pensare se Ally prima o poi avrebbe superato questo dolore, o se ci avrebbe convissuto per sempre.
Io non ho mai perso nessuno, non posso capire quello che sta passando o semplicemente pensando.
Dopo un po' Ally si sciolse dall'abbraccio di Harry e ritornò dentro.
-Vado io- dissi rispondendo allo sguardo sorpreso di Harry.

 

-ALLY-

Sono tre giorni che penso incessantemente.
Tre giorni che penso a quella dannata busta.
Tre giorni che penso ad Ian.
Tre giorni in cui ho un dialogo solo con i miei pensieri.
Tre giorni in cui parlo esclusivamente con me stessa.
Non mi manca niente: ho Niall e Harry che sono sempre presenti, a tal punto da farmi sentire un invalida incapace di badare a se stessa, i ragazzi sono passati più volte ma erano sempre accompagnati da un velo di tensione e imbarazzo appena varcavano la porta di casa mia.
Una sola cosa mi manca: Il coraggio.
Il coraggio di aprire quella busta.
Il coraggio di andare avanti.
Il coraggio di affrontare le mie insidie.
Il coraggio di mettere la parola fine alle mie sofferenze.
Mi ritrovai a guardare le foto di famiglia appese alle pareti o appoggiate sui mobili.
Ritraggono tutti momenti, esperienze passate con la mia famiglia in vacanza, i primi Natali, i compleanni, foto del ballo scolastico. E in tutte c'era Ian.
Sentì Niall avvicinarsi piano e seguirmi nel mio piccolo tour tra ricordi.
-Niall tu cosa faresti nella mia situazione? Apriresti o no la busta?- chiesi pronunciando l'unica domanda a cui non riuscivo a dare una risposta.
-Io la aprirei- disse tranquillamente.
Mi girai verso di lui incontrando i suoi oceani. Esprimevano sincerità, comprensione ma nessuna sfumatura di pena o tristezza.
-Dove l'hai messa?-
-In camera tua, sopra la scrivania-
Non ci pensai due volte ad entrare in camera e aprire quella busta.
Di solito dicono che buste piccole portano cattive notizie. Ma questa è stranamente grande.
Lessi la lettera di risposta alla domanda di Ian.
-Mi hanno presa. Mi hanno presa Niall!-































CONTINUA....
SALVE A TUTTE :)
SCUSATE SE NON HO AGGIORNATO PRIMA LA STORIA, LA SCUOLA E' INIZIATA E SI VEDE: PIENA DI COMPITI, VERIFICHE E INTERROGAZIONI... :(
IN OGNI CASO SPERO CHE IL CAPITOLO VI PIACCIA E CHE MAGARI RIVECA QUALCHE RECENSIONE :)
BACI XXX
-ERI