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Autore: Julia_Fred Weasley    06/10/2013    5 recensioni
Ciao! Questa ff l'ho sognata, perciò mi limiterò a raccontare quello che la mia mente ha partorito. Aggiungendo qualcosa di mio. In questa storia non c'è la Magia, ma solo due Mondi. Uno Caldo e uno Freddo, e Fred e Hermione fanno parte corrispettivamente di questi Mondi. Ma il non seguire le regole di uno dei due, li farà incontrare. Ed è questo il problema. Hermione, cosa prova per questo sconosciuto? Fred, riuscirà a tornare vivo? E riusciranno a sconfiggere il Potente?
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Questa è la canzone che ho scelto per questo capitolo: http://www.youtube.com/watch?v=i9zTi0Ctspk

le parole in corsivo, stanno a significare che i personaggi stanno parlando non in quel momento, ma il giorno precedente. E che le azioni invece si stanno svolgendo il giorno dopo. Spero di essere stata chiara.
 
Capitolo 5
L'intruso
 
Allora, il piano è semplice, entrambi andremo allo Spiazzo, quel territorio dove i Solari fanno la guardia al confine. – In quel momento io e Lee eravamo proprio lì e stavamo mettendo in atto il piano, avevo anche un grande cappotto che mi arrivava fino alle caviglie munito di cappuccio, per coprirmi il viso, anche se col sole, si soffocava lì dentro. Lo Spiazzo era un grande territorio circolare, dove le guardie prendevano posizione per controllare il nostro confine. C’era però un piccolo spazio che divideva il Mondo Caldo da quello opposto, la Recinzione. Questa era formata da grandi pali che erano separati da intervalli regolari e poi proprio in mezzo, come saette scorrevano dei fulmini, energia elettrica che il sole forniva. Ad ogni palo era affiancato un proprio Solario, che con postura eretta e ferma guardava dritto davanti a sé. Tenendo parallela la propria spada dietro la schiena, facendo sfiorare la punta con il terreno. Inoltre lo Spiazzo era fatto solamente di sabbia rossa, come quella del deserto, ma dove era molto facile camminarci. – Poi, ci serve un diversivo e in questo momento entro io. Sicuramente i Solari daranno retta a un povero vagabondo che gira per quel territorio. Ormai sospettano di tutto. Ah! Stai attento a Kingsley Shacklebolt. Lui è furbo, molto furbo. – Shacklebolt era il capitano dei Solari. – proprio adesso Lee si stava facendo vedere dai soldati, e il capitano, con curiosità, si avvicinò a lui. – Io dirò di essere un abitante del Mondo Freddo…
- Cosa?! Ma ti farai uccidere così! – replicai
- No, dopo aver scoperto che non lo sono, forse mi arresteranno e mi faranno passare la mia intera vita in galera.
- Ma…
- Zitto, non sanno con chi hanno a che fare, sono molto più furbo di tutti loro messi insieme. – mi sfoderò un sorriso. – Gli dirò che devo assolutamente sorpassare la Recinzione. Ma loro ovviamente non lo faranno, vorranno controllarmi il sangue, ma io avrò delle provette d’acqua congelata nelle maniche, il freddo si spanderà in tutto il mio corpo ma per breve tempo, perciò devi fare in fretta. Quando si saranno convinti che apparterrò a quel Mondo, chiameranno il Sindaco. E vorranno capire come abbia fatto ad attraversare la Recinsione e come sia sopravvissuto in questo Mondo, restando più d’un ora. Questo li scervellerà, credimi. – aveva un viso compiaciuto nel dirlo. Fred durante tutto il suo discorso si stava ancora chiedendo dove abbia preso quelle provette. E fu proprio così che successe. Shacklebolt gli prese il polso tra le dita e poi costatato quello che aveva programmato Lee, lo guardò sorpreso in volto. Molti soldati si allarmarono, Shacklebolt chiamò subito i suoi soldati migliori, alcuni dei quali facevano la guardia alla Recinzione. Uno di questi andò verso la città, a chiamare il Sindaco, come Lee aveva previsto. Io ero dietro una casa che si affacciava proprio allo Spiazzo, aspettando la prossima mossa.  – Poi, quando avranno capito che ci sarà qualcosa di strano, mi porteranno dal Sindaco, ovviamente prima di avermi ammanettato e usato i guanti anti-temperatura, sono così schizzinosi quei soldati. Quando passerò vicino alla casa, io farò cadere a terra le provette che tu prenderai senza farti vedere.  E adesso dovrai fare tutto da solo. Anche tu ti avvicinerai allo Spiazzo, ti farai vedere dai Solari, ma questa volta saranno molti di meno, grazie a me.
- Adesso, lo vedi quello! – Lee mi indicò un soldato, che era al secondo palo. – Dean Thomas, lui ti farà passare.
- Cosa? È come? – mi sorpresi. Si vede che Lee aveva una grande mente per idealizzare tutto questo. E io ne venivo a conoscenza solo adesso, quando ero nel suo ufficio il giorno prima, Lee mi aveva detto solo l’essenziale. Ma i particolari, cavolo! Poteva dirmeli.
- Angelina, lo ha corrotto… infatti devo fare una lunga conversazione con lei, quando uscirò dalla prigione. Ma è grazie a lei che io adesso posso darti i numeri. – Ad ogni palo c’era una piccola porta che difendeva dei pulsanti, sopra a questi c’erano dei numeri che premuti nella sequenza giusta avrebbero dato il via libera al Mondo opposto.
Ogni palo però aveva una sua formula, perciò solo quella “porta” si sarebbe aperta. Quando andai da Dean, alcuni soldati che erano intorno a noi, ma troppo lontani per vederci bene dato che dovevano occuparsi dei loro pali. Lui mi guardò curioso. E senza Lee mi sentii anche in pericolo. Il cappuccio mi copriva tutto il viso tranne le labbra. La prima cosa che gli bisbigliai era quella di farmi passare. Ma lui non si mosse così lo minacciai dicendogli che ero il ragazzo di Angelina, e che sapevo cosa avevano fatto alle mie spalle. Così lui si scansò quel tanto che bastava per farmi comporre la sequenza. – Tu, dovrai comporre il numero 62442 e così la barriera elettrica si toglierà e tu potrai passare.
- Bene – annuii allarmato, dai miei occhi si poteva notare benissimo la mia assenza di sicurezza e non capii come Lee potesse averla. Quando mi alzai dal nascondiglio, per essere pronto per il piano, Lee mi fermò il polso. – Che c’è?
- Tieni, prendi questa – Lee mi porse una spada, la più bella che avessi mai visto, e mi sorpresi di non averla vista mentre mi spiegava il piano. Il manico era molto elaborato e finiva con una gemma rossa. – E non fare niente di stupido. Ma soprattutto non morire. – Io annuii col cuore a mille, mentre già mi sentivo grondare di sudore per quell’ansia che si impossessava di me. La barriera si spense e non aspettandomi il rumore acuto che fece non seppi cosa fare. Alcuni soldati si avvicinarono al punto in cui eravamo io e Dean.
- Ehi, che succede laggiù!
- Qualcuno sta tentando di accedere al Mondo Freddo. Prendiamolo!
- Oh no! – mormorai, alcuni allarmi tuonarono vicino ai pali per poi amplificarsi in tutta la città. Diventando sempre più forte, mi guardai intorno, i Solari già mi avevano circondato, senza pensarci, corsi. Corsi verso il Mondo Freddo, ma prima doveva attraversare il Nulla.
Una striscia che circondava il Mondo e che separava il nostro da quello Freddo. Si chiamava così perché non c’era niente, c’era nebbia, sabbia, come il deserto e l’unica speranza che avevi era quella di correre, correre finché non avevi incontrato un Mondo. Qualcuno mi afferrò le spalle e io rapido mi girai, era un Solario. Istintivamente presi la spada e lo colpii, riuscii solo ad allontanarlo da me.
Con velocità mi alzai dalla posizione in cui il Solario mi aveva costretto a stare. E arrancando cercai di andare avanti, una brezza fresca la sentì sfiorarmi il viso, sì… ero vicino. Sentii delle urla e dei movimenti metallici e pochi secondi dopo mi ritrovai cinque Solari a circondarmi. Ok, volete giocare… e giochiamo.
Impugnai con fermezza la spada. Il primo Solario si fece avanti, alzò la sua spada ma io fui pronto per stoccare la sua mira. Anche se non era una mossa perfetta, almeno riuscii a togliermelo di torno, ma non per molto. Infatti mentre cercavo di fuggire dal secondo, il primo si fece di nuovo avanti e non mi sorpresi che Dean non mi stesse dando una mano.
Dopotutto non ci conoscevamo. Il terzo riuscii a disarmarmi e adesso non sapevo neanche dove fosse finita la spada. Mi buttarono a terra e la mia testa era a un millimetro dall’altro mondo, ne avevo un’ottima panoramica sottosopra. Il cappuccio ormai non mi copriva il volto da tempo e alcuni Solari non sapevano neanche chi fossi, a parte uno.
- Che volevi fare, andando nell’altro mondo? – mi chiese il Solario col piede sopra al mio petto. I miei occhi guardarono prima la sua scarpa per poi arrivare fino al viso. Allargai le braccia al terreno cercando di alzarmi, quando toccai qualcosa di freddo e solido e con una forma irregolare, la spada! Sì, dev’essere lei. La impugnai e poi col fiato corto, cercai di fare l’unica cosa che mi sia venuta in mente. Presi il suo piede con entrambi le mani e lo feci cadere a terra. Poi con una capriola all’indietro, da vero dilettante, riuscii finalmente a toccare Mondo Freddo. C’è l’avevo fatta! Anche se noi potevamo attraversarlo, i Solari non lo fecero e questo mi incuriosii. Stetti un secondo a fissarli, riprendendo fiato.
- Ma cosa sta succedendo! – sentii gridare dall’altro lato. La voce si stava avvicinando sempre di più come i passi. Io non presi tempo e corsi, fino a quando non trovai un posto sicuro.
- Un ragazzo, signore, è entrato nel Mondo Freddo. – li sentii dire, ero sicuro che tutti gli sguardi erano puntanti su di me. Sperai che Shacklebolt, non mi riconoscesse.
- Il figlio di Arthur! – ma non fu così.

 
¤
 
- Tieni, metti sopra questo – Hagrid le consegnò una boccetta di Acqua Guaritiva. Quando avevano saltato per sfuggire agli Assalitori, Hermione aveva urtato la guancia contro una tegola del tetto che le procurò un lungo taglio. Quando la prese, bagnò le dita con l’acqua e poi se le passò sulla guancia, la ferita smise di sanguinare ma il taglio rimase comunque.
Anche se quell’Acqua avrebbe tolto la cicatrice se usata regolarmente. La Capanna di Hagrid, non era come te la immaginavi. Aveva tutti i comfort. C’erano sedie, un bel tavolo, riparo sicuro, medicine, e anche una tv. La Capanna era circondata da una piccola cupola che impediva agli altri di vederla e di identificare la sua posizione, così che si sarebbe tenuto al sicuro dagli Assalitori.
Hagrid aveva sempre dato loro riparo, quando serviva. Era un uomo intelligente e robusto con una barba perfettamente ordinata e capelli corti. Portava anche degli occhiali  che facevano sembrare il suo viso più grande di quello che era realmente. Hermione ogni volta che entrava nella Capanna, sin da piccola, osservava con insistenza quella porta vicino alla credenza.
Ma Hagrid non faceva entrare nessuno e questo ostacolo faceva aumentare la curiosità di Hermione. Ma per fortuna c’era Thor a distrarla, anche adesso mentre era seduta sulla grande poltrona di Hagrid, accarezzava il morbino pelo del cane.
- Harry, dov’è? – chiese Luna. Appena erano entrati nella piccola casa, l’amica si catapultò da loro, abbracciandoli. Ma nonostante le carezze che riservava al cane, Hermione non riusciva a rimuovere quel pensiero dalla testa. Non sapere dove fosse il suo amico, la turbava. Ma soprattutto la preoccupava e aveva molta paura che potesse essergli successo qualcosa. Infatti i suoi respiri non erano per niente regolari, anzi si vedeva che era in ansia per Harry.
- Vedrai, se la caverà. – la rassicurò Neville, che era seduto su una delle sedie del tavolo. Lei annuii poco convinta. – Sicuramente, sarà al covo.
- Lo spero Neville. – disse con un sospiro, Hermione cessò le carezze per Thor.
E quest’ultimo non sembrò molto contento dato che alzò la testa osservandola. Poi pensando a quello che aveva passato il suo amico, le venne in mente una domanda, una domanda alla quale anche lei aveva sempre pensato ma che non   aveva mai posto. Sperò che Harry non si fosse cacciato in qualche guaio, oppure che ci avrebbe riprovato e se gli sarebbe successo qualcosa, non se lo sarebbe mai perdonato. Perché forse neanche doveva pensarci, ma porla ad Hagrid non la preoccupava. Sicuramente le avrebbe risposto.
- Hagrid… perché noi non possiamo andare nel Mondo Caldo? – l’uomo smise di sbrigare le faccende che stava facendo, fermandosi di botto. Poi con cautela posò lo sguardo su di lei.
- Beh… è-è una delle regole che dobbiamo rispettare. – spiegò
- Sì, ma perché non possiamo. Il regolamento non lo dice. Cosa potremmo incontrare? – insisté Hermione, guardandolo alzando le sopracciglia e cercando di riscaldarsi le mani tra le ginocchia. Hagrid rimase interdetto per un bel po’, poi posò i bicchieri che stava pulendo e se ne filò in quella stanza, in cui Hermione si era sempre chiesta cosa ci fosse. I ragazzi guardarono Hagrid sorpresi. Non sapendo che dire o fare.
- Secondo te ci nasconde qualcosa? – chiese Luna
- Sicuramente – strinse le labbra Hermione in una smorfia divertita. Poi tornò Hagrid, come se nulla fosse successo, con un sorriso raggiante.
- Un po’ di Brandy? – propose.
- Uhm… sì – titubò Neville, non sapendo come reagire alla reazione di Hagrid.
- Hagrid? – Hermione si alzò andando verso l’uomo a braccia conserte.
- Sì, Hermione.
- Ci nascondi qualcosa?
- Cos…? Io… no, perché pensi una cosa del genere? – fece una risata un po’ inusuale mentre cercava di smentire la bugia appena detta.
- Beh, sai… la tua scomparsa improvvisa in quel… - ma poi la terra tremò con un potente tuono a rendere la cosa ancora più terrificante. I ragazzi si guardarono i piedi, allarmati. Non fecero neanche in tempo a guardarsi l’un l’altro e decidere cosa fare che quel tremore cessò di botto. Non era un terremoto come Hermione pensava. I ragazzi e Hagrid ripresero fiato, Luna era aggrappata fortemente al tavolo, mentre Neville si era subito alzato all’erta andando verso le due ragazze.
Non seppero quanto tempo passò ma ci fu un altro scossone a far ballare la Capanna. E come il primo anche questo finì subito. Prima che c’è ne fosse un altro, Neville andò alla porta e l’aprì. Si guardò intorno, anche in cielo. E notò la Barriera, la cupola azzurrina che proteggeva il loro mondo, tremolare.
- Hagrid, la Barriera!  - avvisò Neville, in un tono sorpreso e meravigliato. Anche Hagrid, adesso, si affacciò e cominciò a sospettare di qualcosa che agli altri non era a conoscenza.
- Hagrid che succede! – e con quel tono determinato, si notò che Hermione voleva delle spiegazioni.





P.S - Salve! Ed eccoci qui col quinto capitolo, come vedete l'incontro tra Fred e Hermione si sta avvicinando, e infatti sarà il prossimo capitolo! Che sarà proprio il centro del mio sogno! Spero invece che questo vi sia piaciuto e così anche la canzone. Purtroppo sono costretta a fare alcune notazioni ad inizio capitolo, cosa che non sopporto ma che purtroppo devo fare -.-
Alla prossima!! Julia :D

P.P.S - RECENSITE <----------  
  
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