CAP
22: CINQUE ANNI DOPO…
Era
una splendida giornata di sole, faceva caldo e
le vie di Konoha erano colme di passanti. Nonostante fossero passati
cinque
anni, nulla in quella città era cambiato, a parte il fatto
che la pace aveva
ricominciato a regnare grazie al coraggio di un giovane uomo.
Un frugoletto
dai capelli rossi legati in due treccine correva lungo i bordi della
strada
tentando di afferrare una piccola lucertolina che non voleva farsi
acchiappare.
Gli occhioni blu intenso seguivano veloci l’animaletto,
fece qualche salto per tentare d’acciuffarla, ma niente, il
rettile era più
veloce.
“Ehi Sachiko! La mamma mi ammazza se ti sporchi il
vestito!” un uomo alto con la sigaretta tra le labbra
l’osservava serio. La
bimba abbassò lo sguardo poi piagnucolò:
“Mi dispiace Shika!”
“Ok, ok basta che non ti metti a frignare!” la
piccola però aveva ormai le lacrime agli occhi
“Ehi, ehi,tesoro! Dai! Ti prego non piangere! Senti
se ti compro un bel lecca-lecca mi prometti che la smetti di essere
triste?”
Sachiko alzò il piccolo visino, gli fece un meraviglioso
sorriso e gli porse le
esile braccine
“Mi prendi in braccio Shika?”
Ci pensò un attimo, poi:“Ok! Anche se mi sembra di
viziarti un po’ troppo”
A quella piccolina proprio non sapeva dire di no! È
vero, non era sua figlia ma era come se lo fosse, infondo
l’aveva cresciuta lui
e sinceramente non gli importavano più di tanto dei legami
di sangue. Era sua
figlia e poi in lei viveva anche quel grande uomo che gli aveva donato
tutta
quella felicità di cui ora poteva godere.
Lei lo abbracciò forte e gli appoggiò la testa
nell’incavo del collo, poi gli disse: “ Shika!
Guarda che adesso andiamo
davvero a prendere il lecca-lecca e poi andiamo a trovare il
papà!”
“Si, si…dio sei proprio uguale a tua
madre…!”
Dopo essere andati a comprare il regalo per Sachiko
si diressero verso il cimitero dove Yuka li stava aspettando. Quando la
piccola
vide la madre volle scendere e corse verso di lei. Yuka era diventata
una
donna, si era tagliata i capelli corti fino alle spalle, era diventata
anche
più alta e formosa. Era immersa in una intensa preghiera,
gli occhi erano
lucidi e fissi nel vuoto ma lo sguardo ero sereno. A Shikamaru piaceva
un sacco
guardarla da lontano, pensare che quella meravigliosa creatura era sua
e che
l’amava sempre di più. Era davvero bellissima.
Come accadeva da cinque anni a questa parte, nel
giorno dell’anniversario della sua morte, Yuka andava al
mattino presto al
cimitero e rimaneva lì almeno mezza giornata, a pregare e a
parlargli. A dire
la verità Shika era ancora geloso di tante attenzioni da
parte sua nonostante
tutto, ma non poteva fare diversamente …in fondo lui perdeva
sempre, mentre
l’altro riusciva sempre e comunque a vincere.
La piccola le corse incontro e le afferrò la vita:
“Ciao mamma! Ciao papà!” e dicendo
così si sedette sulla lapide felice. Anche
Shika si era avvicinato, con delicatezza le porse degli incensi e
dolcemente
sussurrò a Yuka: “Pensavo ti potessero
servire!”
Lei lo guardò, sorrise:”Grazie!”
Ne prese uno, lo accese e lo appoggiò sulla tomba.
Poi verso Sachiko: “Avanti piccola! Ti va di dire una
preghiera per il papà con
me?”
“Certo!” saltò in piedi, e goffamente si
avvicinò
alla mamma. Allo stesso tempo chinarono la testa, anche Shika, un
po’ più
distante, fece altrettanto. Poco dopo Yukari alzò lo sguardo
e disse:”Dai,
andiamo…devo preparare la cena! Tu Shika? Vieni con
noi?”
Lui timido e tentando di fare finta di nulla disse:”
Preferirei rimanere un altro po’ qui! E poi dopo dovrei
passare all’accademia…”
“Sai…delle volte sono proprio gelosa dei tuoi
allievi, li ricopri d’attenzioni…molto di
più di quelle che dai a me!” rispose
facendo la finta offesa, lui rise imbarazzato e tentò di
giustificarsi:
“ é solo che devo preparare la lezione di
domani…”
“Ok ok…possibile che ti vergogni ancora di parlare
del tuo lavoro a di quanto ti appassioni?” e così
dicendo gli si avvicinò gli
stampò un bacio veloce sulle labbra, giusto per farsi
tornare alla mente un po’
del suo sapore e poi se ne andò prendendo per mano la
piccina.
Mentre si dirigeva verso l’uscita,
parlò:” Ti prego!
Cerca di essere puntuale! Abbiamo anche Temari e Kankuro a
cena!”
“Ok…ma non affaticarti troppo! Lo sai che non va
bene nelle tue condizioni!” rispose preoccupato
Lei sorrise sotto i baffi, lontana alzò la mano in
segno di saluto e gli urlò: “Sono solo incinta!
Non preoccuparti darling!”
Le guardò allontanarsi, sospirò, finalmente
poteva
rimanere solo a fare due chiacchiere con il suo rivale. Si sedette
sopra la
tomba, si accese come al solito una sigaretta ed
iniziò:” Allora? Sono
all’altezza del compito che mi hai affidato?
Sai…la piccolina è davvero
tremenda…ma è speciale! L’adoro da
impazzire. Ci sono certi momenti che
assomiglia proprio a te! Ma fortunatamente la maggior parte delle
persone dice
che è la fotocopia vivente di Yukari” rise tra se:
“E poi c’è lei…ti assicuro
che l’amo ogni giorno di più!” diede un
occhiata alla lapide e ai fiori
freschi, poi continuò: “ Non preoccuparti,
entrambe ti amano! Io parlo sempre a
Sachiko di te quando ne ho occasione…ecco…spero
solo che tu sia tranquillo lì
dove ti trovi, sappi che non sarai mai dimenticato…e quello
che hai fatto è
davvero grandioso! Hai portato la pace all’umanità
intera, per non parlare del
fatto che hai salvato la donna che amavi e tua figlia” poi
abbassò la testa:
“Non so davvero cosa avrei fatto se tu fossi sopravvissuto e
lei avesse deciso
di stare con te..e io ti giuro non riesco a veder un'altra vita a parte
questa…oppure
se lei fosse morta…io davvero sarei impazzito dal
dolore…senti grazie! Ti
ringrazio davvero! Ti giuro che ti sto parlando con il cuore in mano!
Sei un
grande uomo, cammina sempre a testa alta! Devi andare fiero di
te!”
Ormai la sigaretta era finita, si sollevò, era
arrivato il momento di andarsene.
“Ah, un’ ultima cosa… come saprai, Yuka
è incinta…bhè
da poco abbiamo saputo che è un maschietto…e
abbiamo deciso di chiamarlo
Gaara…abbiamo il tuo permesso?” poi rise,
sentendosi un po’ stupido sperando di
ottenere una qualche risposta, ma ad un tratto una folata di vento si
sollevò,
più forte, più intensa, più profumata.
A quel punto Shika portò il pugno in aria, alzò
il
pollice e andandosene urlò:” Allora è
deciso…il nome sarà Gaara!”
FINE
Sigh
sigh ecco tesore mia è finita! Spero con tutto
il cuore che abbiate apprezzato questa stupida ff.
Ci ho messo l’anima per scriverla (parlo sul serio)
e spero che sia piaciuta, sia alle fan di Shika che a quelle di Gaara.
Voglio ringraziare
tutte/i! A partire dalle lettrici e lettori che mi hanno seguito dal
primo giorno
di pubblicazione per arrivare a oggi, fino ad arrivare alle persone che
l’hanno
scoperta solo da poco. Mi avete tenuto
compagnia…insomma…piango! Si si perché
è
stata una faticaccia, che ha trovato riscontro in voi, nelle vostre
letture e
commenti.
GRAZIE INFINITE PER TUTTO!!!!!!! SPERO DI NON AVERVI
DELUSO!!!
Con questa piccola storia spero di avervi regalato
emozioni, magari anche una lacrimuccia, che sia di gioia o di dolore.
Spero di
avervi donato un sogno che sia durato anche solo quei pochi minuti di
lettura.
Mi avete tenuto davvero molta compagnia, mi avete
fatto ridere…uffi…la vostra Tochan è
orgogliosa delle sue fan! Vi adora!!!!!! Vi
voglio bene!
Grazie di cuore!
La vostra Tochan spicca il volo verso una nuova ff
P.S. Tra poco inizierò a pubblicare una nuova ff,
spero mi seguiate! Kiss kiss