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Autore: Shes_Smiling    06/10/2013    1 recensioni
Amoreeee
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: Bondage
Capitoli:
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Capitolo ventidue. Non capivo come i genitori di Niall avessero potuto fare una cosa simile. Li conoscevo sin da bambina e sono sempre stati dei tipi disponibili sia per me e sia per i loro figli. Spesso ho anche parlato con la signora Horan quando avevo bisogno di un punto di riferimento femminile visto che mia madre non c'era. Non sopportato vedere il mio migliore amico così triste e anche se era mattina presto decisi di andare a parlare con loro. Indossai un paio di jeans azzurri e una maglietta a fantasie floreali bianche, blu e azzurre. Indossai le mie vans azzurre, sistemai i capelli, misi un un po' di matita e mi avviai verso casa Horan, a pochi passi dalla mia. Aspettai diversi minuti prima che venissero ad aprirmi, ma poi finalmente il signor Horan venne ad aprirmi con gli occhi socchiusi, i capelli arruffati e il pigiama indosso. -Mi dispiace averla svegliata, so che è prestissimo.. ma volevo parlare con lei e sua moglie, posso?- domandai con tono educato. Lui annuii e mi lasciò entrare. Dopo qualche minuto che stavo seduta in salotto arrivarono i signori Horan ben vestiti e con un vassoietto a testa in mano. -Cara, ho preparato la colazione, prendi pure qualcosa.- esclamò gentile la signora Horan. -Grazie, signora.- ringraziai prendendo un pancake e cominciando a mangiarlo dopo che lo fecero i padroni di casa. -E' molto buono, complimenti.- mi complimentai pulendomi le labbra con un fazzolettino una volta che lo finì. -Se vuoi puoi fare il bis, o prendere una tazza di tè!- aggiunse il papà del mio amico. -Grazie mille, ma va bene così..- risposi toccandomi la pancia ormai piena. -Allora, cara.. cos'è che volevi dirci?- chiese curiosa la signora Horan. -Volevo parlarvi di Niall..- deglutii non appena vidi le loro facce impallidirsi. -Ecco.. lui mi ha detto che lo avete cacciato di casa, ma non mi ha detto il perché. So che voi siete degli ottimi genitori e mi è sembrato strano..- cominciai a parlare cercando di non essere troppo impertinente. -Noi siamo stati sempre dei genitori comprensivi e buoni nei confronti di Niall e suo fratello, ma ha davvero esagerato.- spiegò il signor Horan con tono apparentemente calmo. -Già, abbiamo accettato sempre le sue scelte, ma quello che è successo è stato intollerabile.- aggiunse la donna scuotendo la testa con espressione delusa. -Cos'ha fatto? Ieri era troppo stanco per raccontarmelo.- azzardai. -E' tornato ubriaco fradicio da una festa, ci ha detto che è stanco di noi, di una famiglia così perfettina, io ho cercato di rimproverarlo, ma lui ha perfino sputato sopra le mie scarpe.- spiegò freddo il signor Horan. -Oh, scusate.. possibilmente è stata tutta colpa dell'alcool e lui non rispondeva delle sue azioni.- constatai. -Ubriaco o no, lui non doveva comportarsi così e non doveva nemmeno bere, sa che a noi non piace.- esclamò dura la signora Horan. -Okay, scusate.. ma adesso devo andare. Cercherò di capire perché si è comportato così.- mi congedai per poi uscire di casa e tornare alla mia. Trovai Niall in cucina a fare colazione con mio padre. -Ehi, Lily!- mi salutarono entrambi non appena misi piede in cucina. -Ciao.- ricambiai sorridendo e andandomi a sedere sullo sgabello di fronte a mio padre e vicino al mio amico. -Dove sei stata?- chiese mio padre. -Ho fatto quattro passi, sai... una passeggiata mattutina ogni tanto fa bene alla salute.- esclamai inventando la prima bugia che mi passò per la testa. -Tu, una passeggiata? Ma se ti scocci anche ad andare a prendere qualcosa in un'altra stanza.- scoppiò a ridere il biondo. Gli diedi un calcio da sotto il tavolo e lo guardai di traverso non appena si lamentò per il dolore. -Che tu ci creda o no, mi piacciono le passeggiate mattutine.- rimediai sorridendo a mio padre. -Ok, ragazzi.. io vi lascio. Oggi vado a lavorare.- ci salutò mio padre per poi uscire dalla cucina. -Lily, che cazzo è successo ieri? Mi ricordo solo della litigata con i miei e mi fa male tutto.- mi chiese non appena mio padre fu abbastanza lontano. -Ti ho trovato sotto casa mia e ti ho medicato. Comunque oggi sono stata dai tuoi, mi hanno detto cos'è successo.. non capisco una cosa, però. Perché ti sei ubriacato?- domandai guardandolo con aria di rimprovero. -Lily, anche tu no, eh! Sono giovane e volevo divertirmi una santa volta!- alzò il tono della voce portandosi una mano alla fronte esasperato. -Ehi, Niall.. calmati! Era solo una domanda.- dissi usando il suo stesso tono e alzando gli occhi al cielo. -Va bene, scusa... Tu sei fantastica con me, grazie!- mormorò per poi stringermi in un abbraccio. -Devi chiarire con loro, so che lo vuoi e che non pensi davvero quelle cose.- sussurrai non sciogliendomi dal suo caloroso gesto d'affetto. -Mi hanno mandato in bestia quando mi hanno rimproverato solo per una sbronza e perché si sono preoccupati di più per quello che avrebbero potuto pensare della nostra famiglia se qualcuno mi avesse visto in quelle condizioni che di come stavo dopo le botte che nemmeno ricordo.- spiegò sempre stretto a me. -Ok, io vado a fare un giro.- mi avvertì alzandosi dalla sedia. -Posso restare qua da te finché non trovo una soluzione?- mi chiese prima di uscire dalla stanza. -Tutto il tempo che vuoi.- risposi. Lui si chinò a darmi un bacio sulla guancia e poi uscii sorridente. Salii al piano di sopra e diedi un'occhiata al mio cellulare. ''Stamattina ci è arrivata una notizia fantastica. Quando puoi chiamami, voglio dirtelo! ps: Buongiorno, piccola xx Hxx'' Sorrisi nel leggere quel messaggio e subito lo chiamai. Nemmeno uno squillo e lui mi rispose. -Lily!- mi salutò, aveva una voce felicissima. -Ehi, Harry.. cosa succede?- gli chiesi sorridendo spontaneamente nel sentirlo così allegro. -Hanno trovato un donatore compatibile per mia sorella.- annunciò entusiasta. -Oddio, ma è grandioso! Sono tanto felice.- esclamai continuando a sorridere anche se lui non poteva vedermi. -Domani procederanno con l'intervento, sono preoccupato.- continuò, stavolta con tono malinconico. -Ehi, ehi.. vedrai che tutto andrà per il verso giusto.- lo rassicurai. -Hai ragione! Voglio vederti, passo da te tra mezz'ora?- chiese tornando ad essere pimpante. -Perfetto!- accettai. -A dopo, piccola.- mi salutò per poi riattaccare. Allora, qualcosa nel verso giusto andava davvero! Ero stata io a vedere sempre tutto in modo negativo? Fu uno dei pomeriggi che ricorderò per sempre, uno dei tanti che passavo con Harry. Io non credevo nell'amore, non lo avevo mai fatto, e invece, adesso mi ritrovavo a sorridere come una cretina nel guardare Harry che semplicemente chiacchierava del più e del meno con la testa poggiate sulle mie gambe. -Ti rendi conto? Finalmente la mia piccola principessa starà bene, mia madre si riprenderà e mio padre si tranquillizzerà, è il mio sogno da quasi un anno ormai..- esclamò con gli occhi luccicanti. Non riuscivo a dire parola, sorridevo e basta. Era così dolce, chi lo avrebbe mai detto? -Cosa ti ridi, scema?- mi chiese dopo avermi fissato per qualche secondo. -Lo scemo qua sei tu.- accettai la sua provocazione. -Ah, si?- domandò alzandosi e mettendosi seduto di fronte a me. -Si.- risposi sicura. Lui mi spinse facendomi stendere con la schiena sul parto e poi si mise sopra di me baciandomi. Quel momento fu interrotto dal mio cellulare. A malincuore lo estrassi dalla mia tasca rispondendo ancora sotto Harry. -Ehi, Lily.. sono Niall. Oggi vi preparo le pizze italiane per ringraziarvi dell'ospitalità, ok?- propose felice il mio migliore amico. -Si, è grandioso.- risposi sorridendo anche se non poteva vedermi. Harry prese a baciarmi il collo. -Sei con Harry?- domandò dopo qualche secondo di silenzio. -Mhh..- mormorai non prestando attenzione alle parole del biondo, ma alle attenzioni del riccio sul mio collo. -Ho capito, vi lascio alle vostre cose.- scherzò. -Sei proprio un idiota, Niall. A dopo.- lo salutai quando riuscii a togliermi Harry di sopra. -Che voleva?- chiese lui una volta che posai il cellulare al suo posto. -Ah, mi sono dimenticata di dirti che sta a casa mia per un po'. Ha litigato con i suoi e loro lo hanno mandato via di casa.- spiegai velocemente. -Mh, okay. Mi raccomando.- esclamò diventando cupo. -E smettila di fare il geloso.- lo rimbeccai. -Non sono geloso.- affermò deciso lui. -Okay, allora posso anche fare dormire Niall nel mio letto, vero?- chiesi per provocarlo. -Non pensarlo nemmeno o faccio dormire il tuo amico sotto i ponti.- ringhiò serio. -Non sei geloso, Harry.- scoppiai a ridere per la sua frase e per il tono minaccioso che aveva usato. -Smettila di ridere.- cercò di restare serio, ma sapevo che non lo era più dopo la mia risata. -Smettila di negare che sei geloso.- lo presi in giro ancora. -Ok, non lo nego. Sono fottutamente geloso della mia fottutamente bella fidanzata che amo fottutamente.- esclamò serio. -Quante volte hai detto 'fottutamente'?- gli domandai facendo finta di essere disgustata. -Mi aspettavo un 'tu sei perfetto e ti amo pure io.'- ammise facendo il finto offeso. -Ma tanto lo sai che ti amo e che sei perfetto.- dissi facendo spallucce. Lui mi fece nuovamente stendere per terra e riprese a baciarmi. Mi svegliai alle sette in punto l'indomani, sarei andata in ospedale con Harry. Era visibilmente preoccupato la sera prima per telefono e non volevo lasciarlo solo. Indossai un paio di pantaloni corti di jeans e una canottiera nera con delle fantasie bianche, misi le converse e, dopo aver salutato mio padre già sveglio, aspettai Harry davanti casa. -Buongiorno, signora Styles.- salutai la madre dopo aver dato un bacio veloce sulle labbra ad Harry. -Ciao, cara.- ricambiò lei. -Ehi, Katy! Come stai?- salutai la piccola seduta accanto a me sui sedili posteriori. -Lily, io sto bene. Finalmente non sarò stanca e potrò giocare di più con i miei amichetti, con Harry e con te! E finalmente mamma sorriderà e papà sarà buono.- spiegò con voce stra dolce che mi fece rabbrividire. Le sorrisi e la abbracciai. -Ma sentirò male?- chiese quando Harry parcheggiò l'auto. -Stai tranquilla, okay? Se stai tranquilla non sentirai niente.- la rassicurò Harry prendendole un mano e aiutandola a scendere. -Buongiorno, signori. Cosa posso fare per voi?- ci chiese una signora arrivati all'ospedale. -Dovevamo fare quel trapianto alla bambina..- rispose la signora Styles. -Styles?- chiese dopo un po' la segretaria prendendo un foglio. -Si.- annuii Anne. -Perfetto, firmi qua.- esclamò porgendo un foglio alla madre della piccola Katy che firmò con la mano tremante. -Ci vuole pure la firma del padre.- informò la bionda dietro il bancone. -Sarà qui a momenti.- rispose abbassando lo sguardo. -Ok, intanto chiamo le infermiere che porteranno la piccola nella sua stanza.- annunciò prima di comporre un numero al telefono che stava sopra la sua scrivania. Quando portarono Katy via arrivò anche il signor Styles che firmò quel foglio. -Oh, ci sei pure tu.- disse verso di me quando ci andammo a sedere nella sala d'aspetto. -Si, buongiorno..- riposi abbassando lo sguardo. Perché ce l'aveva così tanto con me? -Papà, smettila di trattarla così. E' la mia fidanzata e non ti permetterò di trattarla in questo modo.- intervenne Harry rivolgendosi al padre. -Fammi finire, figliolo.- sorrise al figlio. -Scusami per il mio atteggiamento, pace?- continuò rivolto a me, annuii e lui mi porse la mano che strinsi incerta sotto gli sguardi sorpresi di Harry e di Anne. Forse non vedevano il signor Styles così da tempo. Magari aveva capito di dover affrontare le disgrazie della vita in modo diverso, non prendendosela con tutti, anche con la sua famiglia. Harry poggiò la testa nell'incavo del mio collo e con le mani intrecciate aspettammo di avere notizie della sorellina.
  
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