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Autore: ryuga hideki    06/10/2013    0 recensioni
-Non cambiare mai, promettilo!- esclamò la bambina un po' imbarazzata.
-Ci proverò...- rispose timidamente il giovane principe, coetaneo della tenera bimba.
-Io credo in te!- gli sorrise, prendendogli la mano.
[...] Sapeva che se sarebbe rimasta lì il suo Re l'avrebbe ammazzata, ma lei non aveva intenzione di andarsene. Non poteva farlo.
Un po' di fantasy! Questo primo capitolo è solo un assaggio di ciò che vi aspetterà!
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Brad Delson, Chester Bennington, Mike Shinoda, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Mpreg, Violenza
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RIASSUNTO DEL CAPITOLO PRECEDENTE!

Jared si è ripreso grazie all'aiuto di Chester che si è unito a Shannon e co per aiutarli a trovare una cura per Jared, in cambio dell'amuleto che hanno i due fratelli. Jared e Shannon sono mezzielfi con poteri molto fighi. Chester ha un potere di cui ancora non si sa nulla.
Mike in tanto si è scoperto che sta male (non si sa bene cos'abbia) e Anna lo aiuta nel alleviare il suo dolore e si addormentano insieme.
 
NIGHT OF THE HUNTERS
 

 

 

Il sole stava tramontando, il cielo si era tinto di una miscela meravigliosa di colori che andava dal rosso profondo al blu più intenso. Si iniziavano ad intravedere le prime stelle che illuminavano l'orizzonte con la loro luce chiara. La temperatura stava lentamente scendendo, lasciando posto ad una brezza fredda e quasi autunnale che penetrava nei loro corpi facendoli rabbrividire leggermente. Erano da ore che camminavano in cerca di uno luogo adatto dove fermarsi a riposare e passare la notte.

-Qui potrebbe andare bene!- esclamò Chester dando un'occhiata intorno per controllare se non ci fossero pericoli. -Possiamo fermarci qui per stanotte!-

-Ok! Io vado in cerca di cibo! Tu, Jared, vai a cercare della legna con Chester?- gli chiese, inutilmente perchè sapeva già la risposta, al fratellino.

-Sì! Vai tranquillo a cercare da mangiare! Ho tanta, tantissima fame!- gli disse mostrandogli un enorme sorriso.

-Ok, se succede qualcosa...urla e sarò subito da te!-

-Ho detto che puoi stare tranquillo- gli rispose ridendo un poco e dandogli un bacino sulla guancia. -Starò bene, puoi starne certo!-

-Ok... allora io vado...- concluse, guardando un po' male l'altro compagno per poi correre, silenziosamente, via.

-Bene! Andiamo?- domandò Jared mettendosi le mani sui fianchi, mostrandogli un visino da furbetto.

-Ok... stammi vicino!-

S'inoltrarono nel bosco in cerca di qualche buon pezzo di legno da ardere per tutta l'intera notte. Alle spalle di Chester, c'era Jared che lo guardava sospirando e facendosi mille e mille domande sul nuovo amico che avevano incontrato. Voleva conoscere ogni cosa di lui, perchè sapeva che il loro incontro non era stato puramente casuale. Era consapevole che il destino aveva unito le loro strade per qualche strano motivo, una ragione sicuramente più grande di loro due e dell'intero universo messi insieme. Oramai aveva imparato a credere che ogni cosa che accade nella propria vita è dovuta a qualche fine più grande ed importante, che tutto ciò che succede è per qualche motivo. Aveva imparato, anche a proprie spese, che nulla accade per caso e perciò voleva sapere il perchè questo bellissimo ragazzo fosse entrato nelle loro vite così all'improvviso e che genere di ruolo avesse nella loro storia.

Si morse le labbra, alzò il passo e lo raggiunse al suo fianco guardandolo con la coda degli occhi, mettendosi le mani dietro la testa.

-Aaallooora... Chester... se sei entrato nel mio destino e quello di mio fratello ci sarà stato un valido motivo!-

-E' stato solo un caso, nulla di più...- rispose con aria un poco indifferente e leggermente distaccata.

-Non esiste il caso. Lo so per esperienza. Nulla è affidato al caso, nemmeno la sorte stessa! Il caso non esiste. Tu sei entrato di colpo nella mia vita per un motivo...e per quanto posso percepire tramite i miei sensi, questo motivo è anche importante. Con ciò... dimmi di più su di te, ramingo di Aldalómë. A che Terre appartiene il tuo Regno?-

-Alle Terre di Alkar, quelle che stanno a sud del continente-

-Ne ho sentito parlare! Dicono che sia un posto meraviglioso, quasi un paradiso terrestre in cui, nei tempi antichi, regnava pace e serenità-

-Hai detto bene, regnava. Ormai non è più il posto che raccontano gli Elfi o chiunque vecchio saggio del continente-

-Cos'è successo?-

-Il sovrano di quelle Terre era molto malvagio, portava dolore e disperazione tra i popoli e sudditi. Si viveva in miseria, non c'era nulla da mangiare perchè tutto, o per la maggior parte, era in mano al re. Ora non so chi sia il nuovo sovrano...sono andato via quando ero ancora piccolo...-

-E i tuoi genitori? Che fine hanno fatto?- si mise una mano sul cuore con uno sguardo dispiaciuto.

-Non lo so... Non m'importa più di loro- rivelò, raccogliendo qualche pezzo di legno. -E te? Da dove vieni? Chi sono i tuoi genitori?-

Prima di rispondere lasciò passare qualche secondo, il viso gli diventò cupo, posando lo sguardo sul terreno.

-Mio padre era un Elfo di Elerossë*, Regno che si trova nelle Terre ad est, quelle di Elros**. Mia madre, invece, era una Umana che viveva nei boschi e cambiava dimora di tanto in tanto. Mio padre era prossimo ad essere Re del suo Regno, ma s'innamorò di mia madre e quando i Grandi Saggi degli Elfi lo scoprirono li divisero...così mio padre morì per via del suo cuore spezzato, per essere stato allontanato dalla donna che amava, mentre mia madre...è morta anche lei. Non ricordo esattamente cosa sia accaduto, so soltanto che c'era tanta confusione e che io e mio fratello siamo scappati quando eravamo ancora piccoli. Lui si è preso cura di me come se fosse mio padre e mia madre, oltre che mio fratello... Non so dove vivevamo. Non ho ricordi di quel periodo e non riesco a capire il perchè...- si fermò per qualche istante per avere tempo di respirare ed impedire alle lacrime di bagnargli il viso. Si abbassò ed accarezzò i petali di un fiore con estrema delicatezza, sapeva che Chester lo stava guardando con aria mortificata, non voleva vederlo in volto per evitare di scoppiare a piangere davanti a lui. -L'unica cosa che so...è che mio fratello mi vuole davvero bene, che l'amore deve essere vissuto a pieno e deve davvero valere la pena morire per chi si ama...- si alzò, raccogliendo da terra un fiore e rimanendo a guardarlo per evitare di incrociare lo sguardo del compagno. -Non mi dispiacerebbe morire per...- prima che riuscisse a concludere la frase, venne afferrato da Chester che lo strinse in un abbraccio. Rimase spiazzato per qualche istante, lasciando cadere dalla mano il piccolo fiore appena raccolto. Si morse il labbro e scoppiò a piangere, cercando di controllare i singhiozzi. Lo strinse forse aggrappandosi alla sua maglietta come se non volesse lasciarlo andare via. Si sentiva al sicuro tra le sue braccia e provava una sensazione piacevole. Gli sembrava di essere stretto da qualcuno di famigliare, aveva la sensazione di aver già conosciuto molto affetto da lui, come se si stesse trattando di un deja vù; eppure era molto certo di non averlo mai visto prima d'ora. Era sicuro che fosse uno sconosciuto incontrato poche ore fa, ma in quel momento non gli importava. Voleva solo che Chester lo continuasse a tenere stretto a sé e lo consolasse proprio come stava facendo. Se avesse potuto, avrebbe fermato il tempo in quell'istante per poter rimanere per l'eternità in quel modo.

Si calmò pian piano ascoltando il ritmo del battito del suo cuore, che in modo armonioso pulsava contro il proprio petto, come se il cuore di Chester fosse dentro al proprio torace. Si staccarono appena e si guardarono negli occhi. Jared arrossì vistosamente abbassando lo sguardo sentendosi leggermente a disagio, mentre l'altro gli asciugava le guance bagnate dalle lacrime versate.

-Stai bene?- gli chiese teneramente con una voce profanda.

-S..sì...- gli rispose con un filo di voce per via dell'imbarazzo che stava provando.

-Torniamo indietro, abbiamo abbastanza legna per un po'...-

S'incamminarono per tornare al posto in cui avevano deciso di sostare per la notte, accesero il fuoco e gli si sedettero vicino mentre aspettavano il ritorno di Shannon con la cena. Il mezzoelfo aveva lo sguardo pensieroso e fisso sul focolare che rifletteva su molte cose, mentre Chester lo guardava con la coda degli occhi pronto a rompere quel momento di silenzio che si era creato. Fece un respiro profondo e poi si voltò verso di lui con aria incuriosita.

-Cosa sai delle visioni che vedi? Cosa hai visto?- Jared ritornò con i piedi per terra e si voltò verso di lui con uno sguardo confuso. -Cosa sai?Cosa hai visto?- richiese, capendo che l'amico non era stato molto attento precedentemente.

-Ecco...sentivo delle urla, un bambino che urlava e chiamava i suoi genitori. Prima non riuscivo bene a capire, poi ad un tratto si è fatto tutto più chiaro e nitido. La voce del bimbo era ben comprensibile, c'era una città in fiamme e un uomo su un cavallo che rideva come un pazzo, portando via il ragazzino. Questo è la mia visione ricorrente...-

-Capisco...sei riuscito a capire di che cosa si tratta?-

-Non ancora... però questa volta ho avuto anche un'altra visione- lo guardò con uno sguardo penetrante. -Un altro bambino, non era lo stesso di prima, avevano voci diverse. Questo qui era trattato male dalla sua famiglia, gli erano successe cose brutte. Di notte piangeva rannicchiato in un angolo della casa. Poi è scappato ed ha imparato ad usare la magia...- Chester sgranò appena gli occhi, si voltò verso il fuoco e rimase in silenzio stringendo i pugni. -Quel bambino eri tu, non è così?-

Annuì, mordendosi il labbro ed assumendo un'espressione priva di emozioni, o per lo meno così sembrava anche se, invece, facendo molta attenzione si riusciva a notare un velo di tristezza, disgusto e malinconia in quei occhi scuri e profondi. Jared gli prese la mano e gliela strinse dandogli conforto. Non voleva fare domande, o meglio avrebbe voluto, ma si controllò dal non chiedere. Sapeva che non erano cose piacevoli da ricordare, tanto meno da raccontare; così decise di rimanere in silenzio facendogli capire che per qualsiasi cosa avesse bisogno poteva contare sulla sua presenza. Preferiva che fosse lui, di sua spontanea volontà, a parlargli della sua vita senza aver bisogno di fare domande. Voleva ottenere la sua fiducia in questo modo, senza essere invadente.

-Mio padre mi ha sempre dato la colpa della morte di mia madre. Ha sempre pensato che fossi stato io ad ucciderla con il mio potere... Appena aveva l'occasione si prendeva gioco di me e mi trattava come se valessi meno di zero, come se non contassi nulla e non fossi suo figlio. Non si è nemmeno interessato alla mia scomparsa di un giorno, quando un uomo mi ha preso e stuprato per una notte e due giorni senza sosta. Non ha nemmeno soccorso suo figlio che ritornava a casa barcollante e sanguinante dopo essere stato violato violentemente... A sette anni sono scappato di casa, una notte senza nemmeno pensarci più di tanto ho preso poche cose e me ne sono andato mentre dormiva. Da quel giorno non l'ho più visto...- gli rivelò con voce rotta.

Il mezzoelfo rimase un po' shoccato da tale rivelazione. Sapeva che gli erano capitate cose brutte, le aveva viste, ma non pensava che fossero così tanto orribili e meschine. D'istinto lo abbracciò, stringendolo forte al suo petto e gli accarezzò i capelli.

-Da adesso...siamo noi la tua nuova famiglia. Non sarai più solo, te lo prometto!-

Chester trattenne le lacrime a stento, continuando a respirare profondamente per calmarsi. Dopo poco si staccò guardandolo negli occhi ed accennando ad un sorriso tenero, subito dopo tornò Shannon con in mano una coppia di conigli.

-La cena è servita!!! Ecco qui! Ho catturato una coppia di conigli!- disse, mostrando ad entrambi il trofeo che era riuscito a catturare.

-Bene! Adesso li puliamo e li mangiamo!. Si alzò Chester e gli si avvicinò.

-Che schifo! Io non mangio quelle cose! Bleah! No! No, no, no! Lo sai che non mangio carne!- rimproverò Shannon, alzando leggermente il tono di voce.

-Lo so! Caro fratellino, lo so che non mangi carne! E' per questo che ho fatto tardi! Stavo cercando qualcosa che potessi mangiare! Non è facile trovare qualcosa di commestibile in questi boschi! Non sono come quelli di casa...- si difese concludendo con aria un po' malinconica. Gli mancava casa, sarebbe voluto tornare nel suo ovile, rivedere gli alberi famigliari e gli animali con cui era solito giocare quando era piccolo; ma non potevano ancora fare ritorno in quel magnifico posto perchè dovevano trovare una cura per Jared. -Comunque ho trovato dei funghi e qualche frutto!- glieli diede per poi mettersi a pulire i conigli. Si sedette per terra vicino al fuoco e prese dalla tasca un piccolo coltello. Appena fu pronto a lavorare, avvertì un brutto presentimento nell'aria, si mise sull'attenti guardandosi intorno ed ampliando l'udito. Sentì dei passi provenire da dietro Jared, si voltò di scatto prendendo in mano la spada.

-Cosa c'è?- chiesero gli altri due guardandolo un po' confusi.

-C'è qualcuno che si sta avvicinando!! Chester proteggi Jared!-

Chester tirò fuori la spada e si mise davanti al veggente per proteggerlo, mentre Shannon stava in allerta in direzione del rumore. Ad un certo punto comparve una bellissima e alta donna che indossava un abito nero con le maniche larghe un po' sgualcite, il torso era fatto a modo di corsetto con ricami in pizzo viola. La gonna era semitrasparente che, anche essa molto rovinata, lasciava intravedere i pantaloncini che calzava di sotto. Aveva lunghi capelli neri e lisci, la pelle era un po' scura su cui vi erano dei segni ed un tatuaggio. Sembrava una dea, ma allo stesso tempo sembrava un angelo maledetto pronto ad ucciderti.

-C'è qualcuno che mi sta intralciando la strada, ma poco importa perchè adesso moriranno tutti!- alzò una mano mentre guardava negli occhi Shannon.

 

 

Nel frattempo, al castello del re Shinoda, un soldato corse davanti alla camera del suo sovrano. Bussò, sapendo di rischiare molto la vita dato che stava dormendo, ed aspettò.

-Mmh!!!- aprì lentamente gli occhi, si mise seduto e si alzò. -Chi diavolo mi disturba?- borbottò un po' a bassa voce. Si avvicinò alla porta ed aprì. -Che diamine vuoi a quest'ora? Lo sai benissimo che sto dormendo, Robert!-

-Sì, lo so! Perdonatemi! Non volevo! Ma è davvero importante!- s'inchinò in segno di perdono.

-Parla velocemente!-

-L'abbiamo trovata! Sappiamo dov'è!-

-Dici sul serio?- gli chiese incredulo.

-Sì, sire!-

-Bene! Allora portala da me! Viva! La voglio viva!-

-Come desiderate!- s'inchinò di nuovo e si congedò per poi andarsene via.

Chiuse la porta e tornò a letto senza nemmeno rendersi conto di avere affianco la sua serva Anna che dormiva profondamente.

 

Finalmente dopo anni di ricerca ti abbiamo trovata! Non mi sfuggi!

 

Si sdraiò e notò Anna. Si girò verso di lei e rimase a guardarla senza dire niente e senza nemmeno fare un minimo di rumore. Contemplò il suo volto, spostandole i capelli.

 

Non ci credo che tu sia ancora qui, vicino a me...dopo tutto quello che ti ho fatto... .

 

Sospirò, chiuse gli occhi e si riaddormentò più velocemente di quanto potesse immaginare.

 

 

 

Elerossë* spuma di stelle

 

Elros** schiuma di stelle


 


Ecco il nuovo capitolo! se ci sono errori li correggerò domani perchè adesso non ho tempo! spero vi sia piaciuto!!!

a presto

Ryuga

   
 
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