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Autore: ryuga hideki    28/08/2013    0 recensioni
-Non cambiare mai, promettilo!- esclamò la bambina un po' imbarazzata.
-Ci proverò...- rispose timidamente il giovane principe, coetaneo della tenera bimba.
-Io credo in te!- gli sorrise, prendendogli la mano.
[...] Sapeva che se sarebbe rimasta lì il suo Re l'avrebbe ammazzata, ma lei non aveva intenzione di andarsene. Non poteva farlo.
Un po' di fantasy! Questo primo capitolo è solo un assaggio di ciò che vi aspetterà!
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Brad Delson, Chester Bennington, Mike Shinoda, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Mpreg, Violenza
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Ecco il nuovo capitolo! Spero vi piaccia!! Buona Lettura!!!









TINFOIL



Il corpo stava diventando sempre più freddo con il passare del tempo ed erano già passati un paio di minuti da quando il veggente era svenuto. Sembrava un vero e proprio cadavere e la cosa non faceva molto piacere al fratello che si stava disperando lentamente, interiormente. Faceva finta di essere calmo di fronte allo sconosciuto. Provava un po' di odio nei confronti di questo ragazzo che aveva preso in ostaggio, per qualche secondo, il suo adorato fratellino. Era colpa sua se era successo tutto ciò. Avrebbe voluto farlo a pezzettini, ma non voleva staccarsi da quel corpo freddo.

 

-Dobbiamo fare qualcosa...- interruppe il silenzio lo straniero.

-E cosa? Ti ho detto che non possiamo fare niente...-

-Ci deve essere qualsiasi cosa che possiamo fare! Oppure vuoi vederlo morto?- gli chiese, alzando un po' il tono di voce.

-No... NO! CERTO CHE NON VOGLIO!-

-Allora dobbiamo fare qualcosa!- rimase per qualche istante in silenzio per poi riprendere a parlare sopraffatto da un colpo di fulmine. -Ci sono!- l'altro lo guardò un po' spiazzato, non capendo che intenzioni avesse lo straniero.

-Che intendi dire?-

-So cosa fare! Devi farti un taglio sulla mano ed uno a lui sul petto, niente di troppo profondo. Per il resto ci penso io!-

-Come posso fidarmi?-

-Hai altra scelta, forse?-

-No...- rispose con tono da chi sapeva di aver perso, o per meglio dire, da chi sapeva che non aveva altra scelta se non fidarsi di uno che aveva conosciuto da pochi minuti. Fece quello che gli aveva detto di fare. Sbottonò la camicia bianca e tutta ricamata del fratello; gli fece un taglietto sul petto e poi se ne fece uno sulla mano che appoggiò sopra il sangue del giovane veggente. Poi fissò lo sconosciuto cercando di capire cosa avesse in mente di fare adesso. Il giovane e straniero ragazzo si avvicinò con la propria mano su quella dell'altro. Chiuse gli occhi facendo un respiro profondo cercando di liberare la mente il più possibile. Incominciò a sussurrare delle parole poco comprensibili e in una lingua sconosciuta. All'improvviso la propria mano si illuminò appena di una luce chiara e calda, aprì gli occhi i quali erano diventati di un viola acceso. Sembrava che fosse posseduto da qualche strano spirito o forza mistica da confondere il ragazzo vicino a lui, lasciandolo incredulo e stupito. Pian piano il viso del veggente prese ad avere un colorito più umano rispetto a com'era prima. Le guance iniziarono a tornargli rosee e le labbra si tinsero di un leggero rosso acceso. Poco dopo la luce, che proveniva dalle mani dello straniero, si spense lasciandolo un po' senza forze. Tutto tornò come prima, come se non fosse successo nulla. Qualche secondo dopo il giovane veggente si svegliò, aprendo lentamente gli occhi. Vide suo fratello che, preoccupato e allo stesso tempo sbalordito, era vicinissimo al suo viso e sbatteva ripetutamente le palpebre.

-Oddio! Sei salvo! Stai bene?-

-Sì...- sussurrò appena, mettendosi seduto per poi alzarsi in piedi aiutato dal fratello. Si guardò intorno e vide lo straniero davanti a sé. Gli sembrava di aver già visto quel volto, gli sembrava qualcuno di famigliare. I sottili occhi di un castano scuro e profondo che comunicavano smarrimento e malinconia; la bocca grande incorniciata da labbra sottili e rosse; le orecchie leggermente a sventola che, però, erano armoniose sul suo viso. I capelli corti e un po' ricci dello stesso colore del petrolio e qualche tatuaggio visibile sul corpo, specie quelli sulle braccia, due fiamme blu e rosse.

Il fratello maggiore si mise tra i due sguainando la spada e puntandola contro lo straniero.

-Sparisci o ti uccido! Ti ucciderò se osi di nuovo toccarlo!- finito di dire ciò, la mano del fratellino si posò sulla spada, facendogliela abbassare.

-Non ti preoccupare, non mi farà niente- disse l'altro con un tenero sorriso sulle labbra ed avvicinandosi allo straniero. -Non farebbe del male nemmeno ad una mosca...- aggiunse guardandolo negli occhi. -Io sono Jared, Jared Leto e lui...- indicò il fratello. -è mio fratello Shannon!-

-Piacere, il mio nome è Chester Bennington- si presentò inchinandosi come se fosse davanti ad un principe, imbarazzando Jared e facendo provare disgusto a Shannon.

-Non c'è bisogno che fate tutte queste onoranze...- disse il giovane veggente con le guance rosse e vedendo il suo interlocutore mettersi composto.

-Senti un po'...- si intromise Shannon con aria da rozzo, ma allo stesso tempo fine. -Che volevi da noi?- gli chiese con aria da beffardo e da superiore, mettendosi le mani sotto le ascelle.

-Avete una cosa che mi interessa... un amuleto. Lo voglio. Mi serve.- rispose con tono molto sicuro di sé, facendolo spazientire ed irritare un tantino si preparò a rispondergli a modo, ovvero prendendolo a mazzate; ma poco prima che la situazione potesse degenerare, intervenne Jared.

-Va bene, l'amuleto sarà tuo, ma ad una condizione... Vieni con noi, ci puoi essere d'aiuto e molto utile con il tuo potere- detto ciò seguì un momento di silenzio in cui i due si guardarono negli occhi come se stessero comunicando con lo sguardo. Chester lo stava guardando con la sua solita espressione persa, malinconica ma con un pizzico di sensualità, mentre Jared ricambiava con una allegra, imbarazzata e molto sicura di sé.

-Ehilà! C'è nessuno? Qualcuno mi dice che succede? Jared, sei ancora connesso?- smorzò il silenzio l'unico escluso dei tre che non capiva quale fosse il piano del fratellino.

-Ok, accetto!- esaudì Chester dopo aver analizzato per bene gli occhi azzurri e profondi di colui che gli stava di fronte.

-Perfetto! Possiamo metterci in viaggio!-

 

Sistemato ogni cosa e preso tutto quanto avessero appoggiato per terra, si misero in viaggio. Ad aprire la fila era lo straniero che sembrava conoscere perfettamente quelle terre e poi a seguire vi erano i due fratelli che camminavano fianco a fianco. Era pomeriggio presto e il sole era ancora alto in cielo che illuminava ogni angolo del bosco. Il vento passava tra gli alberi emanando un incantevole melodia che faceva da sottofondo alla loro impresa insieme al canto degli uccelli. Era appena arrivata la primavera e la natura stava rinascendo a poco a poco, ma ancora l'aria aveva quel suo tocco freddo che faceva da contrasto al calore del sole.

I due fratelli stavano camminando con calma, stando dietro al loro nuovo compagno di avventura. Jared lo stava guardando con aria entusiasta e felice, lo stava analizzando per bene ad ogni centimetro. Era contendo di aver fatto conoscenza con qualcun altro e di avere un nuovo componente al di fuori di suo fratello. Allo stesso tempo, però, aveva la testa piena di domande, una tale confusione che non riusciva a riordinare. La visione che aveva avuto qualche momento prima gli aveva lasciato molti dubbi. Voleva scoprire e saperne di più, allo stesso tempo voleva conoscere a pieno il nuovo amico di avventura. Per quanto riguardasse Shannon, invece, non faceva altro che guardare in malo modo il nuovo arrivato. Di certo Chester non era entrato nelle loro vite nel miglior modo possibile e per questo non aveva fatto buona impressione al più vecchio del gruppo. Non lo sopportava per quello che aveva fatto al fratello e ancora di più gli dava fastidio il suo comportamento, o forse detestava non conoscere delle cose di cui erano a conoscenza solo Jared e l'altro.

-Si può sapere che ti è saltato in testa, Jared? Perchè l'hai fatto venire con noi?- gli chiese con tono da rimprovero ed a bassa voce, guardando il fratello e poi quello che gli stava davanti.

-Ci può servire. Ha un potere molto forte, per quanto ne sappia- rispose continuando a guardare il nuovo compagno.

-E che potere ha?-

-Oh, non te lo dico! Lo scoprirai più avanti, eheh-

-Stronzo! Non è giusto! Voglio sapere! E poi non lo conosciamo nemmeno bene! Potrebbe ammazzarci nel sonno!-

-Appunto per questo ho intenzione di conoscerlo meglio e come ho già detto non è uno aggressivo, per lo meno se non gli fai niente, quindi vedi di stare buono e non farlo arrabbiare-

-Tu! Sempre che ragioni con quel tuo modo da veggente e da crocerossina!- sbruffò, assumendo una posizione e sguardo da bambino capriccioso. All'affermazione del fratello, Jared diventò lievemente rosso un po' per rabbia e un po' perchè si sentiva offeso nell'essere definito “crocerossina”.

-Io non ho atteggiamenti da crocerossina!!!- esclamò irritato ed andando verso Chester. Quando gli fu vicino, si schiarì la voce e prese a parlare. -Sembra che voi conosciate bene questi boschi, vivete nei paraggi?-

-Non proprio. Si può dire che giro senza meta-

-Oh, quindi siete un ramingo! Da dove venite? Se posso sapere...-

-Da un regno molto lontano, Aldalómë* si chiama... E voi?- chiese guardandolo con la coda degli occhi e spostando con una mano alcuni rami.

-Non lo so. Ero troppo piccolo quando sono successe tante cose brutte e sono passati tanti anni da quando ho lasciato il mio villaggio. Sono in viaggio da parecchio tempo...- rivelò con tono malinconico e posando lo sguardo sul soffice manto di foglie. Il giovane ramingo lo guardò un po' dispiaciuto, aveva toccato un tasto dolente senza nemmeno saperlo. Si morse il labbro sentendosi in colpa e sapendo che, dietro di loro, Shannon li stava guardando e lo stava ammazzando con gli occhi. Gli appoggiò una mano sulla schiena per dargli un po' di conforto e mostrandogli un tenero sorriso che lo fece stare subito meglio.

-Che poteri avete, oltre a quello delle premonizioni?-

-Sono un mezzo elfo e mutaforma, riesco a trasformarmi in qualsiasi cosa ad eccetto degli animali-

-Wow! Potente! E quindi sei un incrocio di razze?- chiese eccitato come un bambino di fronte alle caramelle.

-Sì, mio padre elfo e mia madre umana... e dato che sono un misto di razze, ho anche la capacità di volare, mi escono delle ali dalla schiena quando voglio-

-Forte!!! E vostro fratello?-

-Beh, lui...- non fece in tempo a finire di parlare, quando il fratello lo interruppe per proseguire.

-So parlare di me stesso da solo, grazie... comunque, sono anche io un mezzo elfo, ovviamente. Domino l'arte del fuoco e ho i sensi ultrasviluppati. In più riesco a percepire il pericolo, ma non so perchè con te non ha funzionato...- lo guardò severo cercando di capire qualcosa di più su di lui senza, ovviamente, riuscirci.

-Siete forti entrambi!-

-Tu che poteri hai?- gli chiese Shannon.

-Perdonate mio fratello e la sua scortesia nel darvi del tu...- disse imbarazzato.

-Non importa, anzi diamoci del tu pure noi due! Comunque, sono stato allevato da uno degli ultimi stregoni rimasti in circolazione, uno dei tre...-

-E poi?-

-E poi è meglio se continuiamo il nostro viaggio senza troppi rallentamenti- rispose con un sorrisetto da stronzetto aumentando il passo e lasciandoli un po' indietro.

 

 

Nel frattempo nelle Terre di Alkar**, nel Regno di Andúril***, il re Mike era in camera sua che si preparava per fare il suo bagno caldo prima di andare a letto. Era, ormai, sera tardi lì, nelle lontane Terre Brillanti. Il cielo era di un blu chiaro e ancora si riusciva ad intravedere qualche sfumatura rossa.

Il giovane Re si stava guardando allo specchio, di preciso stava fissando la cicatrice che aveva sul petto. Due piccoli, ma dolorosi, buchi marchiavano il suo splendido torace. Si passò un dito sulla ferita, assumendo uno sguardo pieno di odio. Qualche secondo dopo bussarono alla porta e, dopo aver ricevuto il permesso, entrò nella stanza Anna la quale, vedendo il suo Re col petto scoperto, chiuse immediatamente gli occhi diventando rossissima per l'imbarazzo.

-Perdonatemi, Sire... Volevo avvisarvi che il vostro bagno è pronto...- disse con tono dolce ed inchinandosi.

-Sì, arrivo...- si mise la vestaglia di velluto e si recò presso il suo lussuoso bagno. Passò tutto il tempo a rilassarsi e a pensare al suo passato, presente e futuro. Aveva voglia di ammazzare qualcuno con le sue stesse mani, pur di sfogare la sua rabbia per quello che aveva passato. Ma non poteva farlo, non ancora. Doveva aspettare. Doveva aspettare che i suoi soldati gli facessero sapere qualche cosa riguardo alla missione segreta che gli aveva affidato, dopo di che avrebbe potuto sfogarsi come meglio gli pareva, ma doveva aspettare.

Quando ebbe finito di fare il bagno, andò in camera sua trovandovi Anna intenta nel preparargli il letto per dormire.

-E' tutto pronto, Sire... Potete venire a dormire-

Il re si avvicinò a lei, la guardò negli occhi con acidità e poi si sdraiò sul letto. Non gli ci volle molto ad addormentarsi. Ogni volta che si arrabbiava riusciva a cadere nel mondo dei sogni con molta facilità. La giovane serva, dopo avergli rimboccato le coperte, si sedette sulla sedia vicino al suo giaciglio e lo guardò mentre stava dormendo.

 

Fosse l'ultima cosa che farò, ma io ti salverò... ti renderò libero da tutto ciò che ti opprime... sarai libero e potrai vivere serenamente come non ti è stato concesso fare fino ad ora.

 

Poco dopo si addormentò anche lei sulla sedia. All'improvviso, però, Mike incominciò ad agitarsi nel sonno. Delle gocce di sudore gli scendevano dalla fronte, colandogli fino al collo. Stringeva forte le coperte del letto mentre inarcava la schiena per resistere al dolore. Subito dopo si svegliò agitato ed ansimante, chiamando, con un filo di voce, Anna.

-Anna...!- mugolava a denti stretti. La serva si svegliò di soprassalto e lo guardò un po' spaventata.

-Sono qui! Stai calmo, Mike- gli si avvicinò con tanta premura.

-Fa tanto male!- gemette, mettendosi una mano sopra il petto.

-Ssh, ci penso io- la giovane donna gli posò una mano nel punto preciso in cui aveva la ferita. Si concentrò un poco, la mano le si illuminò, rilasciando un piacevole calore curativo che servì a farlo stare meglio. Mentre gli alleviava il dolore, lo cullava con il suono della sua voce dicendogli che sarebbe stato bene e che tutto si sarebbe sistemato.

Dopo poco, lo spasmo, causato dalla cicatrice del Re, sparì quasi del tutto facendolo calmare.

-Stai bene?- gli chiese con tono dolce ed affettuoso.

-S...sì...- rispose con un filo di voce.

-Bene... riposa, adesso. Io tolgo il disturbo- fece per alzarsi quando venne afferrata da una mano del suo re.

-Resta qui...ho paura che torni...- la guardò con uno sguardo da cucciolo abbandonato ai quali, Anna, non riuscì a dire di no. Si sdraiò vicino a lui e lo accolse tra le sue braccia, coccolandolo e riempiendolo di affetto per farlo riposare serenamente.



 


I nomi che ho scelto per le ambientazioni sono elfiche e questi sono i significati:

Aldalómë* alberi della notte

 

 Alkar** brillantezza, splendore 

 

Andúril*** fiamma calante

Comunque, che ne pensate? spero vi sia piaciuto! e vi prego, lasciate qualche commento, critica....qualsiasi cosa! così mi stimola a continuare la storia, se no va a finire che non la finisco. fatemi sapere!

A presto!!

Ryuga

 

   
 
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