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Autore: NeverGiveUp__    07/10/2013    2 recensioni
Dopo la fine delle vacanze estive tre amiche si promettono di tenersi in contatto a causa della distanza. Per lo sbaglio di un semplice numero di telefono Hope, una semplice ragazza inglese impegnata tra la scuola e le preparazioni per il ballo d’autunno, incontra il ragazzo che le cambierà la vita. Lo stesso ragazzo che sarà il protagonista di tutte le sue gioie ma anche delle sue lacrime e dei suoi pianti.
”Rimanemmo al telefono a parlare fino alle 11 di sera, era qualcosa di strano, come se ci conoscessimo da una vita e questi fossero discorsi tra amici che non si vedono da molto.
Confusa da quel mix d’emozioni tutte in una sera mi coricai sul letto e pensai a cosa mi fosse appena successo. Tutto ciò era strano. Ma mi piaceva.”
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 24

Senza fare rumore, e abbassandoci a terra per non farci scoprire uscimmo da quell’orrendo bar e una volta fuori scoppiammo a ridere come due cretini.

-Ma tu sei pazzo Styles! Avevo ancora i lacrimoni agli occhi

-Si, pazzo di te. Mi tirò a sè e mi baciò di nuovo. Le sue mani caddero automaticamente sui miei fianchi, le miei braccia sul suo collo. Era bello quando ci baciavamo, era tutto perfetto. Sembravamo essere un unica persona, non più Harry e Hope, ma Noi.

Era bello sentire Harry così vicino a me, sentire il suo calore, il suo profumo. Sapere che lui era lì con me mi tranquillizzava e mi rendeva felice.

-E adesso tu vieni con me, ma preparati a correre.

-A correre? Che vuol dire? Non ebbi il tempo di dire una parola in più che mi afferrò di nuovo la mano e iniziò a correre facendomi quasi cadere un paio di volte.

Dopo neanche cinque minuti ci fermammo e iniziammo a percorrere una stradina stretta e ghiaiata nel bel mezzo del bosco.

-Ma tu mi vuoi far morire o cosa? No perchè prima la corsa, poi la stradina…

-Tieni il fiato per dopo. Questa sorpresa ti piacerà, me lo sento.

Percorremmo stradine ghiaiate e in pendenza per circa una decina di minuti quando all’ultima discesa ghiaiata Harry sfilò da dietro la tasca posteriore dei suoi jeans una bandana a righe bianca e blu e me la mise sugli occhi facendo un nodo dietro in modo che non potessi vedere.

Non mi piaceva la sensazione di non poter vedere, di essere privata di qualcosa di indispensabile.

 

Una situazione così nella quotidianità mi avrebbe terrorizzata ma quando ero con Harry, nulla mi faceva paura, mi sentivo al sicuro con lui.

Mi sentii afferrare i fianchi e capii che lui si era messo dietro di me per guidarmi.

Senza la vista potevo sentire meglio tutti I rumori della natura, il cinguettio degli uccellini, il vento fra le piante, il continuo rumore delle cicale, ma la cosa più bella era sentire il respiro di Harry sul mio collo e la sua stupenda voce roca che da dietro mi diceva dove andare.

-Ecco, qui c’è un gradino, un piccolo salto e … ora puoi togliere la benda.

Con un semplice gesto abbassai la benda dagli occhi e a darmi il benvenuto c’era una vista mozzafiato: Harry aveva organizzato un giro in canoa. Ai lati di quel stupendo ed immenso lago azzurro una fitta foresta di pini la contornava, come per definirne il perimetro.

Il lago era di un azzurro che pareva quasi cristallino, era immenso e da dove eravamo non riuscivo nemmeno a scorgerne la fine.

-Senza parole vero?

-Direi decisamente di si. Ma come facevi a conoscere questo posto?

-Ci ero venuto un po’ di tempo fa. Quando noi due ancora non ci conoscevamo.

Quando ho scoperto che Louis aveva affittato la casa proprio qui mi è venuto in mente questo posto bellissimo e ho pensato che come regalo non sarebbe stata una brutta idea.

 

Ero senza parole, mi si stampò immediatamente un mega sorrisone sul viso, tipo quando una bimba per il giorno del suo compleanno riceve la cosa che aveva sempre desiderato. Io mi sentivo un po’ così, perchè la cosa, anzi la persona che avevo da sempre desiderato ora era qui, accanto a me.

Afferrò rapidamente un giubbotto di salvataggio che avrei dovuto indossare una volta saliti sulla canoa e me lo porse guardandomi negli occhi per tutta la durata della sua azione.

-Beh, che c’è? Che ho fatto? Ho I pantaloni sporchi? Il mascara sbavato?

-No, soffocò la risata, sei bellissima, è solo che I tuoi occhi oggi sono splendidi, brillano.

Abbai lo sguardo sulle mie Converse ormai tutte piene di fango e arrossii.

-Sei Bellissima, e sei tutta mia.

 

Mi prese a se mentre stavo ancora guardando a terra,.

Ci guardammo negli occhi per più di dieci secondi, spontaneamente la mia mano finì sui suoi addominali per la forza con cui mi tirò a se.

Sentii la sua mano, che prima era sul mio fianco prendere I bordi della mia maglietta. Quando la sua mano toccò il mio ombelico il fiato si fece inizialmente corto poi ci feci l’abitudine.

Misi la mia mano sotto la sua maglietta e quando la nostra pelle si toccò sentii Harry esitare per un istante. Si morse un labbro e con l’altra mano mi tirò ancor più a se, più di quanto non lo fossimo già.

Iniziò a baciarmi, quel bacio stava diventando troppo, troppo in ogni senso. Sentii la sua mano salire fino al mio reggiseno e sentivo le dita fredde di Harry disegnarne il contorno sulla mia pelle calda. Continuavo a tenere la mano sui suoi pettorali, poi scesi sugli addominali, notai la sua erezione. Iniziò a baciarmi il collo, con la lingua disegnava piccoli cerchiolini.

Mi piaceva. Chiusi gli occhi e tirai indietro la testa.
Cazzo, avevo fatto eccitare Harry, ottimo direi!

 

A quel punto mollai il giubbotto di salvataggio chiedendomi perchè l’avevo ancora in mano.

Harry mi prese in braccio, tenendo le sue grandi mani sul mio sedere.

Le mie gambe gli cingevano la vita, ero stretta a lui.

Con una mano tra I suoi ricci, misi l’altra nella tasca posteriore dei suoi jeans, poi la spostai fino ad arrivare alla maglietta. Cercai con cura di sollevarla, abbastanza da permettermi di entrare con la mano.

Sentii una delle sue mani palparmi il sedere, mi fermai un attimo. Lui sorriso e continuò a baciarmi.

-Spiegami perchè non l’abbiamo fatto mai prima d’ora?

-Cosa? Interruppi subito quello che stavo facendo per guardarlo negli occhi, dai… hai capito no?

Sorrisi, quanto adoravo la sua goffaggine? Mi sembrava un po’ come un bambino, il mio bambino.

-Ti ho sentita molto vicina a me prima, e mi ha fatto capire che senza di te non riesco a vivere. Ti voglio Hope, ti desidero, voglio sentirmi mia.

 

Wow! Mi lasciò senza parole questa sua dichiarazione, ma da un lato era quello che volevo anche io, o no? Si, ne ero sicura, volevo concedermi a lui, lo amavo fino a quel punto, forse anche oltre.

 

-Se vuole signorina le mostro come si fa a mettere il giubbotto, non penso che questo sia il modo migliore.

Ad interromperci arrivò un vecchio signore anziano, sulla settantina circa, che tenendosi con una mano la schiena e lamentandosi della sua età e degli innumerevoli acciacchi cercò di abbassarsi per raccogliere da terra il giubbotto.

Era gobbo e abbastanza alto per la sua età, una fitta barba e due grandi baffi gli ricoprivano buona parte del viso. Indossava larghi pantaloni color marrone, che avevano ancora la piega su un lato, una camicia a quadri, un gilet smanicato di pelle e un bastone, di quelli di legno fatti a mano.

Mi fece riaffiorare alla mente mio nonno.

-Lasci, glielo prendo io.

Con molta disinvoltura scesi dalla presa di Harry e raccolsi il giubbotto per porlo al vecchietto.

Mi sistemai I capelli tutti scompigliati in una coda, come se non volessi dare troppo nell’occhio a quel nonnetto. Il signore mi ringraziò prendendomi per una guancia e tirandomela a destra e manca come se fossi un bambolotto. Un lifting fra pochi anni mi sarebbe tornato utile.

-E tu giovanotto… , disse rivolgendosi ad Harry e puntandogli il dito, vedi di fare il bravo, non lasciarti scappare una ragazza così belle ed educata.

Harry e il signore mi guardarono quasi in sincro e io in quel momento avrei preferito sprofondare.

-No signore, non lo farò. Comunque lasci, ora ho capito come si mette il giubbotto, grazie lo stesso.

-Va bene va bene, ho capito, volete che mi tolga dalle scatole. Con un sorriso porse il giubbotto ad Harry e si incamminò.

-E comunque ricordatevi, le cose sconce si fanno a casa vostra!

Sentimmo urlare da lontano, ci guardammo indietro ma nessuno dei due riusciva ancora a vederlo.

Scoppiammo a ridere.





Ehilaaa :)
Non sono morta ragazze, rieccomi con un altro capitolo per voi :D
Ora che è iniziata la scuola non so se riuscriò ad essere puntuale nell'aggiornare, ma prometto di fare tutto il possibile<3

Quante di voi andranno al concerto, per la prima volta (come me) o per la seconda e riusciranno a vedere i propri idoli? Voi quando ci andate? il 29 o domenica 29?
Fortunatamente quest'anno riuscirò ad andarci, domenica 29, tutto merito di mia zia *un applauso per lei, Clap Clap* 
Mi dispiace, per altre di voi che nemmeno questa volta sono riuscite a prendere il biglietto :(

Vado a studiare, storia mi attende :(
Un mega bacio Marty xxx

P.S. Come al solito non dimenticate di recensire scrivendomi che ne pensate del capitolo <3

  
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