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Autore: LiliBlack    02/04/2008    10 recensioni
«Nulla poteva calpestare od occultare quell’inconfessabile verità. Inuyasha Hanyou e Miroku Houshi erano dei fottuti bastardi. Si sapeva. Ed era assolutamente inutile spiegarsi perché: lo erano e basta».
Quando cuore e mente non vanno affatto d'accordo.
Fanfiction momentaneamente sospesa. Scusate.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Tre: Il rovescio della medaglia

 

 

 

Quando, quel giorno, Sango la spedì a prendere dei libri in Biblioteca, sentì uno strano groviglio colpirle lo stomaco. La sua amica l’aveva mandata nel luogo che amava di più di tutta la scuola. Strano, no? Ci sarebbe andata volentieri da sola, ne era certa.

Ma la cosa passò nettamente in secondo piano quando nel voltare l’angolo si scontrò contro la sensuale figura di Inuyasha Hanyou. Il suo cuore accelerò di colpo i battiti, mentre cercava di allontanarsi da quel corpo d’alabastro.

Era stato il caso? I Kami l’avevano aiutata?

No, un momento: lei ODIAVA Inuyasha Hanyou! Non era AFFATTO felice di quello scontro!

Detto ciò cercò di non indugiare a lungo sui primi tre bottoni aperti della camicia. Ed evitò di percepire più di tanto il profumo virile che il ragazzo emanava.

«Stupido mezzodemone!» lo attaccò. NON poteva provare quelle sensazioni con lui!

Le fu impossibile però non arrossire. Un delizioso colorito le invase le guance e lui lo notò, evidentemente. «È inutile che fai la schizzinosa, Higurashi» la provocò, roco «è evidente che apprezzi ciò che vedi».

Le orecchie della ragazza fumarono. COME SI PERMETTEVA! Vanesio, egocentrico e fottuto bastardo!

La fissava con un ghigno sul volto, le labbra assottigliate in un’espressione maliziosa, gli occhi luccicanti. Quel giorno portava i capelli più vaporosi del solito, una massa aggressiva del color della Luna.

Strinse i pugni lungo le braccia. «Io. Non. Apprezzo. Affatto.».

Il mezzosangue, evidentemente, trovava la cosa divertente, perché il ghigno si accentuò notevolmente incatenando quegli occhi dorati ai suoi.

Kagome sentì un brivido risalirle la schiena, mentre la mano del ragazzo le circondava la vita. Il Dio greco si chinò su di lei, fino ad alitarle sul collo.

Cosa stava succedendo?

«L’orgoglio è il compagno della bellezza» soffiò, roco, mentre la mano continuava a scorrerle sulla schiena in una calda carezza.

Il calore del corpo dell’hanyou, misto a quel profumo muschiato le stavano inebriando i sensi.

Ovvio quindi che il suo ultimo neurone fosse andato a farsi una vacanza alle Figi!

Sbarrò gli occhi sentendo la mano del ragazzo sfidare le sue ire e risalire fino ai capelli, infilandosi prepotentemente tra i boccoli scuri e giungendo a carezzarle il collo. Aveva le mani grandi, ruvide, ma il tocco era estremamente piacevole. Socchiuse gli occhi istintivamente, quando quelle dita callose le sfiorano l’orecchio, la clavicola, le labbra. L’alito caldo del ragazzo continuava a sconquassarle il corpo, provocandole dei brividi di piacere. Tremava.

Quella mano si staccò da lei e riaprì lentamente gli occhi. Cos’era successo? Cosa STAVA accadendo?

Purtroppo, Inuyasha era scomparso. Si guardò attorno ma non lo vide da nessuna parte. Sospirò pesantemente.

All’improvviso, non le sembrava più tanto vera la frase: “Io odio Inuyasha Hanyou”. Accidenti.

 

 

 

 

 

 

Il mezzodemone arrivò ad una semplice conclusione. Dopo aver passato due ore di algebra fingendo di ascoltare il professore, era finalmente in grado di emanare un verdetto. Aveva analizzato tutte le situazioni, le cause, le varianti… e ne era uscita una semplice ed efficace risposta: banale attrazione. Attrazione = desiderio sessuale. Desiderio sessuale = fare sesso.

Quindi, la soluzione era palese: gli sarebbe semplicemente bastato andare a letto con Higurashi per mettere fine a quel supplizio. Supplizio che lo colpiva ogni volta che intravedeva quella massa scura fra le studentesse, ogni volta che incontrava quegli occhi cioccolatosi, ogni volta che quella bocca rossa si apriva e si chiudeva. Anche per insultarlo.

No, un momento. La frase “mettere fine a quel supplizio” non gli garbava molto. Non… aveva un suono un poco… ecco, come dire… serio. Si trattava solo di Higurashi, diamine!

Se avesse fatto sesso con la ragazza, avrebbe certamente tagliato la testa al toro. Basta attrazione, basta eccitazione.

Era quindi più che interessato ad ideare un piano per avere la ragazza. Doveva convincerla a venire a letto con lui… ma dove? E soprattutto, quando?

Ricordò improvvisamente le labbra rosse della ragazza schiudersi mentre le carezzava delicatamente il collo.

Al più presto, si rispose. Doveva averla al più presto. Il prima possibile.

Fortunatamente, aveva un’ora di storia e tutto il tempo per rifletterci sopra.

 

 

 

 

 

 

Miroku sorrise furbo. Sango, dal canto suo, sedeva bellamente sul banco, tranquilla.

«Il piano ha funzionato» borbottò, più che contento. Era un aggiunta al suo ego: quell’idea di farli incontrare (apparentemente) per caso, era stata un colpo di genio. Bisognava ammetterlo, eh.

«Non credo che proceda nel verso giusto» obiettò lei.

COSA? Era un genio e lei osava contraddirlo!? Se non fosse stato per le sue gambe lunghe e per la sua maledetta intelligenza l’avrebbe veramente mandata a cagare. Dannate donne… e dannata sensualità!

«Sai che sei davvero sexy, oggi?». Oh cazzo. Cazzo, cazzo! Si era lasciato sfuggire quel commento. Oops…

«Sai che sei davvero scemo, e lo sei ogni giorno?» replicò lei in risposta, gettandogli un’occhiata sprezzante.

Un momento: cos’era tutto quel sarcasmo? Non arrossiva… non… nulla? Gli rispondeva per le rime!? Ma chi era quella deliziosa creatura, perché non l’aveva conosciuta prima??? Si sarebbe subito devoluto per la monogamia!

Ma non aveva intenzione di lasciar cadere il discorso. «Bizzarra la tua risposta…» tentò, curioso.

Lei lo fissò negli occhi, coraggiosa. Cielo, sembrava una leonessa, tanto bruciava quello sguardo. «Credi forse che io non conosca la tua reputazione?».

Lui aggrottò lievemente le sopracciglia. Oh, ma certo. Il suo soprannome. “Pervertito” oppure “Mano-lesta”. Cazzate… Cioè, ogni tanto si lasciava andare a qualche palpatina… ma lo faceva solo se erano acconsenzienti! E soprattutto, sapeva trattenersi quando voleva, mica era un maniaco ossessionato!

«Che palle… si, piacere, sono il pervertito del Sengoku» esordì, annoiato. Non gli andava molto a genio quel soprannome, in quel momento. Soprattutto se gli allontanava le prede.

«Aspettavo che facessi la prima mossa… ma pensavo ti svegliassi prima».

Cazzo, quella donna era sadica! Era stata al gioco solo per metterlo in ridicolo. Minchia… voleva sposarla! Dov’erano gli anelli?! Molte ragazze sarebbe scoppiate a piangere… oppure gli sarebbero saltate addosso, dipende dai punti di vista. In ogni caso, NESSUNA era stata in grado di tenergli testa. Fino a quel momento.

Ok, la verità era che era stato tentato fin dal primo momento di provarci con lei. Cielo, aveva un fisico tutto curve e delle gambe da modella… ma presto era stato sopraffatto dalla sua intelligenza. Insomma, quella ragazza sembrava un pozzo di idee, il mago saggio del villaggio, quei tipi lì. Sembrava direttamente uscita da uno dei suoi sogni: non che sognasse secchione in divisa scolastica…! Ma ragazze così tenaci si! Aveva sempre avuto a che fare con ragazzine adoranti, oppure altezzose e per niente interessate a te… però, alla fine, dopo qualche moina cedevano ENTRAMBE. Quindi non c’era sfida… non c’era gioco… non c’era il brivido dell’avventura…

Scosse il capo. «Ok, siamo partiti col piede sbagliato» esordì, grattandosi la nuca. Lo faceva solo quando era nervoso o imbarazzato.

Lei alzò un sopracciglio cesellato. «Mi dispiace ma non ho intenzione di partire».

SHOCK. Lo stava forse… rifiutando?? No, perché non era mai accaduto, e non sapeva cosa bisognava fare… Cioè, se doveva dire qualcosa, o… Minchia Miroku, calmati. «Ok… beh…» biascicò. Cazzo, non sapeva davvero cosa dire. Si sentiva davvero una merda. Non era MAI stato rifiutato. MAI. Era… brutto… umiliante.

«Continuerò ad aiutarti, ma ci limiteremo a questo».

Cos’era tutta quella freddezza? Cosa nascondeva? Perché voleva evitarlo? Sbuffò, vedendola allontanarsi. Aveva una camminata così sexy…

Se fosse venuto a saperlo Inuyasha avrebbe veramente riso di lui. RIFIUTATO. Da una SECCHIONA! Ok, una tutte curve, ma non cambiava il concetto…

Era veramente brutto.

 

 

 

 

 

Angolo dell'autrice:

Oddio, scusate l’enorme ritardo, ma sono praticamente stata surclassata di compiti e verifiche… ç_ç ahimè, mi sono connessa solo ora! Purtroppo sono anche mezza addormentata e quindi niente ringraziamenti per i recensori, recupererò la prossima volta!! Ma vi prego di commentare comunque, dicendomi i vostri pareri ecc. Bacioni <3

Angolo delle recensioni:

Vi ringrazio tutti quanti, siete favolosi! Grazie anche a chi ha aggiunto la storia fra i preferiti o chi l’ha solo letta ^__^

Commenti??

 

 

 

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