Erano
circa le quattro del mattino
quando Alessandro si svegliò bruscamente, tirandosi su con
il busto,
fino a sedersi. Lentamente si passò la mano sulla fronte
sudata e
fece un lungo respiro, poi sentì una mano fredda che gli
fregava la
schiena bassa.
“Cosa succede Alessandro?” disse Efestione
ancora semi addormentato, appoggiandosi su un gomito, mentre lo
guardava con gl'occhi semichiusi.
Alessandro sospirò “Ho fatto un
sogno orribile.” sussurrò portandosi la mano tra i
capelli che
strinse un po'. Allora Efestione si mise a sedere accanto a lui e
appoggiò il mento sulla sua spalla.
“Ne vuoi parlare?” gli
chiese delicatamente, mentre la sua mano continuava a muoversi su
quella del re.
“Riguardava mia madre. Era tutto così
confuso, un caos totale. Ricordo solo che lei mi odiava. Aveva
gl'occhi rossi d'odio.” sospirò Alessandro
fissando un punto fisso
davanti a loro.
Efestione lo guardò attentamente e poi abbassò
lo sguardo cercando di dare una spiegazione a quel sogno, poi scosse
il capo “Devi rivederla Alessandro, forse è
arrivato il momento.
Prima che il tuo sogno si avveri.” sussurrò
dandogli un delicato
bacio sulla spalla.
“Non lo so..” gli rispose Alessandro
scuotendo il capo mentre si leccò lentamente le labbra.
“Ascoltami
Alessandro, per una volta.” disse Efestione guardando
attentamente
il suo profilo.
A quelle parole Alessandro si voltò verso di lui
e dopo averlo guardato negli occhi gli sorrise, portando due dita
sotto il suo mento prima di posare le labbra sulle sue, dandogli un
delicato bacio. Poi quando si staccò lo spinse di nuovo
steso, ma
questa volta andò lui ad appoggiarsi al suo petto, con
l'orecchio
sopra il cuore. Efestione sorrise e lentamente passò una
mano tra i
suoi capelli, portandosi l'altro braccio sotto il capo
“Quando torneremo a Babilonia la farò
venire, te lo prometto.” sussurrò il re chiudendo
gl'occhi e molto
velocemente cadde nel sonno. Efestione scosse appena il capo mentre
lo guardava e poi riprese a dormire anche lui, lasciando la mano tra
i capelli fini e morbidi del ragazzo.
Il giorno dopo, quando Alessandro si
alzò, notò ancora una volta che Efestione non
c'era. Ridendo
lievemente si stirò lungo il letto e poi ad un tratto
qualcuno
spostò le tende che coprivano la luce proveniente da fuori.
Il re si
portò una mano sugli occhi e fece una smorfia di disappunto.
“Mi
dispiace mio grande Re, ma ci sono alcuni generali di sotto che la
attendono.” disse Bagoas, fermo in posizione chinata in
avanti.
“Cosa vogliono?” rispose il re seccato, infilando
la
testa sotto il cuscino.
Bagoas sorrise poiché non aveva mai visto
il re così sciolto e tranquillo, nonostante la sua collera
mattutina. Poi gli rispose “Chiedono un'udienza per
l'organizzazione dell'esercito.”
Alessandro rimase fermo
un'attimo e poi di scatto si tirò su' lanciando via il
cuscino.
“Quanti giorni sono passati da quando siamo arrivati
qua?” chiese a Bagoas inarcando un sopracciglio.
Il ragazzo
trattenne le risate nel vedere il re con i capelli arruffati, poi
disse “Tredici mio signore.” annuì.
“Per Zeus mi ero
dimenticato che dobbiamo ripartire!” urlò appena
scendendo
velocemente dal letto e corse in bagno, poi fece capolino con il capo
“Muoviti! Aiutami a lavarmi e vestirmi.” disse
prima di sparire
nuovamente. A quel punto Bagoas si lasciò andare in una
piccola
risata prima di entrare in bagno e fare quello che il re gli aveva
chiesto. Mezz'ora dopo Alessandro uscì dalla camera, con
l'armatura
da rappresentanza e si diresse velocemente verso il salone, dove vi
trovò tutti i generali compreso Efestione.
“Perdonate il mio
ritardo.” disse andando a sedersi sul proprio trono,
sentendosi
gl'occhi di tutti addosso “Bene, ditemi pure.”
Leonnato fu' il primo ad alzarsi e
quindi fu' il primo a parlare, come di regola.
“Siamo venuti a
chiederti come organizzare l'esercito Alessandro.” disse con
le
mani incrociate davanti.
Alessandro si portò una mano sotto il
mento, ascoltando il suo amico, poi andò a guardare per
terra
pensando.
“Quanti soldati sono tutt'ora arruolati?” chiese
dopo qualche minuto.
Leonnato si consultò velocemente con
gl'altri generali e fecero una stima “Sono circa 500.000
soldati
sire.” annuì tornando a guardare il re.
Alessandro annuì a sua
volta, poi andò a guardare velocemente Efestione, che era
appoggiato
al muro, incrociò il suo sguardo e poi riprese a parlare
“Ci sarà
bisogno di più forze, di più soldati.”
“Non faremo in tempo
a farli arrivare dalla Grecia.” disse Cratero, inarcando un
sopracciglio.
Alessandro andò a guardarlo “Chi ha parlato di
Grecia, Cratero?” gli rispose.
Ad un tratto la sala fu' avvolta
da un silenzio quasi tombale, Alessandro se ne accorse e si
tirò su,
aggiustandosi l'armatura “Chiederemo rinforzi ai nostri
alleati
qui, è l'unico modo che abbiamo per non essere distrutti
alla prima
battaglia.”
“Alessandro abbiamo già i persiani
con noi.” disse cautamente Lisimaco, che fin'ora non aveva
mai
aperto bocca.
“Hai ragione Lisimaco, ma non
bastano. Non siamo abbastanza.” gli disse Alessandro,
seccamente.
“Alessandro sii ragionevole! Non era
previsto che il nostro esercito, il NOSTRO esercito, sarebbe
diventato di qualcun' altro!” sbottò Cassandro,
tirandosi
su.
Alessandro andò a guardarlo e gli si avvicinò a
lui. E a
quel gesto qualcuno trattenne il fiato, mentre Efestione si
staccò
dal muro cercando di capire se intervenire o no.
“Sai cosa mi
reca rabbia Cassandro?” gli disse avvicinandosi velocemente a
lui,
tanto che Cassandro dovette indietreggiare fino ad appoggiare la
schiena al muro, non rispondendo alla domanda del re, che lo prese
per la tunica sotto la gola e lo alzò leggermente
“Non è la tua
mancanza di rispetto nei miei confronti, ma l'odio che provi verso
civiltà ben più vecchie della nostra!”
gli urlo in faccia,
stringendo i denti. Alcuni cercarono di fermare Alessandro ma Nearco
e Tolomeo gli allontanarono, poiché era una faccenda tra
loro due.
Cassandro si irrigidì ripensando, in quel momento, alla sera
in cui
Alessandro in un impeto di rabbia uccise Clito, a quel pensiero
spalancò gl'occhi sussurrando “Perdonami
Alessandro, ho peccato.”
ma si sentì stringere il collo dalle mani possenti del re.
“Insultami ancora Cassandro e ti giuro che vedrai il
buio.”
sussurrò Alessandro con il viso vicinissimo al suo. A quel
punto
Efestione intervenì appoggiando una mano sul braccio del re.
“Alessandro.” disse stringendo il
suo braccio.
A quel gesto Alessandro ritrovò la lucidità e
allentò la presa sul collo di Cassandro fino a quando lo
lasciò
andare spingendo ancora di più contro il muro, andando a
sedersi
nuovamente al proprio posto. Tutti rimasero un'attimo interdetti e si
guardarono l'un l'altro, poi squadrarono Cassandro dalla testa ai
piedi prima di tornare a sedersi anche loro. Efestione andò
a
mettersi al fianco di Alessandro, con le braccia incrociate al petto.
Cratero fu' l'unico che ebbe il
coraggio di spezzare quel silenzio che si era creato “Io ti
seguirò
Alessandro, qualsiasi decisione tu prenda.” annuì
guardando a
terra.
Piano pianto, tutti i generali dissero la stessa cosa,
mancava solo Cassandro, che era ancora attaccato al muro, rigido
dalla paura. Tutti attesero che dicesse qualcosa, anche Alessandro.
Si voltarono verso di lui ed Efestione gli andò in contro.
“Se non guiderai il tuo reparto,
giuro che ti uccido con le mie mani.” sussurrò
facendo in modo che
nessuno sentisse e poi tornò ad avvicinarsi ad Alessandro,
che
immaginava cose gli avesse detto, poiché gli sorrise.
Cassandro
trovò la forza di andare a sedersi e dopo un po'
sospirò “Avete
anche il mio reparto, mio signore.”
Alessandro sorrise ancora e
annuì, prima di alzarsi e guardare i propri generali.
“Vi
ringrazio a tutti, sono contento che mi abbiate nuovamente capito e
supportiate le mie idee, grazie” sorrise passando la mano
sulla
spalla di Leonnato quando si avvicinò a lui.
“Ma sai, in realtà
mi sto divertendo, quindi è un piacere anche per me
continuare
questa avventura” disse ridendo. Alessandro
scambiò qualche parola
con i suoi generali, quando vide Cassandro uscire dal salone a testa
bassa, anche Efestione lo notò.
“Lascialo perdere Alessandro,
ha troppa voglia di comandare.” gli disse all'orecchio prima
di
staccarsi ed uscire anche lui dal salone. Alessandro lo
seguì con lo
sguardo e poi congedò quelli con cui stava parlando prima di
seguirlo.
Tolomeo, Leonnato e Nearco li stavano guardando e quando
Alessandro uscì dal salone si guardarono a loro volta.
“Quei due non me la raccontano
giusta.” disse Nearco storcendo le labbra mentre si grattava
la
folta barba sulla guancia.
“Perchè mai? Sono molto amici, lo
sapete. Erano così già da bambini.”
rispose Tolomeo alzando le
spalle.
“Sì è vero, però Nearco ha
ragione. Sembrano diversi.
Spesso si guardando, quando va' via uno va' via anche l'altro. Sembra
quasi che vivano in simbiosi.” disse Leonnato, alzando un
sopracciglio.
I tre rimasero un'attimo in silenzio e poi Nearco
disse “E se la loro non fosse più una semplice
amicizia?”
“Ma
dai Nearco, cosa vai a pensare. Mi vorresti dire che si amano?
Nah.”
rispose Leonnato scuotendo il capo.
“Sto solo ipotizzando ragazzo.”
rise Nearco, facendo ridere anche gl'altri due.
Intanto
Alessandro seguì Efestione,
fino al giardino reale, che si trovava dietro il palazzo.
“Cosa gli hai detto a Cassandro, se
posso sapere?” chiese Alessandro passando la mano su alcuni
fiori,
che mai aveva visto.
“Non ho mai parlato con Cassandro.” rise
Efestione, guardando quello che stava facendo il re.
“Non
mantenere segreti con me, sai bene che so' essere molto
persuasivo.”
ribattè Alessandro andando a guardarlo mentre sorrideva.
“Chi
ti dice io l'abbia detto perché voglia farmi persuadere da
te?”
alzò un sopracciglio e quando vide Alessandro rimare senza
parole
gli diede una pacca sulla spalla, spingendolo appena. “Per
Zeus
dovresti vedere le tue facce, quando ti dico certe cose.”
Alessandro scoppiò a ridere e lo
spinse con forza facendolo cadere disteso sull'erba “Ragazzo
mio
prima o poi farai una brutta fine.” annuì prima di
andare a
sedersi accanto a lui.
“Qualcosa mi dice che tu non potrai mai
torcermi un capello.” annuì Efestione tirandosi su
seduto, per
andare a guardarlo meglio.
Alessandro sorrise a quelle parole e
abbassò un'attimo il viso, mordendosi il labbro inferiore,
poi volse
il capo dalla sua parte.
“Bersaglio centrato Efestione.” gli
sorrise e poi tornò ad abbassare il viso.
Efestione inclinò il
capo da una parte e sorrise a quelle parole, sentendo lo stomaco
chiudersi, mentre strinse tra le mani l'erba. Andò a
guardare il
cielo e poi con la coda dell'occhio notò Alessandro che lo
guardava.
“Perchè mi guardi in quel modo Achille?”
chiese
abbassando lo sguardo verso di lui.
Alessandro allungò una mano verso il
suo viso e gli spostò una ciocca di capelli
“Poiché i miei occhi
non hanno mai visto nulla di più speciale.”
sussurrò appoggiando
una mano sulla sua.
Efestione si morse il labbro e guardò il viso
di Alessandro che si avvicinava sempre di più, socchiuse
gl'occhi e
sentì il tocco del suo naso sulla propria guancia e poi il
suo
respiro sulle labbra.
“Chiunque potrebbe vederci qua.”
ebbe il coraggio di dire, senza aprire gl'occhi, sentendo una flebile
risata del ragazzo e poi la sua voce.
“Poco mi importa ormai.”
disse, prima di appoggiare le labbra sulle sue.
Efestione sorrise
e ricambiò il bacio senza muoversi, e quando si
staccò riaprì
gl'occhi, trovando Alessandro a pochi centimetri dal suo viso.
“Chi l'avrebbe mai detto.” sussurrò
prima d allontanare il viso e passarsi una mano tra i capelli,
scuotendo appena il capo.
Poi sentì arrivare qualcuno e si voltò,
vedendo Roxane che si avvicinava con le lacrime agli occhi.
“Qualcuno mi salvi, la regina è in
arrivo.” Sospirò passandosi le mani sul viso, il
quale
nascose.
Alessandro si tirò su appena la vide e gli andò
incontro.
“Se sei venuta per farmi un'altra romanzina, ti sei
sbagliata di grosso.” sospirò appoggiandosi una
mano sul
fianco.
“Alessandro devo dirti una cosa..” rispose lei,
quasi
non avendo sentito quello che gli aveva detto.
Alessandro le fece
cenno con il capo, come per dirle di parlare. “...a-aspetto
un
bambino.”
A quelle parole Efestione si irrigidì togliendo le
mani dal viso per andare a guardare la ragazza e ad Alessandro gli si
gelò il sangue nelle vene. Sgranò gl'occhi.
Roxane prese la
mano del re e la appoggiò delicatamente sul suo ventre,
sorridendo
mentre le lacrime gli solcavano le guance.
Alessandro continuava a
rimanere rigido e andò a guarda la propria mano sulla pancia
della
ragazza e velocemente la sfilò indietreggiando
appena.
“Alessandro..cosa..” disse Roxane, incredula.
“Come
può essere, non sono più venuto a
trovarti.” gli disse mentre
passava lo sguardo dalla sua pancia al suo viso.
“Sono già di
due mesi, mio signore.” rispose la ragazza abbassando lo
sguardo.
A
quelle parole Alessandro chiuse gl'occhi facendo un lungo respiro,
poi si volse verso Efestione, che fissava l'erba davanti a se. Gli si
avvicinò capendo che qualcosa non andava.
“Efestione?”
sussurrò inginocchiandosi davanti a lui e posò le
mani sulle sue
guance, tirandogli su il viso. Un'altra doccia fredda. Nei suoi occhi
fiume di lacrime stavano per straripare. “Cosa
succede?” disse
con voce tremante.
Efestione scosse il capo e scostò il
viso dalle sue mani, andando a tirarsi su, poi velocemente
iniziò a
camminare verso il palazzo.
“Efestione..” sospirò Alessandro,
seguendo con lo sguardo il ragazzo, poi di scatto si alzò e
gli andò
incontro, ma Roxane lo prese per il braccio e lo fermò.
“Smetti
di amarlo Alessandro. Lui non può darti certe cose. Lui non
può
darti la gioia di un figlio, il tuo erede.” disse la ragazza
ormai
in lacrime, stringendo con forza il suo braccio.
Alessandro si
voltò per guardarla e alle sua parole si lasciò
cadere sulle
ginocchia, scoppiando a piangere silenziosamente.
“Alessandro ti
prego..” continuò la ragazza chinandosi verso di
lui, ma la
respinse, spingendola via.
“Vattene!” urlò chinandosi verso
il terreno, portandosi le mani sul viso.
“Cerca di capire.”
continuò lei, passandosi una mano sul viso bagnato.
“No!
Vattene ho detto!” urlò ancora una volta e poi
andò a
guardarla.
Roxane rimase pietrificata da quello sguardo e l'unica
cosa che notava era dolore nei suoi occhi. Abbassò lo
sguardo e poi
lentamente si allontanò da lui, in silenzio.
Eccomi
di nuovo qua.
Che dire?
Questo capitolo vi sembrerà banale molto probabilmente, ma
è
un'altro di quelli che io chiamo “di transizione”
dovevo farlo
per poter condurre la mia storia su un'altro binario. Altrimenti la
storia sarebbe stata rosa e fiori, quindi monotona. Speriamo comunque
di non avevi delusi e che capiate il perché di questa scelta.
Inoltre oggi vi voglio lasciare due cose. Il primo è il mio profilo Ask, dove potete pormi qualsiasi domanda (please niente insulti o quant'altro) quindi questo è il link http://ask.fm/HelaVoluptuary .
E infine un piccolo video che ho fatto di recente proprio su Alessandro ed Efestione, http://www.youtube.com/watch?v=RxNgVTYpLq8&feature=share&list=UU0ufITVaEo_YAXNsiOuzShA .
Buona visione e spero di leggere domande su Ask o recensioni qui sotto. Un bacio.