No okay, sarò veloce, va bene?
Senza troppi giri di parole, vorrei scusarmi enormemente per il ritardo ma, tra i biglietti, la scuola, lo studio e robe varie, ho avuto davvero pochissimo tempo per scrivere e, come ho già spiegato, se non sono di buon umore, non mi riesce nulla.
Allora, partendo da questo capitolo, vorrei dirvi in primis che NON sarà divertente come gli altri e che, più che altro, è un capitolo di passaggio (anche se è molto lungo). E nulla, so che non sarà divertente, lo so benissimo, ma questo mi serviva per tirar le somme e, senza, non posso far continuare la storia.
Mi dispiace chhe abbiate dovuto aspettare così tanto per sta merda ma, comunque, questo è il capitolo.
Avete il permesso di essere cattive.
Holly xx
__________________________________________________________
Peloso.
Peloso
fuori dai coglioni.
Peloso
via dalle ovaie.
E
io non ho dovuto fare
nulla.
Che
poi, che minchia
significa che è fuggito di casa? Manco fosse un essere umano.
Sorrido
sorniona, ripensando
che ad ogni frase tetra di Harry, ho sempre mormorato 'specchio
riflesso e
Peloso finisce nel cesso'
Certo,
le cose non sono
andate proprio così, ma chissene, almeno me lo sono tolta
dai coglioni.
-E
la polizia ha detto che
non può intervenire prima di 48 ore, questo vuol dire che...-
Non
dire che dobbiamo
organizzarci in squadre per cercarlo, non dire che dobbiamo
organizzarci in
squadre per cercarlo, non dire che dobbiamo organizzarci in squadre per
cercarlo,
non dire che dob -Dovete organizzarvi in squadre per cercarlo.- e,
finito di
parlare, Cicì entra in giardino, rotolando su se stessa
perché incastrata nel
cestino della spazzatura che teniamo in cucina.
-Stupida
gallina.- sussurro,
mentre Ed comincia a dividerci in squadre.
-Cicì,
o la smetti di ruttare
e agitarti o giuro su Dio che ti ficco in culo a Gigi.- e, magicamente,
Cicì si
calma.
-Ronns,
tu starai con Za..-
-Sto
io con Ronny.- risponde
qualcuno alle mie spalle.
Io
e Cicì ci giriamo per
guardare e, entrambe, restiamo a bocca aperta quando vediamo Louis.
-Davvero?
- chiedo,
aggrottando le sopracciglia.
E
Lou anniusce mentre io,
felice, mi giro a guardare Zayn.
Il
pakistano è impegnato a
mandare messaggi, troppo incazzato per essere felice per me.
Faccio
spallucce e, con Cicì
sottobraccio, mi alzo e mi pulisco i pantaloni.
-Quindi,
Ronny, come va la
vita?- neanche rispondo all’inutile domanda di Louis, troppo
impegnata a
pensare a tutti i momenti passati con Peloso.
*Flashback.*
-Mamma,
mamma!-
Mia
madre si girò,
lasciandomi a giocare con le bambole di pezza.
-Cosa
c’è, Eddy?-
-Guarda
cosa ho trovato!-
esclamò fiero mio fratello.
-Ed,
ma è un gattino?- chiese
mia madre, indicando la piccola palla di pelo grigia mentre mio
fratello,
felice, annuiva.
-Era
in uno scatolo vicino un
cassonetto della spazzatura.- sussurrò, accarezzandolo
appena.
Per
poi –Possiamo tenerlo?-
sussurrare, gli occhioni grandi e lucidi, quelli che usava per chiedere
qualcosa alla mamma.
-Ed,
noi..-
E
lì mi alzai, faticando
appena un po’, per correre verso mio fratello e poi,
successivamente, in camera
mia. Scelsi con cura tra i tanti passeggini che avevo, per poi
afferrarne uno,
liberarlo dalle bambole, e correndo al piano di sotto.
-Pellossso.-
sussurrai,
accentuando qualche letterra, allungando le manine piccole e paffute e
sorridendo sorniona a mio fratello.
E
mamma, intenerita, non fu
capace di dire di no.
C’è
da dire che però mi pentì
subito della mia scelta visto che, neanche qualche minuto dopo, mentre
ero
intenta a scorrazzare Peloso per il giardino dentro il mio passeggino
preferito, scivolai per la prima volta.
Quando
avevo cominciato a
camminare, mai e poi mai ero caduta ma quel giorno, per la prima volta,
ero
scivolata e caduta.
Sulla
pipì di Peloso.
*Fine
Flashback*
*Flashback*
-Ronny,
vieni qui dalla
mamma, ci sono gli omogeneizzati che a te piacciono tanto!-
Scattai
come un fulmine in
cucina, felice che la mamma fosse riuscita a trovare i miei
omogeneizzati alla
banana. Ultimamente infatti, stavano pensando di non produrli
più e quelli
delle altre marche mi faceva davvero ribrezzo.
-Arrivo
mammina.- cantilenai.
-La
mamma si lava un attimo
le manine, va bene tesoro? Tu stai lì.- si
raccomandò mia madre, accarezzandomi
la testa.
Mi
arrampicai con fatica su
una delle sedie della cucina, notando con piacere che il mio
‘spuntino’ era già
aperto sul ripiano della cucina.
-Pappa.-
sussurrai felice,
accarezzandomi la pancia.
-Ciao
Peloso.- aggiunsi poi
scocciata, vedendo il gatto di appena un anno farsi spazio in cucina.
Dall’incidente
con la pipì,
non c’era stata mezza volta in cui Peloso non mi avesse fatto
cadere o mi
avesse fatto un qualche dispetto.
-No..-
sussurrai, spaventata,
quando il gatto si avvicinò alla cucina e, con una serie di
salti, arrivò sul
piano dove mamma aveva lasciato la mia merenda.
-Mamma!-
gridai, scendendo
veloce dalla sedia, arrancando verso il piano della cucina.
Ma
quando mamma arrivò, era
troppo tardi: Peloso era incastrato con la testa nel contenitore di
vetro ormai
vuoto e io ero in lacrime, sdraiata sul pavimento, mormorando le prime
cattive
parole verso Peloso.
*Fine
Flashback*
*Flashback*
Peloso
aveva all’incirca
cinque anni e io sette.
Eravamo
in giardino a
giocare.
-Vai
Peloso, cavalca,
cavalca!- gridai, incitando il mio gatto a correre veloce.
Sbuffai
sonoramente quando,
per l’ennesima volta, lasciò cadere il mio pupazzo
preferito.
-Sei
un pessimo cavallo,
Peloso.- sussurrai cattiva, mentre l’auto di papà
si faceva spazio nel
vialetto.
Da
stupida bambina, lascia
Peloso in giardino con Capitan Macchia Pelosa Primo per correre tra le
braccia
del mio papà.
Quando,
al ritorno, il mio
pupazzo preferito era per metà nella lettiera di Peloso e
per metà nel giardino
dei vicini, capì che quel gatto mi odiava.
*Fine
Flashback*
-Ronny,
ti va un gelato?- mi
chiede Louis, riportandomi al presente.
-Voglio
il mio gatto.-
sussurrai, fermandomi e sedendo sul bordo del marciapiede.
-Oh
Ronny, io..-
-Quando
avevo dieci anni,
passammo il mio compleanno in ospedale perché Peloso si era
incastrato in un
vaso.-
-Oh,
io..-
-Quando
avevo quattordici
anni, di domenica, avevo un appuntamento con un ragazzo, ma dovetti
dargli buca
perché avevo il ciclo e Peloso mi aveva distrutto tutti gli
assorbenti.-
-Ronny..-
-Quando
avevo quindici anni,
morse la mano di Jonh McHold, il mio primo ragazzo. E fu una fortuna,
perché la
settimana dopo venni a sapere che era gay e che mi voleva lasciare.-
-Ehm
io..-
-Quando
avevo sedici anni,
fece pipì sulle scarpe di Peter Gray e, il giorno dopo,
venni a sapere che
aveva scommesso con i suoi amici che sarebbe riuscito a portarmi a
letto.-
-Che
cosa..-
-Quando
avevo diciassette
anni, Ed mancava già da cinque mesi, papà mi
aveva detto che avrebbe divorziato
con la mamma e io passai la notte in ospedale perché Peloso
si era ficcato in
uno dei miei stivali e non riusciva più ad uscirne. Passai
la notte a ridere
come una cogliona.-
-Uhm..-
-Era
il mio compleanno, e Ed
si era dimenticato di chiamarmi.-sussurrai, guardandolo per la prima
volta da
quando eravamo usciti.
-Ronny,
guarda, lì c’è mi
madre, quella è la sua macchina, adesso andiamo a casa e
domani continuiamo le
ricerche, va bene?- mi chiede, passandomi un braccio intorno alle
spalle.
Sorrido
appena e lui –C’è
anche Eleanor, guarda!- grida.
E
vaffanculo.
Mi
avvicino cauta, mentre la
madre di Louis usce dalla macchina e, felice, viene a salutarmi.
-Oh,
tu devi essere Rachele,
giusto?- mi chiede, stritolandomi in un abbraccio.
-Mamma,
dov’è Eleanor?- chiede
Louis, dubbioso.
Sbuffo.
-Oh,
è sul sedile posteriore
a dormire. E’ proprio una cucciola.- sorride sua madre,
cercando qualcosa nella
borsa.
Ma
chi cazzo chiama la
fidanzata di suo figlio ‘cucciola’ ?
-Viene
a vedere, Ronny! E’
così carina.-
Come
un calcio in culo, avrei
voluto rispondere, mentre a calci in culo avrei voluto prendere Louis,
con il
viso schiacciato contro il finestrino dell’auto.
Mi
avvicino lentamente e per
poco non rischio un infato.
-Ma..ma
è un cane?!- quasi
grido, facendo girare Louis.
-Certo,
che credevi?- mi
chiede, ridacchiando.
Un
cane.
E’
un cane.
Un
fottutissimo cane.
E
tutto mi torna.
I
‘Devo portare fuori Eleanor’
e le vocette stridule a telefono, quelle che usa Ed per parlare con
Peloso.
Ma
quello che non torna è il ‘Louis
è fidanzato da circa tre anni’.
-Lou,
io..-
-No
Ronny, ascolta, so che
può essere strano, ma io volevo dirti che,
insomma..cioè, io sono gay, e so che
Zayn è..-
Mi
si ferma il cervello
quando ‘So che Zayn..’ e qualche altra cosa esce
dalla bocca di Louis.
-Aspetta,
Zayn sapeva?-
chiedo, gli occhi che cominciano a riempirsi di lacrime.
Louis
smette di parlare. –Ronny,
ma mi ascoltavi? Ho detto che Zayn..-
Ma
neanche lo ascolto più,
intenta a correre verso casa.
Zayn
sapeva.
Era
il mio migliore amico e
sapeva tutto.
Mi
ha ingannata, si è preso
gioco di me.
E
io, da povera cogliona, non
ho fatto nulla per impedirglielo.
Il
fatto è che io mi fidavo
di lui, più di quanto mi fidassi degli altri ragazzi o di
mio fratello.
-Aia,
cazzo.- sussurro,
guardando la bottiglia che mi ha appena colpito una caviglia.
-Ma
cosa cazzo..?- scoppio a
ridere quando vedo che il sedere di Peloso è conficcato in
una di quelle
bottiglie di vetro che si usano per il latte.
-Ma
che minchia hai fatto?-
continuo, ridendo, abbassandomi e afferrando la bottiglia con la mano
destra e
la schiena di Peloso con la mano sinistra.
-Ecco
fatto.- dico, cercando
di trattenere le risate, quando Peloso finalmente è libero.
E,
per la prima volta in
diciotto anni, il gatto mi salta addosso e si accoccola tra le mie
braccia.
Forse,
e dico forse, è per
questo che scoppio a piangere.
-Tu
sapevi!- grido, calciando
la porta del salotto e catapultandomi ad afferrare Zayn per il colletto
della
camicia.
-Cosa?-
chiede, non capendo,
e vorrei davvero prenderlo a schiaffi.
-Sta
minchia, Zayn!- grido,
lasciandolo andare.
-Ho
trovato Peloso.- dico,
lanciando il gatto in braccio a mio fratello.
-E
ho parlato con Louis.-
aggiungo poi, con la voce che si abbassa appena, facendo un passo
indietro e
guardando tutti i ragazzi.
-Oh
Rony, io..- fermo Harry
prima che si possa scusare.
-No,
avevi delle gambe troppo
belle per essere un ragazzo, e quella specie di codino che ti facevi in
testa
doveva farmi capire.- sussurro, tenendo lo sguardo fisso su Zayn.
-E
dovevo capire anche che
tutti voi mi stavate prendendo in giro.- sussurro, guardandoli uno per
uno.
-Tu
per primo.- aggiungo poi,
quasi impercettibile.
-Ronny,
aspetta, noi..-
Mi
giro a guardare mio
fratello, scioccata. –Anche tu sapevi?- chiedo poi, con gli
occhi che si
riempiono di nuovo di lacrime.
E
mio fratello mi guarda con
la faccia più pietosa che io abbia mai visto.
-Voi
sapevate, voi sapevate
tutto.- sussurro, indietreggiando. –E questo non vi ha
fermato dal prendermi in
giro.- singhiozzo, guardandoli uno ad uno.
-Vi
ho tenuti sotto il mio
stesso tetto..- un singhiozzo, -ho condiviso tutto quello che avevo con
voi..-
due singhiozzi, -e mi sono fidata..- tre singhiozzi e qualcuno che
suona alla
porta.
-Ronny,
lascia che ti
spieghi..- e qui perdo il controllo, mi sfilo una scarpa e la lancio a
Zayn.
-Spiegarmi
Cosa?!- grido,
prima di sfilarmi anche l’altra e lanciargliela contro.
-Ronny
ehi, aspetta io..- Zayn
si tuffa dietro la poltrona mentre qualcuno continua a bussare alla
porta.
Sbuffo.
–Fai l’uomo, Zayn!-
grido, afferrando il telecomando e lanciandoglielo contro e prendendolo
sulla
mano destra.
-Esci
e giuro su Dio che ti
ficco un palo in culo!- aggiungo, cominciando a tirargli contro i
cuscini del
divano.
-Aia,
cazzo.- grida Zayn,
dolorante.
-E
poi ti ficco un albero su
per il culo. E un palo nel naso.- grido ancora, lanciando tutto
ciò che mi
trovo sotto mano.
-E
sai cosa? Ti taglio i
capezzoli e te li incollo in faccia spacciandoli per nei.- continuo.
-E
poi taglio i capelli e li
uso per farci una corda e impiccarti.-
-Anzi
no- mi correggo, -ti
ficco una mano in gola e arrivo fino al tuo stomaco quindi lo caccio
fuori e lo
uso per legarti al cesso.- grido, correndo in cucina a prendere il
cestino con
la frutta.
-Ronny..-
tenta mio fratello,
beccandosi un’arancia dritta nello stomaco.
-Ronny,
posa immediatamente
quel cest..- ignoro Liam, lanciandogli contro un kiwi.
-Ronny,
senti..aia.- Niall si
inginocchia, bestemmiandomi contro per la mela che gli ho appena
lnciato.Faccio
appena in tempo ad alzare la mano che Harry caccia un urlo acuto e, con
le mani
sui fianchi, mi guarda severo. –Rachele, osa toccarmi con uno
solo di quei
fottuti frutti e giuro sulla mia parrucchiera che ti incollo i piedi ad
un paio
di tacchi 100.-
Spalanco
la bocca,
meravigliata dalla cattiveria di Harry.
-Quanto
cazzo si vede che sei
donna.- sussurro, lasciandomi cadere sul divano.
E
la mia pace viene
interrotta dallo stesso figlio di puttana che, da circa tre ore, sta
bussando
alla porta.
-Ma
si può sapere che cazzo
vuoi o, almeno, chi straminchia sei?!- grido, spalancando la porta.
E
quando –Ehi charrylips.- mi
saluta allegro Michael Brotley, devo far a lotta con tutte le mie forze
per non
svenire.
-Miky!-
grido poco dopo,
riprendendomi dal trauma e saltando tra le braccia di quello che,
all’incirca
tre mesi fa, era il mio migliore amico.
-Ciao
tesoro.- sussurra lui,
stritolandomi forte.
-Ma
possibile che io debba
averti tra le scatole anche qui, Brotley?-
-Edward!-
grido, incenerendo
mio fratello con lo sguardo.
-Come
va la vita?- chiedo
poi, lasciando che Miky entri in casa.
-Beh,
ora son qui, come vuoi
che vada?-
Lo
guardo interrogativa prima
di scoppiare a ridere. –Tua mamma ti ha cacciato via a calci
in culo?- e anche
lui scoppia a ridere.
-Mi
ha beccato a rollare.-
ride, sicuramente ricordando la scena.
-Sei
un’idiota, quando c’ero
io non scopriva mai nulla.-
-Quando
c’eri tu,- mi
corregge, - credeva scopassimo e quindi neanche si avvicinava a camera
mia.-
E
scoppio a ridere, mentre
mio fratello quasi si strozza con la saliva.
-A
Natale non permise a
nessuno dei tuoi parenti di avvicinarsi al corridoio che portava a
camera tua.-
cercai di dire, tra le risate.
GIGI’S POV (Ditemelo che questo non ve lo
aspettavate OvO )
-A
Natale non permise a
nessuno dei tuoi parenti di avvicinarsi al corridoio che portava a
camera tua.-
cercai di dire, tra le risate.
Ed
cominciò a tossire
ripetutamente mentre Liam, prontamente, gli batteva qualche colpo sulla
schiena.
-Che
succede qui?- chiede
Louis, entrando finalmente in casa.
-Quello
lì è arrivato dopo
che Ronny ci ha lanciato la frutta contro.- sussurra Niall, ascoltando
attentamente la conversazione.
-Loueh!-
grida Harry,
saltando tra le braccia del maggiore prima di baciarlo.
-Wow,
andate così ragazzi!-
grida Miky, agitando il pugno a mezz’aria.
-Ma
chi è quello?- chiede
poi, indicando Louis con un cenno della testa.
-La
mia cotta fino a circa
quindici minuti fa.- risponde Ronny, controllando l’ora sul
cellulare.
-Mh,
qui ci vuole una birra.-
sussurra Miky, passando un braccio dietro le spalle di Ronny.
-Qui
ce ne vuole più di una.-
concorda Ronny, poggiando la testa sulle spalle del ragazzo e guardando
intenerita
Harry e Louis.
-Ronny,
tu non hai l’età per
bere.- le ricorda Ed, distruggendo quella ‘pace’
creatasi tra i due ragazzi.
-Lei,
veramente, è Abigail
Breez.- risponde Miky, scoppiando a ridere e porgendo una carta blu
alla
sorella.
-Ero
ubriaca!- cerca di
giustificarsi Ronny, scoppiando a ridere.
-Sono..documenti
falsi?-
chiede Liam, sprezzante.
-Din
Din Din! Abbiamo un
vincitore qui!- ridacchia Ronny, afferrando le scarpe che prima aveva
lanciato
contro Zayn.
-Resto
fuori a dormire.- aggiunge
dopo, infilando la giacca.
-E
con quali soldi?- chiede
Zayn, prepotente.
-Certo
non con i tuoi.-
risponde Ronny, prontamente, avvicinandosi al moro e gonfiando il petto.
-Sai
che è pericoloso.-tenta
Ed, avvicinandosi cauto alla sorella.
-E
dove cazzo stava tutta
questa preoccupazione nei miei confronti quando tutti mi prendevate per
culo?-
grida Ronny, prima di girare i tacchi e raggiungere la porta.
Michael,
prontamente, le si
piazza affianco, poggiandole un braccio dietro la schiena e sussurrando
qualcosa come ‘Andiamo, tesoro’ seguito da un bacio
sul collo.
-Cazzo.-
sussurrano all’unisono
Harry e Louis, lanciandosi sul divano.
-Cazzo
sì- sussurra Niall,
sedendosi a gambe incrociate sulla poltrona.
-E
porca puttana.- si lascia
scappare Ed, prendendo posto al fianco di Harry e Louis.
-Manteniamo
la calma.- cerca
di dire Payne, con due dita alle tempie.
-Si
può sapere cosa diavolo
le hai detto?!- grida all’improvviso Zayn, facendo saltare
tutti.
-Cosa
dovevo dirgli, Zayn? Stavo
cercando di spiegarle che avevo capitolo che aveva una cotta per me ma,
conoscendola, dovevi sapere che non mi avrebbe mai ascoltato.-
-Cazzo.-
disse il moro,
digrignando i denti.
-Zayn,
non devi prendertela
con Louis, semplicemente dovevi trovare il modo giusto per dire tutto a
Ronny.-
sussurrò Payne, posandogli una mano sulla spalla.
-E
come si fa a riassumere ‘Sono
innamorato di te dal primo istante in cui ti ho vista e ho deciso di
aiutarti a
conquistare Louis solo per vederti felice’?- chiede il moro,
scettico.
-Questo
poteva essere un
modo.
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CI TENGO A SPECIFICARE CHE NON C'E' NESSUNA FORMA DI INSULTO NEI CONFRONTI DELLA FIGURA DI ELEANOR E CHE MI SERVIVA SOLO IL NOME PER FAR SCENA.
RISPETTO ASSOLUTAMENTE ELEANOR E MAI E POI MAI MI PERMETTEREI DI INSULTARLA.
IL RIFERIMENTO AL 'CANE' NON DEVE ASSOLUTAMENTE ESSERE PRESO COME UN'OFFESA, IN QUANTO MI E' SERVITO SOLO ED UNICAMENTE PER FAR FILARE LA STORIA E INGANNARVI, SPINGENDOVI A CREDERE CHE, APPUNTO, LOUIS FOSSE FIDANZATO.