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Autore: mymultifandomfics    08/10/2013    1 recensioni
**SPOILERS**
Dopo la caduta degli angeli tutto è cambiato.
Il piano dei Winchester sarebbe quello di aspettare che Sam si riprenda del tutto dopo le prove e trovare un modo per rispedire gli angeli in Paradiso.
Castiel ora vive nel bunker con i Winchester e lotta contro i sensi di colpa: l’unica cosa che lo spinge ad andare avanti è l’amore per Meg. Pensa a lei in continuazione e l’importante per lui è riuscire a tirarla fuori dagli inferi per poterla riavere con sè.
Intanto, Crowley è stato cacciato dall’inferno e costretto alla macchia: ora la regina è Abaddon e non sarà facile detronizzarla.
Ma i piani di tutti quanti verranno presto sconvolti…
Cosa succede se due fratelli cacciatori, un ex-angelo e un demone degli incroci fanno squadra contro uno dei cavalieri dell’inferno?
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
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Il sole batteva rovente sul terreno.
Nel bunker dei Winchester regnava il silenzio più assoluto.
E non era un silenzio rilassato, uno di quelli che magari si presentavano dopo una lunga ma soddisfacente giornata di caccia.
Dean e Sam erano seduti al tavolo, il primo con una birra aperta in mano e una ferita che non aveva ancora smesso di sanguinare alla spalla sinistra, il secondo con un occhio nero, il sangue ormai asciutto sul naso e sulle guance.
Crowley era forse il più arrabbiato di tutti, ma non parlava. Qualcosa era andato storto, qualcosa era riuscito a sfuggire al suo controllo… In piedi, davanti alla cartina che avevano consultato il giorno precedente prima di partire per la missione, fissava i punti segnati e ragionava e ragionava, incapace di reggere un altro fallimento. La sua autostima stava calando precipitosamente e questo non poteva permetterlo. Non poteva mettersi in discussione, lui, che da un semplice demone degli incroci era diventato Re dell’Inferno… Queste ultime settimane lo stavano mettendo a dura prova, un po’ come anche stava succedendo agli altri.
Castiel, seduto sul letto della sua camera, era immobile. I gomiti appoggiati alle ginocchia, lo sguardo fisso nel vuoto. Vuoto. Ecco come si sentiva: vuoto. Aveva fallito. Aveva fallito e perso la sola ed unica possibilità di ritrovare Meg. Non avrebbe dovuto scoraggiarsi, ma non ci riuscì. Era talmente abbattuto che, per la prima volta da quando era diventato un umano, pianse.
Lacrime di tristezza, di disperazione, lasciò andare tutto il dolore, le delusioni, le preoccupazioni, le speranze, tutto ciò che si era tenuto dentro fino a quel momento. Doveva sfogarsi prima o poi…
Si portò le mani al viso, le guance rigate dalle amare gocce di tristezza che scendevano dai suoi occhi blu gli bagnarono i palmi. Gli sembrava di impazzire, aveva il cuore in frantumi, si sentiva debole come non mai. Quei sentimenti così umani, mai provati prima, lo stavano uccidendo, si sentiva il cuore scoppiare.
Ora capiva perché alcuni uomini dubitavano dell’esistenza di Dio. Come poteva un comune mortale, investito da un tale carico di tristezza e di delusione, credere all’esistenza del Signore, Colui che salva, che protegge… Gli angeli non avevano dubbi, come potevano averne, ma gli esseri umani? Ignari di tutto ciò che accade tra Paradiso e Inferno, inconsapevoli delle lotte fra esseri soprannaturali e persino dell’Apocalisse…
Attaccato da tutte quelle emozioni, Castiel sembrava non capire più nulla, come se avesse perso il controllo di sé, ma almeno lui poteva avere la certezza dell’esistenza di Dio.
Si lasciò trasportare dal pianto, si sfogò finché non gli sembrò che gli mancasse perfino il respiro. Una volta che si fu calmato si sdraiò sul letto e, con lo sguardo umido fisso sul soffitto bianco, ripensò a quello che era successo poco prima, quando tentarono di raggiungere Abaddon nel cuore dell’Inferno…



Tre ore prima

“Bene, ora viene la parte divertente del piano – disse Dean in tono sarcastico – ripetimi un po’ com’è che vorresti intrufolarti negli Inferi?” e rivolse a Crowley uno sguardo tra l’interrogativo e lo sprezzante.
Erano sulla cima di una collinetta avvolta nella notte, ai piedi della quale si trovava un vecchio maniero abbandonato e lasciato in preda al tempo e alle intemperie: all’interno doveva esserci l’entrata del regno di Abaddon.
Crowley alzò gli occhi al cielo con impazienza: “Lo vedi il rudere laggiù? Noi dobbiamo arrivare fino al portone d’ingresso, che è sorvegliato da cinque demoni, di cui due sono miei seguaci: loro ci aiuteranno a superare le prime barriere della sicurezza.”
“Come fai ad essere sicuro che sia davvero qui il passaggio?”, chiese Sam al demone.
“Te l’ho già spiegato, alce: Abaddon, appena è salita al potere, ha cambiato il luogo di ingresso agli inferi e, sai com’è, è una tipa un po’ all’antica e, devo dire, davvero poco originale…” disse facendo una smorfia.
“Fammi capire, vorresti davvero entrartene così, dalla porta principale?!” esclamò Dean, che ancora non aveva ben chiaro il piano - forse perché mentre ne parlavano la sera prima, dopo aver discusso animatamente con Crowley varie volte, aveva pensato che sarebbe stato più utile gustarsi una fetta di crostata e andarsene a letto.
L’ex-sovrano fece un segnale ai suoi complici che, coltolo al volo, presero di sorpresa gli altri tre demoni all’entrata e li uccisero, mentre i Winchester, Castiel e Crowley si precipitavano silenziosamente giù dalla collina.
Varcata la soglia, percorsero un lungo corridoio con il soffitto quasi inesistente e si diressero verso la sala del trono: lì sarebbero entrati nel regno degli inferi.
Uccisa una dozzina di demoni, si ritrovarono finalmente nella stanza del passaggio. A quel punto, Crowley recitò, insieme ai suoi scagnozzi, una serie di formule in latino, dopodiché un vortice, simile a quello che aveva inghiottito Sam, Lucifero, Adam e Michele, si formò proprio sulla parete di fronte a loro.
L’ex-re si voltò verso i suoi compagni ed esclamò: “Che fate, bambine? Venite o no?” Poi fece un passo avanti e lui, con gli altri due demoni, finì trascinato nel vortice nero.
I fratelli e Castiel si scambiarono sguardi d’intesa e saltarono insieme nel passaggio. Fu una strana sensazione quella che provarono, come se lo stomaco si rivoltasse dentro i loro corpi, ma poi arrivarono sani, salvi e forse un po’ frastornati dall’altra parte.
Era stato fin troppo facile.
Si trovarono di fronte ad uno spettacolo orrendo: migliaia e migliaia di anime venivano torturate in quello che sembrava uno spazio infinito e tinto del sangue delle vittime martoriate dai demoni.
L’Inferno era tornato quello che era prima che Crowley prendesse il potere, era ridiventato come Dean lo ricordava: un incubo di torture senza fine.
Molti ricordi che pensava di essere riuscito a seppellire in profondità nella sua anima riaffiorarono come sollevati da una forza misteriosa e terribile: l’Inferno stesso stava ricominciando la sua tortura dentro di lui, lacerandolo all’interno, facendogli ricordare i momenti peggiori che il suo inconscio aveva rimosso.
Cadde a terra, tenendosi le mani sulla testa con una smorfia di dolore.
Sam e Castiel accorsero in suo aiuto: “Dean! Dean, che succede? Dean? Mi senti?”
“S..Sto…Sto bene…”, si sforzò di rispondere alzandosi in piedi.
Dopo che Dean ebbe rassicurato gli altri trattenendo tutto il dolore che gli provocavano i suoi ricordi, continuarono il percorso praticamente senza alcun intoppo.
Tutto stava andando liscio, troppo liscio. Affrontarono qualche demone che aveva tentato di fermarli, ma il livello di sorveglianza degli Inferi non poteva essere così basso… Possibile che nessuno si fosse accorto che un ex-angelo, i due cacciatori più odiati/temuti dai qualsiasi creatura soprannaturale e l’ex-sovrano bandito dal suo regno fossero entrati nell’Inferno?
La situazione era troppo tranquilla.
“Ragazzi, qui c’è qualcosa che non va…”, disse Sam.
“Concordo. Perché nessuno ci ha fermati? Abaddon non è una stupida, non abbasserebbe mai la guardia in questo modo”, continuò Cas, guardandosi intorno con occhi sospettosi.
Crowley, rallentando il passo con un’espressione di disappunto dipinta sul volto: “Odio ammetterlo, ma avete ragione…”
Poi all’improvviso, uno dei due demoni che li avevano accompagnati fin lì attaccò Castiel alle spalle, tentando di tagliargli la gola, ma l’ex-angelo, reduce dai combattimenti in Paradiso, fu più veloce e, tirata fuori la sua arma angelica, lo trafisse da parte a parte. Ci fu un attimo in cui tutti su fissarono immobili. Poi uscirono da ogni dove orde di demoni pronti all’assalto: era un’imboscata.
I Winchester, Cas e l’ex-re degli Inferi presero a combattere con tutta la foga possibile, ma i nemici erano troppi…
Così Crowley li prese tutti con sé e riuscì a “teletrasportarli” in salvo davanti all’entrata del bunker.
Era un’abilità che aveva acquisito una volta divenuto sovrano, ma che dopo la cura si era indebolita.
Sfinito, il demone si accasciò sulla soglia.





NOTA D’AUTRICE:
Salve lettori! Domani esce finalmente la nona stagione di Supernatural (finalmente, non ne potevo più di aspettare!) e ho voluto pubblicare prima questo capitolo.
Spero di essere riuscita a catturare la vostra attenzione con un po’ d’azione. Recensite, recensite, recensite! Sono ben accetti complimenti e critiche.
Che Castiel vi protegga tutti! (:
  
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