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Autore: irene1    08/10/2013    2 recensioni
Mi girai e, quando la vidi, la pelle mi si accapponò.
-RAF!-era completamente nuda, distesa supina, piena di graffi e sangue e i suoi occhi, i suoi magnifici occhi color del mare, erano fissi sul muro di fronte a lei.
-Raf ti prego rispondimi!- le sussurrai abbracciandola e scuotendola ma era sotto shock e semi incosciente, cosa che veniva dimostrata dal forte tremore e dallo sguardo fisso sul muro.
Non riuscii a farne a meno, le lacrime mi uscirono da sole; eppure non avevo mai pianto in vita mia! Velocemente presi il cellulare dalla tasca e composi il numero dell’ambulanza; sarebbe arrivata entro 20 minuti.
Genere: Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti | Coppie: Raf/Sulfus
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 5:
 
-Angelo, si può sapere che hai ora?- gli chiesi vedendo che non si decideva a scendere.
-Io… non è che.. avresti voglia di restare con me?- balbettò rossa come un pomodoro; io la fissai per un attimo, cercando di capire cosa le passava per la testa
-Va bene- risposi alla fine con un sospiro… era impossibile capirla.
-Grazie- disse lei alzando le nostre visiere e dandomi un bacio a stampo.
Parcheggiai la moto in garage ed entrammo in casa.
-Signorini ben arrivati!- disse Andrew, bianco come un lenzuolo
-Andrew, dov’è mio padre?- chiese Raf con tono gelido, ma stringendo un po’ più forte la mia mano.
-È nel suo ufficio signorina- rispose Andrew voltandosi e dandoci le spalle
Raf mi strattonò su per le scale, poi, a metà strada, si fermò.
-I… io ho un po’ paura…- disse Raf guardandosi i piedi
-Come mai?- gli chiesi sorpreso; non è normale aver paura di parlare con il proprio padre.
-Non è mai successo che mi chiamasse in questo modo, tantomeno che Andrew fosse così preoccupato! Ho paura di quello che potrebbe dirmi- rispose lei, abbrcciandomi.
-Coraggio calmati ora- le dissi dolcemente, ricambiando l’abbraccio e sentii che lei si rilassava fra le mie braccia.
-È per questo che ti ho chiesto di rimanere… tu riesci a farmi calmare, anche se non so come- mi disse alzando la testa e sorridendomi; io le presi il viso tra le mani e la baciai a stampo.
-Qualsiasi cosa succeda, io sono con te-
Ci riprendemmo per mano e ricominciammo a camminare, fino ad arrivare ad una porta in fondo al corridoio.
-TOC TOC-
-Avanti!- era una voce burbera…
Raf fece un grosso sospiro ed entrò.
-Buongiorno papà… volevi vedermi?- chiese Raf, sempre con tono glaciale
-Si cara… ma in privato- disse guardandoci con la coda dell’occhio, mentre scriveva su un quaderno.
-Puoi parlare tranquillamente… lui è il mio raga... È un mio amico- disse Raf arrossendo e stringendomi un pò di più la mano; era davvero imbarazzata! Beh, anche io ero diventato rosso, ma continuai a guardare quel vecchio.
-ah… Andrew non mi aveva detto che ti eri fidanzata- disse Archan Serafini guardandomi, anzi no, SCANDAGLIANDOMI, con lo sguardo.
-Perché noi nonsiamo fidanzati… allora perché mi hai fatto chiamare?- sempre quel tono glaciale
-Beh… sai che sono stato molto impegnato in quest’ultimo anno…- disse il vecchio, indicandoci con una mano le due sedie di fronte alla sua scrivania.
-Certo- disse lei guardandomi con la coda dell’occhio
-beh vedi… purtroppo in quest’ultimo anno le cose per la nostra azieda non sono andate molto bene…- disse Archan con uno sguardo triste
-Capisco- disse Raf; non lo aveva ancora guardato in faccia.
-Purtroppo non sono riuscito a sistemare tutti i debiti…- Ora il vecchio non la guardava nemmeno.
-Questo cosa vuol dire?!- chiese lei, abbandonando il tono gelido e sgranando gli occhi, fiutando il pericolo tra quelle parole.
-Significa che dobbiamo vendere la casa e licenziare il personale… ho già comprato una casa in Spagna; è più piccola ma andrà lo stesso benissimo - continuò il vecchio, sempre senza guardarla.
Ci fu un attimo di silenzio, nel quale trattenemmo tutti e tre il respiro; Archan per vedere la reazione della figlia, Raf per incassare la notizia ed io… beh non sapevo nemmeno io come reagire.
La mia mente in quei pochi secondi di silenzio riuscì a pensare solo ad una cosa… “è uno scherzo”. Doveva perforza essere uno scherzo perché non poteva dire sul serio.
-E TU, DOPO CHE NON TI SEI FATTO VEDERE PER QUASI UNA ANNO, HAI ANCHE IL CORAGGIO DI VENIRE A DIRMI CHE DOVREMMO TRASFERIRCI IN SPAGNA SOLO PERCHÈ TU TI SEI INDEBITATO?!- iniziò ad urlare Raf facendo saltare il padre e riportandomi bruscamente con i piedi per terra; “ma come fa ad urlare in questo dannato modo!” pensai tra me e me guardandola di sbieco.
-Raf calmati..- cercai di dire, ma invano
-Calmarmi?! Come posso calmarmi!- mi rispose, poi si girò verso il padre e continuò.
-Ascoltami bene perché non lo ripeterò una seconda volta- disse puntandogli il dito contro; ok, ora faceva veramente paura.
-Io non ho nessuna intenzione di trasferirmi in Spagna! Che ne sarebbe dei miei amici, della scuola e di tutto quanto?!- disse.
-Mi spiace ma non c’è altra soluzione… e poi si tratta solo di un anno, giusto il tempo di sistemare tutto!-
-Si che c’è!- m’intromisi io, colto da un idea; un asssurda, folle e strabiliante idea. Chissà come mi venivano… ero proprio un genio.
-Potrei ospitare io Raf!- aggiunsi, sorridendo a Raf; lei mi guardò a bocca aperta, incredula.
-C… come scusa?- chiese il padre, alzando un sopracciglio e guardandomi sbalordito.
-L’ha detto lei che si tratta solo di un anno no? Beh, se la ospitassi io, lei non perderebbe la scuola!- dissi inventando una balla.
-Ha ragione!- mi aiutò Raf
-M…ma tu sei un ragazzo! E poi sarebbe troppo disturbo e magari i tuoi genitori non vogliono nemmeno! Cominciò Archan a tavoletta, cercando di trovare una scusa buona per dire di no.
-Nessun disturbo e i miei genitori non diranno assolutamente niente- dissi io con un ghigno.
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Andai in camera a preparare le valige, ma ero talmente sovrappensiero che dovetti tirare fuori le cose per ben due volte, per farci stare tutto.
Non potevo credere alle mie orecchie! Io che andavo a vivere con Sulfus!
Era una cosa … STRANA! Non che mi dispiacesse, intendiamoci; però era stranissima. Ci conoscevamo da un mese, stavamo assieme da un giorno e già andavamo a vivere insieme..
“ecco cosa vuol dire fare le cose di fretta” pensai con un ghigno, “magari fra due mesi ci sposeremo”. A quei pensieri respirai bruscamente; “Raf ma che diavolo di pensieri ti vengono!”
Scesi di sotto e vidi che Sulfus stava parlando al telefono; appena mi vide, chiuse e venne ad aiutarmi con le valigie
-Ho avvertito a casa che avremo ospiti- disse sorridendomi
-grazie- gli risposi dopo un attimo di smarrimento, causato dalla vista del suo sorriso –dico davvero.. grazie di tutto-
-Aspetta a ringraziarmi angelo mio- disse lui con un gigno – almeno aspetta finchè non avrai conosciuto i miei- continuò e, non so per quale motivo ma le sue parole mi fecero venire i brividi.

CAPITOLO REVISIONATO IL 15 AGOSTO 2016
  
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