Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11
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Autore: Maty66    08/10/2013    4 recensioni
La tensione nella stanza era al culmine
Kim guardò Semir e cercò di parlare nel modo più calmo possibile “Semir, sono passati già tre mesi. Forse dovremmo iniziare ad accettare l’idea che…” gli disse
Ma Semir non le fece finire la frase “Quale idea Commissario?? Fossero anche passati tre anni io non mi rassegnerò mai, non mi rassegnerò fino a che non l’avrò trovato o non avrò trovato il suo cadavere” rispose furibondo prima di lasciare l'ufficio sbattendo la porta
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Storie d'amore e di amicizia'
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L'ostinazione di Semir

Laura percorse tutta a strada verso l’ospedale di Colonia, seduta accanto a Dieter in automobile, senza che la sua mente riuscisse ad articolare un solo pensiero razionale.
Le passavano  per la mente solo pensieri  assurdi tipo… che faccio con il vestito da sposa? Oggi dovevo ritirarlo. Oppure… devo ricordarmi di piantare i gerani sul balcone della cucina.
Quando arrivarono Dieter le aprì lo sportello, ma dovette sorreggerla perché le gambe minacciavano di cederle da un momento all’altro
“Dieter… non credo di farcela…” mormorò mentre con l’ascensore scendevano al piano interrato dove c’era la morgue
“Coraggio Laura, non credo che  Semir possa  sopportare questa cosa senza di te…” le disse il poliziotto mentre abbracciandola la conduceva verso il corridoio.

Semir la stava aspettando appoggiato alla porta dell’ufficio del coroner. Era così pallido che Laura ebbe l’impressione che stesse per svenire Non le disse nulla si limitò a guardarla con aria spaventata.
Il coroner uscì dall’ufficio con il solito camice verde e guardò i tre con aria di circostanza
“Dunque abbiamo un cadavere ripescato ieri dal Reno, in pessime condizioni,  maschio circa trenta anni, altezza 1,85 circa, capelli scuri.. coincide con il vostro collega giusto?” chiese  asettico
 I tre si guardarono smarriti “Chi entra?” chiese ancora il medico
 Semir guardò Laura e vide  la sua aria terrorizzata  “Aspetta qui, vado da solo” le disse mentre entrava

I minuti passavano e parevano a Laura ore intere. Come aveva solo potuto pensare che sarebbe stato meglio sapere che era morto? No non poteva essere… non poteva finire tutto così… Perché Semir non usciva? Perché non aveva chiesto al coroner se quell’uomo aveva un tatuaggio sul braccio destro? Mille pensieri affollavano la mente della ragazza mentre il cuore le batteva furiosamente in gola
Finalmente la porta si aprì e ne uscì Semir barcollando.
Ansimando ebbe solo il tempo di dire “Non è lui” prima di correre in bagno a vomitare

Semir e Laura erano seduti al bar di fronte all’ospedale.
“Ho bisogno di qualcosa di forte” disse l’ispettore mentre ordinava un wiskey anche  erano appena passate le undici del mattino. E dire che non andava mai più in là del vino o della birra
“Sento che sto impazzendo, Semir sto diventando pazza…” mormorò Laura mentre beveva con mano tremante il caffè
“Stasera in tv viene trasmesso un altro appello…” provò a dirle Semir ma si vedeva che neppure lui credeva che  la cosa sarebbe servita  qualcosa
“Tre mesi Semir, sono passati tre mesi… se stesse bene  se fosse… ci avrebbe chiamato, avrebbe trovato un modo per mettersi in contatto con noi…” la voce di Laura era tremante e la ragazza minacciava di scoppiare in singhiozzi da un momento all’altro
“Prima o poi sapremo qualcosa, vedrai, verrà fuori qualcosa, sarà così” declamò Semir cercando di autoconvincersi
“E’ un poliziotto Semir, le sue impronte sono nei data-base, se qualcuno l’avesse trovato lo sapremmo. E neppure il nugolo di investigatori privati che ha assunto Konrad ha cavato un ragno dal buco….ho paura Semir, ho paura che non lo rivedrò mai più, che non saprò più neppure  se è vivo o morto”  Ormai Laura piangeva a dirotto
“Non dobbiamo perdere la speranza Laura, seppure ci restasse solo quella non dobbiamo perderla… io mi rifiuto di pensare che non lo rivedrò. Non sarà così” le disse l’amico mentre le prendeva la mano.
Ma il suo cuore era di pietra.
 

Semir era tornato in ufficio accolto dallo sguardo di comprensione dei colleghi. La Kruger  non aveva  avuto il coraggio di continuare la discussione del mattino e lui si era dedicato al lavoro di ufficio senza neppure mai guardare dal suo lato.
A sera era tornato a casa anelando l’abbraccio della moglie, l’unico momento in quei mesi che gli poteva ridare un attimo di serenità.
Ormai non aveva neppure il coraggio di stare molto con Aida nel terrore che gli chiedesse dello zio. Cosa poteva rispondere ad una bambina di otto anni? Vigliaccamente aveva lasciato il compito ad Andrea la quale aveva preferito dirle la verità. E Aida sembrava anche aver capito che era meglio non affrontare l’argomento “zio Ben” con il padre. Così taceva, restando triste quasi tutte le sere nella sua camera a giocare con la sorellina.

“Deve essere stato terribile… povera Laura, anche questa ci voleva” disse Andrea carezzando la nuca del marito che le raccontava con sguardo fisso della spaventosa avventura della mattinata, anche se lei il racconto l’aveva già sentito dalla ragazza con cui aveva passato il pomeriggio
“Già… ma la cosa peggiore è che sento che Laura si sta arrendendo… non ce la fa più…” sospirò Semir
“E’ passato tanto tempo… la mente cerca di proteggersi in qualche modo” Andrea non sapeva come aiutare Laura. E non sapeva neppure come aiutare Semir a venire a patti con la possibilità che la sua granitica convinzione che avrebbe ritrovato Ben poteva  rivelarsi sbagliata

“Ti va di aiutarmi ad imballare queste vecchie cose da portare in chiesa per la pesca di beneficienza annuale?” chiese cercando di distrarre un po’ il marito
Semir annuì di malavoglia e  prese qualche vecchio giornale che la moglie aveva preparato per incartare gli oggetti di cui aveva deciso di sbarazzarsi.
Riuscì anche a sorridere nel vedere alcuni degli orridi regali di nozze destinati finalmente  ad abbandonare la casa.

Poi il suo sguardo cadde su un quotidiano ed una notizia in particolare
“Ritrovato il corpo dell’ispettore dell’antidroga scomparso   due  settimane fa”
Come ipnotizzato Semir iniziò  leggere il foglio di giornale sedendosi sul divano
“E’ stato ritrovato in una discarica nei pressi di Koln il corpo di Mike Scholler, 34 anni, ispettore della sezione antidroga. L’ispettore Scholler era scomparso dalla sua abitazione due settimane fa. Il corpo, che al momento del ritrovamento presentava diverse ferite da arma da taglio e da fuoco, è stato condotto al locale ufficio del coroner per i rilievi. Gli investigatori ipotizzano una vendetta di uno dei numerosi trafficanti di droga arrestati negli anni passati dall’ispettore….”
L’articolo continuava con la  preoccupazione delle autorità sull’aumento  della criminalità legata allo spaccio di stupefacenti e si concludeva con il cordoglio espresso dai superiori del giovane polizotto caduto in servizio.
Semir guardò la data  sul quotidiano.  Quasi tre mesi prima. E la sparizione veniva riportata come avvenuta a fine luglio, pochi giorni prima di Ben. Stessa età, anche lui sparito da casa.
Una luce gli si accese nella testa .
Stirò con le mani il foglio spiegazzato e se lo mise in tasca
Poi febbrile avvertì la moglie “Andrea devo tornare in ufficio”  
 
 “Sì lo so  Susanne è tardi e hai già finito  l’orario da più di un’ora. Ma ti prego è di vitale importanza, scopri se questo Scholler ha  qualche punto di contatto con Ben. Forse hanno fatto l’accademia insieme. Sì… grazie sei un tesoro” Semir attaccò il cellulare sospirando. In quei mesi per molte volte si era illuso di aver finalmente trovato una traccia e cercò di prepararsi  alla idea che anche questo  poteva essere un falso allarme.
Anche se il suo sesto senso gli diceva che stavolta avrebbe trovato qualcosa.
  
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