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Autore: Nemia    03/04/2008    11 recensioni
Mikami si voltò per vedere chi fosse, scontrandosi inevitabilmente con l’uomo che veniva furioso nella sua direzione.
Spalancò gli occhi mentre vedeva il caffè che gli aveva rovesciato sulla camicia a righe.
_ Mi scusi, non era nelle mie intenzioni..! _ disse in fretta.
L’uomo aveva i capelli castani, corti, con la frangia spostata di lato. Ed aveva una calma agghiacciante.

[Matt/Mello][Mello/Near][Light/Mikami][L/Light]
Genere: Romantico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: L, Light/Raito, Matt, Mello, Near, Teru Mikami
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ola a tutti XD

Flu

 

ciao a tutti >< questo capitolo non è proprio comico in realtà °°'''

volevo ringraziare tutte le commentatrici!! T_T cavolo, grazie ragazze! non mi aspettavo che questa storia riscuotesse questo successo XD nel prossimo capitolo dovrebbero esserci L/Light... *____* però non so quando potrò pubblicarlo, sorry T.T

ah, qui le età sono: Mello = 15

Near =14

lo so che direte: ma Near ha 2 anni meno di Mello! ma ho messo AU, no? :P

la storia è a.mL

geometria mi aspetta da un anno O_O ç_ç kissssuuu

psssssssst: recensite eh ;)

 

 

 

 

 

Aveva una sensazione di calore soffocante addosso, gli faceva bruciare gli occhi.

Durante la lezione era anche stato sgridato dal professore.

La prima volta che succedeva una cosa simile.

Dei ragazzini lo avevano strattonato e  preso a palle di neve  il giorno prima, ed ora si trovava in quello stato.

Si tenne la testa con una mano, socchiudendo le palpebre.

Aveva caldo e c'erano -2 C°.

I termosifoni non erano molto alti...

Aprì gli occhi, cercando di fissare il professore e seguire quel che diceva.

Sentiva la sua voce rimbombare nella testa. Girare nel cervello e martellare contro la scatola cranica.

Perchè per tutta la mattinata non aveva sentito nulla ed ora..?

Prese qualche appunto scritto male sul quaderno. Poi chiese al professore di poter uscire un attimo dalla classe.

Si avviò in fretta alla porta e mentre la chiudeva vide Mello, un ragazzo biondo tra i primi banchi, che lo fissava. Già, lui lo fissava in continuazione.

Lo studiava, controllava i suoi movimenti, ascoltava quel che diceva, alzava la mano per ribattere o per precederlo.

E al pensiero di quei suoi sguardi, di quella sua voce velata di rabbia, sentì dei brividi percorrergli la schiena.

Fingeva disinteresse, fingeva superiorità con lui. Solo perchè aveva la certezza di non poter fare altrimenti.

MAI, Mello avrebbe accettato una sua debolezza. MAI  avrebbe accettato  che il suo rivale fosse innamorato di lui.

Se non fosse stato per il loro essere rivali, magari..

Aprì il rubinetto del bagno, bevendo velocemente.

Sentiva le guance calde..

Be', ovviamente Mello non avrebbe mai saputo di quei suoi sentimenti.

Ripercorse il corridoio che lo avrebbe portato in classe, ansimando un po'.

Strano. Era stanco e non aveva fatto che pochi passi..

Andò a sedersi al proprio banco, mentre di sfuggita notava che Mello aveva la testa bassa sul libro, ma con gli occhi lo seguiva.

Con la stessa occhiata che ha il gatto che osserva la propria preda.

Near avvertì il cuore aumentare i battiti. L'ora della lezione passò, e finalmente suonò la campanella.

Il ragazzino raccolse le cose che aveva sul banco, mettendole nella cartella e andò via. Attraversò velocemente la classe e il gruppetto di ragazzi del giorno prima, arrivando al corridoio della propria stanza.

Si appoggiò al muro, tenendosi la testa.

Girava, tutto girava attorno a lui. E aveva un'emicrania allucinante.

C'era qualcuno che lo seguiva. Un ragazzo biondo, i capelli a caschetto, lo sguardo cupo.

Il ragazzino incise con le unghie il muro, producendo un suono acuto e stridente. Mello strinse gli occhi, infastidito.

Poi si ritrovò a sorreggerlo quando quello cadde indietro.

 

_ Hai la febbre..  3 linee di febbre, Near. Ti ho dato qualcosa che la farà scendere, ma tu riguardati, va bene? _ il dottore dell'istituto gli lanciò un'occhiata di rimprovero, poi accostò le tendine bianche che circondavano il letto e Near sentì i suoi passi allontanarsi nel corridoio dell'infermeria.

Si girò su un fianco, fissando il bianco accecante del cuscino. Chiuse gli occhi. Avrebbe tanto voluto vedere Mello, in quel momento. Averlo accanto, magari a stringergli la mano..

Arrossì. Mello non era tipo da fare una cosa del genere. Non con lui poi.

Ma tanto Mello non sarebbe venuto. Nè in quel momento, nè il giorno dopo, nè il giorno dopo ancora..

_ Ehi _

Near sussultò, scattando seduto. Si voltò per guardare il proprietario di quella voce. Mello s'era voltato a sua volta per chiudere le tendine. Si fissarono.

Era preoccupato per lui?

_ Come va? _

_ Bene _

_ Ma se sei viola.. _

Near lo scrutò per un lungo istante. _ Perchè sei venuto? _

_ Che ti frega _ Mello scosse le spalle. Lo fissava.

Continuava a fissarlo. Con  quegli occhi.

Near sentì la testa pulsare più forte, gli occhi un po' più lucidi, la fronte più calda.

E la ragione lo abbandonò al calore di quella febbre.

Afferrò la stoffa delle maniche di Mello, avvicinandolo. Gli prese il viso tra le mani, avvicinando la bocca alla sua con decisione.

Il più grande aveva spalancato gli occhi, paralizzato dallo stupore. Sondava il viso arrossato di Near con lo sguardo, in cerca di una risposta, senza riuscire a leggere la sua espressione concentrata.

La sola cosa che sentiva in quel momento era il tentativo goffo di quel genietto di baciarlo con la lingua.

Rise contro le sue labbra, scostandosi. Near tentò di afferrarlo ancora (per tenerlo vicino?).

Mello spiò velocemente fuori dalle tendine, poi salì sul lettino, facendolo scricchiolare un po'. Il più piccolo gli stava stritolando la maglia.

Gli prese il mento tra le dita, alzandolo per guardarlo in faccia.

_ Merda, Near.. ti rendi conto quanto mi fai uscire di testa?! _ sussurrò eccitato, mentre Near respirava velocemente. Quegli occhi neri e così intensi..

_ Lo so _ il ragazzino sorrideva [ghignava]. _ Mi insegni a baciarti? _

Mello rimase di nuovo di sasso. Near.. cioè, lui aveva qualcosa da insegnargli?

L'albino portò di nuovo il naso a toccare il suo, provocandolo. E il più grande accettò quella provocazione.

Con un ansito premette le labbra sulle sue, sdraiandolo sul lettino. Neanche cinque minuti dopo si accorse che Near lo baciava con una bravura ed un entusiasmo che quasi lo fecero impazzire di piacere.

Per fortuna che imparava in fretta.

Le dita del ragazzino corsero sotto la sua maglia, salendo lungo gli addominali. Mello rabbrividì, strizzando gli occhi quando sentì che gli stuzzicava i capezzoli con le dita.

Che la febbre avesse tirato fuori il vero Near?, si chiese con un sorrisetto.

Gli aprì la camicia, avvertendo le proprie guance farsi calde. Non aveva mai visto Near.. nudo.

Toccò la sua pelle liscia.

Poi chinò ancora le labbra sulle sue per baciarlo. Near mugugnava, lo toccava, ma non sembrava per niente contrario.

Anzi, da quanto diceva più in giù..!

 

 

 

Non riesco a capire perchè sento questo dolore.. la febbre non fa quest'effetto..

Near sedeva al solito banchino, in classe. Era guarito, aveva detto il dottore.

Mello lo fissava con una faccia che non gli piaceva per niente. Ogni tanto gli lanciava un'occhiata che sembrava voler dire che lui la sapeva lunga.

E lui rispondeva con una faccia interrogativa. A cosa si riferiva?

 

- Near, spero proprio che tu ti ammali di nuovo, sai? - Mello aveva scritto questo sul bigliettino che gli aveva mandato durante la lezione. E quando Near gli fece capire di non aver capito grazie ad un'occhiata, il biondo gliene mandò un'altro.

- Farlo con te non è stato niente male.. - Near si paralizzò. La frase non poteva essere equivocata.

..

Lanciò uno sguardo furibondo nella direzione di Mello.

- Ti sei approfittato del fatto che fossi malato! - scrisse in fretta Near, lanciandogli il bigliettino mentre il professore dava le spalle alla classe.

Il biondo stava per sussurrargli qualcosa, ma l'insegnante si voltò di scatto, congelando entrambi.

_ Mello, Near! E' tutta la lezione che chiaccherate.. continuate a farlo nel corridoio, di grazia! _ esclamò stizzito, indicando con uno scatto la porta.

I due ragazzi si alzarono in silenzio, uscendo tra lo stupore della classe.

Near appoggiò la schiena al muro, guardandosi i piedi. Arrotolando una ciocca di capelli attorno alle dita come al solito.

Mello era di fronte a lui, con un piede contro l'intonaco bianco. All'improvviso scattò in avanti, verso di lui, e Near alzò gli occhi pensando che gli sarebbe precipitato addosso.

Ma il più grande avvicinò le labbra alle sue, baciandolo con il solito sorrisetto.

 

 

 

 

  
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