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Autore: rescuemesel    08/10/2013    0 recensioni
Sono Camille Marie Parker, una ragazza di diciotto anni. La mia vita cambierà dall'arrivo di due ragazzi: uno bastardo e l'altro diversamente dolce.
"Sposami, sposami ti prego!" Disse agitatamente, come se lui avesse bisogno di me per vivere. Sapevo come andrà a finire la storia, lui no. Voleva rendere tutto perfetto per me, l'amore può fare cose pazze.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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‘La mia ragazza’, questa frase mi rimbombava nella testa. Non sapevo a cosa rispondere, mi piace anche lui. Ma non ero sicura, non volevo soffrire più.

“Beh, io.. non lo so..”

“Ti prego, dimmi di sì.” Ci fu una pausa. “Ma almeno io ti piaccio?”

“No. Cioè sì, tanto.. sono completamente persa. Andavo a scuola entusiasta per il fatto che riuscivo a vederti. Ti guardavo con gli occhi a cuoricino e tu non te n’eri mai accorto. Anche se sapevo che non sarei mai abbastanza per uno come te. Piango prima di addormentarmi perché mi sento uno schifo, nessuno lo capisce e molti pensano che sia stupido, ma ci sto male, perché è davvero, davvero, davvero brutto vergognarsi di se stessi così tanto da non aver neanche un po’ di sicurezza.” Justin si mise quasi a ridere e sorrise. Mi prese il braccio e mi tirò verso di lui, stringendomi in un caloroso abbraccio.

“Tu non devi vergognarti di quello che sei perché sei bellissima. Puoi essere te stessa con quelli che ti stanno vicino e che ti vogliono bene, non devi avere paura. Perché quelli che ti giudicano sono pezzi di merda. E ti invidiano solo perché sei perfetta, per questo ti insultano. Solo perché sei perfetta.” Si staccò da me, e ci guardammo. Sorrisi. Mi prese di nuovo e mi baciò. Non me l’aspettavo, era così veloce, ma mi lasciai andare. Sentivo il mio cuore completo.



                                                                                                                       ***
 
“Va bene signorina, può iniziare a lavorare domani mattina. Dovrà essere qui quindici minuti prima che apra il bar, capito tutto?”

“Ho capito tutto.” Affermai.

“Okay, è stato un piacere conoscerla, signorina Parker.” Mi tese la sua, allungai la mia e la strinsi.

“Il piacere è tutto mio, arrivederla.”

Mi alzai dalla sedia e camminai verso l’uscita, appena mi voltai feci un profondo sospiro. Ero lì dento per almeno un’ora, mi aveva fatto un sacco di domande. Non sapevo che per trovare un lavoro sia così stressante, ma per fortuna l’ho trovato.  Uscii da quell’edificio. Guardai a sinistra e destra. Le persone andavano di fretta, sempre in movimento. Erano le dieci e mezzo, dovevo andare a casa. Mi avviai. Presi dalla borsa il telefono e le cuffie. Misi i 30 seconds of Mars.  Ma subito dopo mi squillò il telefono, era Justin. Spuntò un sorrisino nel mio volta. Risposi subito.

Pronto?” Dissi.

Giorno principessa.” Il mio sorriso diventò grande come una casa, nessuno poteva capire.

“Ehm, giorno anche a te.”

“Hai da fare questa sera?”

“Beh, no. Ma non posso, domani inizierò a lavorare. Ora devo andare, scusami.”

“Ah, okay. Ci sentiamo allora, ti amo.”

Non sapevo cosa rispondere. Riattaccai. Che maleducata che sono stata. Mi faccio schifo da sola. Fra una settimana mi lascerà, ne sono sicurissima. Vabbè, ormai è andata. Domani mi dovevo svegliare alle sei, avevo un’ansia. Non conoscevo nessuno, avrei dovuto fare nuove amicizie. Speriamo soltanto che siano simpatici. Ci metto tanto a fare nuove conoscenze.


                                                                                                     ***
 

Ero arrivata a casa. Mamma stava in cucina a preparare il pranzo. Corsi per le scale e mi chiusi in camera mia. Misi il mio telefono in carica, accesi il computer e saltai sul letto. Mi collegai su facebook. Una notifica. Peccato che non fosse una richiesta di uno di quei stupidi giochetti…

‘Justin Bieber ha indicato che avete una relazione. Per aggiungerlo al tuo diario, accedi al Controllo del diario.’

La prima cosa che ho fatto? Aprire e chiudere l’icona delle notifiche per assicurare che sia vero o un sogno. E poi ho iniziato a urlare e correre per tutta la camera cercando di non far troppo casino. Stavo per far cadere il computer, ma dettagli. Accettai. Justin è quel ragazzo che ti porterebbe in cima al mondo pur di vederti felice. Ho sempre immaginato le mia braccia intorno alla persona che amo. Il mio orecchio appoggiato al suo petto e la sua voce che rimbombava mentre dice ‘ci sono io’. Ho sempre immaginato la mia mano nella sua. La mia così piccola che scompare nella sua. Forse chiedevo troppo, ma ora ho trovato un ragazzo perfetto, troppo perfetto per me.


                                                                                                                  ***
 

Era il giorno del mio primo lavoro. Ero in ansia e allo stesso tempo emozionata. Erano le sei e venti, io ero giù pronta. Mi ero svegliata alle cinque e mezzo, altro che le sei. Avevo fatto la doccia e tutto. C’ho messo mezz’ora per scegliere cosa mettermi. Quel giorno mi doveva accompagnare mia madre. Presi la mia borsa e misi tutto l’occorrente. Scesi e andai in cucina. Pure mia madre era pronta, stava facendo colazione. Io non avevo fame. Anche se lo avessi, non riuscirei a mangiare. Mia madre mi vide e sorrise.

“Emozionata?” Mi disse.

“Un po’.” Mi agitai.

Quando mia madre finì, prendemmo entrambi  gli occhiali e uscimmo. Salimmo in macchina, mia madre accese il motore e partimmo. Accesi la radio, c’erano i Green Day. Per un momento dimenticai tutto ed entrai nel mio mondo, la musica entrava nella mia testa e non uscì più. Ma per mia sfortuna durò poco: eravamo arrivati. Restai cinque minuti in macchina a respirare profondamente. Poi mia madre mi toccò la spalla e mi fece un cenno per come dire, ‘andrà tutto bene’. Slacciai la cintura e scesi dalla macchina. Salutai mia madre e mi diressi verso l’entrata del bar. Aprì la porta, c’erano già delle persone con cui avrei lavorato, almeno credo. Un ragazzo si diresse verso di me, mi sorrise, si asciugò le mani con un panno che aveva in mano, mi tese la sua mano.

“Ehi, tu dovresti essere quella nuova, io sono Niall e lei è Selena.”

“Piacere mio, io sono Camille.” Strinsi la sua mano, era piuttosto fredda.

“Ti faccio vedere un po’ come funziona il bar, ok? Allora qui ci sta la stanza riservata a noi. Vicino, a destra, c’è la stanza del nostro capo. In fondo a sinistra, c’è il bagno, sia per noi sia per i clienti. Spero che ti sia stato d’aiuto. Ora vai a prepararti che fra poco apriamo.” Mi sorrise e se ne andò.

Entrai nella stanza. Tolsi gli occhiali. Mi misi la divisa e uscì. Selena mi guardò dalla testa ai piedi.

“Stai benissimo non preoccuparti, comunque… ti posso fare una domanda?”

“Aw, grazie. Sì, certo che devi dirmi?”

“Sei la ragazza di Justin?”

“Bhe.. io.”
  
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