Vivo il groviglio delle macerie
rimaste
al mondo che piange,
la bolla di desiderio che tange
le guance candide
dell’atteggiamento da
coiffeur
che ti distingue.
Il
mio stomaco langue.
Dolce follia
mi prese una notte
e mi portò via.
(Sangue.)
Dicesti: “Sei mia”.
E a me non restò che
guardar le cadenze
che mi lanciarono le tue
stanche rimanenze.
Eh, sì.
Dopo la sessione d’esami
torno a scassar le… ehm.
Era tanto che non pubblicavo,
ho un sacco di roba da ricontrollare e postare, tanto per annoiarvi più
del solito.
Grazie a chi legge, ancora di
più a chi commenta.
In particolare, Rara: torno a dirti che i tuoi commenti
mi fanno davvero piacere ed un grazie con le lacrime agli occhi non basta per
dimostrartelo, comunque lo dico lo stesso… Grazie T_T.
Dopo il momento di sclero (ops
XD) non mi rimane che inchinarmi davanti a te: nelle poesie che provo a
scrivere vorrei far emergere il più possibile le emozioni che provo
attraverso le parole, le assonanze o le allitterazioni ed i colori. In effetti,
non credo di riuscirci mai granché, però scrivere mi piace e
ricevere dei complimenti belli come i tuoi… beh, è un tuffo al
cuore ^^. Ho letto qualche poesia della Dickinson e l’ho apprezzata
parecchio (fino ad un paio di anni fa neanche sapevo che ne avesse scritte,
pensa un po’ (mi sento ignorante XD). Comunque colgo al volo il tuo
consiglio e mi ripropongo di approfondire le sue poesie al più presto;
grazie del consiglio e ancor più grazie per la splendida recensione.
Spero questa poesia non ti abbia delusa!
Un gran bacio, Fed.