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Autore: Miss One Direction    08/10/2013    8 recensioni
- No, ragazze, no! Non lo voglio conoscere! - urlai in preda alla disperazione.
- Tu lo conoscerai e basta! - risposero in coro.
- E se poi è un secchione, asociale, con gli occhialoni, i brufoli, i peli e passa le giornate a mangiare schifezze e leggere libri di fantascienza che si capiscono solo loro? - chiesi terrorizzata, rabbrividendo al solo pensiero.
- Tu non stai bene ma non fa niente. Lo conoscerai, vi metterete insieme e vivrete felici e contenti - esclamò Daniela, con aria sognante.
E poi ero io quella che non stava bene...
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- No, ragazzi, no! Non la voglio conoscere! - urlai, preso dalla disperazione.
- Non fa niente, la conoscerai e basta! - urlarono loro a tono.
- E se poi è una racchia con i brufoli, gli occhialoni, asociale oppure una snob con un carattere orribile? - chiesi terrorizzato, schifandomi al solo pensiero.
- No! È bellissima, dolcissima... forse un po' strana, ma perfetta per te quindi, caro il mio Harold Edward Styles, dimostra di avere le palle e conoscila! - alzò la voce Louis, afferrandomi per le spalle.
E poi ero io quello strano...
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TRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=RVqNKUOLIAQ
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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MANUELA'S POV.

Fui costretta a suonare io il campanello, visto che quelle 3 deficienti non si riuscivano a decidere su chi dovesse suonare. Robe da matti! Dopo pochi secondi ci aprì un Louis tutto sorridente e in tiro: capelli in un ciuffo alla Elvis, maglioncino marrone e pantaloni beige. Le Vans ormai erano diventate la sua firma.

- Coglioncello! - urlai per poi saltargli addosso fino a farlo cadere all'indietro

- Coglioncella! - rispose una volta finiti sul pavimento

Scoppiammo tutti e due a ridere e, con la mano di Zayn, riuscii ad alzarmi e a far alzare anche lui.

- Ciao ragazzi - li salutai uno per uno con un bacio sulla guancia

- Manu! Da quanto tempo! - ricambiarono con entusiasmo, stringendomi in un abbraccio

Li salutai fino a quando non arrivai davanti a un ragazzo che non avevo mai visto: riccio, occhi verdi, alto più o meno 20 cm in più a me.

Chi cazzo è sto tizio?!

Me lo stavo chiedendo anch'io, criceto.

Mentre gli altri, compreso quel ragazzo perfetto, salutarono le ragazze con baci e abbracci, io ero letteralmente incantata.

- Bhe: Manu ti presento Harry, Harry lei è Manuela - ci presentò Louis con un sorriso a 32 denti

- Ciao - dissi timidamente e diventando rossa, maledetta timidezza

- Ehi - rispose molto semplicemente, quasi come se mi stesse facendo un favore

Ti fa tanto male sorridere? Dio, quanto odiavo i tipi così: Mr Sono Superiore a Te. Mi limitai a fare una smorfia di delusione, incrociando le braccia al petto e dandogli le spalle. Con me non funziona, ciccio. E io dovevo fare amicizia con quel musone? Preferisco impiccarmi.

- Allora... Vogliamo accomodarci a tavola? - chiese Niall prendendo Daniela sotto braccio, sicuramente per mettere fine a quel momento imbarazzante

- Ottima idea - rispose la mia sistah sorridendo

- Aww, che teneri... Mi fate venire da vomitare - esclamai divertita, scatenando così le risate di tutti i presenti

Tutti, eccetto quello spilungone riccio che doveva essere proprio seccato da tutta la situazione: ho capito che non mi volevi conoscere, ma puoi almeno comportarti da essere umano, per favore?!

Una volta tutti a tavola iniziammo, o meglio iniziarono, a parlare del più e del meno: io preferivo stare zitta per evitare di sparare. idiozie senza fine. Non riuscivo ancora a capire l'atteggiamento di Harry, gli avevo detto solo 'ciao', accidenti! Iniziai a guardarlo di sfuggita, occhiate furtive senza un secondo fine ma che puntualmente venivano interrotte quando lui alzava lo sguardo, come sentendosi osservato. Era lì che, per evitare qualche figuraccia, iniziavo a fissare il piatto. Esteticamente non era niente male, in fondo: gli occhi verdi li avevo sempre amati in generale e i suoi erano di un verde molto intenso, quei ricci castani, anche se imbottiti di gel, erano davvero molto carini e gli donavano molto.

Possibile che mi avesse già preso in antipatia dopo nemmeno 10 minuti?

- Allora, Manu? - mi chiese Mara girando lo sguardo verso la sottoscritta

- Eh? - risposi confusa, non avevo nemmeno sentito la domanda

- Buonasera - scherzò Margaret scatenando una risata di gruppo

- Buonasera, come va? - risposi sarcastica stando allo scherzo

- Dai Manu, sveglia! Ti abbiamo chiesto che ne pensi -

- Se mi dite di cosa forse capisco anch'io - ribattei alzando le sopracciglia

- Che ne dici se questo fine settimana andiamo a fare una scampagnata tutti insieme? - propose allegramente Margaret

- Si certo, così troviamo il mondo nascosto dei Puffi! - risposi sarcastica facendo così scoppiare di risate Louis, possibile che appena aprissi bocca tutti scoppiassero a ridere? Sapevo di essere ridicola, ma non fino a quel punto!

- Tanto non importa se ti va o no: tu ci vieni e basta - disse decisa Mara per poi bere dal suo bicchiere un sorso d'acqua

- Allora, se conoscete già la risposta, non svegliatemi dai miei filmini mentali - risposi indifferente e alzandomi da tavola

Andai in salotto e mi sdraiai comodamente sul divano come se fosse casa mia, non mi ero mai fatta tanti problemi con i ragazzi. Ero maleducata? Sinceramente, era il mio ultimo pensiero in quel momento.


 

HARRY'S POV.

Prima pensiero su quella ragazza:"Woooow!". Ne avevo conosciute di ragazze, davvero... ma che ci crediate o no, non avevo mai visto una ragazza così squilibrata come quella entrata in casa nostra pochi minuti prima. Questo è uno dei due motivi per cui le avevo risposto con un tono così indifferente, il secondo? Non mi andava a genio il fatto che i ragazzi mi avessero costretto a fare una cosa che proprio non mi andava di fare, avevo accettato solo per farli contenti ma quando mi si era presentata davanti Manuela avevo cambiato idea di nuovo. Era una pazzia, in piena regola.

Durante la cena io e lei fummo gli unici a rimanere in silenzio, neanche una parola. Al tempo stesso, però, avevo provato per tutto il tempo una sensazione strana: mi sentivo quasi osservato, come se qualcuno mi stesse scrutando. Non avevo mai amato l'essere osservato per tanto tempo e per questo motivo avevo alzato lo sguardo su Manuela più volte, convinto che fosse lei. Quando la guardavo io però, lei stava guardando il suo piatto con un'espressione pensierosa, spiegazione per cui non poteva essere lei a fissarmi. Quando sentii la sua voce mi risvegliai anch'io e rimasi molto sorpreso alle sue risposte, completamente sarcastiche, e alla sua battuta sul regno dei Puffi... ammesso che fosse una battuta, sinceramente non lo avevo ancora capito. Se n'era andata come se niente fosse e, nel suo percorso tra la cucina e il salotto, mi ritrovai a fissarle in fondoschiena. Non chiedetemi perché... però, niente male la ragazza. La verità? Avevo capito dall'inizio, nonostante il fisico non proprio scolpito, che fosse una ragazza molto carina... forse pure troppo. Aveva degli occhi marroni scurissimi quasi neri, dei capelli anch'essi marroni liscissimi... lo ammetto: nel complesso era proprio una bella ragazza, Louis mi aveva detto la verità.

- Harry, tu invece? - mi chiese Zayn al mio fianco

- Eh? - risposi scendendo dalle nuvole, esattamente come aveva fatto Manuela pochi minuti prima

- Anche tu?! Oddio, io l'ho sempre detto che quei due sono nati per stare insieme - esclamò Daniela alzando le spalle e bevendo un sorso di Coca Cola

- Chi? Dove? Come? Quando? Perché? - chiesi guardandomi intorno non capendo a cosa si stesse riferendo

La situazione iniziava a non piacermi per niente, che si stessero facendo filmini mentali su me e quella squilibrata in salotto?!

- Ragazzi, la tv è andata leggermente a farsi fottere: chi è così gentile da aiutarmi?! - urlò Manuela, interrompendo il nostro discorso

- Uh, come sono stanco! - esclamò Louis fingendo di sbadigliare e stiracchiandosi

- Amore sei sporca qui, aspetta che ti pulisco - aggiunse Liam per poi prendere il tovagliolo e "pulire" il viso di Margaret che tutto sembrava tranne che sporco

- Vabbé dai, vado io - disse Niall alzandosi

- No! Tu rimani qui! - disse ad alta voce Daniela e afferrandogli il polso

- Ma amore, Manu ha bisogno di aiuto -

- Tu. Rimani. Qui - lo minacciò con lo sguardo

Ma pensavano davvero che non avessi ancora capito? Oh andiamo, non sono mica così stupido! Mi alzai con uno sguardo accigliato, le braccia incrociate al petto e guardai male tutti quanti. Non sarei andato da quella pazzoide nemmeno se mi avessero pagato, sia chiaro.

- E sentiamo: perché non può andare lui? - chiesi alzando un sopracciglio

- Perché... Ho freddo! Sisi, sto morendo di freddo! Niall abbracciami - ordinò al suo ragazzo, tirandolo verso di sè per farsi abbracciare

Quanto erano carini... Harry, cazzo, non ti far distrarre! Alzai gli occhi al cielo e, con la stessa espressione che avevo usato con Daniela, guardai di traverso Zayn. Per farcimi andare avrebbero dovuto passare sul mio corpo, ve lo assicuro, ed ero anche il più alto del gruppo. Motivo in più per fargli incutere timore.

- E tu Zayn, perché non puoi? -

- Va bene, va bene. - disse sbuffando e alzando le braccia in segno di resa.

All'improvviso si sentì una specie di piccolo botto da sotto il tavolo e in un secondo Zayn si piegò su sé stesso, come se qualcosa lo avesse colpito e cominciò a lamentarsi dal dolore.

- Ahia! Porca tr... Che dolore! - disse strizzando gli occhi e risiedendosi sulla sedia

- Che ti è successo? -

- Ho solo... un crampo - disse incenerendo Mara con lo sguardo mentre quest'ultima sorrise come un angioletto

- Ragazzi! Guardate che ho chiesto a uno di voi di venire! Se dovevo chiamare l'elettricista, ce la facevo tranquillamente da sola! - urlò di nuovo Manuela dal salotto, più spazientita di prima

- Harry forza, non vedi che ti chiama? - disse Louis guardandomi come se avessi già dovuto farlo da secoli.

L'avrebbero pagata, era una promessa. Mi avviai verso il salotto, con una rabbia incredibile in corpo, e promisi a me stesso che quella sarebbe stata in assoluto la prima e ultima volta che in cui mi facevo costringere dai ragazzi a fare qualcosa. Avevo sempre detto che sarebbe andata male, qualcuno mi ascolta mai? Risposta: a quanto pare, no.


 

MANUELA'S POV.

Erano 10 minuti, da quando avevo urlato a quegli idioti di venire, ma non si presentava ancora nessuno. Avrei fatto prima a chiamare l'elettricista! Sentii finalmente dei passi e, non girandomi nemmeno, mi alzai e andai verso la persona dai passi misteriosi.

- Per fortuna che qualcuno si è degnato di aiutarmi! Mi stavano venendo le rughe a furia di asp... - dissi rimanendo bloccata alla vista di Harry a pochi passi da me

- Le rughe? Mia nonna usa la Nivea per farle sparire. Magari ti aiuta - rispose sarcastico superandomi per prendere il telecomando

Figura di cacca, seconda in una sola sera. Stavo migliorando parecchio. Diventai rossa all'istante, mettendomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, ma non avevo idea di come rispondergli. io ero sempre una dalla battuta pronta, possibile che in quell'occasione non riuscissi a trovare le parole giuste?

- Ah e, comunque, per accendere la tv bisogna premere il tasto rosso, non quello del Menù - continuò dopo aver acceso la tv e passandomi accanto

La sua risposta fu la certezza a tutti i miei sospetti precendenti: se io gli ero stata antipatica dal primo momento, lui non era di certo da meno. Aveva usato un tono così odioso, ma così odioso... che neanche le zanzare d'estate erano a quel livello. E diciamo che con questo paragone ho detto tutto. Odiavo i tipi altezzosi, convinti che il mondo fosse ai loro piedi e tutti fossero inferiori: avevo imparato per esperienza che in realtà quelli inferiori erano proprio loro.

Mi sedetti a braccia incrociate sul divano ma, a quel punto, non me ne importava più di cosa stessero trasmettendo in tv, il mio criceto stava solo elaborando parolacce nei confronti di quello spilungone riccioluto. Parolacce che gli avrei urlato contro, di certo, se si fosse azzardato a rivolgermi la parola anche solo una mezza volta.


 

HARRY'S POV.

La verità? Sapevo di aver esagerato, rispondendo in quel modo a Manuela, ma non mi stava proprio a genio. Una ragazza ritornata magicamente bambina, con atteggiamenti decisamente troppo infantili per me. Se i ragazzi erano convinti che io e lei saremmo andati d'accordo, bhe: avevano completamente sbagliato.

Ritornai in cucina ancora incazzato e, nemmeno il tempo di sedermi, che tutti allungarono il viso nella mia direzione: mi sentivo come un criminale durante un interrogatorio.

- Allora? Che ti ha detto? - chiese curiosa Margaret, dando voce alla curiosità di tutti

- Che, se non la finite, vi faccio finire la testa nel cesso. A tutti quanti! - urlai in preda a una crisi di nervi, alzandomi di colpo e indicando ogni singolo presente in quella stanza

- Harry! - mi sgridarono a gran voce i ragazzi

- Ragazzi! - urlai di rimando

- Harry! -

- Zayn! -

- Mara! -

- Niall! -

- Daniela! -

- Liam!

- Margaret! -

- Louis! -

- Harry! -

- Manuela! - si intromise l'unica persona mancante, entrando trionfante con le braccia in aria - Avete finito l'appello o manca qualcuno? - chiese ridendo

La sua battutina idiota mi fece davvero scoppiare, facendomi andare in pappa il sistema nervoso. Cacciai un urlo strozzato e, dopo essermi quasi strappato i capelli, corsi al piano di sopra tirando una spallata a Manuela. Gliela tirai così forte da farla cadere a terra ma non importava, avevo solo bisogno di calmarmi. Da solo.


 

MANUELA'S POV.

... Ed ecco la lista di parolacce verso quell'essere che, per quanto volessi urlare, mi rimasero in gola. Si era presentato come per farmi un favore, mi aveva risposto male quando mi aveva aiutata ma no, non doveva essere ancora soddisfatto. Doveva essere per forza quella la ragione... altrimenti un ragazzo con un po' di cervello non mi avrebbe fatta cadere di culo per terra così, senza motivo! Lì fu davvero ufficiale, era guerra aperta e, come dice il proverbio, "tutto è lecito in guerra e in amore".

- Manu, ti sei fatta male?! - mi chiesero tutti in coro

- Non vi preoccupate, sto bene! L'airbag incorporato che ho al posto del di dietro ha parato il colpo - risposi prima di alzarmi da sola, senza l'aiuto delle 7 mani che avevo davanti

- Tutto bene, sicura?! - mi richiese Louis guardandomi preoccupato

Era sempre stato il fratello maggiore che, purtroppo, non avevo mai avuto. Poteva sembrare un'imbecille ma sapevo che, nonostantre fosse innamorato di Giulia, mi avrebbe sempre aiutato in ogni cosa. Me lo aveva promesso.

- Si, sto bene! Voglio solo andare a casa. Grazie della serata, ragazzi. Ci vediamo - risposi velocemente prima di andare a passo svelto verso la porta d'ingresso e sbatterla dietro di me

- Sistah aspetta! - alzò la voce Daniela seguita dalle altre altre, intente a "correre" verso di me, per quanto quei tacchi lo permettessero.

Una volta arrivata alla macchina saltai su, senza nemmeno aprire lo sportello, e misi in moto. Le ragazze, intanto, erano arrivate in giardino ma non avrei mai permesso che la loro serata speciale andasse in fumo. Non era di certo colpa loro se era andata in quel modo. Oddio... un po' di colpa ce l'avevano... ma non avrei permesso comunque che rinunciassero a passare del tempo con i loro fidanzati.

- Manu aspettaci, veniamo anche noi - urlarono le ragazze cercando di raggiungermi

- No ragazze, restate qui; non voglio rovinarvi la serata. Ringraziate i ragazzi da parte mia, mi ha fatto piacere rivederli. Ci vediamo a casa - conclusi prima di mettere la retromarcia e uscire dal vialetto a bordo della mia Fiat 500 cabrio azzurra
 

I miei amici però non erano gli unici a sentirsi di umore grigio, io non ero da meno: avevo sempre saputo che quella serata sarebbe stata un disastro ma nessuno si era deciso ad ascoltarmi. Com'è andata a finire? Urla per tutto il tempo e un un sedere dolorante. Di una sola cosa ero convinta: se Harry si fosse azzardato, anche solo una mezza volta, a rivolgermi la parola, non mi sarei limitata solo alle parolacce. Mi fremerono le mani sul volante al solo pensiero di prenderlo a schiaffi. 


 

HARRY'S POV.

Ero chiuso in camera mia, sdraiato sul letto e con un mal di testa allucinante. Potevo andare certo che quella fosse stata la serata più brutta della mia vita, mai vissuto niente di simile. Ma, ehy: non era di certo stata colpa mia. I ragazzi e le ragazze avevano programmato tutto, io ero stato solo costretto. Ma... con Manuela non ero stato costretto a fare quello che avevo fatto, avevo agito di testa mia. Ok, lo ammetto: un po' di colpa ce l'avevo anch'io ma non volevo di certo rovinare la serata a tutti, stiamo pur sempre parlando dei miei migliori amici. Quale essere spregevole sarei stato se lo avessi fatto di proposito?

C'era da dire una cosa però: Manuela non riuscivo proprio a sopportarla. Aveva 19 anni, cazzo: perché diavolo si comportava come una bambina di 10?!

Decisi di smettere di pensare solo quando un'enorme fitta di dolore mi trapassò la testa, facendomi gemere. Avevo un assoluto bisogno di un'aspirina. Mi alzai dal letto lentamente e, sempre con movimenti molto lenti, mi avviai al piano di sotto. Mi fermai solo quando sentii i ragazzi parlare, sapevo che stessero parlando anche di me; per questo motivo mi appostai dietro il muro per poter origliare.

- Non si è mai comportato così! Non so cosa gli sia preso! - disse Louis esasperato e alzando la voce inconsapevolmente

- Sinceramente mi ha lasciato senza parole. Non l'avevo mai visto così - confessò Niall, abbracciato molto probabilmente a Daniela

- Mi dispiace da morire per Manu - esclamò Mara con voce triste

- Anche a me - dissero in coro gli altri

Il senso di colpa si impossessò in un attimo del mio stomaco ed è per questo che mi decisi ad uscire allo scoperto, camminando a testa bassa verso il cassetto dei medicinali, senza guardare in faccia nessuno. Mi sentivo gli occhi di tutti addosso ma dovevo sbrigarmi, il mal di testa stava diventando sempre più forte.

- Finalmente ti sei deciso a scendere - dissi sarcastico Zayn, incrociando le braccia al petto

- Mi serve un'aspirina. - risposi secco, continuando a cercare quel maledetto medicinale

è scientificamente provato che più ti serve qualcosa e più non lo troverai nell'arco di un secolo.

- Ti sei comportato male. Lo sai questo, vero? - mi chiese Liam appoggiandosi al lavello accanto a me

- Si... - sussurrai continuando a cercare

- E non hai niente da dire?! - sbottò Louis alzando le braccia

Dopo uno sbuffo guardai in faccia le ragazze che, al contrario di quello che mi aspettavo, erano sedute davanti al tavolo con ognuna una tazza fumante in mano. Mi guardavano dispiaciute e forse anche loro si stavano sentendo in colpa, per aver tirato troppo la colpa e per averci costretti a farlo.

Mi avvicinai a loro e non ebbi nemmeno il coraggio di guardarle in faccia, per questo guardai i miei scarponcini pur di non guardarle negli occhi.

- Ragazze.. scusate per quello che ho detto. Ho parlato senza pensare e come sempre ho esagerato; non volevo aggredirvi, davvero - confessai cercando di tenere a freno le parole, per non sembrare patetico

Tutte e 3, vedendomi in quello stato, si lanciarono uno sguardo d'intesa e, dopo aver poggiato le loro tazze sul tavolo, si alzarono e si avvicinarono per poi abbracciarmi tutte insieme. Erano diventate come sorelle ormai e ricevere un abbraccio così mi fece tornare un magro sorriso.

- Non è a noi che devi chiedere scusa - mi spiegò Daniela, una volta sciolto l'abbraccio

- Non ne voglio parlare, grazie - risposi, leggermente infastidito da quell'argomento - comunque ragazzi, io mi ritiro. Ci vediamo domani. Notte a tutti -

- Notte -

Prima di uscire dalla cucina, Louis mi lanciò un'occhiata a metà tra il disprezzo e la rabbia, poi ritornò dagli altri; ci mancava solo lui con la sua ramanzina.

Salii di sopra, dimenticandomi del tutto dell'aspirina che dovevo prendermi, e, senza nemmeno cambiarmi, mi infilai nel letto coprendomi con la coperta fino alla testa. Dopo svariati tentativi però, non riuscii ancora a prendere sonno; avevo un pensiero fisso, anche se non era esattamente uno dei miei preferiti: Manuela...


 

MANUELA'S POV.

Ero arrivata da poco a casa e, visto che non avevo mangiato praticamente quasi niente a cena, stavo morendo di fame. Andai in cucina e aprii il congelatore in cerca di un mio caro amico: il gelato alla nocciola. Una volta presa la vaschetta e il cucchiaino andai in camera e mi sedetti sul letto continuando a mangiare.

Non riuscivo a non pensare agli atteggiamenti di Harry: in fondo, io non gli avevo fatto niente! Possibile che mi trovasse semplicemente antipatica, nonostante mi conoscesse da così poco? Io avevo una motivazione per trovarlo antipatico: mi aveva risposto male, mi aveva fatta cadere e non mi aveva nemmeno chiesto scusa, e che cavolo. Anche i suoi modi di fare non mi andavano giù: ma chi si credeva di essere?!

Continuai a mangiare il mio amato gelato e, sempre con la testa piena di pensieri, mi decisi a mettere la mia cassetta preferita: l'unica dove c'era mia nonna. Quella donna che, nonostante fossero passati più di 10 anni dalla sua morte, mi mancava sempre da morire. Presi il vecchio oggetto da un cassetto e lo inserii nel video-registratore; ogni volta che avevo bisogno di sentirla vicino o, semplicemente per navigare nei ricordi, mi bastava premere 'play'. Fanculo Harry e tutto il resto, in quel momento eravamo solo io, mia nonna e quei ricordi. Quando mi si presentarono davanti le immagini di quanto avevo 5 anni, 2 anni prima della sua morte, mi scappò un risolino divertito: possibile che dopo tutto quel tempo non fossi cambiata di una virgola?

Mi sistemai a gambe incrociate sul letto e mi gustai ogni singolo istante di quella cassetta, il gelato alla nocciola inoltre era un'ottima compagnia.

- "Io sono Puffetta perché voglio bene agli altri Puffi e voglio picchiare Gargamella!" - dissi a bassa voce per evitare di sovrastare la mia stessa voce del filmato

- "E sentiamo Puffetta cosa vorresti da grande? - mi chiese mia nonna prendendomi in braccio

- "Mmm... voglio solo che la gente mi vuole bene e trovare un Grande Puffo che mi vuole bene" - risposi sempre a bassa voce ricordandomi esattamente quei momenti

- "Grande Puffo?! Non vuoi un principe?" -

- "No! I principi sono noiosi! Voglio un ragazzo che mi vuole bene come Grande Puffo vuole bene a Puffetta. Non mi importa se sarà brutto o antipatico, basta che mi vuole bene" - ripetei quasi con le lacrime agli occhi

Non avevo mai smesso di pensarla così e, forse, era proprio per quello che ero leggermente andata. O forse era colpa del criceto nella mia testa che era andato a bersi un caffè? I grandi misteri della vita.

- Ti voglio bene nonna. Mi manchi.. - sussurrai alla fine per poi spegnere la tv, evitando così di scoppiare a piangere

Posai la vaschetta di gelato ormai vuota sul comodino e, senza nemmeno mettermi il pigiama, mi misi a letto coprendomi con la coperta fino alla testa. Dopo svariati tentativi però, non riuscii ancora ad addormentarmi; avevo un pensiero fisso, anche se non era esattamente uno dei miei preferiti: Harry...


                      
                          

                                                              I can't stand you




Spazio Autrice: Holaaaaa! Rieccomi con il capitolo numero dos! Spero vi abbia fatto crepare di risate perché io stavo ridendo da sola davanti al pc non so se mi spiego u.u XD comunque questo diciamo che è un capitolo abbastanza carino... non dico bello perché non lo è ma.. carino u.u domanda del giorno: qual è la vostra battuta preferita? Rispondete in una recensione di più di 10 parole u.u mi farebbe davvero piacere saperlo ;) e da oggi in poi più recensioni riceverà questa storia più in fretta aggionerò :D quindi fatevi avanti gente che adoro scrivere questa storia yo u.u XD ringrazio le lettrici e le mie migliori amiche nonché protagoniste ;) vi amoo <3 Peace and Love
Xx Manuela
   
 
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