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Autore: Ninfadora Black    08/10/2013    4 recensioni
"È possibile che in tutti questi anni abbia creduto di essere innamorata del Weasley sbagliato? Ronald è affascinante, ma Fred... beh è Fred, quel Weasley che fa impazzire tutte! "
E' una storia che parla della coppia Fred&Hermione :3 Hermione ha capito di essere innamorata di Fred, ma quando vorrà farsene una ragione?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 8: “Notizie da Hermione... Fred perde la testa”

 

Hermione si era smaterializzata in Irlanda, alle famose scogliere che si affacciano sull'Atlantico: The Cliffs of Moher.

Quella era una grandiosa giornata di sole. L'oceano era calmo, l'acqua era limpida e rifletteva un cielo di un azzurro intenso. Il verde che la circondava le fece ricordare il giorno, di tanti anni fa, in cui era venuta per la prima volta con la sua famiglia.

La sua famiglia... le faceva ancora male sapere che le mancavano delle persone che, se l'avessero incontrata per strada, non l'avrebbero riconosciuta. In più erano quelle che l'avevano creata, data alla luce. Purtroppo non si può andare indietro nel tempo, o meglio... si potrebbe, ma come le aveva detto Silente solo un paio di anni addietro: “Cosa misteriosa il tempo, potente e, quando ci s'intromette, pericolosa”.

Silente... le mancava quell'uomo, che era per lei un esempio ed una figura guida da quando era entrata a far parte di Hogwarts.

Ucciso dal professore tanto odiato, che si era rivelato il più coraggioso Serpeverde in tutta la storia del vecchio castello. Tutto per amore. Amore... non riusciva a dare una definizione a questa parola. Fred... ecco quello che le veniva in mente ogni volta che ci pensava. Quel ragazzo dai capelli rossi che aveva scoperto da poco di amare. Dopo la cottarella per Krum, Hermione credeva di amare Ron. Era quello che tutti si aspettavano. Ecco qual è stato il problema: lei faceva tutto ciò che gli altri si aspettavano da lei.

Era giunto il momento di dare una svolta alla sua vita e di cominciare a prendere decisioni da sola. Non poteva mica farsi comandare dagli altri. Molti dicevano che era destino... lei non ci credeva. Le cose non succedono per un motivo, il destino non esiste. Il nostro destino cambia a seconda delle nostre scelte ed era ora di sistemare pian piano le cose.

Hermione si stese sulla soffice erba a pensare. Non voleva restare in eterno lì. Voleva viaggiare, rivivere le molteplici avventure fatte con le persone a cui teneva di più. Certo, i ricordi le facevano male ed aveva paura di riviverli, ma arriva il momento in cui si devono superare le proprie paure ed andare avanti. Superare il passato, vivere il presente ed accogliere il futuro attraverso le nostre scelte. Questo era il nuovo motto di Hermione, della nuova Hermione.

 

Fred la cercò ovunque, in ogni luogo possibile ed inimmaginabile, ma invano. Erano ormai 6 ore che la cercava, stava iniziando a preoccuparsi. Quando finì di perlustrare una delle numerose biblioteche preferite della ragazza, Fred si arrese. Si sedette su una panchina, esausto.

Hermione, piccola birboncella... dove diamine ti sei cacciata?!

Era appoggiato con i gomiti sulle ginocchia e la testa tra le mani quando un soffio di vento freddo iniziò a sconvolgergli i capelli. Alzò il volto e vide la figura di Hermione che gli sorrideva. I suoi capelli erano scompigliati come sempre, le guance era rosee. La stava ammirando in tutta la sua bellezza quando essa si girò ed iniziò a camminare verso un luogo ignoto. Fred scattò in piedi ed iniziò a correre verso quella figura. Ma quando sembrò di averla realmente acchiappata, quella scomparve nel nulla. Il ragazzo, preso alla sprovvista, cadde faccia a terra.

Rimase lì per quello che a lui parve un secolo, poi si alzò. Sangue caldo gli gocciolava dal naso e ampi graffi gli bruciavano sulle mani. Non gli importava, almeno questo era meno doloroso di quello che provava dalla partenza di Hermione. Si smaterializzò a Diagon Alley ed iniziò a camminare in mezzo alla gente che lo guardava stranita.

“Ehi giovanotto! Ti serve una mano?” chiese una gentile signora ponendogli un candido fazzoletto di stoffa. Evidentemente era una mamma babbana, così premurosa...

Il rosso le sorrise e le prese dolcemente quel piccolo dono portandolo verso il naso, per poi passarselo sulle mani. Con un colpo di bacchetta lo ripulì del sangue e lo restituì alla donna. Lei lo guardò con tenerezza, prima di andarsene, tirata per l'abito che indossava dalla piccola pargoletta che le stava accanto.

Fred la guardò: aveva piccoli occhietti nocciola ed una massa di aggrovigliati capelli castani. Le ricordava molto Hermione, ormai ogni cosa gli ricordava lei. Si avviò verso il negozio dei “Tiri Vispi Weasley”. Al suo interno numerosissime persone si accalcavano tra gli scaffali e alla cassa. C'era un gran baccano e la confusione era esagerata.

“George! Manco io e qui si svolge il putiferio?” gridò Fred al fratello.

“Freeeeed! Eccoti, spunti proprio al momento giusto, al pienone. Che tempismo!” gridò di rimando George.

Fred lo raggiunse e scompigliandogli i capelli disse: “Ho bisogno di tenere la testa occupata, ho bisogno di lavorare ininterrottamente per...”

“Per pensare il meno possibile a quella misteriosa Grifondoro” continuò George.

Fred si rabbuiò, ma solo per un momento. Poi con una gran grinta incominciò il suo lavoro, abile come sempre.

Riusciva bene a travestire i propri sentimenti, Fred. Con tutti, tranne che con George. Lo conosceva come le sue tasche. Con pochi gesti o parole capiva ogni cosa. Era incredibile. Ma quel giorno il rosso non riuscì a leggere nella mente di Fred, i suoi pensieri erano come chiusi in un cubetto di ghiaccio. Prima o poi si sarebbero sciolti.

 

Una settimana dopo...

Erano le 11 di mattina e Ginny Weasley era ancora nel letto a dormire. E certamente non si era accorta che un piccolo gufetto si era appollaiato sul davanzale della sua finestra spalancata. Era da un'ora che aspettava il risveglio della rossa, il poveretto. Spazientito volò sul bianco comodino, fece cadere la lettera a terra e accostò il becco all'orecchio della Weasley, che ancora dormiva beatamente.

Il gufetto cominciò a stridire come un pazzo. Ginny sobbalzò e cadde sul morbido tappeto dei colori di Grifondoro. Indolenzita si alzò e con occhi assonnati fulminò quel brutto uccellaccio.

Lui con fare altezzoso acchiappò la lettera, la fece scivolare nelle mani della ragazza e si appollaiò sullo schienale della poltrona rosso porpora, vicino alla finestra.

Ginny se la rigirò tra le mani. Aveva paura di aprirla, temeva che la sua migliore amica non tornasse più. Con mani tremanti l'aprì e pian piano iniziò a leggerla. Non ci mise tanto: la riccia aveva scritto solo poche righe. Un comportamento molto strano da parte di Hermione, pensò Ginny.

Di corsa andò nella stanza di Harry spalancando di colpo la porta. Stava per urlare per la felicità causata dalla lettera, ma si fermò in tempo. Il prescelto stava ancora dormendo.

Ginny lo guardò dolcemente e cercando di non fare troppo rumore si sedette accanto a lui. Gli diede un tenero bacio che fece svegliare il bell'addormentato. Lui allungò la mano verso il comodino di legno alla ricerca degli occhiali, li inforcò e se li mise.

La rossa gli scompigliò quei, già disordinati, capelli corvini. Gli porse la lettera e gli sussurrò nell'orecchio il nome del mittente.

A Harry si illuminarono gli occhi e con frenesia iniziò a leggere, mentre la Weasley si diresse in cucina, il suo pancino iniziava a brontolare.

Appena entrò in cucina vide solo Fred seduto al tavolo.

“Fred, cosa ci fai qui? Dove sono tutti?” chiese Ginny frettolosamente.

“Buongiorno anche a te! Mamma è andata a passeggiare con la sua nuova compagna di pettegolezzi; papà è dovuto correre al Ministero; Ron è con tu sai chi; George è a casa di Angelina. Sono qui per sapere se... hai notizie di Hermione” disse con fermezza Fred.

Ginny rimase in silenzio finché non arrivò Harry con la lettera in mano.

“Oh giorno Fred!” salutò raggiante Harry.

“Giorno, Harry. Dammi quella lettera” disse con freddezza Fred.

“No. Te la leggo, ma non mi fido delle tue mani, potrebbero strapparla e non lo permetterò”.

“Come vuoi” disse Fred con indifferenza.

Harry allora iniziò: “Cari Ginny e Harry, mi mancate da morire. Il mio viaggio sta andando a gonfie vele e non penso di tornare prima di Natale, anzi... forse non tornerò nemmeno. Mi fa bene quest'aria nuova. Sono appena stata da Victor. È davvero cambiato. Certo, è muscoloso come sempre, ma simpatico. Una sera siamo andati fuori a cena ed abbiamo parlato di molte cose...”

Fred strinse i pugni fino a far diventare le nocche bianche.

...Vi saluta e dice che ha intenzione di venirvi a trovare. Mi ha chiesto di andare con lui in Germania da dei suoi lontani parenti. Ci sto pensando. Non ho mai visto quei luoghi. Magari vi mando una cartolina. Un abbraccio a tutti, Hermione...”

Harry si fermò di colpo quando Fred si alzò e si smaterializzò chissà dove.

..P.s. Mi manca da morire Fred. La distanza non scalfisce l'amore che provo per lui.” terminò Harry in un fil di voce.

Ginny gli si avvicinò circondandolo in un abbraccio.

“Tutto questo passerà, credimi”.

“Lo spero” poi si girò per guardare la fidanzata “la cosa, però, più importante è che io stia con te, il resto può aspettare”.

Il sorriso solare e pieno d'amore della rossa si rispecchiava perfettamente negli occhi verdi di Harry. Insieme si sedettero e cominciarono a fare colazione.

 

Fred si era smaterializzato a Londra. Camminava tra la gente senza mostrare alcun interesse per cose e persone. Camminava con un solo pensiero che gli riempiva la testa: Hermione.

Aveva voglia di picchiare qualcuno, prendersela con il mondo. Ce l'aveva con il mondo. Stava ancora camminando senza meta quando qualcosa gli oscurò la vista. Con la mano si staccò quella “roba” dalla faccia. Era un volantino di una palestra: Lions' Gym

 

Volete sfogarvi? Prendere a pugni qualcosa? Siete arrabbiati? Tristi? Siete nel posto giusto! Per soli 10€ a volta potrete fare tutto ciò che vi aggrada di più per un'intera giornata.

 

Questo diceva il volantino. Era a soli due isolati da dov'era Fred. Una lampadina si accese nelle mente del rosso. Il caso vuole che Fred abbia proprio 10€ nella tasca del giaccone di pelle che indossava.

Con decisione si avviò verso il suo nuovo obiettivo.

 

 

 

Angolo Autrice_

Ho preso proprio alla lettera ciò che mi ha detto Hoon l'ultima volta :') L'ho presa molto con calma... ma scusatemi per questo gran ritardo, ma la scuola mi ha aggredito. Non ho mai tempo. Sono impegnatissima: tra sport, teatro, volontariato, ruolo da rappresentante di classe e compiti... oddio temo di scoppiare D:

Comunque sappiate che non mi sono dimenticata di voi! Siete sempre nei miei pensieri :*

Ad ogni modo... eccomi qui con un nuovo capitolo. So che non è molto lungo, ma sono davvero molto impegnata... capitemi, vi prego! Per farmi perdonare vi mando un birrobirra appena fatta :')

Un abbraccio, Ninfadora Black.

 

Spazio ringraziamenti:

Grazie ai 36 che hanno messo la storia tra le seguite, ai 9 che l'hanno messa tra le ricordate ed ai 3 tra le preferite. <3 

   
 
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