Note
dell'autore: Ecco finalmente il primo capitolo di "Un Caso per Agatha
Christie". Ammetto di
avere avuto non poche difficoltà nel scriverlo, perché ho già impostato i due
episodi successivi con River, ma per questo ho davvero poche idee, e
perdonatemi se potete se troverete questo capitolo davvero non soddisfacente.
Disclaimer: Doctor Who e tutti i suoi personaggi non sono di mia
proprietà (purtroppo), tutti i diritti sono dei legittimi proprietari, il mio è
solo un divertimento.
Un caso per Agatha Christie
Capitolo 1
Un incontro a sorpresa
Rose si sveglio si soprasalto dopo l'ennesimo incubo,
stirò il braccio sperando di trovare il Dottore, ma il posto accanto era vuoto
e freddo. Si mise a sedere cercando di raccogliere le idee, guardò sul comodino
dall'altra parte del letto, e notò che non c'era alcun libro, non si sorprese
più di tanto, erano giorni che lei e il Dottore non dormivano più insieme, anzi
aveva dei dubbi sul fatto che lui dormisse.
Sbuffò stanca, si sentiva terribilmente triste e sola,
dalla morte di Jenny il Dottore si era allontanato da lei, certo davanti a
Donna continuavano a divertirsi nel saltellare da un avventura
all'altra, ma lui la teneva a distanza, niente più abbracci rubati, strette di
mano, baci e sussurri, evitava di stare da solo con lei per troppo tempo, niente
di tutto questo e soprattutto la cosa che le faceva più male sembrava che
avesse interrotto il loro collegamento mentale.
Cacciò lontano i suoi pensieri, non serviva a nulla
starsene seduta a commiserarsi, si alzò e si sistemò. Mise la sua maglietta
preferita viola, i suoi immancabili jeans e legò i capelli in una coda
disordinata, un tocco di trucco e uscì dalla stanza.
Si chiese, dove erano quei due, non
le sembrava di sentire la voce squillante di Donna, né quella del Dottore,
decise di andare dritta in sala console. Una volta arrivata si è trovata il
Dottore girovagare attorno alla console e Donna che tentava di andargli dietro.
"Allora, quali sono i piani per oggi?" chiese entrando,
attirando così l'attenzione su di lei.
"Mi farà pilotare il Tardis, di nuovo" rispose
Donna entusiasta.
"Questo non l'ho mai detto" ribatté preoccupato
il Dottore fermandosi, riuscendo a fare scappare una piccola risatina a Rose.
Era una gioia vedere quei due punzecchiarsi a vicenda,
era davvero grata della presenza di Donna. Si avvicinò al Dottore con
tranquillità e naturalezza.
"Hai già in mente qualche meta?"chiese una
volta vicino a lui, che la guardò per un attimo sorridendole.
"Oh più o meno" rispose facendole l'occhiolino.
Le piaceva tutto quello, ma sentiva la mancanza delle sue
braccia attorno a lei, la sua mano stringere la sua, e anche se sembrava tutto
come sempre, lei lo sapeva che in quel momento il Dottore era lontano un miglio
da lei.
"Ohi piccioncini, potreste evitarlo davanti a me,
grazie" li richiamò Donna, facendo arrossire Rose subito, il Dottore si
allontanò per avvicinarsi allo schermo.
"Allora qual è questa meta?" chiese Donna.
"Oh pensavo solamente, che il pianeta Zorg, potrebbe
essere divertente" disse riprendendo a gironzolare attorno alla console.
"Credo che potrebbe esser divertente" aggiunse Rose
sorridendo facendo spuntare la punta della lingua tra i denti.
"Reggetevi forte" le invitò facendo partire il
TARDIS, che come sempre tremava, rumoreggiava, fino a quando con un tonfo si
fermò.
Il Dottore fu il primo a correre per uscire, seguito da
Donna e Rose emozionate per quello che le aspettava. Una volta fuori dalla
cabina, notarono che si trovavano in un giardino, accanto ad una casa enorme.
"Ohh che aria profumata" disse il Dottore
mettendosi le mani nelle tasche.
"Non mi sembra tanto un pianeta alieno"
aggiunse Rose avvicinandosi.
"Erba, limonata e un po’ di menta, dovrebbero essere
gli anni '20" spiegò il Dottore camminando.
"Il Tardis ha cambiato nuovamente le
coordinate" scherzò Rose.
"Non ci credo, ti basta annusare l'aria per capire
l'anno?" chiese scettica Donna.
"Oh si" rispose soddisfatto ad
entrambe.
"Meglio dire, che ha avuto un grosso aiuto da quella
macchina che sta percorrendo il viale" aggiunse Rose indicando davanti a
loro.
I tre si avvicinarono alla casa, attenti a non farsi
vedere, osservando con attenzione ciò che succedeva nel cortile della casa.
"Chi se ne importa del pianeta Zorg, una festa negli
anni '20 è decisamente meglio" commentò Donna eccitata all'idea.
"Sì, ma non siamo stati invitati" aggiunse il
Dottore con il broncio, poi tirò fuori la carta psichica.
"Uh dimenticavo, certo che lo siamo" aggiunse
sventolando il piccolo pezzo di pelle nera lucido.
"Carta psichica" precisò Rose.
"Sarà il caso di cambiarci, almeno non daremo tanto
nell'occhio" aggiunse la biondina mentre si avvicinarono al Tardis.
"Io vi aspetto qui" disse il Dottore
appoggiandosi al Tardis, mentre le due donne entravano nuovamente nella
navicella.
"Ha tutte le fortune, non gli serve cambiarsi come
noi" si lamentò Donna sorridendo mentre si addentravano nella sala
guardaroba che il Tardis aveva pensato bene di mettere accanto alla sala della
console.
"Beh ammettilo, questo è una delle parti più
divertenti dei viaggi con il Dottore" aggiunse Rose iniziando a cercare
tra i vestiti.
"Come va?" chiese poi la rossa, guardandola.
Rose si voltò guardandola, le
avrebbe voluto dire come in realtà si sentiva, ma lasciò correre.
"Sto bene" mentì sforzandosi di sorridere, per
poi tornare a cercare vestiti.
Sapeva che Donna non le avrebbe creduto, sapeva che tutto
sarebbe tornato alla normalità, o almeno sperava che fosse così, ma per il
momento metteva su il suo migliore sorriso e continuava come se nulla fosse
cambiato.
Mentre Donna e Rose ascoltavano, emozionate Agatha che
parlava con gli altri, decise di guardare il giornale per sapere almeno in che
periodo erano capitati, voleva evitare di parlare di cose non ancora successe.
E poi aveva bisogno di distrarsi, stare accanto a Rose, mentre lei era vestita
con quel delizioso vestito rosa antico, era una tortura.
In quegli ultimi giorni tra loro le cose non andavano, e
ovviamene era colpa sua, non riusciva a stare con lei, sapeva che Rose voleva sapere molte cose sul suo passato, aveva bisogno di parlare
di Jenny ma ogni volta che provava anche solo a pensarci rivedeva la ragazza
morire tra le sue braccia e si trovava a tormentarsi su quanto sarebbe stato
bello poter stare con Rose e Jenny sul Tardis.
Per questo adesso aveva solo bisogno di distrarsi e
dedicarsi ad altro. Fece segno a Donna di avvicinarsi con Rose, non appena vide
la data sul giornale.
"Qualcosa non va?" chiese Rose avvicinandosi.
"E' un po’ strana, la data su questo giornale"
fece mostrando il giornale alle due, mentre lui si
concentrò su Agatha evitando di pensare alla vicinanza di Rose, e al suo dolce
profumo di frutta che lo aveva sempre fatto impazzire.
"Cosa c'è di strano?"
chiese Donna.
"E' il giorno in cui Agatha Christie scomparve"
spiegò con calma.
"Come scomparve?" chiese chiarimenti Rose,
tornando a guardare la donna sorridente e cordiale che avevano
davanti.
"Credo di aver letto qualcosa a scuola, ma non lo
ricordo molto" disse Donna.
"Ha appena scoperto che suo marito ha una
relazione" spiegò il Dottore.
"Guardandola non si direbbe" aggiunse Donna.
"E' anglosassone, e molto ricca, è il loro modo di
essere, pensano ad andare avanti" spiegò il Dottore senza mai distogliere
lo sguardo da Agatha.
"Questa volta, non sarà così, svanirà semplicemente
nel nulla" continuò a spiegare.
"La sua macchina verrà
ritrovata in riva ad un lago, fra dieci giorni, Agatha Christie apparirà in un
hotel di Harrogate, disse che aveva perso la memoria non parlò più della sua
scomparsa, fino al giorno in cui morì" continuò a spiegare.
"Quindi qualunque cosa sia stata, succederà
oggi" aggiunse Rose sorpresa, guardando anche lei Agatha Christie.
"Proprio qui e proprio adesso" disse ancora il
Dottore, era preoccupato per quello che poteva succedere, ma era anche molto
eccitato dall'idea di stare accanto a un mito della letteratura inglese come
Agatha Christie e poter finalmente soddisfate la sua curiosità sul mistero
della sua scomparsa.
Fine
Capitolo I