Fanfic su artisti musicali > Demi Lovato
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Autore: roberta_everdeen    09/10/2013    3 recensioni
-Non credo di farcela. Sento che sto per crollare,sento che sto per cadere in pezzi- disse lei. I suoi occhi erano pieni di lacrime. I suoi polsi erano lacerati. Tutto questo mi ricordava me qualche anno fa, me nel bagno di casa mia con un lametta in mano.
-Tu ci riuscirai, diventerai forte. Uscirai da questa situazione, in un modo o nell'altro- dissi determinata.
Io, Demi Lovato, avevo stravolto la vita di una ragazzina di nome Emily, e lei aveva stravolto la mia. Aveva bisogno di me e io di lei.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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This is a story that I’ve never told.



Ally fermò l’auto e di corsa scendemmo. L’immagine che mi ritrovai mi fece gelare il sangue: Emily era distesa a terra con un ranuncolo di sangue che gli usciva dalla bocca.
-Ally ma che cosa hai fatto? Te l’avevo detto di farmi guidare, ti odio dannazione!- strillai con tutto il fiato che avevo in corpo.
Ally scrollò solo le spalle.
-Forza aiutami a farla entrare in macchina, dobbiamo portarla all'ospedale!- ordinai a Ally
-Demi, sono stanca. Facciamo un'altra volta- disse con menefreghismo
-Cosa sentono le mie orecchie! Questo è il minimo che puoi fare! L’hai appena presa di petto e sei ubriaca, io ti avevo espressamente di fermarti. Sappi che se non mi dai una mano ora, ti odierò fino alla morte Ally!- strillai di nuovo.
-E va bene. Cavolo- disse lei aiutandomi a prendere in braccia Emily.
Dio, la puzza di alcool si sentiva lontano 3 km. Mi ha sempre detto di aver smesso di bere ma evidentemente non era vero. Salimmo in macchina e feci coricare Emily nel sedile posteriore con la testa appoggiata alle ginocchia di Ally. Io guidavo presa totalmente dalla paura.
Mi accostai al primo ospedale che vidi. Era buio e non riuscii a leggere nemmeno il nome dell’ospedale ma non m’importava. Quello che m’importava era la salute di Emily.
Presi in braccio Emily e appena entrai nell’ospedale dei dottori mi accerchiarono facendomi domande sull’accaduto. Un infermiere prese in braccio Emily e mi disse di andare alla reception per dare i dati personali della ragazza nel frattempo Ally si sedette in una sedia nella sala d’attesa, con la testa appoggiata al muro e gli occhi chiusi. La ignorai totalmente e andai alla reception.
-Allora prima di tutto ho bisogno di sapere il nome e cognome della ragazza, l’età e il vostro stato di parentela- mi chiese la signora dietro lo sportello.
-Si allora si chiama Emily…. No aspetti il vero nome è Emilian….. ha 15 anni e….-
-Signorina, lei non è una sua parente, vero? Perché vedo che non ricorda nemmeno il suo cognome. Mi scusi ma preferirei parlare con un parente della ragazza- disse la signora.
Ora che ci penso, io e Emily in questi due giorni abbiamo parlato pochissimo. L’ho conosciuta solo ieri. Sapevo solo la sua età e il suo nome di battesimo. Non restava altra soluzione: chiamai Robert e gli diedi l’indirizzo della casa famiglia di Emily. Avrebbe portato qui quella signora scorbutica di stamattina.
Mi andai a sedere con Ally che era caduta ormai in un sonno profondo. Rimasi a guardarla per qualche secondo: i capelli verdi erano tutti spettinati e il trucco degli occhi era sbavato. Aveva la testa un po’ piegata verso destra ed era accovacciata sulla sedia. Sapere che beve ancora mi fa stare male. Come mi fa stare male quest’ospedale. Mi ricorda il periodo del rehab. Sono stanca dei ricordi.
Vidi la porta d’entrata spalancarsi e con gioia vidi Robert. Dietro di lui c’era la tutrice di Emily che sgridava a squarciagola parole impronunciabili. Ad un certo punto Robert si gira verso di lei e urla:
-Ma vuole stare zitta? La gente a quest’ora dorme e soprattutto siamo in ospedale-
-Ma cosa si permette! Lei non ha il dirit……. TU!- urlò indicandomi. Si avvicinò con furia a me. Sembrava di essere alla corrida: lei il toro e il torero. Mi mancava solo un telo rosso e a lei delle corna e un septum ed era perfetta!
-Sapevo che centravi tu, disgraziata, ti avevo avvertito di non avvicinarti a Emilian. Ora dovrai vedertela con me!- mi disse faccia a faccia. Devo ammettere che non mi ero mai accorta che era così bassa, addirittura più bassa di me. E c’è ne vuole.
-Signora. Io non centro niente *quasi* è stato un incidente. Ero con una mia amica.. ehm ecco… era buio e…. –
-L’hai investita! OMICIDAAAA!- strillò facendo sobbalzare un dottore che stava passando di là.
Guardai Ally e poi di nuovo la signora.
-Si, l’ho investita. Ma non l’ho fatto di proposito. Voglio farmi perdonare. Quindi se gentilmente può dare i dati personali di Emily alla reception le sarei grata.- dissi con malinconia.

Mi sono appena presa la colpa di qualcosa che non ho fatto solo per proteggere la mia migliore amica. Mi viene da piangere.
La signora annuii con la rabbia negli occhi e l’accompagnai alla reception.
-Signora, lei è la tutrice della ragazzina- dissi alla signora di prima.
-Bene. Signora, ho bisogno che mi dica i dati personali della ragazza e anche i suoi-
-Si chiama Emilian Kuroki. Ha 15 anni. Io sono la sua tutrice: Tanisha Aholou. Ho 47 anni- rispose la donna
-Perfetto, compili questi moduli. Presto le diremo tutto su Emilian-
-La ringrazio-

Andammo nella sala d’attesa dove Tanisha compilò i moduli. Appena finì non resistetti a dire:
-Kuroki. Non è un cognome di queste parti-
-Emilian è orfana. Suo padre era giapponese mentre sua madre canadese. Morirono entrambi in un incidente stradale. Un ragazzo ubriaco guidava un motore a tutta velocità e non si accorse dei suoi genitori che erano dentro un auto. L’auto deviò e si schiantò con un camion di passaggio. Emily aveva 4 anni e non aveva nessuno, i suoi parenti si rifiutavano di adottarla. In quell’anno io mi trasferii qui negli Stati Uniti dall’Africa per cercare lavoro. Non trovai niente perciò decisi di prendere un attestato per prendermi cura di ragazzi orfani o anziani. Emily fu la prima. È la figlia che non ho mai avuto- raccontò fissando il vuoto.
-Ma allora perché lei.. la picchia?- chiesi con imbarazzo
Tanisha poggiò la testa tra le mani.
-Per gelosia, per paura. Ho paura che lei trovi qualcuno che la faccia stare bene più di me. Per paura che lei mi lasci sola. Ma sono gelosa di tutti perché gli altri possono dargli quello che io non ho-
Stavo per abbracciarla quando un dottore si avvicino a noi.
-Signora Aholou, può vedere la ragazzina-
Lei si alzò e seguii il dottore. Io mi appoggiai alla spalla di Ally e caddi tra le braccia di Morfeo.
  
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