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Autore: Robertaddict    09/10/2013    2 recensioni
Arwen è sempre stata etichettata dagli altri come una ragazza strana. Ma lei non ci fa molto caso, cerca di vivere una vita tranquilla, con il suo gatto, nella sua adorabile casa, con il pensiero di un amore ormai finito. Eppure un giorno qualcuno arriverà a sconvolgerle la vita. Due fratelli, i suoi due nuovi vicini. Cercherà di comporre i tasselli del passato dei Jones e scoprirà qualcosa che non le farà affatto piacere...
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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NEVER STOP DREAMING

Prologo
 
"Siamo nati soli, viviamo soli, moriamo soli.
Solo attraverso l'amore e l'amicizia
possiamo creare l'illusione, per un momento,
di non essere soli." 


- Orson Welles

 
Il suono delle onde che si infrangono sulla spiaggia. 
Lo stridio dei gabbiani. 
La brezza marina che rinfresca il viso.
Le mani raggrinzite a causa dell’acqua marina.
I vestiti sporchi di sabbia.
Le braccia appiccicose per il caldo torrido e
le labbra screpolate dall’acqua del mare e dal vento.
Gli occhi e le labbra pieni di dolci ricordi,
la mente e il cuore pieni di amore.
Un’estate piena di ricordi, forse troppi.
Un autunno pieno di lettere e lacrime.
Un inverno troppo freddo, gelido.
Una primavera triste e senza vita.
Una nuova estate passa,
così come un nuovo autunno,
un nuovo inverno e una nuova primavera.
Le stagioni continuano a scorrere ma tu non passi mai.
Gli unici ricordi che rimangono sono quelli impressi nella mente.
Quelli del cuore sono troppo dolorosi da sopportare.
Non lasciarmi andare più.
Quasi non è mai abbastanza…




 
Come ogni volta che pioveva, il vetro della sua camera diventava simile a un quadro di Picasso.
Spiccavano disegni strani e lettere immaginarie.
Il suono prodotto dalle fronde degli alberi, che, a causa del vento, toccavano il vetro,
le faceva tornare in mente la sua infanzia,
quando sua madre le rimboccava le coperte e sotto la pioggia le raccontava una favola per farla addormentare.
Amava la pioggia, perché, oltre a ricordarle l’infanzia, la faceva sentire terribilmente bene.
Sentiva di non essere sola quando piangeva.

Ci sono persone che aspettano la pioggia per non piangere da soli.”

Ogni volta che cominciava a piovere, lasciava perdere ciò in cui era impegnata e si rannicchiava vicino alla finestra 
aspettando che la pioggia cominciasse a bagnare i vetri.
L’autunno e l’estate erano le stagioni che preferiva, grazie alla pioggia e al mare.
L’inverno e la primavera, invece, erano delle stagioni così tristi: c’era il freddo e gli insetti e soprattutto, per lei,
ogni tipo di allergia possibile e immaginabile.
Non sopportava l’odore del fumo e del tabacco.
Il fuoco le faceva, quasi, paura.
In molti l’avevano definita pazza, strana, asociale e lunatica, ma nessuno aveva mai capito chi fosse in realtà Arwen White.
Ma lei non ci faceva caso, continuava a guardare la pioggia e tutto ciò che rappresentava.
Perché lei sognava ad occhi aperti, continuava a farlo sempre e comunque.
Perché Arwen White non era una ragazza comune, lei era speciale.
Come l'arcobaleno dopo la pioggia.




Continuava ad aspettare, perché era la sola cosa che sapeva fare.
Anche se di fuori pioveva, sapeva che lui in quello stesso momento stava guardando insieme a lei la pioggia e sospirava.
La cioccolata calda ai piedi della coperta.
Le mani in mezzo alle cosce nel vano tentativo di riscaldarle. 
I denti che continuavano a mordicchiare insistentemente il labbro inferiore. 
Gli occhi chiusi e le orecchie aperte.
I capelli, indomabili, sparsi sulle spalle come tanti fili d’erba intrecciati.
Il naso rosso per il freddo e i piedi ghiacciati nonostante la coperta li coprisse fino in fondo.
Il vetro bagnato.
Il rumore del vento che scuoteva le cime degli alberi.
Il suono della grondaia del tetto che gocciolava. 
I fulmini che squarciavano l’aria illuminandola.
Il temporale si avvicinava.
Aveva paura.
Lo sapevano tutti, i temporali non portavano mai a nulla di buono.
Di solito c’era lui, lì con lei.
La tranquillizzava, l’abbracciava, la faceva sentire al sicuro tra le sue braccia.
Adesso, invece, c’erano solo lei, il temporale e il gatto che graffiava il legno della porta spaventato dal rumore provocato dai tuoni.
Non sapeva perché rimaneva a fissare la pioggia, nemmeno quando un fulmine cadde a pochi centimetri dal vetro della finestra e lei sobbalzò spaventata.
La cioccolata si rovesciò a terra. 
La coperta cadde di lato e le labbra sanguinavano.
Una, due, tre lacrime solcarono il suo viso, prima che venisse bagnato da altre, numerose.
Si sentiva sola, stanca e bisognosa di affetto.
Aveva paura del temporale.
Degli abbracci mancati.
Delle parole sussurrate nel cuore della notte.
Del sapore dolciastro delle sue labbra.
Aveva paura di amare, ancora




La matita guizzava sul foglio imprecisa, torbida.
Un segno nero dopo l’altro, la figura cominciava a formarsi.
Perché tutto ritraeva il suo volto?
La carta si avvolse a terra in un groviglio, la penna tornò al suo posto insieme al blocco.
L’aula era silenziosa, fuori non si sentiva nessun suono.
La notte cominciava ad avvolgere la giornata e nessuno voleva rimanere fuori al buio.
Il cammino verso casa era veloce e ridotto.
Al di là della piazzola c’era un uomo, un ragazzo.
La fissava, mentre lei abbassava lo sguardo incapace di sostenere il suo.
Diventava rossa ogni volta che lui la guardava, e poi un giorno tutto ciò scomparve come le nuvole nere durante un temporale.
Ora, al di là della piazzola c’era il vuoto, nessun uomo, nessun ragazzo.
Solo lei, il gatto e il loro vicino burbero.
Se ne era andato e con lui era andato via anche il sole che illuminava i giorni a seguire.



“Nessuno le aveva mai detto come ci si sente ad essere soli.”









ANGOLO AUTRICE
Bene, questa è la mia prima storia qui, nelle Originali.
Spero di essere stata all'altezza e di non aver peccato.
Se avete qualsiasi cosa da dirmi, critica o altro, potete contattarmi o recensirmi.
Ho davvero bisogno di sapere se questa storia potrà andare avanti o se è una colossale schifezza.
In questo prologo viene delineato solo il carattere della protagonista, Arwen.
Non sappiamo nulla del misterioso uomo che viveva al di là piazzola.
Sappiamo solo che avevano un legame.
Nel prossimo capitolo verranno introdotti altri personaggi e si comincerà a delineare la storia.
Un bacio a tutte. 
Vi lascio con una gif della protagonista.

 



Grazie a johnnyaddict per il banner :)
  
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