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Autore: __avatar__    10/10/2013    3 recensioni
Questa storia, mi è venuta in mente così. volevo fare una cosa diversa. Dei Vendicatori al liceo, ma non volevo metterli in un liceo qualsiasi xD.
Nella storia uso i loro veri nomi (tipo Thor, Loki, Clint ecc.) per i cognomi uso quelli del film (Stronghold, Peace)
Spero vi piaccia
Genere: Azione, Comico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Agente Phil Coulson, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Steve Rogers/Captain America, Thor, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Primo giorno, del primo anno di liceo. Quattro anni e poi… o Supereroi o Supercattivi. Non ci pensava neanche a diventare una spalla, anche se l’assenza di superpoteri lo preoccupava.

Stiamo parlando di un ragazzo, che apparentemente ha una casa normale, una vita normale e dei genitori normali; certo, finché questi non vengono chiamati d’urgenza dal sindaco per qualche problema, come robot giganti, alligatori volanti. Quella mattina si trattava di un roditore radioattivo altro otto metri che aveva molta voglia di distruggere un quartiere di New York.
Thor Stronghold, figlio di Mike e Josie Stronghold, meglio conosciuti come Commander e Jetstream, non era proprio emozionato quel giorno. Per tutta l’estate aveva sperato che i suoi poteri uscissero fuori, si sa con due genitori supereroi non è una bella cosa esserne sprovvisti. Ma la fortuna non era dalla sua parte. Quella mattina era in camera, a tirare qualche destro al sacco da boxe, quando finì la sessione si guardò allo specchio. Aveva forza, ma di certo non era superforza. Era alto, ben messo, con muscoli ai loro posti, aveva capelli biondi tenuti corti e gli occhi azzurri. Di certo non sembrava un ragazzo di primo liceo.

<< Thor, che stai facendo lassù? – gli urlò il padre, iniziando a salire la scala – Sbrigati che il pulmino sarà qui tra poco, e tua madre è impazzita. Sta singhiozzando da venti minuti. >>
Thor sentì i passi pesanti dell’uomo, e si affrettò a cambiare i soliti guantoni con quelli rinforzati in piombo che gli aveva procurato il suo vecchio. Pesavano una tonnellata, ma lui gli aveva fatto credere di aver ereditato la supeforza. Grande errore!

<< Ehi papà. Non avevo sentito. Stavo facendo un po’ di allenamento. >> disse abbassando le mani appena suo padre aprì la porta.

<< Ah bene. Sai, sono felice che tu abbia ereditato il mio potere. Certo non ho esultato troppo davanti a tua madre per non farla stare peggio. Comunque un giorno tu erediterai il nostro posto. >>

<< Lavorare in banca? >>

<< Si, magari anche quello. Il trio Stronghold sarà unito per sempre. >>

<< Bella idea. >> rispose il biondo con un sorriso forzato, che però non venne notato dal padre

<< Ora sbrigati. Tua madre vuole salutarti, siamo stati chiamati dal sindaco urgentemente. >>

<< Va bene, scendo subito. >>
Si lavò in fretta, non voleva far tardare i suoi al secondo lavoro. Quando finì di preparare lo zaino, si infilò lo all star nere e scese veloce le scale fino a raggiungere l’ingresso. Li trovò Commander e Jetstream nei loro abiti soliti. Una tuta bianca, rossa e azzurra. Lei con il mantello rosso, lui azzurro.

Quando Josie lo vide arrivare iniziò a piangere, lo prese e abbracciò forte. Dicendo, tra un singhiozzo e l’altro

<< Mi sembra ieri quando andavi in giro con il culetto all’aria per tutto il giardino, mettendoti il tappetino del bagno come mantello e facendo finta di essere un supereroe. >>

<< Mamma, ti prego… >> ma non finì la frase, salvato dall’imbarazzo dal suono del campanello.
Il ragazzo riuscì a sciogliersi dalla stretta ferrea della madre, e andò a vedere chi era alla porta. Quando vide dallo spiraglio, aprì rivelando Natasha, la sua migliore amica.
La ragazza aveva dei capelli corti rossi acceso, era più bassa di Thor di almeno una spanna. E nonostante la sua statura minuta, il biondo sapeva che era meglio non farla arrabbiare, sapeva tirare cazzotti peggio di una ragazzo. Anche se il suo potere principale era comunicare con piante e animali, secondo Thor uno dei suoi antenati era un super ninja e deve averle passato alcuni geni.

<< Signori Stronghold. Buongiorno. >> disse quella chiudendo la porta principale.

<< Come scusa? >> chiese Commander

<< Ha dimenticato di togliere gli occhiali. >> le fece segno la rossa. L’uomo li prese agitato e li posò sul mobili li accanto.
Quando Thor e Natasha li ebbero salutati, i supereroi sparirono nello “studio”per correre alla chiamata del sindaco, così i due ragazzi si diressero in salotto e accesero la televisione.

Com’era da aspettarsi, tutti canali erano sintonizzati sugli avvenimenti nel Brox. Il quartiere era stato colpito duramente dal ratto abnorme. C’erano palazzi mezzi distrutti e avvolti dalle fiamme, gente che correva e urlava. L’inviato del telegiornale stava dicendo

“ Qui è il caos più totale, sembra però che non ci siano deceduti, ma solo decine di feriti. Quello che speriamo tutti, è che qualcuno accorra in aiuto.”
La telecamera stava ancora riprendendo i vari palazzi, quando le varie persone raggruppate li vicine emisero apprezzamenti, urlando di gioia. Infatti il cameraman alzò l’inquadratura verso una sagoma che volava nel cielo, e si sentì

“Ed eccoli. Commander e Jetstream, stanno arrivando a sistemare la situazione!”
Jetstream, che portava di peso Commander, lo lasciò cadere proprio sul ratto gigante il quale si prese un bel cazzotto sul muso e si accasciò per terra. Mentre la donna atterrò portando poi in salvo i vari civili ancora sotto il palazzo.
A quel punto, tutte le telecamere stavano riprendendo la scena di Commander che stese il mostro, e Jetstrema che ritornò in cielo, salutando tutti. Thor spense la tv, ormai il peggio era passato.

<< Sono dei grandi. >> disse alzandosi e prendendo lo zaino.
Uscirono di casa, diretti alla fermata dell’autobus. Parlando del più e del meno, finché Nat chiese

<< Allora, glielo hai detto ai tuoi? >>

<< Cosa? Che ho non ho nessun potere? Come faccio, mio padre è super eccitato nel pensare che un giorno mi unirò a loro. >> disse il biondo giù di morale
Natasha lo guardò per qualche secondo, poi prima che potesse dire qualcosa, dall’angolo infondo alla strada spuntò il classico pulmino giallo; il quale si fermò poco dopo davanti a loro. I due salirono non appena l’autista aprì le porte

<< ‘Giorno. Questo è il pulmino per la Sky High? >> domandò Thor, salendo gli scalini

<< Shhhhh. Ma sei impazzito? Sai quanti supercattivi ci sono in giro che voglio entrare nella scuola? >> lo zittì l’autista

<< Perché scusi? Cos’è, la Bat- Caverna? >> ironizzò il biondo

<< Molto spiritoso, matricola. Nome? >>

<< Thor Stronghold. >> l’autista sbiancò, a sentire il cognome

<< Il figlio di Commander e Jetstream? E’ un piacere conoscerti, sono un grandissimo fan dei tuoi genitori. – gli strinse la mano, poi si alzò e disse – Attenzione, lui è Thor Stronghold, figlio di Commander e Jetstream. Voi due alzatevi, merita il posto accanto a me. >> disse in fino a una ragazza e un ragazzo, seduti al primo posto. Il ragazzino alzò lo sguardo su Thor, completamente estasiato, si alzò e disse alla ragazza che era seduta vicino a lui

<< Dai Darcy, alzati. >>

<< Ma non ci penso neanche Phil! E poi deve sedersi solo lui, non ha un sedere così enorme da occupare un sedile unico. >> rispose la ragazza

<< Ma è ovvio che il posto gli serve per la sua ragazza. >> concluse indicando Natasha
I due amici si guardarono, poi il biondo intervenne veloce, con le gote un po’ arrossate.

<< Nono. Nat non è la mia ragazza. Siamo solo amici. E comunque, stai pure qui, noi andiamo in fondo. >> e diede una pacca amichevole al ragazzino.
Infatti, verso la fine del pulmino c’era Steve. Amico di Natasha e Thor, che stava tenendo loro due posti.
Il ragazzo era biondo, la pelle diafana. Di corporatura, però, era molto simile a Thor. Nel complesso era un ragazzo molto tranquillo, gentile e simpatico a modo suo. Salutò i due, Thor si sedette vicino, mentre la rossa dovette mettersi sul sedile davanti.

<< Allora amico. Passata una buona estate? >> domandò Steve

<< Tutto nella norma. Sai, genitori impegnati a salvare New York, e mezzi Stati Uniti… cose tranquille. E te? >>

<< Ah sono stato in ansia per un mese buono. Mio padre continuava a ripetermi che tutti gli uomini della nostra famiglia hanno prima scoperto i loro poteri, e poi imparato a camminare. >>

<< Quindi, non hai scoperto il tuo potere? >> domandò speranzoso, almeno non era da solo

<< Non credo proprio! Secondo te, se non avessi scoperto il mio potere, mio padre mi avrebbe lasciato libero di gironzolare e fargli fare una brutta figura? No, amico. È successo tutto a metà agosto. Ma per vederlo dovrai aspettare. E te? Non ha mia mostrato i tuoi poteri. >> a quelle parole Thor si sentì sudare le mani, agitato. Così finse una risatina e disse

<< Anche per me dovrete aspettare. >> e in quel momento Nat si girò a guardarlo, ma non disse nulla.
L’autista fece salire gli ultimi due studenti, poi partì a razzo. Prese a schiacciare bottoni, tirare leve. Ma, ehi, da dove spuntava tutta quella roba?

<< Prossima fermata: Sky High! >> disse, cambiandosi il cappellino.

Presero a percorrere una strada che portava verso la tangenziale. Solo che quel tratto era chiuso per lavori stradali!
Dal nulla si abbassarono dei blocchi, tipo sulle montagne russe. Dai sedili spuntarono le cinture di sicurezza che si allacciarono strette. Il pulmino procedeva a una velocità assurda, fuori dai finestrini si poteva vedere la città sfrecciare via veloce.
Steve poi si accorse del grande cartello con scritto “STRADA CHIUSA” e che loro ci stavano per sbattere contro. Ma non immaginarono che il cartello si potesse abbassare, e il pulmino spiccare il volo.
La strana si interruppe tutto di colpo, e il pulmino precipitò per un paio di metri, fino a quando l’autista premettere un grosso bottone al centro del volante, e dei grossi razzi spuntarono fuori dal pulmino.
Passati i primi minuti da infarto, il viaggio fu una cosa strepitosa. La scuola era in aria, e continuava a muoversi, così da scoraggiare i Supercattivi. Dopo una decina di minuti, iniziarono ad abbassarsi verso il cortile della scuola. Si potevano vedere i vari studenti che arrivavano alla scuola tramite altri pulmini, oppure alcuni avevano dei jet a zaino. Due ragazze addirittura volavano senza problemi. Certo, non aveva ancora i poteri, però quel arrivo gli risollevò la giornata.




 
Angolo autrice
Lo so, che non è un granché come capitolo, però nei prossimi ci sarà più roba xD
Anche un coach molto, conosciuto e che si farà odiare d asubito ahahahah
Al prossimo, e spero che vi piaccia
  
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