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Autore: darkroxas92    10/10/2013    8 recensioni
E se Harry Potter fosse finito per sbaglio nel mondo di Fairy Tail durante la sua infanzia? E se fosse stato accolto proprio nella gilda numero uno di Fiore? E se un giorno Albus Silente riuscisse a ritracciarlo, chiedendogli di tornare nel suo mondo d’origine? Come si svilupperà la storia del mago più famoso della comunità magica con queste premesse?
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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32: Bolidi impazziti, illusioni e maldestri tentativi di salvataggio E finalmente eccomi qui con il nuovo capitolo!
Dunque, eravamo rimasti con Neville prigioniero e torturato dal misterioso personaggio che ne ha preso il posto... cosa che vi ha lasciato tutti quanti sorpresi, a quanto ho visto XD
Perciò baldo alle ciance, perciò ringrazio Liberty89 per avermi betato il capitolo e passo alle risposte alle recensioni!

@ fenris: le trame ingarbugliate sono il mio punto forte XD. Per il misterioso tipo, per il momento non posso ancora dirlo, voglio lasciarvi la sorpresa XD. Ma posso dirti che la trasformazione di Ginny ha a che fare con lui ù.ù
@ fria: Mi fa piacere che il capitolo ti sia piaciuto, e spero che anche questo risulti di tuo gradimento
@ Ronnie Stregatto: Eh, il tizio sarà il pezzo forte di Natale ù.ù. E sì, ho deciso di rendere un po' più importante uno dei personaggi più trascurati della saga. Per Allock direi di più la seconda XD.
Erza infatti li rimpiangerà presto XD. Aspetta il terzo anno XD. E Evergreen... beh, ha saputo mettere al suo posto l'ultima persona che uno si aspettava di vedere trattato così XD *si immagina Piton vestito da Batman* ... *usa su se stesso il congegno dei MiB*
@ hinata 92: e anch'io passo subito alle risposte ù.ù
- Tranquilla, Kaito ha il posto d'onore ù.ù
- Ehm... no, hanno draghi, ragni giganti, cani a tre teste, troll... ma gli yeti mancano ancora XD
- Ehm... già, così pare XD
- Eh, le difficoltà di essere un gatto volante e parlante a Hogwarts XD
- No... al momento non credo di volerlo come apprendista XD
- Ma credo tutti XD
- Però ci stava... insomma, la sua pazienza non è illimitata XD
- Per il pesce Happy affronterebbe un drago anche dieci volte di fila XD
- Quel cassetto fa parte dei personaggi, non glielo toglie nessuno XD
- Già XD
- Virgo, Gazza e Nakamori... quei tre assieme potrebbero segnare la fine dell'universo XD
- A dir la verità io ho sempre pensato che fosse un altro... non avevo mai pensato che potevano essere lo stesso XD
- Ehm... *fischietta anche lui*
- Già... e questo potrebbe creare guai ù.ù
- Ehh... Happy ci metterà un po' a tornare a volare... XD
- Come dico sempre: "Se vuoi nascondere la verità, dilla subito a tutti" XD
- Eh... non poteva di certo confermare la versione dei gemelli
- In effetti l'ho proprio maltrattato Happy XD
- Ribadisco quello che ho detto sopra XD
- Ma è un drago, ovvio ù.ù
- Meglio di no XD
- Ehm... beh, di certo non si aspettavano una cosa del genere XD
- Guarda, usala pure ù.ù. Però dev'essere o Kaito o Sherindan a dirla XD
- Credo un misto delle due XD
- L'occasione rende la gazza ladra... o Harry un semi-killer XD
- I privilegi di non appartenere a Hogwarts XD
- Già ù.ù
- *si immagina la coppia* ... *si colpisce la testa con un martello* XD
- Su... almeno non ha detto che Harry è solito distruggere tutto e- ah, no, è vero, l'ha fatto XD
Già... tolta la festa ma cambiato il fantasma che spiega XD. E tranquilla, Tom avrà il suo bel da fare ù.ù
E anche Neville ovviamente ù.ù
@ erol89: *scaraventato all'indietro* Ehm... l'ho fatto rapire, sostituire e torturare da un pazzo psicopatico... poteva andargli peggio XD *si mette una pentola in testa per proteggersi*. Sul fatto che nessuno si è accorto dello scambio, semplicemente è molto bravo a recitare, tanto da ingannare Silente.
Per Natsu, sì, è probabile XD. Anche se la gilda non dovrà saperlo... XD
Già, di questo passo Allock si ritroverà a sperare di venire cacciato da Silente XD. Per Laxus... a dir la verità seguendo la cronologia del manga non è che poi manchi troppo... anzi, sono io che lo allungherò ulteriormente XD
Per il club dei duellanti... il prossimo capitolo XD
@ ganduil: già, adesso il libro comincia sul serio ù.ù. E tranquillo, se mai Harry ne avrà la possibilità, Allock vivrà cinque minuti di puro terrore XD. Per il terzo incomodo, presto la verità sul suo conto verrà rivelata, e spero vi sorprenderà!
@ Liberty89: Lib-sensei! Eccoti qui!
Uhm... togli il "per sbaglio". Prima o poi lo torturerà peggio di come farebbe il peggior torturatore esistente XD.
Natsu VS Baston... credo verrebbe fuori lo scontro del secolo XD
- Io pure! XD
- Già ù.ù
Falville... nome fantastico! Se permetti, lo prendo in prestito in cambio di Happy XD *offre Happy*
Vedo che Evergreen ha fatto colpo XD. E credo che parecchi professori sarebbero lieti di prenderla in classe, forse anche Piton XD. E non credo si dispererà per la mancata copia gratuita dei libri XD
La battaglia tra Neville e Falville (nome che userò d'ora in poi XD) andrà avanti ancora per qualche capitolo, anche se solo in background ù.ù

Bene, e ora... buona lettura a tutti!

Capitolo 32: Bolidi impazziti, illusioni e maldestri tentativi di salvataggio
Harry sbatté gli occhi, cercando di mettere a fuoco la vista.

Ma con sua sorpresa, tutto ciò che vide fu pura oscurità, che gli impediva di scorgere qualsiasi cosa fosse celata al suo interno.
Aprì la bocca per parlare, tuttavia tutto ciò che uscì fu solo silenzio.
“Io dico le cose così come stanno e non cambio idea!” urlò una voce, che riecheggiò in quel misterioso spazio, facendo girare la testa al mago, alla ricerca della fonte.
“RASSEGNATI AL FATTO CHE IO MI RASSEGNI.” Continuò, mentre di fronte a Majutsu l’oscurità cominciava a vorticare per riunirsi in un punto e prendere lentamente un aspetto umanoide, lasciandosi dietro solo bianco.
“Non restare lì immobile a piangere sul destino immutabile, perché tu, a differenza di me, non sei un fallito.” Parlò la figura, mostrando una bocca bianca, mentre apriva gli occhi, rivelando due iridi azzurre.
“Non deve succedere, giuro che ti fermerò anche a costo di toglierti la vita.” Concluse, per poi illuminarsi, costringendo Harry a serrare le palpebre per non restare accecato.
E fu a quel punto che Potter si alzò di colpo dal letto, con un rivolo di sudore che gli scendeva dalla tempia.
“Tutto bene Harry?” domandò Neville, anche lui sveglio, seduto a gambe incrociate sul letto, come se fino a un secondo prima fosse stato intento a riflettere.
“S-Sì… solo un altro sogno assurdo… Forse dovrei mangiare più leggero la sera…”
“I sogni non sono mai assurdi.” Replicò l’altro, attirando su di sé lo sguardo dell’amico. “Io trovo che sarebbe magnifico se potessimo vivere nei nostri sogni… Pensa, sarebbe il mondo che desideriamo… dove nulla va come non vorremmo…”
“Sarebbe un mondo orrendo.” Ribatté subito Harry, alzandosi. “Mi dispiace, ma per quanto una cosa possa essere terribile, se è successa significa che doveva succedere. Ora scusami, ma è meglio che cominci a scendere, tanto Baston avrebbe mandato qualcuno a svegliarmi tra poco. Avvisa tu Natsu e Gray per piacere.”
Ancora mezzo assonato, Majutsu non notò lo sguardo gelido che il compagno gli stava riservando.
“Va bene.” Rispose questi, per poi osservarlo uscire. “Così anche tu la pensi così, eh? Siete tutti degli stupidi… ma tanto durerà ancora per poco…” concluse, guardando il Dragon Slayer agitarsi nel sonno.
 
“’Giorno Harry!” lo salutarono assieme Fred e George, sedendosi al suo fianco al tavolo di Grifondoro, mentre Erza si sedeva di fronte. “Pronto per la partita?”
“Vuoi dire per forse una delle più grandi prove di pazienza che dovrò mai sostenere?” replicò Majutsu, ghignando. “Sarà difficile non spaccare il naso a Malfoy…”
“Prima di quello dobbiamo pensare a dimostrargli che è l’abilità quella che conta davvero!” esclamò Titania. “Poi dopo Fred e George saranno più che liberi di mandarli contro entrambi i bolidi assieme.”
“Contate pure su di noi! Gli manderemo contro due bolidi… esplosivi!” esclamarono assieme.
“Questo è lo spirito giusto!” intervenne una voce, anticipando Baston e il resto della squadra.
 
Sul far delle undici, tutta la scuola cominciò ad avviarsi allo stadio. Era una giornata umida e coperta, e nell’aria c’era odore di temporale. Il gruppo di Fairy Tail arrivò di corsa, giusto in tempo per augurare buona fortuna ai loro amici che stavano entrando negli spogliatoi. Dopodiché si diressero verso gli spalti del Grifondoro, accompagnati da Neville, Ginny e una scocciata Melody.
“Non capisco proprio cosa ci troviate in questo sport…” sbuffò, sedendosi accanto a Paciock.
“È semplicemente il miglior sport esistente.” Rispose Ron.
“Già. Anche se secondo me dovrebbero permettere ai giocatori di prendersi a pugni.” Affermò Natsu.
“In quel caso ci giocheresti pure tu, vero, aye?” commentò Happy, sconsolato.
“Beh, volare su una scopa sarebbe un problema…” rispose sincero il Dragon Slayer. “Ah, come vorrei essere come mio padre…”
“Era abile a volare?” domandò Neville, interessato.
“In un certo senso…”
“Oh, ecco perché gli Alagai sono così intensi intorno a te.” S’intromise Luna, facendo saltare per aria i presenti.
“L-Luna!” balbettò Lucy. “C-Come mai sei qui? Credevo che gli spalti dei Corvonero fossero dall’altra parte…”
“Da qui si vede meglio.” Replicò la nuova arrivata con una semplicità disarmante.
“Cosa sono gli Alagai?” domandò Gray, inarcando un sopracciglio.
“Oh, piccoli spiriti che circondano le persone abituate a volare. Natsu e Happy ne hanno centinaia intorno a loro… Cosa strana, visto che nessuno dei due gioca a Quidditch…”
“E-Ecco…”
“Spiriti?” disse Melody interrompendo il rosato, guardando di traverso la compagna di anno. “Ridicolo. Come se esistessero veramente.”
“Temo che tu non potrai mai percepirli.” Replicò Luna, con il suo solito tono sognante.
Tuttavia Neville socchiuse gli occhi e la fissò con sguardo attento.
‘Forse questo gruppo di pazzi non è l’unico che devo tenere sotto controllo…’ pensò. ‘A quanto pare non sono l’unico in grado di recitare.’
Diversi metri sotto di loro, chiusi negli spogliatoi, i membri della squadra di Grifondoro si stavano cambiando, mentre Baston si apprestava a cominciare il solito discorso pre-partita.
“I Serpeverde hanno scope migliori delle nostre.” Esordì. “Inutile negarlo, ma a cavallo delle nostre ci sono giocatori più valenti! Ci siamo allenati più di loro, abbiamo volato col sole e con la pioggia…”
“Troppo vero.” Mormorò Fred. “Nemmeno con Juvia ci siamo bagnati così tanto…”
“… e gli faremo rimpiangere il giorno che hanno permesso a quello schifoso di Malfoy di comprarsi l’ammissione nella squadra.” Continuò il capitano, ignaro del discorso del Weasley, per poi rivolgersi a Majutsu.
“Starà a te dimostrargli che per essere un bravo Cercatore non basta avere un babbo coi quattrini. Metti le mani su quel Boccino prima di Malfoy anche a costo della vita Harry, perché oggi dobbiamo vincere, dobbiamo assolutamente vincere!”
“Tanto per non metterti sotto pressione.” Gli disse Titania.
“E tu Erza… se magari riesci a colpire per sbaglio qualche giocatore con la Pluffa… Beh, non credo sarebbe cosa malvagia, vista la tua forza.”
“Ehi, ti dimentichi di noi, i Bolidi umani!” esclamarono insieme i due gemelli, facendo scoppiare a ridere tutti.
Quando entrarono in campo furono accolti da un boato, soprattutto applausi, poiché il Tassorosso e il Corvonero erano ansiosi di vedere battuto il Serpeverde, ma in mezzo alla folla, questi ultimi fecero sentire anche i loro fischi e le loro grida.
Madama Bumb chiese a Flint e a Baston di stringersi la mano, cosa che loro fecero lanciandosi occhiate velenose e serrando la presa un bel po’ più del necessario.
“Al mio fischio.” Disse l’arbitro. “Tre, due, uno…”
La folla esultò al decollo dei giocatori: i quattordici ragazzi si sollevarono nel cielo plumbeo. Harry volò subito più in alto di tutti, mettendosi alla ricerca del Boccino.
“Tutto bene, Sfregiato?” gli gridò Malfoy, saettando sotto di lui, come se volesse mostrare la velocità della sua scopa.
Majutsu fece per replicare, ma fu costretto a spostarsi velocemente per evitare un Bolide che aveva deciso di colpirlo e che lo mancò di pochi centimetri, tanto che si sentì arruffare i capelli.
“Fuori uno, Harry!” urlò George, sfrecciandogli accanto a tutta velocità, per poi colpire il Bolide e mandarlo contro un Serpeverde, Adrian Pucey.
Ma sotto lo sguardo incredulo dei due, il Bolide si fermò a metà strada, per poi tornare indietro.
“Che cosa?!” esclamò il Weasley, mentre Potter si abbassava di nuovo, permettendogli di colpirlo nuovamente e mandarlo contro Malfoy.
Per la seconda volta, il Bolide cambiò direzione, puntando nuovamente verso Majutsu.
“Tu resta qui!” urlò lui al rosso, per poi scendere velocemente di quota, seguito subito dalla sfera.
Tuttavia, con sua sorpresa, a metà strada cambiò direzione e volò a tutta velocità verso Erza, che con la Pluffa in mano era diretta verso le porte avversarie.
Fred fu più veloce, raggiungendola e colpendo il Bolide, mandandolo contro Flit. La palla però cambiò ancora direzione, tornando a seguire Harry.
Sugli spalti, i maghi di Fairy Tail guardarono con sgomento la scena.
“Che cosa sta prendendo a quel Bolide? Perché cerca di colpire solo Harry ed Erza?!” esclamò Lucy, mentre Neville fissava la partita in silenzio.
Visto da nessuno, sul suo volto apparve un ghigno.
‘Vediamo come ve la cavate con questo… Maghi di Fairy Tail!’ pensò, mentre Malfoy gli passava davanti, fermandosi per qualche secondo.
Anche sul suo volto apparve il medesimo ghigno, dopodiché partì nuovamente.
Majutsu si abbassò ancora, evitando per l’ennesima volta il Bolide impazzito.
Dietro di lui Erza dovette fare lo stesso, mentre Fred e George cercavano in tutti i modi di mandarlo via.
“Ma che cosa diamine prende a questo coso?!” esclamò uno dei due, colpendolo nuovamente, ma senza ottenere risultati, mentre cominciava a piovere.
“Qualcuno deve averlo sabotato. Non era mai successo durante gli allenamenti che seguisse solo persone predefinite!” replicò Titania, per poi fermarsi a mezz’aria, guardando incredula davanti a sé.
Gli altri tre la imitarono, restando increduli di fronte a quello spettacolo.
Dinnanzi a loro, al posto di un solo Bolide ora ce n’erano una decina.
“Stiamo scherzando?! Qui la partita va subito sospesa!” urlò Fred, facendo per alzare la mano per segnalare la situazione a Baston.
Ma prima che potesse portare a termine il gesto, i Bolidi partirono all’attacco, questa volta dirigendosi verso tutti e quattro, che furono costretti a volare via per evitarli.
“Okay, temo che non ci permetteranno di avvertire gli altri. E con questa pioggia dubito che qualcuno oltre a noi se ne sia accorto!” sentenziò Harry, deglutendo.
“Che cosa facciamo?” domandò Fred. “Se usassimo la magia-”
“No! Lo sai che non possiamo usarla qui. Siamo di fronte a tutta la scuola, capirebbero subito che c’è qualcosa che non va! Dobbiamo solo resistere finché non diminuisce la pioggia, permettendo anche agli altri di vedere che ci sono diversi Bolidi in più!”
“Allora meglio darci da fare!” esclamò George, preparandosi a colpire un Bolide che lo aveva preso di mira.
Ma con sua totale incredulità, la mazza gli passò attraverso, come se fosse stato un fantasma.
“Che… cosa…?” mormorò con gli occhi sgranati, guardando il Bolide proseguire la sua corsa, per poi scomparire nella pioggia.
“Sono finti?!” gridò il fratello, non credendo neppure lui ai suoi occhi. “Ma che razza di magia è questa? Non è di questo mondo!”
“Questo complica non poco la situazione.” Rifletté Potter, affiancandosi a Erza. “Significa che probabilmente solo uno è quello vero.”
Per i successivi dieci minuti, i quattro Grifondoro furono costretti a eseguire una serie di manovre azzardate per evitare i Bolidi. I gemelli cercavano di colpirne il più possibile, ma trovarono quello vero solo un paio di volte.
“Vi allenate per un ballo?” domandò una voce sopra di loro, mostrando Malfoy che li guardava divertito.
“Tu… Ci sei tu dietro a tutto questo, non è vero? Non ti bastava esserti comprato il posto?!” gli gridò contro Erza.
“Non so di cosa stai parlando, Scarlett.” Rispose lui.
“Lurido-”
Ma Majutsu non completò la frase.
Dietro alla testa di Malfoy, il Boccino d’Oro era fermo a mezz’aria, a pochi centimetri dall’orecchio del Serpeverde.
WHAM!
Harry lanciò un urlo di dolore che echeggiò per tutto il campo.
Il Bolide alla fine lo aveva colpito al gomito, approfittando di quell’attimo di distrazione.
Potter sentì distintamente l’osso rompersi, e fu costretto a compiere diversi giri su se stesso con la scopa, con il braccio che ciondolava inerte lungo il fianco.
“Harry!” urlarono i tre amici, mentre i finti Bolidi scomparivano, lasciando solo l’originale, che si diresse nuovamente verso il moro, deciso a finire il lavoro.
Majutsu nel frattempo alzò nuovamente lo sguardo, constatando con piacere che il Boccino d’Oro era rimasto al suo posto, e Malfoy non se n’era ancora accorto, troppo intento a ridere di lui.
“Voi occupatevi di quel maledettissimo Bolide.” Ordinò ai compagni, per poi partire a tutta velocità contro il Cercatore avversario.
“Non aspettavo di meglio!” urlò Scarlett, tirando indietro il braccio e mettendosi a metà strada tra il bolide e Harry. “Prendi questo!”
Sotto lo sguardo incredulo dei gemelli Weasley, Titania colpì il Bolide con un pugno, facendogli attraversare a tutta velocità i metri che li distanziavano dal suolo, facendolo scontrare con esso con una forza tale da creare un piccolo cratere, che sollevò una nuvola di fango e pioggia, e causare una piccola scossa.
In quel momento tutti quanti, giocatori e spettatori, si girarono verso la fonte del frastuono, guardando sorpresi il Bolide, che ora giaceva a terra spaccato in due parti.
“Siete stati voi a colpirlo, chiaro?” dichiarò Erza, scuotendo la mano intorpidita.
“E come diamine potremmo spiegare una cosa del genere?!” risposero i fratelli all’unisono.
Sopra di loro, Harry continuava la sua corsa contro Malfoy, il quale fece sparire il ghigno.
“Speri forse di riuscire a colpirmi?” domandò con sufficienza, spostandosi di lato.
Fu il turno di Harry di sorridere.
“No… volevo che facessi proprio ciò che hai appena fatto!” esclamò, superandolo e afferrando con la mano sana il Boccino, restando attaccato alla scopa solo grazie alla forza delle gambe.
A quel punto, l’adrenalina che l’aveva fatto andare avanti fino a quel momento venne meno, e il moro cominciò a precipitare verso terra, incapace di manovrare la scopa per il dolore al braccio.
Con un ultimo sforzo riuscì a rallentare la caduta, ma a pochi metri da terra scivolò, cadendo nel fango, mentre la scopa rotolò poco lontano.
Rimase lì, fermo, con il braccio rotto che formava un angolo innaturale, mentre le grida degli spettatori si facevano sempre più deboli, come la sua vista.
“A… Abbiamo… vinto…” mormorò, prima di svenire.
Quando riprese i sensi, la prima cosa che attirò la sua attenzione fu una voce a lui ben tristemente nota.
“Suvvia, fatemi passare… Lo aiuterò senza alcuna difficoltà!”
“Grazie, ma non ce n’è alcun bisogno. Lo porteremo in infermeria.”
“Non siate ridicola, signorina Scarlett… Oh, guardate, si è svegliato!”
Prima che Erza, Fred o George potessero fermarlo, Gilderoy Allock riuscì finalmente a superare la barriera umana che i tre avevano formato, raggiungendo uno stordito Potter.
“Oh no… lui no…” mormorò, cercando di ignorare il dolore al braccio.
“Non sa quello che dice.” Commentò il professore ad alta voce. “Niente paura Harry, adesso ti rimetto a posto il braccio.”
“No!” urlò subito Majutsu, tremando al solo pensiero di cosa avrebbe combinato al suo povero arto. “Grazie, ma me lo tengo così… un braccio rotto non è una novità…”
Cercò quindi di mettersi seduto, ma il dolore era troppo forte, e lo costrinse a restare sdraiato. Prima che potesse aprire bocca sentì un clic familiare.
“Colin, non sono nelle condizioni giuste per una foto… e mi pareva di essere stato chiaro sul fatto che non volevo essere fotografato…”
“Rilassati Harry.” Ordinò Allock. “È una magia semplicissima. L’ho usata un’infinita di volte.”
“Può averla fatta anche a Mavis per quel che m’interessa, non ho alcuna intenzione di farmi curare da lei! Mi lasci semplicemente andare in infermeria!”
“Penso abbia ragione lui, professore.” Intervenne Baston che nonostante il suo Cercatore fosse ferito, non riusciva a fare a meno di sorridere. “Ottimo lavoro Harry. Credevo fosse successo qualcosa, quando tu, Erza, Fred e George siete come scomparsi nel nulla per diversi minuti. Dannata pioggia… Certo, chi si aspettava che un fulmine avrebbe colpito un Bolide? Non abbiamo nemmeno sentito il tuono…”
“Un fulmine, eh?” ripeté Majutsu, guardando la compagna, che si limitò a guardarsi la mano, fischiettando con nonchalance, sotto lo sguardo ancora incredulo dei gemelli.
“Su, state indietro.” Disse Allock, agitando la bacchetta prima che qualcuno potesse fermarlo e pronunciando l’incantesimo.
“No!” urlò ancora Harry, inutilmente.
Il moro avvertì una sgradevole sensazione che partiva dalla spalla e si diffondeva fino alla punta delle dita. Era come se il braccio gli si fosse sgonfiato.
Gli bastò vedere i tre amici perdere di colpo il colore dal viso per capire che qualcosa era decisamente andato storto. E il fatto che Colin cominciò a scattare foto all’impazzata lo confermò.
“Andiamo a chiedere asilo politico a Makarov?” Mormorarono Fred e George insieme, indietreggiando.
Potter prese fiato, poi spostò lo sguardo verso il braccio. O meglio, quello che una volta doveva essere stato il suo braccio. Dalla manica della tuta spuntava quello che assomigliava più a uno spesso guanto di gomma color carne.
Sotto i suoi occhi spalancati, Harry cercò di muovere le dita, senza però ottenere alcun risultato.
La temperatura sembrò scendere immediatamente di diversi gradi.
“Lei non mi ha saldato le ossa… me le ha fatte sparire…” mormorò con voce glaciale Majutsu, facendo indietreggiare tutti i presenti, a esclusione del professore, che sembrò non rendersi conto del pericolo che stava correndo.
“Beh… sì, a volte può succedere. Ma l’importante è che le ossa non sono più rotte, questo è ciò che bisogna tenere presente, poi vedrai che Madama Chips sarà in grado di rimetterti un po’ in sesto…”
“Ma lei è completamente idiota?!” gli urlò contro Harry, decisamente infervorato. “Nessuno finora mi ha fatto sparire tutte le ossa di un braccio!”
Prima che potesse fare qualcosa di cui probabilmente non si sarebbe pentito tanto presto, Erza lo prese per l’arto sano e lo tirò in piedi.
“Forza, andiamo… Per quanto vorrei aiutarti, non possiamo fare nulla…”
“Lasciami almeno staccargli un braccio! Uno solo!” sbraitò il moro per tutta risposta, venendo trascinato via dal campo, sotto lo sguardo sorpreso di Allock.
“Non capisco perché abbia reagito così. È stato un semplice errore…” bofonchiò, ignaro degli sguardi furiosi del resto dei Grifondoro.
 
Madama Chips non fu affatto contenta.
“Sareste dovuti venire dritto filato da me!” li redarguì, mentre sollevava lo squallido e floscio avanzo di quello che, soltanto mezz’ora prima, era stato un braccio perfettamente funzionante.
“Mi creda, ci ho provato, ma ero impossibilitato a reagire… Riuscirà a farmele ricrescere, vero? Non vorrei dover tornare a casa per farmi curare…”
L’infermiera lo fissò truce, come se il ragazzo l’avesse appena offesa.
“Certo che ci riuscirò! Ma ti avverto Potter, sarà doloroso. Dovrai passare la notte qui.”
Majutsu sospirò, prendendo al volo un pigiama che la donna gli lanciò.
“Vado io ad avvisare gli altri, tranquillo.” Fece Scarlett, girandosi.
“Grazie. E di’ agli altri di stare tranquilli, e di non venire. Ho paura che potrebbero comunque venire buttati fuori per il troppo casino che farebbero…”
“D’accordo. Cercherò di convincere Natsu a non bruciare Allock…”
“Magari lasciagli fare una piccola ustione di primo grado… o fagli dare fuoco ai capelli…” replicò Harry, togliendosi la parte superiore della tuta per poi cominciare a mettersi il pigiama, mentre l’amica usciva dall’infermeria.
Non appena finì di cambiarsi si mise a letto, con il braccio che sbatacchiava di qua e di là, inutilizzabile.
In quel momento lo raggiunse Madama Chips, che teneva tra le mani una grossa bottiglia con scritto sopra ‘Ossofast’.
“Preparati a una nottataccia.” Disse versandogli in un bicchiere il liquido incolore e fumante e porgendoglielo. “Far ricrescere le ossa è proprio una faccenda poco piacevole.”
“E lo è anche bere questa roba!” pensò Majutsu mandando giù la pozione, che gli bruciò la bocca e la gola, costringendolo a tossire non appena ebbe finito di berla.
“N-Non sarà peggiore di alcune mie notti passate fuori casa…” bofonchiò, cercando di riprendere fiato, mentre l’infermiera si allontanava, borbottando qualcosa sugli sport pericolosi e su insegnanti inetti, lasciandolo solo.
“Restare senza ossa… un’esperienza che ancora mi mancava… Polyushka di certo chiederebbe come minimo la testa di quell’idiota…” mormorò, sorridendo divertito al pensiero, per poi sdraiarsi e chiudere gli occhi.
 
 
Colin Canon guardò oltre un muro, dove si era appiattito per non farsi scoprire dai professori che facevano la guardia.
“Sono sicuro che Harry sarà felice di vedermi!” esclamò a se stesso sottovoce, sorridendo e stringendo la macchina fotografica con una mano per l’entusiasmo, mentre nell’altra teneva un grappolo d’uva.
“Non hai fatto una gran bella figura oggi.” Sentì dire da una voce sconosciuta, poco lontana, che attirò la sua curiosità.
“Umpf. Non era nel mio interesse. Dopotutto, l’importante è che si sia fatto male, no? E i tuoi Bolidi alla fine non sono serviti a granché!” rispose un’altra voce, nella quale si poteva sentire un filo di furia.
“Vedo che le cose in cinquant’anni non sono poi cambiate troppo.” Replicò una terza.
Colin deglutì silenziosamente, cercando di avvicinarsi alla fonte delle voci.
Quando riuscì a individuarla, spalancò gli occhi incredulo, restando ben nascosto dietro il muro.
A pochi metri di distanza c’era Neville, assieme a un tizio con una maschera a coprirgli interamente il volto, e che indossava una divisa di Hogwarts, mentre al loro fianco c’era uno studente con le braccia incrociate che doveva essere intorno al quinto anno.
“Voi maghi siete gente proprio stramba. Io non avrei esitato un momento a eliminarlo visto che qualcuno aveva già deciso di aiutare.”
“E allora perché non l’hai fatto? Con i tuoi poteri babbani, di certo non sarebbe stato difficile.” Replicò Klaun, guardando storto Paciock.
“Ero accanto ai membri di Fairy Tail, e ci sarebbero stati troppi testimoni. Ma pazientate, presto farò la mia mossa contro di loro, e l’unico ostacolo che si pone tra me e la conquista di questo mondo sarà distrutto.”
“Prima dovrai affrontarmi. La nostra alleanza durerà solo finché non avrò riguadagnato tutte le mie energie. Cosa che sarà più veloce grazie alla tua strana magia. Altrimenti non potrei essere qui così ora.”
“Tsk. È solo perché per attuare il mio piano mi serve il tuo aiuto. E comunque, contro di me neppure il famigerato Lord Voldemort può fare qualcosa. Sono a un livello superiore di voi miseri maghi.”
Il ragazzo diventò livido, per poi cominciare a sibilare, come un serpente.
“Non mi fai paura, Tom. Sai perfettamente che posso respingere il tuo animaletto senza alcun problema.”
Il ragazzo sorrise.
“Tu sì, ma non il ragazzino nascosto dietro quel muro.” Rispose.
Colin spalancò gli occhi, per poi cominciare a correre lontano, mandando a quel paese tutta la discrezione e la prudenza. Anzi, sperava che qualche professore lo trovasse prima di quei tre.
“Guarda attraverso la macchina fotografica!” urlò una voce nella sua testa.
Colin non badò minimamente a come poteva aver sentito quella voce e a chi appartenesse, ma obbedì a quel silenzioso ordine.
L’ultima cosa che vide prima che diventasse tutto buio furono due occhi rossi.
 
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“Sei davvero diventato più forte…” esordì una voce. “Forse mi eguagli, o addirittura mi superi.”
Harry sollevò gli occhi stanchi, cercando di guardare chi gli stava parlando, ma vedendo soltanto una sagoma indistinta, che continuò a parlare. “Ma mettiti bene in testa che più una tecnica è potente, tanto maggiore è il rischio per chi la usa.”
“Lo so…” rispose d’istinto Majutsu, senza riuscire a fermarsi, come se le parole fossero uscite di loro spontanea volontà.
 
Harry si svegliò con un piccolo gemito di dolore. Il braccio ora sembrava come pieno di grosse schegge.
Per un istante pensò che fosse per quello che si era svegliato, ma con suo orrore, sentì qualcosa di umido sulla fronte. Cercando di restare impassibile, controllò di avere il pieno uso del braccio intero, per poi muoverlo di colpo, afferrando colui che gli stava bagnando la fronte con un panno umido.
“Fermo!” esclamò, mentre sollevava come se niente fosse l’intruso, con sua sorpresa.
Quando lo ebbe portato a portata di vista, sbuffò.
“Immagino di avere finalmente l’onore di incontrare Dobby, vero?” domandò, osservando la creatura di fronte a lui.
“Harry Potter è tornato a scuola.” Bisbigliò tristemente questo, mentre veniva lasciato libero. “Dobby sperava che i suoi amici lo avessero avvertito, ma così non è stato…”
“Sì che mi hanno riferito il tuo messaggio.” Rispose lui. “E adesso tu mi dirai come hai fatto a raggiungere Fiore! Chi stavi seguendo oltre a noi?”
“Gli elfi domestici usano una magia diversa, Harry Potter. Dobby ha seguito la vostra traccia e la sua… Ah, Harry Potter, perché non ti sei fermato quando la barriera ha opposto resistenza?”
Majutsu lo guardò serio.
“Quindi sei tu il responsabile!” ruggì, cercando inutilmente di mettersi seduto. “I miei amici hanno rischiato l’espulsione per colpa tua!”
“Dobby lo sa… Dobby si è dovuto stirare le mani per punirsi.” Rispose lui, mostrando dieci lunghe dita bendate. “Ma Dobby doveva impedire a Harry Potter di tornare a Hogwarts. Dobby sapeva che Harry Potter era potente, ma non credeva così potente. Dobby è rimasto così sconvolto che Harry Potter era tornato a Hogwarts che ha fatto bruciare il pranzo del suo padrone. Dobby non aveva mai ricevuto una frustata come quella, signore…”
“Se penso a tutto quello che hanno rischiato Ron, Lucy e Gray… è meglio che tu sparisca prima che mi tornino a posto le ossa, o rischio di strangolarti.”
L’elfo domestico fece un debole sorriso.
“Dobby è abituato alle minacce di morte, signore. Dobby ne riceve cinque volte al giorno, quando è a casa.”
Si soffiò il naso su un pezzo della lurida federa che gli faceva da vestito, con un’aria tanto patetica che Harry sentì svanire la rabbia.
“Perché indossi quel coso, Dobby?” chiese curioso.
“Questo, signore?” replicò l’elfo, attorcigliando un altro pezzo della federa. “Questo è un segno della schiavitù dell’elfo della casa, signore. Dobby può essere liberato solo se il padrone gli regala dei vestiti veri, signore. La famiglia sta bene attenta a non passare a Dobby neanche un calzino, signore, perché altrimenti lui sarebbe libero di lasciare la casa per sempre.”
“Allora non dev’essere tanto conveniente avere un elfo domestico.” Disse Harry, sorridendogli. “La mia preoccupazione principale sarebbe più che altro avere qualcuno che mi pulisce i vestiti, piuttosto che prepararmi il pranzo. Tanto a casa ci sto comunque solo qualche notte, non di più.”
“Harry Potter è tanto diverso da come Dobby credeva. Harry Potter deve tornare nell’altro mondo! Dobby pensava che il suo Bolide bastasse a fargli-”
“Il tuo Bolide?!” esclamò Majutsu, sentendo tutta la rabbia tornare. “Come sarebbe a dire il tuo Bolide? Hai manomesso tu quel coso perché ammazzasse me e i miei amici?”
“Ammazzarvi no signore, Dobby non oserebbe mai! Dobby voleva solo ferirvi per farvi tornare a casa. Dobby non immaginava che qualcuno avrebbe preso il controllo del suo Bolide.”
Harry spalancò gli occhi.
“Cos’hai detto?”
“Il mio Bolide avrebbe dovuto colpire solo Harry Potter e la sua amica Scarlett. Il Bolide di Dobby non avrebbe dovuto moltiplicarsi.”
Harry si portò la mano sana sotto il mento.
“Quindi c’è davvero qualcuno che cerca di farci la pelle… Ma chi? E immagino che tu non voglia dirmi il pericolo da cui vuoi così disperatamente salvarmi, vero?”
“Ah, se solo Harry Potter sapesse!” gemette l’elfo. “Se lui sapesse cosa significa per noi, per noi ultimi, per noi schiavi, per noi che siamo la feccia del mondo della magia! Dobby ricorda com’era quando Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato era al culmine del suo potere, signore! Noi elfi della casa eravamo trattati come vermi, signore. Naturalmente, Dobby viene ancora trattato così, signore. Ma in generale, per la gente della mia specie, signore, la vita è migliorata da quando lei ha trionfato su Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato. Harry Potter è sopravvissuto e il potere del Signore Oscuro si è infranto, ed è sorto un nuovo giorno, signore, e Harry Potter ha brillato come un raggio di speranza per quelli di noi che pensavano che i giorni Oscuri non avrebbero mai avuto fine, signore… E ora a Hogwarts stanno per accadere cose terribili, forse stanno già accadendo, e Dobby non può lasciare che Harry Potter rimanga qui ora che la storia sta per ripetersi…”
“Dobby.” Disse Majutsu con calma, guardandolo seriamente. “Io non sono debole come pensi. E non lo sono neppure i miei amici. Non so se nel tuo viaggio l’hai scoperto, ma io sono famoso nell’altro mondo come uno dei maghi più forti della mia età. Anzi, forse il più forte. Certo, esistono maghi molto più potenti di me, ma io non sono da sottovalutare. Ti assicuro che finché io e miei amici saremo qui, nessuno morirà. Questa è una promessa. Se l’erede è davvero tornato, allora lo ricacceremo a calci da dov’è venuto, come direbbe Natsu. E non solo, farò di tutto anche per aiutare te! Da ciò che mi hai detto della tua vita, non posso lasciare che continuino a torturarti!”
Dobby lo guardò con le lacrime agli occhi.
“Dobby aveva sentito dire di quanto Harry Potter era nobile… Sì, Dobby ha sentito parlare di Majutsu… Ma lui deve salvarsi, deve, Harry Potter non deve-”
Ma l’elfo domesticò si impietrì e le sue orecchie da pipistrello cominciarono a tremare. Anche Harry si fece attento, mentre fuori dalla porta cominciava a sentirsi il rumore di passi affrettati.
“Dobby deve andare!” ansimò terrorizzato l’elfo, per poi svanire nel nulla con uno schiocco.
Majutsu lasciò cadere sul letto il braccio, sospirando.
In quel momento la porta dell’infermeria si spalancò di colpo, lasciando entrare Silente e la professoressa McGranitt. Reggevano tra le mani quella che sembrava una statua, che depositarono su un letto.
“Chiama Madama Chips.” Fece Silente, e la McGranitt passò in fretta davanti al letto di Harry, per poi scomparire.
“C’è stato un altro attentato.” Disse il Preside, ben sapendo che Majutsu era sveglio. “Ma questa volta non si è trattato di un animale.”
“Chi… Chi è stato colpito?” domandò il moro, non senza un po’ di timore nel sapere la risposta.
“Il giovane Colin Canon. Minerva l’ha trovato sulle scale. Pensiamo stesse venendo a trovarti.”
Harry sentì lo stomaco torcersi, mentre cercava di tirarsi su per vedere il compagno di Casa.
Colin Canon aveva gli occhi spalancati e le mani, ancora sollevate, reggevano la sua fidata macchina fotografica.
In quel momento riapparve la McGranitt, seguita da Madama Chips.
“Pietrificato?” chiese in un sussurro l’infermiera.
“Proprio così, ma mi vengono i brividi al pensiero… se Albus non fosse sceso di sotto per prendere una cioccolata calda chissà cosa avrebbe potuto…”
Tutti e quattro restarono a fissare in silenzio Colin. Poi Silente si chinò e liberò la macchina fotografica dalla rigida stretta del ragazzo.
“Pensate che sia riuscito a scattare una foto del suo aggressore?” chiese ansiosamente la vicepreside.
Silente non rispose, facendo saltare il coperchio sul retro della macchina.
Uno sbuffo di vapore uscì con un sibilo dalla macchina fotografica. Majutsu, a tre letti di distanza, sentì l’odore acre della plastica bruciata.
“Per tutti i gargoyles!” esclamò Madama Chips, sorpresa. “Fuso… è tutto fuso…”
“Che cosa significa questo, Albus?” incalzò la McGranitt.
“Significa… che la Camera dei Segreti è stata davvero aperta di nuovo…” rispose il preside con sguardo serio.
Madama Chips si mise una mano sulla bocca, mentre la professoressa fissava Silente.
“Ma chi è che può averla aperta dopo cinquant’anni?” domandò Harry, attirando gli sguardi dei tre adulti su di sé.
“La questione non è chi…” lo corresse Silente. “La questione è come…”
Harry annuì.
“Solo un mostro potrebbe fare qualcosa del genere, ma bisogna vedere se il mostro è umano o meno.” Disse enigmatico quanto il preside, lasciando le due donne a guardarli con aria interrogativa.
   
 
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