Serie TV > Una mamma per amica
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Autore: ki_ra    11/10/2013    3 recensioni
Due ragazzi, un milione di sogni e di interessi in comune,
un amore incosciente delle difficoltà e noncurante dei conflitti,
una fuga per trovare la propria strada, altrove da lei,
e gli occhi sempre puntati gli uni nell’anima dell’altro.
Anni di distacco, di lavoro, per arrivare ciascuno ai propri desideri,
e di dolore per i sogni spezzati.
E poi un uomo ed una donna,
gli stessi occhi e le stesse anime …
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jess Mariano, Lorelai Gilmore, Luke Danes, Rory Gilmore
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ben trovati!

Come sempre ringrazio coloro che dedicano il proprio tempo alla lettura della mia storia, il vostro interesse mi lusinga.

Un grazie speciale a chi recensisce. Continuate , è un vero piacere sapere cosa pensate!

Buona lettura e a presto!

 

 

6  – It’s good to see you again …

 

La giornata era trascorsa lenta, rallegrata dalle urla festose dei bambini con i loro giocattoli nuovi e scintillanti: trenini velocissimi e bambole vestite da principesse. I dolci ed il ponch di Soockie, il caffè di Luke scorso a litri, li avevano riempiti di quella serenità che solo la famiglia può dare e Rory si era sentita di nuovo bambina.

Ma dentro di lei c’era dell’altro, uno strano tormento, una voglia inspiegabile di fuggire, di respirare, un fuoco che non la bruciava da tempo.

Ed era tutta colpa di Jess, un’ altra volta colpa di Jess.

Si sentiva cadere, ed era stanca di controllare il desiderio, di aggrapparsi per rimanere lucida. La sola volta che si era permessa di perdersi era stata felice e, nonostante tutto fosse durato il tempo esatto di raggiungere il suolo, ne era valsa la pena. E valeva ancora la pena.

“Vale sempre la pena”, si incoraggiò e a nulla valsero le prediche di quella parte di sé, saggia e contenuta, che, per una vita intera, l’ aveva spinta verso la decisione più razionale, verso ciò che, dopo una attenta lista di pro e di contro, sembrava la cosa più giusta da fare.

- Mamma, devo tornare a New York … - le confidò, senza remore o tentennamenti.

- No, Rory … hai ancora un paio di giorni di ferie. – la supplicò Lorelai, che non voleva lasciarla andare.

- Lo so, ma devo sostituire un collega! – mentì.

- Ma il Capodanno, tesoro … - cercò di dissuaderla.

- Cosa vuoi farci, mamma, le notizie non vanno mai in vacanza … - si giustificò, mentre riempiva la valigia con ancora meno cura di quanto avesse fatto prima di partire per Stars Hollow. - Chiederò al mio capo di recuperare i giorni persi e staremo insieme ... – le promise, sorridendole.

Lorelai sospirò, stringendo la figlia in un abbraccio: quella era la vita che aveva scelto e Rory non era più la sua bambina, anche se la lontananza la feriva e ogni volta che dovevano separarsi, sentiva strapparsi il cuore in due.

- Mi chiamerai, tesoro? – quasi la implorò, trattenendo le lacrime.

- Certo che lo farò, mamma … lo farò, stanne certa. – la rassicurò con dolcezza.

Non avrebbe voluto mentire, lo detestava, ma quella sensazione strana era solo sua e la doveva affrontare, da sola e con Jess.

Lasciò Stars Hollow, mentre una leggera neve, con fiocchi radi e puri, ricopriva silenziosa anime e cose.

 

§§§§§§§§

 

Giunse alla libreria trafelata, come se avesse corso lungo tutto il tragitto, come se l’ avesse percorso a piedi invece che in taxi. Il ritmo irregolare del respiro e le frenetiche pulsazione del cuore, la facevano sentire strana, impreparata ad affrontare Jess, nonostante il desiderio e la necessità senza briglie, l’ avessero quasi costretta ad andare da lui.

Non lo vedeva da quell’ ultima dolorosa, volta, in quella stessa libreria ed in tutto quel tempo che era passato, mille volte si era fermata a chiedersi come si sarebbe sentita nel trovarselo davanti, come l’ avrebbero guardata i suoi occhi, che ricordava tristi, delusi e persi.

Sapeva di averlo ferito con quel bacio, che pure aveva voluto e assaporato come zucchero filato al luna park, dopo che per mesi, a causa di Logan, le proprie labbra avevano baciato solo il sale delle lacrime. Si era sentita così intimamente coinvolta dalla voce, dalle parole, dallo sguardo complice, da riscoprirsi completata nell’ anima, nonostante il fiume di incomprensioni che si era messo di mezzo; così vicina, che come anni prima al matrimonio di Sookie, istintivamente l’ aveva baciato, mentre il suo cuore era ancora ufficialmente di un altro. Si era sentita , come sempre con lui, al sicuro, mentre tutto il resto, il mondo, gli altri perdevano peso e consistenza.

E quel tocco veloce di lui sul ginocchio, le braccia strette al petto, come unico freno a stringerla, ed al tempo stesso il viso proteso ed il respiro a lambirle le labbra, le avevano rivelato che anche Jess era lì, anima e corpo, esattamente come lei.

Poi quella stilla pericolosa di razionalità, che le aveva inondato la mente, aveva preso le redini, l’ aveva richiamata alla logica e lei obbediente e matura, l’ aveva seguita, ferendolo, divincolandosi, raccontandogli l’ amore per un altro.

Eppure era lì, di nuovo, quel libro l’ aveva trascinata lì, l’ aveva fatta dondolare ancora tra buon senso e puro istinto, senza sapere cosa aspettarsi né da sé stessa, né da lui.

Si annunciò ad un ragazzetto tutto infervorato nel districarsi tra decine di copie di romanzi eccellenti, che sistemava sugli scaffali, soppesandoli, ammirandoli con piccoli sorrisi soddisfatti. Si rivide ragazzina, nella libreria di Andrew, con la stessa curiosità infantile e la stessa fame di parole e di pagine tinte di inchiostro, mentre impegnava l’ attesa curiosando nella sezione dedicata alle nuove pubblicazioni.

- Questo è perfetto … - le suggerì una voce alle sue spalle, mentre abili dita sfilavano dalla mensola un volume piccolo dalla copertina bianca.

Lo riconobbe subito e con un sorriso, si voltò verso il suo interlocutore.

- L’ho già letto, tutto di un fiato, me lo ha regalato lo stesso autore per Natale! – dichiarò, trovandosi davanti gli occhi nocciola più profondi che avesse mai visto.

- Magari con tante note a margine scritte apposta per te? – le chiese Jess, compiaciuto e sorpreso di vederla.

- Come mai sei qui? – continuò, anche se la risposta non importava. - Un articolo da scrivere, un politico da intervistare? – insistette, anche se ciò che voleva era soltanto guardare la sua bocca muoversi e la sua voce prendersi gioco delle sue facoltà mentali.

- Volevo solo incontrare il mio scrittore preferito, dopo Hemingway, naturalmente. – scherzò cercando di tenere a bada cuore e respiro. 

- Wow, io ed Ernest, tra i tuoi scrittori preferiti! Questo sì che è un complimento. Sai che lo venero … - l’assecondò, ripensando a pomeriggi e serate passate a convincerla della grandezza del suo mito letterario.

- Certi difetti non muoiono mai … - gli rispose di rimando.

- Non è un difetto il mio, è piuttosto un amore. Sai, anche certi amori non muoiono mai … - la corresse e si maledì per il velato riferimento ai propri sentimenti.

Si guardarono per pochi istanti o per una frazione di eternità.

Ne era passato di tempo da quando si guardavano così. Quel tempo si era portato via tante cose: paure ed incomprensioni, lacrime ed illusioni, sorrisi e rabbia, speranze e delusioni, ma non quella voglia, la voglia di guardarsi così.

- Allora signorina, che ne dice di un buon caffè, per cominciare? – propose, interrompendo, per un secondo, un flusso di emozioni contrastanti. - Una Gilmore non dice mai di no ad un caffè … - continuò, pensando alle quantità industriali che lei e la madre consumavano ed alle tazze grandi, piene e fumanti che aveva riempito per loro quando lavorava da Luke.

- Oh sì, ti prego! – lo supplicò con quegli occhioni da bambola. - Vengo direttamente dall’ aeroporto e non ne bevo da quando mi sono imbarcata. Sono stata tentata di fermarmi in ogni caffetteria che incontravo per strada, ma ho rinunciato o non sarei più arrivata. – rispose con tono supplichevole.

- Quindi vengo prima del caffè e dopo Hemingway … Sono un uomo fortunato! – la provocò.

- E no, mio caro. – ribatté lei, assecondandolo. – Nessuno viene prima del caffè, neanche mia madre, se l’astinenza è troppo prolungata … - dichiarò decisa.

- Per questa rivelazione sei nelle mie mani! – la minacciò e immaginò la reazione di Lorelai ad una simile affermazione della sua “bambina”.

- Ho bisogno solo di qualche minuto per sistemare un paio di cose e … -

- … e poi il caffè! – lo interruppe sorridendo.

Jess si allontanò alla ricerca di Matthew, con le mani nelle tasche, per nascondere la tensione che le faceva muovere nervosamente.

- Devo andare! – comunicò risoluto all’amico.

- Jess … non esiste! – gli rispose il ragazzo – Sai che non so trattare con certe persone. Mi avevi assicurato … -

- Devo andare! – lo interruppe ancora più deciso, come se neanche avesse ascoltato le lamentele di Matthew. - C’è Rory … - gli spiegò, come se la presenza di lei bastasse a giustificare qualunque defezione.

Matthew rimase perplesso per una manciata di secondi, poi ricordò: era a quella ragazza che aveva dedicato il libro, a lei doveva la rivincita di una vita. Alzò le mani in segno di resa e Jess lo ringraziò con un cenno del capo, anche per la discrezione. Aveva sempre apprezzato il tacito accordo di non valicare ciascuno i confini della vita privata dell’ altro: Jess detestava certe invasioni e detestava ancora di più, chi con la maschera dell’amicizia, li oltrepassava.

 

P.S.  Angie, anche se ultimamente sei latitante, il titolo di questo capitolo è tutto per te! Vediamo se te ne ricordi …

  
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