Non sempre lo stesso specchio

riflette la stessa cosa.

La giovane donna afferrò le due bacchette di legno, tra le dita sottili “ * Ittadakimasu!”.

Rock Lee rimase fermo ad osservare la sua ciotola fumante.

“ Non mangi?”.

“ Come?”.

Le sopracciglia di Tenten si aggrottarono, difficilmente il suo compagno di squadra non ascoltava o si perdeva nei suoi pensieri come quello che, presumibilmente, stava facendo.

“ D'accordo. A cosa stavi pensando?”.

Intorno a loro si sentiva solo lo scoppiettare della carne sul fuoco e Teuchi che armeggiava con i piatti, nella stanza antistante alla loro.

Gli unici due nel piccolo chiosco all'aperto.

Lo sguardo scuro di lui incontrò quello investigatore dell'amica.

“ Sono solo preoccupata per te. E' da un po' che ti comporti in modo strano”.

Il ninja prese le due bacchette di legno, portandosi un pezzo di carne alla bocca.

Lo masticò, “ è buono”.

“ Non te la caverai così, Lee. Sappi solo che--”.

“ Tenten”.

“ Non sorridermi per tranquillizzarmi. Ti conosco e facendo così mi fai solo irritare di più. E quel sorriso non è vero, quindi, toglilo subito dalla mia vista. E' per Neji?”.

Doveva ammetterlo, lei era molto più coraggiosa.

Una vera Kunoichi.

Non era poi così cambiata come pensava che fosse.

“ In parte”.

“ Che razza di risposta è?”.

“ Quella che hai appena sentito. E ora scusami, ma devo andare” si alzò, lasciando una manciata di yen sul tavolo e mettendo a posto lo sgabello.

Tenten fece lo stesso, in fretta e furia, per non lasciarlo andare via.

“ Rock Lee!Fermati!”.

Continuò spedito la sua camminata, senza voltarsi al richiamo della sua voce.

Un paio di kunai volarono al suo fianco, li afferrò con la mano, schivandoli.

Tenten imprecò, furiosa.

“ Bravo! Continua pure a scappare dalla realtà! Si vede che gli allenamenti di Gai ti hanno dato alla testa. Ma ricordati una cosa,Lee. Io non ci sarò più la prossima volta”.

La provocazione non ebbe l'effetto sperato, anzi, lui la ignorò bellamente, marciando sotto la luce fioca dei lampioni.

Era disperata e le lacrime non volevano saperne di cessare.

“ Perchè?Perchè si comporta così?Un secondo prima e tutto sorrisi e abbracci e uno dopo. E' diventato bipolare?”.

“ Tenten”.

Non si era accorta che era arrivata davanti alla grande Villa Hyuuga, poco distante dal Palazzo del Hokage.

Hinata si era alzata dalla sedia a dondolo sulla veranda, lasciando cadere il libro per terra e osservandola preoccupata.

“ Hinata...”.

La moglie di Naruto le andò incontro, più svelta di quanto poteva essere concesso a una donna incinta al sesto mese.

La castana si fiondò nelle braccia della corvina.

Questa le accarezzò i capelli, cercando di rassicurarla.

“ Entra, ti preparò una tazza di the. Naruto tornerà tardi questa sera, ci siamo solo io e mia sorella”.

“ Kiba?”.

“ Mio cognato sarà da qualche parte a trangugiare sakè con il suo cane e Shikamaru. Spettegolando peggio delle donne e rievocando aneddoti del passato” .

Un leggero sorriso velò le labbra di Tenten.

Accettò l'invito.

“ Hinata!Per l'amor del cielo, mi sono preoccupata quando non ti ho più vista in veranda”.

“ Ciao, Hanabi”.

“ Tenten!Che piacere rivederti” si rivolse alla maggiore, “ è successo qualcosa?”.

Hinata lanciò un'occhiata alla Hyuuga più giovane.

“ Ho capito, allora io vado a vedere dove si è cacciato quell'incosciente di mio marito. Buona serata, ragazze” e si defilò nel corridoio dell'immensa casa, verso l'uscita.

Tenten strinse la tazza bollente tra le mani, raccontando per filo e per segno all'amica la serata passata con Rock Lee.

“ E' una brutta situazione, Tenten. Il comportamento di Lee è ingiustificabile, a mio parere. Siete amici, avrebbe dovuto parlarti. Mio cugino manca anche a me. Ma deve esserci dell'altro sotto”.

La ragazza abbassò lo sguardo, “ ho paura Hinata. Io non voglio perdere anche lui”.

“ Non dirlo neanche per scherzo”.

“ Non so più cosa pensare”.

Dei passi nel corridoio le misero in allerta.

“ * Tadaima” la testa bionda di Naruto sbucò dalla porta scorrevole. “ Tenten?”.

“ Naruto...”.

“ * Okaeri, Ai” rispose Hinata con un sorriso adorante.

Naruto si tolse il pastrano bianco, appendendolo a una sedia e sedendosi a gambe conserte per terra, vicino alla moglie, seduta su una poltrona.

“ Come mai quel muso lungo?”.

“ Ho discusso con Lee”.

“ Mister Sopracciglia?Cos'ha combinato?”.

“ Non vuole capire” la donna si sciolse lo chignon, lisciandosi i capelli con entrambe le mani “ neanche per me è facile, accettare la morte di Neji. Se ne andato via per dieci anni. Cosa avrei dovuto fare io?Fermarlo?Sappiamo tutti e due che è impossibile quando si mette in testa una cosa. Mi ha lasciato da sola quando più avevo bisogno di lui. Io lo perdonato...un momento”.

“ Cosa?”.

“ Ma lui non ha perdonato se stesso” concluse la maestra d'armi con un sussurro.

Hinata e Naruto rimasero in silenzio ad osservarla.

Scambiandosi un'occhiata veloce.

“ Dovreste provare a chiarirvi” propose il *Nandaime.

Hinata posò una mano sulla spalla dell'uomo.

“ Lo penso anch'io”.

Tenten osservò le due persone davanti a sé, con un sorriso.

Non per questo molti li chiamavano l'Okaa-san e l'Otou-san del Villaggio della Foglia.

Si poteva sempre contare su entrambi, per qualsiasi cosa.

Le traduzioni sono in ordine:

* Buon appetito!

* Sono tornato

* Bentornato, amore

* Settimo Hokage