Da: Justin, 10.52 A.M.
-Devo darti una notizia bellissima!-
Justin... da quel pomeriggio a casa sua, dalla quale trascorsero un bel po' di settimane, si faceva sentire sempre di più, trascorrevamo molto più tempo assieme, ma non ci fu più ne un bacio, ne una carezza, solo dei piccoli abbracci da semplici amici.
Marco, il mio ex ragazzo italiano, invece, si era rifatto una vita. Non si faceva sentire più nonostante spesso gli scrivevo. Una volta entrai su facebook, e vidi che passò da 'Single' a 'Fidanzato ufficialmente con Camilla Renzi'. Ci rimasi male, avevamo promesso di dirci tutto, ma non potevo pretendere nulla, alla fine. Ero stata io a cambiare continente.
Comunque, risposi a Justin.
A: Justin.
-Biondo, dimmi!-
Mi asciugai il corpo, misi l'intimo ed indossai dei pinocchetti di tuta e una canotta con sopra una giacchetta. Asciugai i capelli e li raccolsi in una coda di cavallo. Finita la cosa justin mi rispose.
Da: Justin, 11.08 A.M.
-Sono davanti casa tua, andiamo al bar.-
Mi guardai un'ultima volta allo specchio, presi il telefono, le cuffie, le chiavi e li infilai in una borsetta, che si abbinava a come ero vestita. Misi delle converse basse e uscii di casa. Vidi Justin seduto nel portico di casa mia, fissare il vuoto. Mi ci misi davanti.
«Ehi, biondo!» Gli schioccai un bacio sulle gote, mentre sorrideva.
«Ehi, bellissima!» Mi prese sottobraccio e cominciammo a camminare. Stratford non era molto grande, quindi avevamo tutto molto vicino. Casa mia distava soltanto pochi isolati dal centro, dove vi erano tutti i negozietti. Entrammo in una tavola calda e prendemmo posto al nostro solito tavolo, il primo all'angolo.
«Allora, cosa devi dirmi?» gli sorrisi, prendendo il menù e vedendo quello che potevo ordinare visto che non avevo ancora mangiato.
«Questo è il mio ultimo anno di liceo, no? Il college di Toronto mi ha offerto una borsa di studio, parto ad Agosto!» Il suo sorriso andava da una parte all'altra del suo viso, così come il mio, ed istintivamente mi alzai ad abbracciarlo.
«Davvero?» Gli chiesi incredula, sgranando gli occhi. Lo abbracciai ancora più forte quando mi strinse ancora di più a se.
«Si, mi daranno anche l'alloggio.» Li realizzai tutto. Non ci saremmo più visti. Sarebbe tornato nei fine settimana, ed io i week-end li trascorrevo a London, da una zia di mia mamma. Mi staccai dall'abbraccio e mi sedetti al mio posto, di nuovo. Justin rimase in piedi, con le braccia spalancate, rimanendo shockato dal mio comportamento improvviso.
«Che succede piccola?», chiese, sedendosi anch'esso.
«Noi non ci vedremo più.» Abbassai lo sguardo, lasciando che una lacrima mi bagnasse il viso e l'asciugai subito dopo. Anche Justin abbassò lo sguardo, così mi feci forza e parlai nel modo migliore possibile, visto il nodo in gola.
«Non pensare che io non sia felice per te, ma che ne sarà di noi? Della nostra amicizia? E' il tuo futuro, è giusto così. Te lo meriti.» Gli sorrisi. Era un sorriso che mi veniva dal cuore, così come le parole che dissi.
«Non sarà la distanza a finire la nostra amicizia, piccola, te lo prometto.»