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Autore: Alaska_Higurashi    06/04/2008    5 recensioni
“Alti cancelli neri circondavano l’immenso giardino di quella casa bianca. Alzai gli occhi al cielo, nuvole nere stracariche di pioggia, stavano per sciogliersi sopra di me, come a benedire quel giorno con la loro acqua… Si, lo ricordo bene…ricordo bene quel giorno...il giorno, della mia rinascita…”
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Matt, Mello
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Amy_Vampire:

Grazie ^^  Be...tutto è iniziato proprio dal titolo xD Ho inventato questo e mi sono detta: Perchè non scriverci una FF? xD

 

Elly_Mello:

E si purtroppo questa gente esiste...e qui il piccolo Mail lo sa alla perfezione ma la sua storia e ben più orribile di quella che mi hai descritto tu ç_ç

Oddio, stupenda mi sembra esagerato ma ti ringrazio lo stesso ^^  Anche il tuo angioletto è Mello *___*??

Ma come cavolo hai fatto a capire che "arrivava" Mello O_o ? XD un kissone anche a te :* Grazie per aver commentato ^^

 

Moon92:

=_= grazie tante!!Poi domani a scuola ne parliamo meglio *me sguaina coltello 32 cm in acciaio inox* XD

Sai...la sottoscritta è sempre piena di novità e di sorprese xD Tvttttb Grazie tante :*

 

NekoRika:

Ti ringrazio ^^ No mi spiace...a quanto pare non lo ha incontrato xD O meglio...non come tutti si aspettavano..credo O_o

Mi sarebbe piaciuto lasciare i nomi originali anche perchè li amo, ma purtroppo non posso perchè queta FF segue la trama originale ^^"

 

BaByIcYBlUeS:

Oh ti ringrazio, spero di continuare su questo ritmo allora ^^

 

MellosBarOfChocolate:O_____O sono più sorpresa io di questo tuo commento xD Grazie troppo gentile!^^

Però credo che sia solo il primo capitolo così spettacolare come dici T___T in seguito credo proprio che dovrò cambiare e mettere: Non per stomaci delicati T_T

 

Spero comunque di non deludere nessuno e per questo chiedo il vostro aiuto con commenti e suggerimenti, naturalmente ^^"

 

 

 

Capitolo 1

 

 

“Fummo tutti chiamati a raccolta. nel salone principale…un nuovo arrivato? Ah! Ma si, certo…ne aveva parlato Roger qualche giorno fa…

 

Tu, lo ricordi ancora quel giorno? Io…non potrei mai scordarlo, per nessuna cosa al mondo…”

 

 

**********************************************************************

 

 

-Nooo!No no…non voglio andarmene! Sono stanco! Voglio restare qui, con te!-

-Mail…ti prego, non fare così!-

 

“Piangevo…piangevo disperatamente come mai avevo fatto, fra le tue braccia.

Era arrivato il giorno…il giorno di dirti addio, per sempre…”

 

-Sta volta andrà tutto bene…te lo prometto. Ti troverai bene in quel posto...-

-Io non voglio un'altra famiglia…-

 

“Singhiozzavo stringendomi a te…”

 

-Ma non è un'altra famiglia, Mail, starai insieme a tanti altri bambini…come in una piccola scuola…-.

-Smettila! Sei…sei tu la mia famiglia! Non mi troverò mai bene con nessun altro, se non con te!-.

 

“Dissi quelle parole…ignorante del fatto che ti avevo inevitabilmente spezzato il cuore…”

 

-Mail…-

 

“Mi stringesti ancor più forte a te e per la prima volta, vidi scendere lacrime lungo il tuo bel viso…

Restammo per pochi secondi in quella posizione, accovacciati in terra.

Mentre quell’uomo e quello strano ragazzo, venuti a prendermi, ci guardavano con compassione.”.

 

-Forza…ora devi andare. Sei un ometto! Basta piangere!-

 

“Sorridesti.

Come tutte le volte.

Io ti guardai con gli occhi ancora arrossati per le lacrime, mentre mi scompigliavi i capelli e ti asciugavi il viso.

Mi aiutasti ad alzarmi e prendendo la mia valigia mi lasciasti nelle mani di quelle persone.

 

Tenendomi per mano, ci accompagnasti fino alla loro macchina, antica e con i vetri oscurati.

Posato il mio bagaglio nel cofano salutasti quell’uomo, mentre il ragazzo mi aspettava aprendomi la portiera sinistra dell’auto e ti assicurò da lontano, che lì sarei stato bene.

 

Timidamente, mi avvicinai nuovamente a te. Consapevole che avevi detto la verità:

Non ci saremmo mai più rivisti noi due.

Ma pur di non farti soffrire ancora, cercai di farmi forza, imponendomi di eseguire i tuoi ordini e forzandomi di non far uscire nuovamente le lacrime.

 

Ti guardai un’ultima volta negli occhi.

Sorridendoti, mi avvicinai a te, dandoti un bacio sulla guancia.

Gesto che non avevo mai fatto…nemmeno a te.

Infatti, ne rimanesti un po’ sorpresa...”

 

-Buon viaggio Mail…-

 

“Un ultimo abbraccio…”

 

-Ti voglio bene…mamma…-

 

“Il tuo viso sconvolto.

Io sorridente…

Corsi in macchina, ricominciando a piangere.

Coprendomi il viso con le mani e accovacciandomi sui sedili posteriori.

Ti dissi ciò che avevo sempre pensato di te e che non ebbi mai il coraggio dirti se non all’ultimo…mi dispiace…

 

Vigliacco fino alla fine.

 

L’uomo e il ragazzo, salirono in macchina. Rimanendo distinti e composti.

L’uomo mise in moto e partimmo, lontani da te verso un altro luogo che non conoscevo.

 

Ti sentii fuori, urlare che anche tu me ne volevi…

Lo sapevo…non era necessario ricordarmelo…

 

***************************************************************************

 

Passai circa un quarto d’ora di quel viaggio, senza dire una parola e a fissare senza che se ne accorgesse, quell’uomo…anziano direi.

Guardandomi dallo specchietto retrovisore, mi sorrise”.

Improvvisamente, il ragazzo seduto avanti a me ed accanto all’anziano signore, si girò indietro e tenendo il pollice in bocca mi disse pacatamente:

 

-Ti sei calmato Mail?-

 

“Disse continuando a fissarmi con quegli occhi così profondi, neri e circondati da occhiaie molto scure.

Era strano…capelli dello stesso colore degli occhi, scomposti, apparentemente era molto magro e continuava a tenere quel dito in bocca fissandomi ininterrottamente.”

 

-Si…signore…-

-Oh, ahahah non chiamarmi signore! Mi fai sentire vecchio! Il mio nome è L e lui invece è Watari-.

 

“Ogni suo sorriso, sembrava essere davvero dolce e tranquillizzante.

Per tutto il tempo del viaggio, non feci altro che parlare con loro, che seppero mettermi subito a mio agio.

L, mi spiegò in breve, tutto ciò che desideravo sapere, come a leggermi nel pensiero:

Dato che nessuno mi voleva più adottare a causa del mio comportamento, la “mamma”, aveva notato delle doti particolari in me, doti non coerenti con un bambino di 7 anni.

Per questo, chiamò la famigerata THE WAMMY’S HOUSE, un orfanotrofio per bambini prodigi

Io…un bambino prodigio? Certo che la vita…ne ha di cose in serbo per gli umani…

Da quanto dice, dovrei davvero trovarmi finalmente bene e posso vivere una vita tranquilla…nel senso filosofico della parola, si intende.”.

 

-Mail…in questo istituto vige una norma…non farti mai chiamare con il tuo vero nome e non svelarlo a nessuno. E’ una regola, che ben presto, qualcuno ti insegnerà all’interno della struttura…oh, eccola lì, vedi quella grande costruzione bianca in cima alla strada?-.

 

“Mi sporsi in avanti per guardare meglio…eccola…la mia nuova casa?

 

Scendemmo dall’automobile.

Rimasi interdetto a fissare quella costruzione.

Alti cancelli di ferro, di colore nero, circondavano l’immensa casa di un bianco pallido, che contrastava con il cielo scuro.

Le prime gocce di acqua, iniziarono a bagnarmi il viso.

In lontananza, sentivo un vociare confuso di bambini e intravedevo delle ombre muoversi dietro le vetrate.

 

Watari prese la mia valigia, mentre L mi guidò per mano, verso l’entrata principale.

Percorso un piccolo vialetto in ciottoli, si fermò davanti un grande portone di legno e si girò lentamente verso di me”.

 

-Sei pronto…Matt?-

 

“Matt…non avevo molta fantasia in quel momento e dissi il primo nome che mi attirava.

Devo ammettere…che mi piacque questo cambiamento…era come un taglio netto per il passato. Per iniziare una nuova vita…

Annuii alla sua domanda. Cosa potevo temere ancora?

Il portone si aprì cigolando, entrai subito dopo L…

Entrai…non proprio, visto che rimasi imbambolato all’interno della casa.

 

Watari entrò prima di noi, per bloccare un enorme gruppo di bambini e donne adulte, era lì, ad attenderci.

L mi mise avanti a se, in modo tale che tutti potessero vedermi bene.

Quel silenzio mi stava uccidendo…stavano tutti lì, fermi a fissarmi…terribile imbarazzo…”

 

-Bambini…da oggi Matt, vivrà qui con noi…-.

 

“Quella frase, mi risuonò più e più volte nella testa…era molto simile a quelle delle assistenti sociali, solo che questa…sembrava dir la verità.

Tutti iniziarono bisbigliare fra loro…a commentarmi, a criticarmi…bene, iniziamo proprio bene! E io dovrei “socializzare” con tutti loro?

Figuriamoci, resterò come sempre…da solo”.

 

*****************************************************

 

“Sai…non mi accorsi nemmeno, quando ti avvicinasti a me…

 Troppo preso dai miei stupidi pensieri…”

 

*******************************************************

                                                     -Ciao Matt!Io…sono Mello!-
   
 
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