Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: ChiaraTommo    12/10/2013    0 recensioni
" La consapevolezza di provare una fitta al cuore perchè non ho ancora cancellato il tuo ricordo. E' durata poco, neanche il tempo di poter contare i giorni, ma ero felice, leggera... Poco dopo c'è stata la delusione, una delusione causata dalla tua troppa sincerità e dalla mia troppa voglia di giudicare. Sei entrato nella mia vita velocemente e allo stesso ne sei uscito. Ora sono qua a cercare di trovare un modo per ritornare quelli di un tempo, ma non ci riesco. Forse non era destino o forse semplicemente non ci abbiamo provato abbastanza "
" La bocca dice una cosa, ma i tuoi occhi non sanno mentire"
" Forse hai ragione tu, forse tutto è stato uno sbaglio, forse noi siamo uno sbaglio, ma ti giuro se potessi tornare indietro li rifarei tutti perchè mi hanno condotto all'unica cosa sensata della mia vita : TE "
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Li:- Ci conosciamo già?-
H:- Tu sei un amico di Louis e Harry giusto?-
Li:- Non mi dire che tu sei la piccola Hope di cui parlavano sempre-
H:- Parlavano?-
Li:- Si, ma quanto sei cambiata, dimmi Harry come sta?-
H:- Non hai saputo niente?-
Li:- Cos'ha combinato ancora quel disastro?-
H:- Quel disastro, che io amo, è morto-
Lo vidi senza parole. Non riusciva più a emettere un suono. In fondo era la reazione più contenuta che io avessi mai visto.
Li:- A cosa pensi?-
H:- Hai mai desiderato così tanto di morire, ma alla fine muore chi sta vicino e mai tu?-
Li:- Hope non devi dire certe cose, ti fai del male e basta-
Hope:- Tu non capisci cosa mi porto dentro. E' come quando mi sveglio una mattina, e la prima cosa che faccio è guardarmi allo specchio. Mi trascino a forza verso l’armadio, scelgo la mia solita felpa, quella che mi rassicura, quasi come un abbraccio. Torno davanti quello specchio, mi guardo a lungo, pensando cosa c’è che non va in me, trovando ogni difetto. Inizio a truccarmi, a nascondermi dietro quella roba. Esco di casa, le cuffie nelle orecchie e la solita canzone in replay. Cammino sotto la pioggia, distratta e persa nei miei pensieri. Cammino sola, incapace di dire al mondo cosa realmente ho dentro, per paura che non possa capire. E la pioggia e quel vento freddo e quell’aria di malinconia, sembra quasi che mi capiscano. Forse perché rappresentano una parte di me .E allora cammino con la pioggia che mi bagna il viso. Dopotutto, sono abituata a sentire le mie guance rigate da piccole gocce. Come quando la sera vado a letto, ma puntualmente le mie insonnie non mi fanno chiudere occhio. E di botto, è come se tutto ciò che ho affrontato fino a quel giorno, mi crollasse addosso come un’immensa, devastante, valanga. E i miei occhi iniziano a pizzicare, e le mie guance iniziano a bagnarsi, di nuovo. E l’unica cosa che vorrei fare, è uscire in strada e gridare fino a perdere la voce. Ma la realtà è che io grido ogni giorno, in silenzio. Ma nessuno riesce a sentirmi. E i miei occhi anche, gridano disperatamente ‘aiuto’, ma nessuno riesce ad andare oltre il loro colore-
Mi ero sfogata con lui. Con lui che per me non era nessuno, ma in quel momento era qualcuno. Quel qualcuno che mi aveva scrutato in silenzio senza proferire parola e ora mi stava fissando in modo particolare, come pochi prima d'ora avevano fatto. Non era uno sguardo di compassione. No quello non era uno di quelli che odiavo tanto. Era speciale. Era dolce e armonioso, con una punta di malinconia. Era uno di quelli in cui  ci sarei sciolta e annegata dentro. Quelli da cui non ti vorresti mai staccare perché ti tengono attaccata al filo della tua vita. Quelli che ti mettono sicurezza solo guardandoli di sfuggita. Quelli che ogni ragazza vorrebbe guardare. Quelli dove vedi il tuo riflesso. Quelli dove vedi una possibilità di futuro. I suoi occhi vispi lasciarono per un breve istante i miei e mi sentii persa. Sapete quando tutto è buio e voi state vagando senza una meta? Mi sono sentita così. Come se io dipendessi da lui. Da un perfetto sconosciuto. Ritrovai i suoi occhi. Erano cambiati. Aveva visto qualcosa che lo avevano intimorito. Aveva visto i miei. I miei insignificanti occhi pieni di insicurezza. I miei che sono alla ricerca costante di un'ancora di salvezza. I miei che dipendevano dai suoi. I miei nei quali non puoi vedere speranza, ma solo dolore. I miei che lo stavano allontanando. Era uno sconosciuto per me, ma non volevo che si allontanasse. Erano gli unici occhi, oltre a quelli di Harry e Louis, ad avermi trasmesso quel senso di sicurezza. Louis. Già. Lo avevo perso. Per la mia stupidità lo avevo perso per sempre. Perché non ho voluto ammettere che qualcosa stavo iniziando a provare. Così per la paura di perderlo lo avevo perso davvero. Ritornai con lo sguardo su Liam che, nel frattempo, si era perso a guardare l'oceano. Diressi il mio sguardo verso il suo. Notai una lacrima rigare il suo volto. Si girò verso di me. Ora era lui a cercare aiuto.
Li:- Hai presente quando sai che stai facendo una cazzata e la fai lo stesso? Ecco, io ho abbandonato mia sorella qua in spiaggia. Avevo otto anni, lei era autistica, e per gentilezza ci avevano invitato entrambi a una festa in piscina da un mio amico che abitava qua vicino. Io lei non la volevo. Mi aveva sempre fatto fare delle brutte figure e sarei stato costretto a curare lei invece che divertirmi. Così mentre passeggiavamo qua, su questa spiaggia, la fermai, la feci sedere e le dissi che sarei tornata a riprenderla dopo poco tempo. Le raccomandai di non muoversi da li, mentre io mi dirigevo verso la festa.
Al ritorno c'era buio, la chiamai, ma lei non c'era più, era scomparsa. Ogni anno vengo qua sperando di ritrovarla seduta ad aspettarmi, ma non c'è mai. Ho perso ogni speranza di trovarla viva di nuovo. Sono dieci anni che non c'è più, ma mi sembrano passati solo pochi minuti dall'accaduto-
Tutta quella sicurezza svanita. Gli presi il volto asciugandogli le lacrime che si stavano facendo largo sul suo viso prepotentemente. Lui mi sorrise. Mi ci persi. In quel sorriso così fragile, così bisognoso d'aiuto. Era come se avessimo bisogno l'uno dell'altro senza conoscerci, come se le nostre vite fossero collegate. Annullò la distanza che esisteva tra di noi. Fece combaciare le sue labbra con le mie. E lì il mio cervello si annullò. Volai. Si. Sentii il dolce movimento delle sue labbra sulle mie. La sicurezza che ci stavamo dando a vicenda. Non mi sarei mai staccata da quelle labbra, ma sentii un rumore alle mie spalle. Ci voltammo. Louis. In piedi. Davanti a noi. Era un misto di delusione, malinconia e disprezzo.
L:- Hope...Liam-
H:- Lou io-
L:- Non dire niente, ho capito tutto, potevi dirlo prima di venire a letto con me però-
H:- Lou lascia che..-
L:- Non ho bisogno di spiegazioni, piuttosto ne devi dare giusto un paio a lui-
Mi girai verso Liam. I nostri occhi si incontrarono.
Li:- Lo ami?-
H:- No.. io...io-
Mi si tapparono le orecchie, si annebbiò la vista e la testa iniziò a girare vorticosamente, caddi tra le sue braccia. Sentii il profumo della sua pelle, così inebriante e svenni con la speranza che il paradiso avesse il suo odore.
 
 
 

 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: ChiaraTommo