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Autore: Dangerina15    12/10/2013    1 recensioni
Avevo affrontato centinaia di battaglie, avevo visto scene orribili ma...quel giorno sembrò segnare un nuovo inizio, un inizio che avrebbe cambiato per sempre le sorti della mia vita...Mi chiamo Joe e la mia, anzi la nostra storia comincia in quel torrido giorno del 1248 a.C...
Genere: Drammatico, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Joe Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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POV ESIONE
 
Mi alzai di scatto, sistemandomi la veste. Sentii Ettore avvicinarsi sempre di più verso la mia camera. Joe si alzò da terra, prese i libri che avevo messo sul davanzale della finestra e li poggiò sul tavolo della mia camera. In quel momento entrò Ettore, bussando alla porta già aperta.
<< Esione, posso parlarti?>> cominciò lui, sorridendo. Annuii leggermente, ricambiando il suo sorriso. Poi si accorse della presenza di Joe che, immediatamente, si congedò. Lo guardai andar via senza dire una parola; ero confusa da tutto quello che era successo ed Ettore, che era pur sempre mio fratello, si accorse del  mio strano atteggiamento. Si avvicinò a me, mi prese le mani e mi portò fuori in giardino; lì avremmo potuto parlare indisturbati, senza indulgio. Ci sedemmo sotto un albero, nel punto più isolato.
<< Che ti succede, Esione? Ti ho vista strana, stasera, a cena.>> cominciò lui, voltandosi verso di me. Non risposi, non volevo rispondere. Ero presa dai miei pensieri e cercavo di governare ancora quella miriade di emozioni che si stagliava contro il mio cuore come le onde contro uno scoglio durante una tempesta. Ettore mi sfiorò il viso e lo voltò leggermente verso il suo.
<< Sai che con me puoi parlare apertamente.>> riprese dolcemente. Non risposi ancora; volevo solo il suo conforto. Strinsi il suo braccio e mi poggiai sulla sua spalla. Lui mi strinse a sé, come se volesse proteggermi. Restammo così a lungo, in silenzio. Poi Ettore decise di prendere l'iniziativa.
<< Sei innamorata, non è vero?>> mi domandò. Alzai la testa e lo guardai negli occhi; mi conosceva così bene che non avrei potuto nascondergli nulla.
<< Sono confusa, fratello mio. Il mio cuore dice si, la mia testa: ”non farlo!”. Ho paura, Ettore, paura di fare del male a me e soprattutto a lui.>> risposi sospirando tristemente. Lui mi accarezzò i capelli dolcemente. << Io sono una principessa, ho dei doveri da portare avanti e non ti nego che ho paura che presto nostro padre possa promettermi in sposa a qualche re di chissà quale lontano luogo.>> continuai; le lacrime cominciarono a scendere lentamente sulle guance, una dopo l'altra.<< Tutte le storie che fino ad ora ho letto nei miei libri, non facevano che parlare di amanti, di innamorati, di vero amore. Ero convinta che fossero solo favole scritte, ma adesso...>>
<< Lo so, piccola.>> mi interruppe mio fratello, parandosi davanti a me. Parlava in modo dolce ma seriamente. << Le vite di un principe e di una principessa non sono mai ciò che gli altri si aspettino che siano. Sono la tortura peggiore che possa capitare ad un uomo. Le ricchezze, il benessere, non è questo che ci rende felici. Siamo costretti ad una vita che non è la nostra. Io soffro quanto te, Esione. Credi che sia facile per me andare via da Troia? Lasciare te,  Andromaca e il mio piccolo Astianatte qui per partire in guerra o chissà dove, con la possibilità di non rivedervi? Credimi, non c'è cosa che mi faccia stare peggio e sapere di doverlo fare perché il mio ruolo me lo obbliga è la cosa che mi ferisce di più.>> affermò lui e una lacrima gli scivolò sulla guancia. Lo guardai con malinconia.
<< Io non voglio perderti, Ettore. Sei la persona più importante che ho. Promettimi che non ti accadrà mai nulla.>> risposi e lo abbracciai con tutta me stessa.
<< Questa è una promessa che non posso farti, lo sai bene anche tu, ma sta pur certa che non mi perderai mai, Esione. Io sarò sempre con te, al tuo fianco, nella buona e nella cattiva sorte.>>
<< Aiutami, fratello. Cosa devo fare?>>
<< Sarai tu stessa a capirlo. Lasciati guidare dai tuoi sentimenti e vedrai che presto tutto sarà chiaro. >> concluse lui, accarezzandomi la guancia. Gli sorrisi dolcemente, ricambiando il suo affetto. Si alzò in piedi, aiutando anche me a tornare su. << Ora va e…sappi che non mi importa che sia uno schiavo. Voglio che tu sia felice e so che farai sempre la cosa giusta.>> mi disse prima di andare via e tornare da sua moglie. Mi salutò dandomi un caldo bacio in fronte.
 
POV JOE
 
Sapevo che era una follia. Avevo provato a baciarla ma sembrava che il destino mi fosse avverso in quel tempo: ero stato reso schiavo, ero lontano dalla mia patria, mi ero innamorato della più dolce ragazza che esistesse sulla terra ma irraggiungibile, per di più perché principessa. Dovevo togliermela dalla testa, per noi non ci sarebbe stato un futuro; lei sarebbe andata incontro al suo destino, sposata chissà con quale sconosciuto ed io al mio. Ma pensare a ciò mi faceva soffrire di più. Pensare di doverla lasciare ad altri uomini che avrebbero potuto trattarla come la peggiore delle loro nemiche mi faceva andare su tutte le furie; avrei preso il mondo a pugni se avessi potuto. Invece a pugni presi solo il muro della stanza dove la servitù alloggiava. Mi lasciai scivolare fino a toccare terra, avvolto nei miei pensieri. Quella notte non chiusi occhio; pensavo a lei e ripensavo a quel bacio mancato. Non avevo mai provato quei sentimenti così forti e in quel momento capii che forse avevo trovato la donna che mi avrebbe accompagnato per il resto della vita.
 
POV ESIONE
 
In quei giorni cercai di evitare quanto più mi era possibile di  incrociare Joe. Avevo bisogno di capire tante cose e non vederlo mi avrebbe fatto comprendere se potevo provare davvero qualcosa per lui o no. Ettore e Paride, nel frattempo, salparono alla volta di Sparta per concludere definitivamente i rapporti ostili con i Greci e vivere finalmente una vita lontana dalla guerra. In assenza dei miei fratelli, fui impegnata quasi tutto il giorno in tutto quello che veniva definito “ burocratico” e che, come sapevo, erano compiti che dovevo svolgere. La sera me ne stavo tutto il tempo chiusa nella mia camera a leggere diversi libri, dall’astronomia alla retorica. Portavo sempre con me il libro con le poesie di Saffo ma da quando Joe aveva letto una di quelle liriche e poi aveva tentato di baciarmi, non riuscivo più neanche ad aprirlo. La mattina seguente decisi di fare la mia solita passeggiata sulla spiaggia, questa volta però decisi di lasciare il mio cavallo nelle scuderie e di arrivare alla riva a piedi.
 
POV JOE
 
In quei giorni notai che Esione tentò in tutti i modi di evitarmi. Non sapevo perché avesse quell’atteggiamento ma non volli contrariarla. La vedevo da lontano, bella e sorridente come sempre. Ogni giorno che trascorreva era un tassello in più che si aggiungeva al puzzle dentro il mio cuore. Ogni giorno sentivo di amarla sempre di più, sentivo il dovere di proteggerla, di averla accanto, di non lasciarla andare, di sorridere insieme a lei, di piangere, di litigare, di averla mia. Quella mattina, prima dell’alba, ero intento a strigliare i cavalli quando la vidi passare ad una andatura veloce. Cercai di raggiungerla ma quando uscii dalla stalla, lei era già lontana; si dirigeva fuori città, ma non sapevo perché. Il mio istinto mi disse di seguirla e così feci.
 
POV ESIONE
 
Raggiunsi la spiaggia in pochi minuti. Mi sedetti proprio davanti al mare, dove l’acqua arrivava leggermente a bagnarmi i piedi; finalmente mi sentivo viva e libera. Li avrei potuto riflettere a lungo sul da farsi e, una volta rientrata a palazzo, avrei preso la mia decisione definitiva. In quel  momento però sentii arrivare qualcuno da dietro le mie spalle; mi voltai di scatto, spaventata, e trovai Joe giungere vicino a me.
<< Ah, sei tu Joe…>> dissi tirando un sospiro di sollievo e tornando a guardare il mare. Lui si avvicinò e si sedette di fianco a me.
<< Vi ho vista uscire, principessa, e non potuto fare altro che seguirvi. E’ l’alba, la città dorme e non è prudente per una principessa avventurarsi fuori da sola.>>
<< Ma non ero sola…>> risposi, tornando a guardarlo. Lui sorrise e abbassò lo sguardo. << E poi, avevo bisogno di stare un po’ qui…>> ripresi seriamente. Mi alzai e mi diressi verso il mare, lasciando Joe da solo. Cominciai ad immergermi in acqua lentamente, arrivando a bagnarmi completamente; il mare mi aveva sempre creato questo effetto rigenerante. Ogni tanto guardavo Joe e gli sorridendo, accogliendo lo stesso gesto in cambio.
 
POV JOE
Era la cosa più bella che avessi mai visto in tutta la vita: armoniosa, angelica, gentile, bella, dolce, insomma una dea. La mia dea. La guardai fare il bagno nelle acque dell’Egeo e istintivamente, mi venne voglia di correrle incontro e baciarla, ma decisi soltanto di raggiungerla. Prima che potessi entrare, lei mi schizzò dell’acqua senza fermarsi, rendendomi completamente fradicio.
<< Così almeno saremo due ad essere bagnati.>> mi disse lei, ridendo.
<< Ve la siete cercata, principessa.>> risposi ridendo a mia volta e le corsi incontro, schizzandole acqua. Lei mi rispondeva allo stesso modo; ridevamo come bambini e in quel momento la felicità regnava sovrana. Ad un tratto le corsi incontro e la presi in braccio per gettarla nuovamente in acqua, lei si dimenò così tanto da far cadere anche me, insieme a lei. Continuammo a ridere come matti. In quel punto il mare era basso e noi riuscivamo a stare perfettamente a metà tra l’acqua e il cielo. Dalla caduta mi ritrovai di fianco a lei, guardandola dall’alto; lei semi-sdraiata mi osservava con occhi curiosi. Una volta concluse le risa, continuammo a guardarci a lungo, respirando affannosamente per la fatica compiuta. Cominciai ad accarezzarle la guancia dolcemente, lasciando che lei chiudesse gli occhi e si lasciasse trascinare nuovamente dal momento.  Mi avvicinai sempre di più; di nuovo il suo profumo mi pervase completamente e il cuore cominciò a battere furiosamente. La sentivo tremare, come se avesse avuto paura di sbagliare. Le sfiorai delicatamente le labbra, come la prima volta e nuovamente, lei non si trasse indietro.
<< Non mi farò scappare la seconda occasione…>> le sussurrai delicatamente. Il cuore mi batteva ormai all’impazzata, mi sentivo catturato da lei.
In quel momento la baciai. La baciai con dolcezza. Non volevo farla agitare ma avevo bisogno di avere un contatto con lei.
 
POV ESIONE
 
Lasciai che mi baciasse dolcemente. Non volevo oppormi a quell’amore che ormai mi aveva dominata. Volevo essere sua, volevo averlo accanto, amarlo, stringerlo. Immersi in acqua, Joe continuò a baciarmi e ad accarezzarmi con delicatezza. Mi strinsi al suo collo e lasciai che mi prendesse in braccio, portandomi fuori dall’acqua. Mi fece sdraiare sulla spiaggia e continuò a baciarmi sulle labbra, sul collo, stringendomi forte a se. Quando si staccò con delicatezza, mi guardò e sorrise. Ricambiai quel gesto e mi sollevai anch’io. Semi sdraiata sulla spiaggia, mi feci cingere dai fianchi e lasciai che mi stringesse a se, come fossi in un guscio protettivo. Lui si sedette e così riusci a poggiare la testa al suo petto.
<< Aveva ragione Ettore…>> cominciai sospirando.
<< Su cosa?>> mi domandò.
<< Riguardo a seguire i nostri sentimenti. Non volevo credere a ciò che provavo e non capivo di stare commettendo un grave errore.>> risposi, continuando a fissare il mare. Lui mi strinse ancor di più a se e mi baciò sul collo. << Pensavo che gli dei si opponessero a tutto questo, ma evidentemente c’è qualcosa di più forte che ci domina.>>
<< Chiamalo, se vuoi, destino.>> mi rispose lui e tornò a baciarmi.<< Ti amo, Esione. Sei la creatura più bella che io abbia mai incontrato. Desidero esserti accanto per il resto della vita, voglio stringerti, voglio sorridere e piangere insieme a te, voglio avere una famiglia e la voglio con te. Non ho smesso di pensarti un momento da quando ci siamo incontrati la prima volta.>>
<< Adesso so cosa vuol dire amare, so cosa significa proteggere la persona che ami e so per certo che la mia vita non avrebbe mai potuto essere bella senza di te.>> risposi dolcemente e ,col sorriso sulle labbra e gocce d’acqua che cadevano dai nostri volti, tornammo a baciarci con passione, per tutto il tempo che il sole salì in cielo per dare inizio ad un nuovo giorno.
  
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