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Autore: Bacchikoi    06/04/2008    6 recensioni
Lui vuole concludere piacevolmente la serata. Per lei la "giornata" di lavoro è appena cominciata.Lui è venuto a New York per affari e non se ne andrà finche non li avrà conclusi. Lei fa "affari" a New York e comunque se ne andrebbe volentieri anche senza concludere alcunchè.Lui è un magnate della finanza. Lei fa il mestiere più vecchio del mondo.Sembrano non avere in comune nulla, ma Beverly Hills li farà incontrare... e allora scopriranno che in fondo non sono così diversi: necessitano di felicità, di vivere, di amore...La storia del film Pretty Woman in versione Naruto! Coppia principale: SasuSaku
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessun contesto
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Ma come sono brava che ho scritto il capitolo così velocemente (cioè, relativamente velocemente...)! Finalmente ho trovato l'errore che tanto mi assillava, relativo alla confusione tra New York e Hollywood che mi ha fatto presente nidaime93: a New York Edward, il protagonista, ha un appartamento nel quale viveva con Jessica, l'ex "amica" che molla nei primi cinque minuti di film (= parte finale del 1° capitolo)... Ho anche corretto un errore nel 1° capitolo (mi dispiace infinitamente!): non si chiama Rin l'amica che Sasuke molla nel primo capitolo e no, non è l'ex compagna di squadra di Kakashi... è Kin, il membro femminile del terzetto del suono che faceva squadra con Kinuta e Dosu durante l'esame di selezione dei Chunin...
Troverete il disegno relativo a questo capitolo cliccando qui... ah, un avvertimento: probabilmente per il prossimo capitolo ci metterò più del solito perché:
1) Entro in una settimana critica con la scuola
2) Comincerò una nuova fiction (che però posterò quando avrò scritto diversi capitoli)
3) Devo decidere come inserire le parti di mia invenzione, che partiranno proprio dal prossimo capitolo

Un po' di disclamer che non fa mai male: I personaggi non sono miei ma di Kishimoto e di chi per lui, se no Sasuke avrebbe già fatto una brutta fine (credo), il copione di Pretty Woman è del regista di Pretty Woman, le battuta intelligenti della fiction difatti non sono mie ma del copione di Pretty Woman, i personaggi sono tutti maggiorenni e consenzienti (soprattutto Sasuke in questo caso! XD), qualsiasi riferimento a fatti e persone reali indica che sono una chiaroveggente e non ero a conoscenza del fatto, comunque sappiate che non s'è fatto apposta (Manzoni rulez! XD)!

E ora vi lascio alla lettura!

***

Capitolo 4: Moquette party

-Oh cavolo...-
Furono queste le uniche parole che le vennero in mente per descrivere la hall d'albergo nella quale si trovava. L'ambiente infatti, oltre ad essere di dimensioni spropositatamente grandi, era quanto di più lussuoso avesse visto in vita sua. Non c'erano parole per descriverlo, avrebbe veramente voluto farsi un'idea chiara di ciò che la circondava, ma a causa di tutta quell'eleganza non riusciva a formulare un pensiero coerente, continuava a guardarsi attorno sbalordita e scioccata senza proferire parola, sempre con quell'espressione incredula dipinta sul volto. A quanto pareva inoltre, non era l'unica a scoccare occhiate stupefatte in quel luogo: molti clienti dell'hotel precedentemente occupati in altre attività infatti, avevano sospeso le loro faccende per occuparsi di un altro, più urgente problema, ossia capire chi fosse quella donna di malcostume (che, considerando l'abbigliamento sconcio, era probabilmente una donna di malaffare) che si era piazzata così maleducatamente nel bel mezzo della sala e soprattutto perché essa si trovasse in quel posto così decisamente poco adatto a lei ora. Ma di tutte questi dilemmi esistenziali Sakura non si era nemmeno accorta, poiché continuava imperterrita nella sua sconvolgente indagine senza badare al mondo che la circondava ed in particolar modo alle intolleranti figure attorno a lei.
Allo stesso modo anche Sasuke era indifferente alla vicenda: poggiato con una mano al bancone della reception, si stava facendo consegnare alcuni messaggi indirizzati a lui dall'addetta, quasi sicuramente lettere di lavoro o indicazioni di suo fratello riguardo all'affare che dovevano svolgere. Mentre dava un'occhiata veloce alla posta, fu colpito da un'idea improvvisa e chiese dello champagne con fragole al servizio in camera... fu proprio in quel momento che, voltatosi verso il resto della hall, notò la sua accompagnatrice con lo sguardo rivolto verso il soffitto ed il viso aperto in un'espressione di stupore decisamente affatto sexi. Sospirò, in fondo doveva aspettarsela una reazione del genere da una che faceva in suo mestiere e che probabilmente non aveva mai visto nulla di così ricco, perciò sbuffando la richiamò:
-Non stare lì impalata, vieni, dobbiamo prendere l'ascensore per andare in camera...- e aggiungendo poi sarcastico:
-...e già che ci sei, chiudi quella bocca, non sei per niente professionale così.- esternando perciò il suo precedente pensiero.
Sakura fu scossa da un sussulto: non si era resa conto di essersi imbambolata per così tanto tempo e benché meno di aver trascorso tutto quel tempo con la bocca aperta come una triglia. Pertanto riprese imbarazzata un po' del contegno perduto e si affrettò dietro al suo cicerone, già indirizzato verso la parte di fronte a loro della sala ove erano ubicati gli ascensori, considerando anche che da sola, in quello spazio enorme, si sarebbe già persa.
Lo affiancò infine a destinazione e solo in quel frangente ebbe il coraggio di guardarlo in faccia: stava ancora ghignando impercettibilmente (ormai aveva imparato a decodificare il suo volto apparentemente atono in ogni sua smorfia) per la scenetta di prima.
Si sarebbe irritata per questo, se non avesse improvvisamente avvertito la sensazione di essere osservata da occhi pungenti e severi. Voltandosi infatti, intravide una coppia sulla cinquantina impettita e rigida di quelli che lei aveva sempre considerato riccastri inutili, incapaci di immedesimarsi in chi, al contrario di loro, viveva nel mondo reale. In particolare lui, nonostante tutte gli sforzi per mantenere un certo contegno, la stava squadrando affamato, segno che nonostante le apparenze era un uomo comune come tutti i suoi clienti, mentre lei, gelida, la stava infilzando con un'occhiataccia colma di odio e disprezzo falsamente mascherata da un viso indifferente, come di chi desse a lei la colpa di tutti i problemi della sua vita, tradimenti del marito compresi. Sakura non li aveva mai sopportati i tipi come quelli, boriosi, fermamente convinti che il mondo girasse attorno a loro, intellettualmente non abili di comprendere anche solo vagamente che la maggior parte di quelle come lei non lo facevano per passione o per un eccesso di ninfomania, ma semplicemente perché erano state costrette dal destino a prendere quella strada, perché le vicissitudini che avevano provato negli anni le avevano logorate a tal punto che esse non avevano potuto sopravvivere in altro modo che non fosse quello. Quegli ipocriti non sapevano di sicuro mettersi nei panni degli altri, ragionando al di fuori dello schema rigido e chiuso che avevano inculcato nel cranio e che li rendeva così dannatamente, pateticamente stupidi. Giudicò pertanto dignitoso e umanamente comprensibile arrischiare il prossimo rapporto di affari a lauto compenso con il suo cliente per dare un insegnamento esplicativo sul come il mondo funzionasse dalle parti della gente normale a quei due individui, in particolare alla donna, cominciando con il posare un piede sul muro per mettere ben in evidenza la gamba liscia e nuda.
-Oh, caro...- sospirò falsamente crucciata a Sasuke, ottenendo come risposta uno sguardo interrogativo -...accidenti, mi si è smagliato il collant!-
La tattica non differiva in molto da quella che aveva utilizzato con il giovane, tuttavia volle comunque voltarsi per esaminarne co cura gli effetti sui suoi obiettivi: lui era già andato, fissava imperterrito la sua coscia, gli mancava solo il rivoletto di bava che scendeva fino al pavimento in marmo e sarebbe stato completo, lei al contrario pareva oltremodo scioccata ed indignata dal crudo spettacolo al quale stava assistendo. Di ciò non poteva esserne altro che contenta, però non le bastava, quindi ridendole in faccia innocentemente disse:
-Io non lo porto il collant!-
Fu una tragedia: il poveretto che cercava con tutte le forze di trattenersi ebbe un crollo nervoso, la sua scialba mogliettina rimase di stucco e senza parole, l'intera faccenda sarebbe finita con dei grossi guai, ma fortunatamente in quell'istante giunse in tanto agognato ascensore e Sakura vi si fiondò dentro con curiosa irruenza, travolgendo persino il lacchè all'interno, un sopracciglione con capelli neri a scodella che la fissava stranito ed emozionato.
-Mamma mia, c'è anche un divanetto per due!-
Mentre la giovane compiva la sue ispezione, Sasuke invitò con un gesto educato i signori ad entrare, tuttavia i due rifiutarono con un altrettanto educato gesto, o perlomeno, fu la moglie a rifiutare per entrambi con grande cortesia ed animo estremamente afflitto.
Il ragazzo dunque entrò, le porte si richiusero silenziosamente e la coppia decise saggiamente di salire al prossimo giro. Infine, la cinquantenne sibilò acida:
-Chiudi la bocca, caro.-


Di fronte all'evidente avventatezza del gesto, Sakura si sentì in dovere di fornire al suo accompagnatore delle spiegazioni che non fossero scuse (poiché non riteneva ciò che aveva fatto sbagliato, anzi era per lei una reazione assai legittima), perciò disse con semplicità:
-Non ho potuto trattenermi.-
-Calma.-
Forse non era quello che lui avrebbe voluto, ma dopotutto non lo giudicò né furente, né anche solo irritato, semplicemente si dimostrava indifferente alla vicenda, al massimo un po' divertito, ma era già esagerata come supposizione.
-Piano attico.- emise annoiato il lacchè.
-Attico... mhh!- e come ormai sua consuetudine, si gettò in corsa verso la stanza, non accortasi che il dipendente dell'albergo aveva ripreso quell'espressione sognante e la stava seguendo con lo sguardo, la testa completamente protesa fuori dall'ascensore. La sua visuale fu però bruscamente guastata da Sasuke, che gli si parò davanti irato e gli lanciò un'occhiataccia furente che avrebbe spaventato una tigre all'attacco. Ripresa dunque la professionalità, mutò di nuovo volto e si affrettò a tornare al suo posto.
Superata la seccatura, Sasuke si diresse verso la sua camera e, dopo aver borbottato numerosi improperi alquanto coloriti diretti alle tessere magnetiche che avrebbero dovuto aprire le porte delle stanze d'albergo ma che in realtà creavano solo intralcio e a coloro che avevano avuto la pessima idea di introdurle in tutti gli hotel, riuscì finalmente ad entrare, accomodandosi con noncuranza alla scrivania per sbrigare il lavoro che aveva da fare. Non si poteva invece dire lo stesso di Sakura, che, se possibile, rimase ancora più sconvolta da quell'ambiente che dalla hall: la sua superficie era almeno dieci volte l'appartamento che condivideva con Ino. Esso inoltre era arredato con buon gusto: le pareti color pesca si intonavano perfettamente ai divani bianchi alla sua destra, mentre a sinistra troneggiava il tavolo della sala da pranzo in legno scuro. Altre porte erano chiuse, segno che quello che vedeva non era altro che una piccola parte della suite e che c'erano stanze ancora da visitare.
-Impressionata?- le chiese lui.
-Ma scherzi, io vengo sempre qui!...- replicò cercando di darsi un tono. Poi, memore della battuta sarcastica che le aveva rivolto lui pochi minuti prima, aggiunse:
-...Tu non lo sai, ma questa camera la affittano a ore!- tentando di apparire convinta.
-Sì, certo...- fu la risposta scettica del suo interlocutore. Evidentemente non le aveva creduto.
Curiosa come una bambina, optò per lasciar perdere il discorso e si diresse di filato verso il balcone, posto dietro alla scrivania.
-C'è una vista magnifica da quassù!-
-Ti credo sulla parola...-
-Perché?-
-Non verrò mai lì: soffro di vertigini.- giustificò lui con semplicità.
La ragazza rimase interdetta per un attimo.
-E allora perché hai preso l'attico?-
-Perché è il massimo...- disse l'altro convinto, per poi insinuare sarcasticamente:
-...ho cercato in giro attici al primo piano, non se ne trova uno...-
Semplice, logico, coinciso, idiota... perché mai doveva prendere a tutti i costi l'attico? Vabbé volere il meglio, ma forse era un po' stupido ed esagerato prendere qualcosa che non può sfruttare appieno!
Rientrò, si sedette sui gradinetti bassi che separavano la sala dal salotto, giocherellò un po' con le dita mentre lui non la degnava di uno sguardo, poi stanca di quell'attività gli chiese a bruciapelo:
-Che ci vuoi fare con me?-
A quella domanda egli si fermò bruscamente: in effetti la questione non era stupida poiché nemmeno lui sapeva darvi una risposta precisa e decisiva. Se prima aveva invitato quella giovane con l'intento di soddisfare i suoi bisogni sessuali infatti, ora era completamente assorbito dal lavoro e non avvertiva più quella necessità come impellente. Il suo interesse per Sakura non era certo scemato, rimaneva sempre quel velo stuzzicante di novità ad accogliere il suo nuovo "acquisto", tuttavia esso non era sufficiente per distoglierlo dal dovere. Per il momento.
-Non lo so.-
L'arrivo di quella ragazza non era previsto e lui prevedeva ogni cosa nella sua vita, dagli eventi importanti fino allo svago. Comprensibile quindi che non trovasse un momento libero per trascorrere del tempo con lei. Era inoltre da aggiungere che Sasuke Uchiha raramente trovava tempo libero per una donna.
-Capisco... però potresti cominciare con il pagarmi, sai, è un buon modo per rompere il ghiaccio!-
Sembrò soddisfatto da quella trovata, benché non avesse espresso apertamente né assenso né diniego, limitandosi a scostare lievemente la comoda poltrona da ufficio per darle spazio. Mentre tirava fuori le banconote, lei si avvicinò con atteggiamento naturale, si sistemò di fronte a lui, poi, come se fosse la cosa più normale del mondo, si diede una spinta e si posizionò sulla scrivania, irritando il giovane che non tollerava questo genere di comportamenti.
-Sei seduta sui miei fax.- le fece presente.
La osservò guardarlo stupita ed in seguito mutare la sua espressione in una più maliziosa.
-Su questi proprio non c'ero mai stata!-
Spiritosa, davvero! Non glielo disse apertamente, era chiaro, non avrebbe mai e poi mai turbato la sue espressione imperterrita, però apprezzò la battuta pungente e per nulla banale.
Allungò la mano per farle cenno che aveva bisogno dei fogli posti sotto al suo fondoschiena e che quindi doveva togliersi, ma lei inaspettatamente adottò un'altra soluzione, inclinandosi da un lato per far sì che lui li potesse sfilare da sotto. Accolta la proposta, recuperati i documenti (e data una sbirciatina al sedere della giovane, che certamente non guastava), le consegno finalmente la somma pattuita in macchina e tornò al lavoro, felice di aver sbrigato anche quella faccenda.
Come conclusione della transizione tuttavia, la ragazza prevedeva altro: cominciò infatti a scartabellare presso la parte alta dello stivale, sorvegliata dallo sguardo attento di Sasuke che si chiedeva cosa stesse architettando ora. Trovato infine ciò che cercava, estrasse i pacchetti trionfante e sotto gli occhi basiti del giovane e iniziò a decantare le varie possibilità:
-Allora, ci sono quelli gialli, quelli rossi, uno blu, i verdi, quelli non piacciono tanto... il viola l'ho finito, però mi è rimasto un "foglia d'oro", il preservativo dei campioni, non ci passa nemmeno il fantasma di un bacillo!-
Allucinate, pensò lui. Probabilmente ne possedeva più lei che una farmacia bene assortita. Il quantitativo era impressionante anche considerando il mestiere che lei faceva... cosa gli servisse tutta quella roba era un mistero.
-Un'esplosione di sicurezza...- commentò.
-Lavoro sul sicuro!- rispose innocentemente lei con un sorriso.
Vedendo che non si decideva e che continuava a fissarla con quell'espressione indecifrabile sul viso, si risolse a sceglierne lei uno e a metterglielo, ma lui la fermò agitato.
-No, no, non adesso...- non era questo che voleva, non in quel momento.
-...Parliamo ancora un po'.- inventò, tanto per distrarla su qualcosa.
La ragazza quindi si sedette e, dopo aver pensato un po', cominciò:
-Ok, Sasuke... tu sei in città per svago o per affari?-
In verità Sasuke non avrebbe voluto dirigersi verso un discorso incentrato su di lui poiché il suo obiettivo era unicamente quello di farle cambiare attività però, comprendendo che quella situazione se l'era creata lui, si rassegnò.
-Per affari.-
-E... che lavoro fai?-
-Secondo te?- continuava a divertirsi immensamente a stuzzicarla. Nel frattempo andò a sedersi sul divano, stravaccando i piedi sul puff davanti a lui e torturandosi il labbro in un modo inconsapevolmente sensuale.
-Mhh... l'avvocato?-
-E cosa te lo fa pensare?-
Sakura andò a raggiungerlo, ma invece di prendere posto accanto a lui o su un'altra poltrona tentò di sedersi sulle gambe poggiate sul cuscino imbottito, al che ricevette un netto rifiuto palesato con il suo spostare gli arti. La ragazza quindi non poté fare altro che poggiarsi sul puff, a gambe rigorosamente aperte (deformazione professionale, evidentemente).
-Perché hai quell'aria furba e un po' depressa...-
Quella risposta fece mentalmente sorridere Sasuke: chissà cosa avrebbe detto Itachi sentendosi dire che sembrava furbo e depresso... sicuramente si sarebbe infuriato, anche perché, pur essendo avvocato, non era certamente depresso. Forse non poteva essere definito nemmeno furbo: una persona furba aveva almeno freni inibitori dettati dalla morale comune, suo fratello al contrario possedeva una forma particolare di astuzia, una sorta di crudeltà calma e fredda calcolatrice, più sottile della comune furbizia, spietata e inarrestabile. Lui non si era mai fermato davanti alla sofferenza vittima delle loro speculazioni, quasi provasse godimento da ciò, rimaneva imperturbabile. Solo una volta l'aveva visto autenticamente furibondo e senza controllo, ma era stato tanto tempo fa... si riscosse dai suoi pensieri e proseguì su quell'argomento.
-Avrai conosciuto tanti avvocati...-
-Io ho conosciuto tanti di tutti...-
Il suo sguardo in quel momento lo colpì: fermo, sicuro, rassegnato, sciroccato. In quell'istante tra di loro si stabilì una sorta di intesa, data dal fatto che in fondo non erano affatto diversi, sia lavorativamente che nella visione pragmatica della vita. Avrebbe continuato il discorso, ma in quel momento il campanello suonò.
-Chi è?- chiese allarmata lei.
-Solo il servizio in camera.- la rassicurò.


Il cameriere appoggiò il vassoio sul piano bar, poi si piazzò immobile davanti a Sakura, che gli aveva aperto la porta.
-Che cosa vuoi?-
Ma non ottenendo altro che uno sguardo imbarazzato, si irritò e piazzò le mani sui fianchi.
-Cos'ha da guardare?-
Il ragazzo allora si fece avanti con estrema calma e, estratto per l'ennesima volta il portafoglio, diede all'uomo una banconota da venti dollari. Egli lo ringrazio, fece un veloce inchino davanti a Sakura e velocemente se ne andò.
-La mancia... io non ci ero arrivata...-
Come risposta lui sollevò impercettibilmente le spalle, segno che non gliene importava, poi versò dello champagne e porse il calice a Sakura, che bevve il contenuto in un sorso sotto lo sguardo di compassione di Sasuke, il quale già immaginava possibili tragiche conseguenze di quel comportamento. Fortunatamente però, la ragazza sembrò non accusare troppo il colpo, anche se dapprincipio ondeggiò un po' con la testa.
-Posso togliermi gli stivali?-
Nessuna risposta. Lo prese come un sì, perciò si sedette e cominciò a sfilarsi le calzature. Improvvisamente fu colta da un dubbio.
-Ma uno bello e ricco come te non ce l'ha "un'amica"?-
All'occhiata priva di alcun sentimento che lui le rivolse, abbassò gli occhi verso il basso e arrossì: le faceva ancora un certo inquietante effetto sentire pesare su di sé l'attenzione di quegli occhi. Certo però che le pareva strano che uno come lui, che oltre ad avere il vantaggio dei soldi possedeva anche un innegabile fascino, nonché una bellezza a dir poco fuori dal comune, richiedesse i servigi di una donna della strada invece di sfruttare queste doti a suo personale vantaggio.
-La mia EX fidanzata, Tayuya, è nella mia EX casa con il mio EX cane... la mia EX amica, Kin, sta sgombrando il mio appartamento a New York ora, mentre parliamo...-
Felice di averla lasciata senza parole, le porse la ciotola contenente le fragole. Alla sua espressione interrogativa rispose:
-Esaltano il gusto dello champagne.-
-Ma tu pensa...- disse lei, trangugiandone una.
-Buona!-
Avrebbe voluto farle presente che in quel momento il frutto non avrebbe fatto risaltare il sapore di niente, visto e considerato che si era bellamente scolata lo champagne con una sorsata, ma decise di desistere e di osservarla di sottecchi dall'orlo del suo bicchiere: tuttora non si pentiva della sua decisione avventata, se fosse tornato indietro l'avrebbe ugualmente caricata in macchina. Era bella così, mentre mangiava incurante un'altra fragola, inserendola tutta in bocca e lasciando integra solo la cima di essa... Mentre le sua testa si riempiva di non proprio casti pensieri, notò lo sguardo di lei indurirsi, facendo posto ad un'espressione di seccato rimprovero. Poi asserì:
-Senti, apprezzo tutta questo gioco di seduzione che fai, è divertente e tutto quanto... ma credo che dovremmo accelerare i tempi, sai, io sono a botta sicura, la mia tariffa è oraria, quindi...- lasciando in sospeso la frase.
-Mi pare di capire che il problema orario sia primario per te.-
-Precisamente.-
Non era il tipo che aggirava i discorsi, quindi andò subito al sodo:
-Quanto per l'intera notte?- Ed ebbe la netta sensazione che di lì a poco avrebbe cominciato un altro tenzone con lei...
Infatti la ragazza ci pensò un po', poi sparò.
-Trecento!-
Prezzo ragionevole, almeno per le finanze di cui Sasuke disponeva, avrebbe potuto accettare... o forse era perché ormai aveva deciso le sue attività per quella sera... e lei ci entrava fino al collo...
-Andata!-
Lei lo guardò sorpresa, probabilmente non si aspettava che cedesse così facilmente, poi sfoggiò un gran sorriso e cinguettò che doveva andare un attimo in bagno.
Le donne, pensò Sasuke, che siano ricche o di malaffare hanno tutte questa fissa dal bagno... Inizialmente quindi si rassegno all'idea che gli sarebbe toccato aspettare del tempo, anche perché la brusca frenata che la giovane aveva fatto fare ai suoi pensieri prima gli aveva fatto passare tutta la voglia. In seguito però, colpito dalla perversa curiosità di conoscere l'arcano mistero, il grande segreto nascosto, la risposta alla domanda che assillava ogni uomo, ossia perché quasi tutte le donne dovessero andare in bagno prima di dedicarsi ad attività erotiche e soprattutto cosa facessero al suo interno, si spinse fino alla porta del bagno e notando che era aperta, si risolse a dare una sbirciatina, giusto per togliersi un piccolo sfizio alla faccia degli altri individui di razza maschile, preparandosi simultaneamente una scusa da propinare nel caso fosse stato scoperto nella sua operazione di spionaggio. Scusa che dimenticò all'istante quando, logicamente scoperto, notò che Sakura nascondeva qualcosa dietro la schiena.
-Cosa nascondi?-
-Niente...-
Si vedeva da un miglio che mentiva. In quel momento tutte le prerogative che si era fatto sulla ragazza crollarono come un castello di carte, sostituite da una rabbia feroce. Lui aveva scelto lei come oggetto delle sue attenzioni, lei doveva essere in un certo modo la sua donna perfetta (nel senso che sarebbe stata zitta, muta, senza fiatare e avrebbe obbedito ciecamente ai suoi ordini), si era quasi fidato... ed ora scopriva che non solo non aveva nulla di particolare, ma era anche una...
-Ok, va bene, se stata qui anche abbastanza, non voglio roba strana nell'albergo, prendi le tue cose e...-
-Ma quale roba? Ho smesso con l'erba quando avevo tredici anni!-
Preso dalla furia, le afferrò quindi il polso e la costrinse ad aprire la mano.
-E allora cos'hai qui, eh?...-
Dopodiché ci fu un momento di silenzio imbarazzato.
-... Filo interdentale?-
-Sì e allora?...- chiese stizzita lei -... Ho tutti quei... semini di fragola tra i denti... e le gengive non vanno trascurate!-
Assurdo, assolutamente assurdo... si era messo tante paranoie per una fissa con l'igiene orale? Non c'era scusante, stavolta aveva proprio ragione la ragazza... Si approntò ad uscire dal bagno, ma all'ultimo si fermò sul ciglio della porta, imbambolato.
-Che vuoi ancora?- gli ringhiò l'altra, ancora inviperita per l'evento e perché la presenza del disturbatore non le permetteva di svolgere la pulizia in sacrosanta pace.
-Niente...-
Lei avvicinò un capo del filo alla bocca.
-È solo che...-
In quel momento lo sguardo scocciato non ammetteva repliche, quindi si affrettò ad esprimere la sua considerazione:
-...pochissime persone mi stupiscono.-
-Sei fortunato: la maggior parte mi sciocca a morte.-


L'intero salotto era avvolto dall'ombra, l'unica fonte luminosa era costituita da un piccolo televisore quattordici pollici situato su un mobiletto, che trasmetteva un vecchio telefilm in bianco e nero. Davanti al suddetto apparecchio, sdraiata prona sulla moquette si era piazzata Sakura, mentre Sasuke aveva optato per una delle comode poltroncine laterali, visto che doveva anche parlare al telefono.
-Hai le quotazioni della Uzumaki Industries?... No, non voglio solo quelle di New York, voglio anche quelle della borsa di Tokio... Hai fatto male: ci servono tutte, dobbiamo monitorare la situazione da più fronti. Domani raccogli subito i dati all'apertura... Va bene, arrivederci.-
Riattaccò: era sempre stato così, dava del Tu a tutti ma confidenza a nessuno. A parte forse suo fratello. L'affare però procedeva bene, si sarebbero anche potuti permettere di non avere tutte queste precauzioni, ma Sasuke era dell'opinione che il rischio andava corso solo quando si era sicuri di vincere, per divertimento. Felice di aver concluso i suoi doveri lavorativi, si polleggiò, quando ad un certo punto la ragazza scoppiò a ridere.
-Questo episodio non l'avevo visto!- poi indicando un gruppo di boccette di fronte a lei aggiunse:
-Sto facendo un piccolo moquette party... vuoi venire anche tu?-
Il giovane però rifiuto con un deciso scuotere della testa, dunque l'altra tornò a fissare rapita lo schermo.
La serie televisiva doveva sicuramente essere divertente, tuttavia non era quella che interessava a Sasuke, ora che aveva concluso il dovere aveva altre vedute ben più coinvolgenti da osservare (vedute che tuttavia non aveva mai completamente trascurato neanche al telefono). Abbandonato sul divanetto, il gomito sul bracciolo, il mento appoggiato sulla mano e con un'espressione sensuale sul volto, egli stava infatti puntando assiduamente Sakura: il suo riso spontaneo, la sua gioia incontrollata, il suo inconsapevole essere sexi, le sue curve distese languidamente sul pavimento mentre scossava divertita le gambe... Taluni avrebbero potuto pensare che Sasuke fosse un pervertito nell'eccitarsi guardando simili situazioni, tuttavia non vi era nulla di più logico. Semplicemente il ragazzo preferiva le cose semplici, la spontaneità, alle artificiose situazioni che spesso si dovevano creare prima di un rapporto. In un mondo falso e finto, bugiardo e meschino come era il suo, trovarsi a contatto nei momenti di intimità con la vera, semplice realtà della vita, con il mondo dove tutti, tranne lui, avevano la possibilità di trascorrere la loro esistenza non poteva altro che essere piacevole. Ecco perché la rilassatezza di Sakura non faceva altro che attirarlo verso di lei.
Presa dallo spettacolo televisivo la giovane non si accorse di nulla, almeno finché non gettò un'occhiata distratta verso di lui. In quel momento lo sguardo profondo (ed il fatto che non facesse nulla per nasconderlo) la fecero sussultare. Si chiese mentalmente perché egli avesse avuto solo due donne nella sua vita: non solo era bello, c'era anche dell'altro. Aveva un qualcosa in sé, un magnetismo nascosto che attirava inesorabilmente le persone verso di lui. Convenne perciò che la sua era una solitudine per scelta e non certo per mancanza di possibilità.
Sollevandosi dal giaciglio, si avvicinò gattonando a lui. Era arrivato il momento di lavorare. Sempre tenendo fisso lo sguardo in quei pozzi d'onice, azzardò a toccare una gamba, fasciata dai pantaloni di cotone del completo. Vedendo che il cliente non rifiutava, mantenendo costantemente quell'espressione indecifrabile che poteva essere interpretata con lussuria o pericolo, infilò una mano sotto il tessuto, lungo la gamba liscia e tonica del giovane, facendola salire sempre più su, inesorabilmente... incontrando il fastidioso ostacolo della strettezza del pantalone, si risolse a terminare quel giochino di seduzione: afferrando decisa la parte delle ginocchia sottostante l'articolazione, tirò decisa verso di sé, facendo scendere il corpo rilassato del ragazzo per avere un più amplio spazio di lavoro. Apri ogni asola della camicia, slacciò rapida la cintura e il bottone e abbassò la zip dei pantaloni (ormai ci aveva fatto l'abitudine). La faceva essere vagamente tesa quel giovane che al contrario di prima si faceva manovrare come un bambolotto e continuava a fissarla con quello sguardo in cui ci si poteva perdere. Fece scendere la maglietta ed i pantaloncini, rivelando un completino grigio con pizzo nero, che l'altro parve apprezzare, almeno giudicando dallo scintillio che gli attraverso gli occhi. Ancora inginocchiata si adagiò completamente su di lui, appoggiando i gomiti sui braccioli.
-Che cosa vuoi?-
-Che cosa fai?-
-Faccio tutto... tranne baciare sulla bocca.-
-Questo anche io.- Convenne lui in risposta. In fondo non erano poi molto diversi.
Ogni considerazione futura fu completamente cancellata, dal momento che la ragazza cominciò a scendere con piccoli baci su torso diafano verso il basso. Un ultimo sguardo verso il tv, una risata sincera soffocata, poi la sottile mano di donna mise in muto con il telecomando e Sasuke poté tranquillamente abbandonarsi sullo schienale del divano e godersi la parte focale della serata.


Lo scroscio di acqua cessò di botto: Sasuke aveva finito la sua doccia. Indossato l'accappatoio bianco in dotazione dell'albergo si avviò verso la camera da letto. Un bella doccia post rapporto era proprio quello che ci voleva, lo faceva rilassare e gli permetteva un attimo di pace dopo le altre burrascose attività. Improvvisamente però si fermo, notando una parrucca mora appoggiata al pomello di una sedia. Stupito e sconvolto, si avviò velocemente verso il letto e fu lì che la trovò: stesa a pancia in giù, profondamente addormentata, la coperta appoggiata sulle spalle, i capelli di un tenue rosa chiaro sparsi per il cuscino. E la vide bella. Non come prima, quando il suo interesse era puramente volto allo svago sessuale ed all'intrigo. Bella vera, bella dentro. Bella nella sua naturalezza senza macchie, giochetti, vestiti succinti o parrucche.
Sorrise debolmente, non proprio un vero sorriso ma sicuramente ciò che in quella giornata si poteva avvicinare di più a quell'espressione di gioia.
Poi silenzioso se ne andò alla scrivania e lavorò tutta notte.


***

Note sulla fiction: Oddio, la prima scena veramente erotica! -///- È venuta uno schifo, lo so, ma cosa ci volete fare, non sono portata... il capitolo è più ricco di citazioni delle volte scorse! E finalmente si cominciano a delineare il tratti fondamentali dell'altra vicenda della storia, alias l'affare che Sasuke deve compiere. Non si hanno ancora chiarimenti esatti sul lavoro che egli svolge esattamente, lo so, verranno dati più avanti. Secondo me la prima scintilla in Sasuke (cioè, nel film) sboccia quando lui la vede addormentata, voi che ne pensate?
Un'ultima curiosità: per il titolo, ero indecisa tra questo e "Champagne e fragole"... forse l'altro era ugualmente adatto perché era una sorta di metafora del contrasto tra Sasuke e Sakura, ma volevo mettere più in risalto la parte erotica del capitolo!

Risposte alle recensioni

nidaime93: Ma non devi assolutamente scusarti per il ritardo, guarda che anche io recensisco sempre in ritardo XD! Anzi, aspettavo proprio la tua recensione per iniziare al meglio questo capitolo, ho scritto fino alla parte in ascensore dopo averla letta! Che bello, anche tu AMI Sasuke come lo amo io! Finalmente qualcuno che la pensa come me! Sono contenta di avere fatto personaggi IC, perché ero terrorizzata dal credere di avere fatto Sasuke troppo... VIVO XD (e chiacchierone)! Per la mazzata... beh, dipende... è interpretabile... (Sasuke:-Ma quanti giri di parole...-) diciamo che spiegherà alcuni eventi (Sasuke:-Stai di nuovo cambiando discorso...-; stellina:-_-'), secondo il mio punto di vista POTREBBE essere una mazzata pesa, ma magari a te non fa né caldo né freddo (spero)... per la revenge, so già come sarà ma non so quando la metterò... grazie per avere guardato anche questo disegno! No, non sono così brava, c'è chi è molto più bravo di me, infatti probabilmente prima o poi farò una fiction di Naruto con alcuni personaggi inventati da una mia amica dell'artistico e lì posterò i suoi disegni, allora sì che ci sarà da dire! Però sono contenta che anche i miei disegni ti piacciano (qualcuno mi apprezza, che emozione! ^_^) e anche io anni fa avevo il tuo stesso problema nel disegnare! Continua a seguirmi!

maoa: Grazie, il film piace molto anche a me, quindi non vedo come si possa stravolgere completamente un copione così perfetto (e in barba a chi dice che è un film piatto e scialbo in battute!)! Ti dico però che tra poco (idealmente dal prossimo capitolo) comincerai a notare differenze dalla storia, tipo eventi che non c'erano (inventati dalla sottoscritta di sana pianta XD) per inserire altre coppie (mi annoiavo a fare una semplice trasposizione atona della storia) e un po' per avvicinarmi anche a quello che ho letto fosse il copione originale del film... comunque non temere, i fatti principali ci saranno tutti e non cambieranno! Per quanto riguarda il discorso Itachi, in effetti ha poco dell'avvocato e sarebbe orribile adattarlo al reale personaggio di pretty woman,per cui ti assicuro che sarà un REAL Itachi in carne e... sharingan XD! Anche perché, tanto come curiosità, questa fiction era nata con un'altra coppia protagonista (e voglio proprio vedere se qualcuno indovinerà chi), ma si è sviluppata così quando ho visto quanto si incastrava bene il rapporto Itachi - Sasuke nella cosa che volevo realizzare... Spero che continuerai a leggere e commentare!

Shark Attack: Vabbuò, capita, sai quante volte capita a me di saltare capitoli nelle fiction perché non mi sono accorta che sono usciti (anche nelle tue fiction, rea confessa! XD)! Certo che la battuta sull' "è gonfiato" è bellissima, non è mia XD (è del film)! Continua a seguirmi e grazie per la recensione!

MewSakura: Sono contenta che ti piaccia! E tra poco le cose si faranno ancora più interessanti! Alla prossima!

lilithkyubi: Sìììì!!! Grazie, sei stata molto esauriente, non vedo l'ora di vedere le puntate di Matsuri per tv, così mi farò ancora meglio un'idea! Ho cercato, ma per ora non ho trovato più di quello che tu, gentilmente, mi hai riferito... in sintesi sì, ho deciso che Gaara starà con Matsuri e visto che ci sono faccio un bell'annuncio: se esco viva da questa fiction (che si prospetta lunghissima, basti dire che il film dura sulle 2 ore circa e non siamo che ai primi venti, trenta minuti, più le parti che metterò io...) credo proprio che farò IL SEGUITO (stellina:-Contenti?-; Sasuke:-No.-; stellina:-Nessuno ti aveva interpellato... è_é-), tutto di mia invenzione (Sasuke:-Addio...-) e lì metterò la Gaara - Matsuri (sicuro, devo solo decidere se Gaara sarà all'inizio buono o cattivo)! Continua a seguirmi!
  
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