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Autore: Ninriel    12/10/2013    1 recensioni
Una ragazza snob, una madre inquietante e una casa da sogno. Questa è la vita di Allison. Ma non tutto è come sembra. Non se lei ha dei tatuaggi sulla schiena, tatuaggi che sono sulla sua pelle fin dalla sua nascita, e che nessuno si sa spiegare. Non se un giorno come gli altri appare un ragazzo che nessuno ha mai visto, che le fa scoprire un mondo un mondo misterioso, un mondo in cui tra bene e male non c'è più differenza. Non mondo in cui tutto è possibile. Il loro mondo.
--[DAL CAPITOLO 1 ]--
La ragazza raccolse i lunghi capelli in un asciugamano, e scostando l'accappatoio si guardò la schiena, riflessa nello specchio.
Sotto i suoi occhi, si stagliava un intrico di linee vorticose, nere come la pece, che terminavano in quattro punte spigolose, due appoggiate sulle spalle e sulle scapole, due arrotolate morbidamente sui fianchi.
[...] Quando le osservava, le veniva in mente una sola parola per descrivere quelle strane linee, così aguzze e impenetrabili, eppure così aggraziate: Ali.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Paaancakes!- Trevor si gettò sul tavolo afferrandone una manciata e abbuffandosi alla velocità dei personaggi degli anime.

-Ma cosa sei, un morto di fame?-Lo sguardo di George era di ampia disapprovazione, da dietro l'ampio giornale, mentre il figlio ignorava palesemente il suo rimprovero.

L'odore dolciastro dello sciroppo d'acero che il ragazzo versò in abbondanza si diffuse velocemente nella cucina, attirando insetti e moscerini, riusciti non si sa come ad entrare in casa.

Paige si avvicinò al figlio, approfittando della bocca piena e delle mani occupate, per dargli un bacio sulla guancia.

Trevor mugugnò qualcosa che suonava come un -Dai mamma!- scostandosi con una smorfia.

-Non ti abbuffare, ricordati che stasera partiamo... non vorrei che vomitassi – lo redarguì la donna.

Ah, già. La partenza. Dopo quasi un mese che tutto ruotava attorno a quello, ancora non sembrava vero, né sensato, il fatto di dover passare da una dimensione all'altra in un istante.

-Mmh mmh- Il consenso del ragazzo arrivò confuso, sputato tra i pezzi di Pancakes che gli invadevano la bocca. -Io...vado... in camera...- Disse tra un boccone e l'altro, alzandosi con ancora le mani piene di frittelle.

La voce di George arrivò chiara e forte da dietro il giornale. -Non ci pensare neanche. Tu resti qui e finisci di fare colazione. Poi vai in camera. -

Trevor sbuffò, poggiando tutto nel piatto. -Visto? Ho finito di fare colazione. Ora posso andare?-

L'uomo lanciò un occhiata penetrante al figlio. -sì, puoi andare. -

-Bene- Ribatté irritato Trevor .Suo padre riusciva a dare fastidio anche di prima mattina... come se il rifiuto di Allison non sia stato abbastanza frustrante.

Pensò chiudendosi la porta alle spalle, e buttandosi sul letto con lo sguardo rivolto sul soffitto. Pensava veramente quello che le aveva detto, e cioè che voleva con lei fosse diverso ma... i bisogni chiamavano, e lui era pur sempre un ragazzo adolescente in preda agli ormoni, no?

E poi Allison in asciugamano...Non era esattamente l'atteggiamento di una ragazza che vuole aspettare... Le sue lunghe gambe snelle e chiare gli riaffiorarono nella mente, così come lo striminzito asciugamano che le arrivava appena sotto il sedere, e si bloccava all'altezza delle ascelle, tracciando il profilo ben definito dei suoi seni.

Anche in quel momento, un calore piacevole cominciò ad irradiarsi sull'inguine, diventando ben presto dolore mano a mano che le sensazioni del corpo accaldato della ragazza contro il suo gli tornavano alla mente. Maledizione, mi sto eccitando come un ragazzino. Senza neanche aver fatto nulla poi, ...Trevor si tirò a sedere, mugolando quando l'inspiegabile erezione sfregò contro il tessuto dei boxer.

Si avvicinò alla porta chiudendola a chiave, e rigettandosi sul letto mentre tentava di aprirsi i jeans.

Non era uno di quei ragazzi che passavano le giornate davanti a video porno, né un segaiolo assiduo, si disse, tirando giù la zip, ma, in qualche modo misterioso, Allison riusciva sempre ad avere quell'effetto su di lui. Da quando la conosco...sono cambiato. Un tempo avrei trovato qualcuna che me le facesse, le seghe... ma ora... sono in astinenza da sesso...Aveva un aria affranta, mentre muoveva il palmo con un ritmo continuo, su quello che era un organo dotato di propria volontà... e che a quanto pare riusciva ad essere soddisfatto solo pensando alla mano che lo cullava come alla mano affusolata della ragazza. Ansimò, liberandosi sulle coperte pulite. Ma porco... Imprecò sollevandosi mentre si tirava su i Jeans. Poi sogghignò tra sé e sé Però la trovata dei preservativi... davvero geniale .


 

* * *

Capelli... a posto. Trucco... okay. Vestiti... vestiti... Allison si osservò critica allo specchio del bagno, sollevando un lembo del vestito marrone che George le aveva dato.

Era l'abito che indossavano le custodi, le aveva detto, ed era importante che apparisse a tutti, almeno la prima volta, in veste ufficiale.

La ragazza girò su se stessa, osservando quella stoffa ruvida che scendeva lungo le gambe, fino a terra. Aveva intuito che di là, nell'altra dimensione, non fossero molto evoluti, ma quell'abito le faceva intendere che doveva trovarsi pronta a finire in un villaggio preistorico.

L'unico motivo per cui aveva acconsentito ad indossare quella sottospecie di abito, era stato il fatto che Paige le permettesse di modificarlo a proprio piacimento.

Non era granché come sarta, ma il risultato era discreto, se si pensava al prodotto di partenza.

Aveva allargato la scollatura, che le cingeva inizialmente il collo in una morsa soffocante, e che ora lasciava una generosa porzione di pelle scoperta, fino a poco prima dei seni.

Quella gonna lunga e soffocante, poi, era stata drasticamente accorciata davanti, sino ad arrivare a tre quarti di coscia, ma lasciata lunga dietro.

Allison sorrise. Se ad Ascabryh la custode era considerata una donna casta pura e pudica... di sicuro avrebbero avuto una bella sorpresa vedendola comparire così.

Sgattaiolò fuori casa, stringendo le chiavi della macchina possessivamente. Se qualcuno l'avesse vista girare così... Per fortuna era sera, e aveva già avvisato i genitori che sarebbe stata fuori a cena, ma … non si poteva mai dire.

-Allison!- Il detto “parli del diavolo e spuntano le corna”, le sembrò improvvisamente molto adatto. La ragazza si girò lentamente verso Nichole, che la guardava incuriosita.

-Dove vai conciat...-

-Ad una festa in maschera.-

-A Giugno? E poi non mi avevi detto che saresti dovuta andare a cena fuori?- la donna soffocò un sorriso osservando l'abbigliamento della figlia, che stinse la presa sulle chiavi della macchina. Ma proprio ora ? L'unica volta che io ho fretta per un motivo sensato... -Ho cambiato programma all'ultimo minuto. - Mentì.

Alle spalle della madre, coperta da una nuvola passeggera, la luna si alzava lentamente nel cielo.

Nichole sollevò un sopracciglio. -Okay, non voglio sapere nulla. Anzi.. volevo ringraziarti. Ho sentito la tua discussione con George, due giorni fa. -

-Nulla di che. Ho detto solo ciò che pensavo. Perciò non credere che sia d'accordo con le tue scelte. -Ribatté la ragazza. -Ora, se vuoi scusarmi, sono in ritardo, perciò...-

Aprì la macchina, battendo lo sportello e uscendo dal garage con una sgommata, lasciando la donna ferma davanti allo spiazzo ormai vuoto.

Accese la radio, percorrendo quel tratto di strada che ormai conosceva a memoria a tutta velocità.

I stand here waiting

For you to bang the gong

To crach the critic saying

Is it right or is it wrong?

If only Fame came in IV form

Baby could I bare, being away from you?

I found th Vein, put it here.

[Chorus]

I live for the applause, applause, applause

I live for the applause-plause, live for the applause-plause

Live for the way that you cheer and scream for me.

The applause, applause, applause [...]

L'abitacolo buio, illuminato  dalla spia di riserva della benzina e dalle lancette che sfioravano i cento all'ora, rimbombava a ritmo di Applause, di Lady Gaga

La decappottabile argentata si fermò nello spiazzo illuminato solo dai lampioni, sotto casa Shtrauss.

Allison scese dalla macchina, facendo attenzione a non far entrare nei sandali che George le aveva dato (e costretta a mettersi) i sassolini dello sterrato.

Suonò alla porta ripetutamente, stingendosi le braccia attorno alla vita, maledicendo la propria sbadataggine.

Era estate, ma stranamente il solito caldo era accompagnato da un umidità avvolgente e penetrante che in quel momento si stava decisamente facendo sentire, passando sotto la stoffa leggera, e carezzandole la pelle.

La porta si aprì all'improvviso, stappandola dai suoi pensieri. -Dove diamine eri finita? La luna è già alta, avresti dovuto essere qui venti minuti fa!- La faccia incazzata di George non la intimorì, così come neache il tono (estremamente) irrispettoso.

-Scusa, ma questo vestito mi ha fatto penare un po' prima di sembrare accettabile. -

George sbuffò – Sbrigati. Paige e Trevor sono già lì.-

-Lì dove?- Allison si girò interrogativa verso di lui.

-Al passaggio.- rispose laconico, uscendo fuori casa, e facendo cenno alla ragazza di seguirlo verso la sua vettura.

Le ombre degli alberi lungo la strada si allungavano sull'asfalto, tetre.

Allison rabbrividì. C'era qualcosa di inquietante in quella visione, ma non capiva se fosse il buio, o la mano fredda posata improvvisamente sulla sua. Un momento... improvvisamente?? Fece un salto indietro, completamente dimentica della presenza di George. -Shh! Prendiamo la tua macchina. Ti darò le indicazioni strada facendo. - Ordinò, interrompendo il contatto.

Il percorso non fu lungo, ma fu amplificato dal silenzio dell'abitacolo. Seguendo le indicazioni di George, Allison uscì dalla città, imboccando una strada buia, con alberi scuri e frondosi su entrambi i margini. Il buio era totale, e l'unica fonte di luce erano gli abbaglianti della macchina.

-Accosta. - George la fece fermare su una piccola area sterrata. -Non ti preoccupare. È ad un centinaio di metri da qui. - la rassicurò vedendola confusa. Poi lanciò un occhiata ansiosa al cielo. La luna era già più alta, e l'uomo corrugò le sopracciglia. -Muoviamoci-

I due si addentrarono tra gli alberi. I pini furono subito intervallati da querce secolari, che ben presto presero il sopravvento.

Era un ambiente strano, popolato che versi di animali, frinii di grilli e strani fruscii. Tutto, sembrava vivo e pieno di energia, in un modo che la ragazza non si sarebbe mai aspettata. Era come se quella del giorno fosse solo una recita, come se gli animali in realtà vivessero nella notte, per la notte.

Il chiarore di una fiaccola , seguito da molte altre, segnò un percorso quasi irreale nel buio.

Poche decine di metri, e lo stretto sentiero sfociò in uno spiazzo. Era una area sterrata, coperta da foglie e ciuffi d'erba. Querce possenti, sicuramente più antiche di quelle della foresta, delimitavano il terreno, formando un ampio cerchio con solo un ingresso. I rami si tendevano, intrecciandosi l'un l'altro, illuminati dalle fiaccole, una su ogni tronco. Era come trovarsi in un altra epoca, in un altro paese... in un altro mondo.

-Allison! George!- Paige corse incontro ad Allison, facendola sobbalzare. Non si era accorta della sua presenza, né di quella di Trevor, fin quando non la vide avvicinarsi a passi veloci.

La donna si rivolse a George. -È tutto pronto. -Lui annuì, un movimento che Allison scorse di sottecchi, impegnata ad osservare Trevor. Anche lui, come lei, aveva strane vesti. Dei pantaloni che sembravano fatti di Juta lo avvolgevano dalla vita in giù, mentre una maglia leggera marrone gli copriva il busto.

Il ragazzo fece un sorrisetto, notando la giacca di pelle che Allison aveva preso per coprirsi la schiena nuda. Le si avvicinò, cercando istintivamente di mettere le mani in delle tasche che però su quello strano indumento mancavano. Fece una smorfia, incrociandole al petto e mettendo in risalto i bicipiti lasciati scoperti dalla maglia a mezze maniche. -Pronta per il grande evento?-

-Certo. Finalmente potrò godere dell'ammirazione di un intero popolo... ci sarà qualcuno che potrà apprezzarmi come merito. - Ironizzò.

Paige interruppe le sue parole, parlando velocemente. -Scusate, ma il tempo stringe e la luna è quasi sorta perciò... come avrete ben capito, io e George resteremo qui, così che quando tornerete possiate trovare qualcuno. Ora che la luna sarà alla sua massima altezza, basterà che vi mettiate sulla sua traiettoria, e avverrà il passaggio. Una volta arrivati, in tempo lì passerà indipendentemente da questo. -

Trevor alzò un sopracciglio. -Cioè?-

-Cioè, mentre voi sarete lì, qui sarà come se il tempo si fermi. Starete ad Ascabryh un mese, fino alla prossima luna piena. Teoricamente potreste restare lì anche anni, mentre qui per noi non passerebbe un istante fino al vostro ritorno. -Concluse.

George addrizzò le spalle, rivolgendosi alla ragazza. -Mi raccomando. Tu dovrai imparare ad essere la loro guida, sarai come... una dea. Pensa alla reazione di Steph quando ti ha visto... e poi immagina un villaggio intero con gli occhi adoranti come i suoi. Dovrai essere l'ago della bussola Allison. Una volta lì, il Quy'Ohz risponderà a tutte le tue domande. - Si rivolse al figlio. - Trevor... svolgi bene il tuo compito, e proteggila. La nostra famiglia è una famiglia di custodi da millenni, non disonorarla proprio ora. -

La luna cominciò lentamente, ad illuminare la piccola area circolare disegnata sul terreno.

Paige sospinse piano Allison nel cerchio, facendo cenno anche a Trevor di oltrepassare la linea. La ragazza si tolse la giacca, rabbrividendo.

Pezzo dopo pezzo, la luce della luna stava riempiendo lenta ma inesorabile il cerchio, lasciando sempre meno spazio ai pensieri, e più alla paura dell'incognito.

-Quando il cerchio sarà completamente illuminato, vi basterà tirar fuori le ali per passare nell'altra dimensione. Il vostro potere farà sì che il varco si possa aprire, chiaro?- Paige aveva l'aria nervosa. -Non fate cose stupide. Oh, e ricordate che lì non potrete mostravi troppo affiatati, sarete solo la custode e il suo guardiano. - li redarguì nuovamente, mentre l'ultimo pezzo del cerchio si illuminava lentamente.

Il cerchio era completo. Allison prese un respiro profondo, fissando Trevor. Gli animali della foresta schiamazzavano, in una cacofonia di suoni frenetici, attirati dalla quantità di energia che si era concentrate tutta in quel luogo.

Senza una parola, gli sguardi dei due ragazzi si incatenarono, e contemporaneamente due paia di ali si staccarono delle loro schiene. Sprazzi di luce bianca accecarono Allison, che si passò un braccio davanti al viso. Si sentì ancora salda a terra, e credette che il passaggio fosse già avvenuto, ma non poté fare in tempo di ricredersi.

Una forte corrente le fece aprire le palpebre, e l'unica cose che vide, prima di venirne risucchiate insieme al ragazzo, fu una fenditura invisibile apertasi nell'aria, che li inghiottì come due sassolini insignificanti. Non ci volle neanche un battito di ciglia prima che Allison venisse nuovamente catapultata con i piedi per terra.

La ragazza riaprì gli occhi, abituandosi al buio, per accertarsi che Trevor fosse accanto a lei, ma mentre si girava verso di lui, per chiedergli come si sentisse, decine di sagome immobili catturarono la sua attenzione.

Allison si guardò intorno, confusa da ciò che vedeva. Era circondata da alberi e fiaccole, osservata da centinaia di occhi che risplendevano nel buio come quelli dei gatti. Uno spiazzo, identico a quello del suo mondo, ma pieno di immobili presenze. 

Ninfe, centinaia di ninfe, la scrutavano in silenzio. Donne, bambini, uomini, tutti la guardavano come in attesa.

Quando gli occhi della ragazza riflessero le fiamme rossastre, un sospiro collettivo si alzò dalla folla.

Lì dove si trovavano, in mezzo alla radura, non c'era modo di sfuggire all'adorazione negli occhi di quelle gente.

Più vicino di tutti, ad interrompere gli anelli perfetti intorno a loro, un uomo con una lunga barba bianca mosse un passo. La sua voce bucò l'immobilità del momento con parole arcane.

-Yehd, norn jarig. Zahir fa Warihea ta qebr Donix -

Il giorno è giunto. Venerate la custode e il suo guardiano

La folla si mosse, in risposta all'invocazione del vecchio. Un onda compatta, un moto uniforme e grandioso, si propagò attraverso tutte quelle figure immobili. L'adorazione dei loro occhi divampò, mentre si inchinavano a colei che era arrivata portando la salvezza.

Colei che non sapeva, ma che avrebbe salvato il popolo.

Colei che deteneva il potere.

La custode.









Nota dell'autrice
Okay, stavolta non vado molto per le lunghe, e comincio subito chiedendovi: Che ne pensate?
Il tanto atteso momento è giunto, ed i nostri due reagazzi sono finalmente riusciti a passare all'altro mondo (si lo so che sono spiritosa -Shishsihshi- ^.^). Spero che il momento che tutti voi aspettavate - anche se non me lo avete confessato, sappiate io vo leggo nel pensiero- sia stato soddisfacente. Personalmente io sono sempre molto insicura su quello che scrivo  e pubblico, perciò vi prego, fatemi sapere se siete soddisfatte/i o meno... che tradotto, vorrebbe dire:  RECENSITEMIII vi prego :'-/
Continuo rigraziando
Spella e Roberta Styles Cannavo per le recensioni. 
Infine... non mi resta che salutarvi, e chiedervi di aspettare ansiose/i il prossimo capitolo, perchè so che sarà così *-*
Vostra fedeeele

Ninriel


 


 


 

 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 

 

 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 

  
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