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Autore: Flam92    13/10/2013    3 recensioni

- Anja –
Tre anni prima . . .
Basta, me ne vado, sono arrivata al limite della sopportazione . . . È questo che ho ottenuto per essermi sacrificata all’inverosimile?! Il fatto che tra meno di un decennio sarò morta e sepolta, la donna che mi ha dato la vita mi ha insultato in ogni lingua conosciuta e non, e che devo lasciare tutto e tutti per andare oltreoceano?
- Loki –
Un anno prima . . .
In una cella, di nuovo!! Maledizione, odio stare qui dentro, mi manca l’aria, non posso muovermi . . . almeno mi hanno levato quel dannato bavaglio. Uff . . . che cosa dovrei fare per i prossimi due secoli? No, se non esco prima di qui finisce che divento pazzo sul serio.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 8: "Face off! I nodi vengono al pettine, prima o poi..."



- Anja –
Ever  wonder about what he’s doing
How it all turned to lies
Sometimes I think that it’s better
To never ask why
 
         Anja corre via da quella stanza, corre via come se avesse le schiere infernali che la inseguono senza darle un attimo di tregua e, in quel momento, qualunque cosa è meglio che rimanere nella stanza... col mostro. Rabbrividisce per quel pensiero che ha appena preso forma nella sua mente, eppure ha sempre saputo che alla fine Loki si sarebbe mostrato per quello che è, era solo una questione di tempo, stupida lei a credere diversamente.
         La ragazza continua a correre per i corridoi freddi, desolatamente vuoti a quell’ora della notte; non osa fermarsi per paura che qualcuno possa trovarla e riportarla dove le era stato detto di restare. Non sa nemmeno più da chi, o piuttosto da cosa, sta scappando, ma al momento presente è troppo confusa, troppo spaventata, per concentrarsi su altro che non sia il ritmo cadenzato della sua corsa, respira, respira, un piede davanti all’altro, respira, respira.
         Anja si accorge di un ostacolo sul suo cammino solo sbattendoci contro e finendo col cadere pesantemente in terra, prendendo un forte colpo all’osso sacro. Quel momentaneo sprazzo di dolore riesce a riportarla coi piedi per terra ed alza gli occhi per capire che cosa abbia fermato la sua corsa. Prima che possa dire o fare altro, due braccia forti la rimettono in piedi.
- Tutto bene, miss Schwarzwald?- Anja ci mette un po’ a capire di chi sia quella voce, poi le torna improvvisamente in mente.
- Sì, Capitano, io... – prova a rispondere a Rogers, ma è talmente confusa che le parole si attorcigliano fra loro prima che riesca a proferirle.
- Sembra sconvolta, signorina, è successo qualcosa? – il soldato la squadra con attenzione, poi scuote la testa e aggiunge – Venga, credo che prima di tutto le serva qualcosa per calmarsi... andiamo a cercare il dott. Banner, va bene?-
         Anja si lascia trascinare quasi di peso da Rogers, ancora troppo sottosopra per capire davvero cosa le stia succedendo attorno. Capisce che l’hanno fatta sedere su un divanetto solo quando sente i cuscini dietro di sé e sente l’odore familiare del tè che si spande nella stanza, che in uno sprazzo di lucidità capisce essere l’ufficio di Banner.
         Non presta molto caso ai due uomini che borbottano concitati tra loro, né alle occhiate di sottecchi che ogni tanto le rivolgono. Si massaggia distrattamente il collo, dove le mani di... – nemmeno riesce a pensare al suo nome – l’hanno stretta, lasciando con tutta probabilità un marcato livido viola.
- Anja, cosa è successo? Vuole dircelo?-
La ragazza cerca di mascherare un tremito delle mani stringendole in grembo, mentre tira un paio di respiri profondi per calmarsi prima di rispondere.
- Stavamo dormendo... cioè, ci eravamo appena addormentati, dopo che Lo...  lui ha cercato di strangolarmi. Ha avuto un incubo, non voleva davvero farlo… credo. Ma sto bene, non è questo il problema – si affretta ad aggiungere, dopo aver visto le facce preoccupate del capitano e del dottore – Solo che poi Thor, lui ha, ecco... buttato giù la porta, credo fosse perché pensava che sarei finita male. Lui si è irritato moltissimo e... ha tirato un pugno al muro, poi mi ha fissato e... -  Brevi singhiozzi spaventati le fanno morire le parole in bocca e trema talmente tanto da dover posare la tazza, che nel frattempo aveva ripreso in mano: è come se realizzasse in quel preciso momento che cosa è successo in quella stanza.
         Banner si siede accanto a lei, posandole con gentilezza una mano sulla spalla, stringendola  appena in un gesto di conforto, come ad esortarla a continuare.
- Quando l’ho guardato in faccia io... io ho visto odio, odio puro, e rabbia, ferocia, cattiveria... era il terrore incarnato, e io non riuscivo a muovere un muscolo... come se fossi paralizzata nella tela del ragno. Non fatemi tornare lì, vi prego!!!- Si raggomitola di scatto su se stessa, nascondendo la testa tra le ginocchia, scossa da tremiti sempre più forti.
- Se vuole può rimanere qui con me a farmi compagnia – le risponde il dottore in tono conciliante – mentre Steve può andare ad avvisare chi di dovere per risolvere questo… uhm, problema. È d’accordo?- Anja annuisce, mormora un timido “Grazie” alla volta di Rogers, che esce con passo scattante dall’ufficio.
- Dottore?-
- Mi chiami pure Bruce, signorina-
- Grazie infinite, Bruce –
 
         - E questo è quanto – Anja conclude il resoconto di quel che è successo nella stanza con il dio dell’inganno e cosa l’abbia spinta a scappare via da Loki nel cuore della notte. Non sono passate che poche ore dall’episodio, ma, non appena è trapelata la notizia, si è costretta a riprendersi quel tanto che basta da poter formulare un discorso coerente.
Le facce dei presenti, attorno al tavolo, hanno tutte espressioni che vanno dallo sconcertato al perplesso, qualcuno è persino insospettito da un tale cambiamento da parte della ragazza.
- Quindi, secondo te, Loki nasconde qualcosa, no? Non sarebbe una novità, in fondo – esordisce Clint, piuttosto perplesso – però ancora non capisco per quale motivo ora tu ti tenga alla larga da lui... visto che prima pareva quasi che lo difendessi-
- Osservazione acuta, agente Barton – conviene Fury – e sono curioso di sentire cosa ha da dire in proposito, Anja – conclude quindi, rivolgendosi a lei.
         La ragazza si sente trapassare da quello sguardo freddo e deglutisce varie volte, prima che la sua voce sia salda abbastanza da non tremare, mentre risponde al generale.
- Io non ho mai parlato in difesa di Loki, piuttosto ho cercato di essere obiettiva nei confronti di tutti, credo sia giusto così. Però voi non eravate lì, non avete visto i suoi occhi com’erano... non c’era... nulla, di anche solo vagamente umano, nel suo sguardo, quando si è messo a urlare e mi ha cacciato dalla stanza. Quello che ho visto era un vortice di odio, rabbia, disperazione e chissà cos’altro. – Anja non può fare a meno di rabbrividire, se ripensa all’accaduto – Per un attimo ho pensato che mi avrebbe ucciso sul serio, così, su due piedi. Era una belva, qualcosa di... non so nemmeno come descriverlo, so solo che credevo di aver la morte davanti a me. Urlava, come un ossesso, ma non saprei dire per quale motivo, anche se sono certa ci sia qualcosa sotto –
         Anja nasconde il viso tra le mani e scuote la testa, senza sapere che succederà a questo punto, se ci saranno provvedimenti, e di che tipo. Non so nemmeno più se potermi fidare di me stessa, di ciò che vedo e sento, o se questo sia solo un incubo, e fra poco mi risveglierò a casa mia, senza mostri, dèi o eroi nella mia vita. Tuttavia, non credo che questo sia un sogno...
Inaspettatamente, Thor le si avvicina e le posa una mano sulla spalla, un muto gesto di comprensione e incoraggiamento, prima di uscire dalla stanza senza proferire parola. Ognuno dei presenti sa che sta andando a prendere il fratello per la collottola e riportarlo da loro, in modo tale che possa dare la sua versione dei fatti.
- Quindi, per fare il punto, Loki potrebbe essere impazzito sul serio, c’è qualcosa di molto grosso sotto che non dice e rischiamo che possa fare una strage, come un anno fa?- Natasha apre bocca per la prima volta, intervenendo con i suoi soliti modi pacati.
- Senza i Chitauri stavolta, almeno spero, però, sì, la situazione è questa – conclude Tony in modo asciutto, massaggiandosi la fronte.
         Attorno al tavolo cala un pesante silenzio, tutti i presenti si scambiano sguardi che celano mille parole e gli stessi identici pensieri.
- Banner, se dovesse rendersi necessario... – comincia Fury, ma viene zittito subito dall’interessato.
- Non so se... l’Altro possa riuscire a controllare, o fermare, Loki, questa volta. Forse sì, ma non ci giurerei, come non sono certi di poter tenere a freno l’Altro, e vorrei evitare che si arrivasse a tanto, se possibile- conclude il dottore in tono stanco.
- Deve essere logorante, vero, Bruce? –
- Non lo immagina neanche, Anja, nessuno può-
- Secondo lei, generale, potremmo riuscire a fermarlo di nuovo?- chiede Steve, perplesso – in fondo, lo abbiamo già fatto, no?-
- Non lo so, Rogers, temo che se impazzisse sul serio potremmo non farcela. Speriamo che Thor riesca a calmarlo in qualche modo, prima di portarlo qui.-
- Come buttare benzina sul fuoco, lasciare quei due soli... – borbotta Anja a mezza voce, ma nessuno la sente.
- Anja, lei starà nella stanza di fronte a quella del dottor Banner e, mi ascolti bene, soprattutto starà lontana da Loki. Chiaro? –
- Mi creda, generale, se potessi, metterei un migliaio di universi fra me e Loki, in questo momento- ribatte seccamente la ragazza.
- Molto bene, vada a prendere le sue cose- dice Fury, ritrovando i suoi soliti modi autoritari - Il Capitano Rogers la accompagnerà. Romanoff, Barton, controllate ogni singolo angolo di questo posto e trovate quei due, ma se la situazione è sotto controllo, non intervenite. Lasciate che ci pensi Thor. Stark, Banner, riuscireste a creare un qualche congegno che possa trattenerlo?-
- Possiamo provarci, Nick, ma non garantiamo nulla. I suoi poteri non hanno minimamente a che vedere con quello cui siamo abituati – risponde Tony, massaggiandosi il collo, prima che tutti escano dalla sala per eseguire gli ordini del generale.
        
         Mentre Anja e Steve camminano fianco a fianco per i corridoi sentono tutt’attorno un vociare concitato di persone che corrono a destra e a manca in quell’enorme velivolo: evidentemente, Fury deve aver dato l’allarme rosso... sono tutti all’erta, ma basterà? Come vorrei sapere cosa passa per la testa di Loki... davvero volevo provare a capirlo, ma ora...
- Si è un po’ ripresa? – La voce di Steve, sempre tranquilla e pacata, la riscuote dai suoi pensieri.
- Sì, sto un pochino meglio, grazie – Anja prova ad abbozzare n mezzo sorriso tirato, che però non le riesce granchè – Ma ho paura, Steve, che qualcuno possa fare qualche stupidaggine... A proposito, sa dove stiamo andando? – gli chiede la ragazza, cominciando a raccogliere le sue poche cose e riponendole in un borsone preso in prestito, di quelli che si usano per la palestra.
- Non dovrei dirglielo, ma stiamo andando in una base S.H.I.E.L.D. da qualche parte in Alaska- Steve le fa l’occhiolino con aria complice- A quanto pare, Fury vuole stare in un posto isolato per… contenere minacce e perdite umane, in un certo senso. Spero non si arrivi a tanto… – conclude pensoso; Anja annuisce, ma subito dopo si rabbuia in viso.
- Ma che fine ha fatto?! – sbotta stizzita, picchiando il pugno sul letto dov’è seduta.
- Che cosa?-
- Era un ciondolo attaccato ad una catenina di argento... aveva una pietra verde come pendente. Ci sono molto legata, era di mia nonna... la nostra famiglia lo tramanda da generazioni. Ero convinta mi fosse caduto qui da qualche parte, ma non lo trovo-
- Chiederò se qualcuno l’ha visto in giro, va bene? Vedrà che prima o poi salterà fuori. Dunque – aggiunge infine Steve – ha preso tutto?-
- Sì, possiamo andare – risponde la ragazza, ravviandosi i capelli dal viso; si avvia verso la porta, che Rogers le tiene gentilmente aperta. Insieme, i due rifanno la strada a ritroso, superano la sala delle riunioni e costeggiano i laboratori, prima di addentrarsi in uno stretto corridoio su cui si affacciano due porte di anonimo acciaio satinato. Rogers le indica quella alla loro sinistra.
- Il codice per aprirla è 24769, lo stesso se vuole chiuderla dall’interno. Spero ci si troverà bene... Banner è nella stanza qui di fronte, la mia è nel corridoio accanto, per qualunque evenienza –
- Grazie mille Steve, siete stati molti carini, lei e Bruce... mi spiace di avervi svegliato nel cuore della notte –
- Nessun problema. Per quel che mi riguarda – butta lì, a metà tra il divertito e il perplesso- io ho dormito qualche decennio di troppo.  Buona notte, Anja -
- Buona notte anche a lei – lo saluta a ragazza, prima di chiudersi la porta alle spalle.
Anja si siede sul letto, sconfortata e con la testa tra le mani; solo dopo lunghe ore di pianto, finalmente, sopraggiunge il sonno.
 
- Tony –
         Quando Fury aveva dato di matto, dopo aver scoperto quello che era successo ad Anja, a Tony per una volta non era venuta voglia di ridere. Certo, Fury che sbrocca è sempre un degno spettacolo, ma la ragazza non si merita certo risa di scherno, visto quello che ha passato. Il miliardario ha cominciato sul serio a prenderla in simpatia: gli piace la sua intelligenza, adora il suo cinico sarcasmo, ma più di tutto ammira il coraggio eccezionale che quella ex-poliziotta col fisico di una modella ha dimostrato più di una volta, partendo da quello che le è successo all’Interpol per arrivare alla situazione presente. Solo qualcuno con le palle può trattare con Loki senza diventar scemo, e fino ad adesso c’è riuscita solo lei. Un plauso alla signorina, non è da tutti. Mi sfugge perché l’abbia fatto, ma comunque…
         Per una volta, quindi, Tony decide di prendere qualcuno sotto la sua egida per mero spirito altruistico e poi, diciamocelo, si potrebbe mai lasciare che Capitan Ghiacciolo gli soffi il primato per essere un filantropo? Ovviamente, non se parla nemmeno.
È con questo intento che placca Fury nella sala di comando, mentre l’allarme rosso suona all’impazzata e tutto l’Helicarrier – e un Point Break particolarmente incazzato con annesso martello- sono in pieno fermento.
- Nick, una parola-
-Non ora Stark! Siamo in allarme rosso, o non l’hai notato?!-
- Mi sembra ovvio, visto che sembra di stare in un formicaio impazzito- risponde Tony con uno sbuffo – ma visto che i tuoi tirapiedi stanno passando a setaccio questo posto, e Thor aiuta, credo proprio che cinque minuti per me tu li abbia. Anzi, chiama il resto dei Vendicatori, quello che ho da chiederti interesserà anche loro-
-Da quando mi dai ordini, Stark?- sbotta il Monocolo seccato.
- Ma non è un ordine Nick… piuttosto una richiesta- risponde l’altro, mettendo su il solito ghignetto strafottente, accompagnato da una finta espressione da cucciolo ferito. Fury alza gli occhi al cielo, esasperato, poi abbaia una serie di ordini all’auricolare.
         Meno di cinque minuti dopo, gli Avengers al completo sono seduti attorno al tavolo ellittico; il caos nell’Helicarrier è notevolmente calato, da quando Thor si è presentato tirandosi dietro Bambi, prontamente rinchiuso in una cella di massima sicurezza, molto molto lontano da Anja, e guardato a vista. La quale Anja, nel mentre, gli è parso di capire si trovi al sicuro nella stanza di fronte a quella di Banner.
- Allora Nick, a che gioco stai giocando? Che cosa vuoi da quella povera donna?- esordisce Tony, per una volta andando al sodo senza sarcastici giochi di parole o scherzi di dubbio gusto.
- Nessun gioco, Stark. Voglio semplicemente vedere da che parte sta la ragazza-
Risposta, questa, talmente poco convincente che persino la fedelissima ed inflessibilissima agente Romanoff si sente in dovere di alzare un intero sopracciglio, per manifestare stupore e una buona dose si sospetto. Movimento talmente eclatante che tutti attorno al tavolo se ne accorgono, e prontamente su ogni volto compare la tipica espressione da “qui-c’è-sotto-qualcosa”.
         - Andiamo, Nick, persino la Romanoff pensa che non la racconti giusta! Fuori il rospo- sbotta Tony, che pazienza non ne ha mai avuta molta, e ancor meno ama giochetti di parole, se non ne è l’autore.
- Oh, e va bene- capitola alla fine il direttore –li ho messi volutamente assieme perché speravo che la ragazza facesse da tramite tra la mente psicolabile, e psicopatica, di Loki, e il resto del mondo. Visto che è l’unica che in qualche modo Loki considera, ho pensato fosse la decisione migliore-
- Ma signore- obietta Natasha – è un trucco che abbiamo usato la prima volta che lo abbiamo catturato, e Loki, com’era prevedibile, non ci è caduto di nuovo. Senza contare che nemmeno la ragazza mi sembra tanto stupida da bersi una scusa del genere. Prova ne è che ancora non sappiamo cosa ci faccia Loki qui, tanto meno lei-
- E brava la Vedova Nera!- commenta Tony soddisfatto, mentre gli altri presenti annuiscono convinti – Come pensi di rispondere a questo, Nick?-
         Per lunghi minuti si protrae il silenzio che circonda il tavolo; tutti osservano il direttore, il cui palmi delle mani sono poggiati al piano del tavolo, il corpo rigido e la testa china, mentre riflette sul da farsi.
Tony osserva tutti i presenti: Thor, in piedi, si rigira nervoso il grosso martello tra le mani; Barton e la Romanoff si scambiano sguardi di sottecchi, come a intendere “Te l’avevo detto io che qualcosa non quadrava”; Banner si massaggia le tempie: molto plausibilmente, pensa Tony, tutta questa tensione non gli fa bene… no, infatti, gli tremano le mani. Speriamo che il suo autocontrollo regga, Hulk incazzato e a piede libero? No buono; non da ultimo, Cap sta fissando Fury con un tal sguardo, a metà tra il sospettoso e l’oltraggiato, che deve essere a tanto così da perdere la calma. Forse la sua cavalleria anni ’40 e il suo altissimo senso del dovere verso una fanciulla gli impediscono di essere d’accordo con Fury. Cap arrabbiato sarebbe davvero uno spettacolo…
         - Non è semplice da spiegare- comincia quindi il direttore, rompendo il silenzio   -Quando Thor è venuto qui la prima volta che ha trovato Loki, una settimana fa, mi ha avvisato, chiedendomi di non dire né fare nulla per i due giorni successivi. Sapevamo che Loki era qui, come sapevamo anche che era coinvolta la ragazza, ma si trattava di stabilire fino a che punto-
- Ma ancora non spiega cosa ci facessero quei due chiusi assieme nello stesso posto!- sbotta Tony seccato; lo è talmente tanto da non accorgersi quasi dello spettacolare quanto atipico doppiogiochismo del dio biondo.
- Lascialo finire, Tony – lo riprende Banner pacatamente.
Fury lo ringrazia con un cenno, poi riprende –Perciò, da quel momento li abbiamo comunque tenuti d’occhio, pur rimanendo a distanza. È stato subito evidente che quei due andassero d’accordo ed è il motivo per cui la signorina è ancora qui. Venendo ai motivi per cui li ho voluti assieme, uno, si fa meno fatica a controllarli, se sono nello stesso luogo; due, speravo davvero di cavare informazioni utili, non dividendoli e lasciandogli il guinzaglio lungo e tre, era una valutazione della ragazza. Ho pensato di poterla reclutare come agente operativo. Sì, Stark- prosegue, ricambiando l’occhiata in cagnesco – anche se le rimane poco tempo, sarebbe comunque un soggetto valido e ottimo per condurre gli interrogatori, come alcuni suoi vecchi colleghi mi hanno riferito-
         Quest’ultima rivelazione di Fury viene accolta da un gelo da far invidia all’Antartide in pieno inverno; sei paia di occhi fissano increduli l’uomo nerovestito, persino i suoi adorati agenti sembrano non sapere che pensare, tranne che questo è stato davvero un colpo basso, molto, molto basso.
- Signore, con tutto il rispetto, questo è stato meschino e sleale da parte sua. Come può pensare di coinvolgere quella povera ragazza in cose di questo tipo, sapendo tutto quello che ha passato?!- stavolta è Cap a dare in escandescenze, parecchio risentito.
Se Rogers è talmente sconvolto da fargli il predicozzo, allora Fury ha davvero passato il segno. Cazzo, Rogers che sbrocca! È la persona più pacifica del mondo e Monocolo è riuscito a mandarlo ai matti!
Inutile dire che l’affermazione del capitano scatena il putiferio, putiferio durante il quale il Monocolo non apre minimamente bocca.
         Quando gli animi si acquietano nuovamente, Fury riprende la parola.
-Se avete finito di strillare come donnette, ora vi dirò ciò si farà. Per quanti non lo sapessero, stiamo andando in una base dello S.H.I.E.L.D. in Alaska, così da essere lontani da civili o da città se le cose dovessero degenerare. Secondariamente, Loki va guardato a vista, devo sapere anche quante volte respira, fermo restando che ho intenzione di vedere se cerca di riavvicinarsi alla ragazza. E voglio interrogarlo, quindi…-
- Vado a prenderlo io, Nick Fury- interviene Thor per la prima volta.
- Senza offesa, Point Break, ma pensi davvero che verrà con te?- gli chiede Tony, recuperando il suo sarcasmo.
- Sul piano fisico sa di non reggere il confronto- risponde il biondone –perciò non sarà tanto stupido da tentare colpi di testa. Sembrerà strano, ma anche lui tiene alla sua pelle-
- Wow, il biondo che fa del sarcasmo! Bravo! Continua così!- lo schernisce Tony, senza che l’altro se ne avveda. Fury abbozza un colpo di tosse e istantaneamente cala il silenzio.
- Terza cosa, guai a voi se la ragazza subodora il vero motivo per cui l’ho voluta qui. Lasciate che creda che sia stato per usarla da tramite-
- Vado a vedere come sta- butta lì Banner, ed esce prima che qualcuno possa fermarlo. Comprensibile, deve smaltire tutta la tensione… e secondo me se l’è presa a cuore dopo che ci ha quasi rimesso le penne.
 
         Di tutte le persone che Tony immaginava di trovarsi davanti nella sala di comando, è proprio la ragazza della discordia (*) quella che staziona in piedi accanto ai monitor puntati sulla cella di Loki. Li osserva fisso, assorta in chissà che pensieri.
         - Di’ un po’, ma non dovresti essere a dormire tu? Voglio dire, credevo avessi i nervi a pezzi-
- Appunto per questo non mi riesce di dormire, se mi sono assopita per una mezz’ora è già tanto. Non mi ero mai spaventata tanto- ammette Anja con un sospiro. Sembra aver già ritrovato la sua compostezza, anche se la voce ogni tanto le tremola un po’.
Tony le batte una mano sulla spalla, amichevole, e rimane accanto a lei; Thor è ormai uscito dalla cella tirandosi dietro il fratello, alla cui vista Anja non riesce a reprimere del tutto un brivido.
- Quanto è stato spaventoso?- le chiede quindi, pur con un certo imbarazzo.
- Da uno a dieci? Dieci elevato a infinito. Ma credo che l’entrata non proprio discreta di Thor gli abbia dato il colpo di grazia, cioè, al suo autocontrollo intendo- Le sopracciglia di Tony schizzano verso l’alto, mentre l’uomo la guarda attonito.
- In che senso, scusa?- si risolve quindi a chiederle.
- Nel senso che il motivo per cui mi ha preso per il collo è stato un incubo che ha avuto. Mi ha svegliato e, siccome si agitava come se fosse posseduto, sono andata a vedere che avesse. Forse non avrei dovuto toccarlo- soggiunge pensosa poi, vedendo l’espressione sempre più perplessa di Tony, si sente in dovere di spiegare. –Quando l’ho visto in faccia, aveva gli occhi completamente dilatati, non vedeva nulla di quello che c’era attorno… era come se fosse con la testa da un’altra parte. Mi ci è voluto un po’ per calmarlo, e l’entrata di Thor ci ha svegliato di soprassalto. Tralasciando gli insulti tra i due, Loki poi ha definitivamente perso calma e autocontrollo. Motivo per cui ne è uscito tutto questo casino… E sono arrivati- fa notare con voce strozzata –Quindi io ora mi defilo. Con permesso-
         Tuttavia a Tony non sfugge l’occhiata che il piccolo cervo e Anja si lanciano sulla soglia, né che la ragazza indietreggia istintivamente contro il muro, mentre il dio sogghigna quasi divertito, un luccichio crudele negli occhi verdi. Dura un momento, lo spazio di un battito di ciglia, poi la ragazza sparisce alla volta della sua stanza.
Una volta arrivato anche il resto della truppa, Fury decide che è tempo di far parlare Loki. Oh sì, sarà lungo e doloroso, e quello ci prenderà per il culo tutti quanti e non potremo farci proprio nulla. Ma perché mi sono smascherato pubblicamente? “Io sono Iron Man”, bravo Tony, grande idea! Dandosi di nuovo dell’idiota, si appresta ad ascoltare qualunque cosa verrà fuori.
 
- Clint –
          - Bisogna tenere d’occhio la ragazza, ventiquattr’ore su ventiquattro, sia qui sia quando saremo alla base. Non voglio scuse e non voglio storie. Per questo ho deciso che farete a turno per stare con lei. Tutto chiaro?-
Domanda superflua capo... come se potessimo dire di no. Clint e Nat si guardano di sottecchi, poi lui scuote la testa, divertito e anche un po’ perplesso: Fury pensa davvero di poter comandare a bacchetta anche un miliardario con enormi problemi di egocentrismo e un dio nordico che da solo può fare tanti danni quanto Hulk a piede libero?! Per Cap il problema non sussiste, è un soldato e esegue qualunque ordine e Banner... beh, meglio non contrariarlo più di un tot. Per quel che riguarda me e Nat, invece... niente ordini eseguiti, niente stipendio e un mucchio di problemi. No grazie, faccio a meno.
         - Quindi chi comincia, signore?- Nat, sempre pragmatica e efficiente, si rivolge direttamente al grande capo, non appena questo chiude bocca.
- Barton, il primo turno è tuo, poi Romanoff, quindi Stark e per finire Thor –
- Scusa tanto, Nick, ma chi ti ha detto che puoi darmi ordini? Non mi pare di essere qui per fare da baby- sitter a una ragazzina! –
- Finchè sei qui fai quello che ti dico quando te lo dico, altrimenti ti congelo i fondi, capito?-  uno a zero per il grande capo...  ci hai provato, Stark. Tony ammutolisce, inviperito.
- Banner e Cap, invece? – chiede Clint, cercando di non suonare troppo polemico. Non che gli vada giù di tirarsi Anja appresso, ma ha imparato che certe cose è meglio non darle a vedere, soprattutto al grande capo.
- Loro hanno già dato la scorsa notte, quindi meritano un po’ di riposo. Vada a prenderla, Barton. Se vuole può darle accesso al poligono di tiro ma niente, e sottolineo niente, casini o colpi di testa, chiaro? Potete andare-
- Divertiti, Clint – Nat gli fa un mezzo sorrisino, che equivale ad una risata divertita di una persona normale, e poi se ne va a fare le sue cose, sparendo dalla plancia di comando con il consueto passo fluido e aggraziato. Dannata russa maledettamente efficiente.
         Auf... andiamo a prenderla... coraggio, Clint, non sarà peggio di Natasha da gestire. Almeno, spero… Ed è capitato solo qualche volta che abbia dato colpi di testa, ma insomma! Quanto me la farà pesare, ancora, la storia di Budapest? Come se gli si fosse ritorto contro, poi! Abbiamo la Vedova Nera dalla nostra, scusa se è poco!
Si avvia verso la stanza della ragazza, cercando di trovare un modo per dirle che sarà tenuta sotto stretta sorveglianza, non tanto per la sua sicurezza, quanto per evitare, citando le parole di Fury, “che lei e il dio psicopatico facciano di nuovo comunella e mi causino un sacco di problemi, oltre che l’emicrania”.
In effetti, vista la testa che ha quella ragazza, se davvero parteggiasse per Loki rischieremmo la terza guerra mondiale...  e non mi stupisce che quel pazzo psicotico le sia stato attaccato tutto questo tempo...
- Anja? Posso entrare? – Clint bussa alla porta della stanza, che viene aperta da una Anja piuttosto malmessa e con delle occhiaie da far invidia a un panda.
- Tu saresti…?- gli chiede con voce impastata dal sonno.
- Clint Barton – risponde lui, mentre la ragazza annuisce pensosa.
- Oh, giusto, scusami… sono ancora un po’…-
- Sì, immagino- assente comprensivo - Posso portarti al poligono, se ti va-
- Dammi cinque minuti. Mi cambio  e arrivo. –
 
         - Allora, perché sono sotto scorta?- gli domanda Anja una volta al poligono, diretta e schietta come aveva visto fare solo a Nat. Pare stia ritrovando un po’ del vecchio smalto, meglio così. Però, che livido le ha lasciato quello psicopatico, riflette, guardando l’impronta violacea della mano sul collo chiaro di lei
- Fury vuole evitare che tu e il pazzoide facciate comunella di nuovo, quindi ha ordinato di tenerti sotto chiave- Clint fa spallucce e non aggiunge altro: è un buon osservatore e ha già capito che con lei è meglio essere onesti.
- Mi domando che abbia nel cervello, quell’uomo... pensa davvero che mi coalizzerei con chi ha cercato di strangolarmi nel sonno e mi ha minacciato di morte da sveglio?! Ma non scherziamo...-  Anja scrolla la testa, forse incerta su cosa pensare, a parte di essere finita in un circo -Clint è convinto che sia arrivata a questa conclusione - quindi si raccoglie i capelli in un’alta crocchia, che lascia scoperto un piccolo tatuaggio proprio sotto l’attaccatura dei capelli, dietro il collo.
         - Ehi, Clint... posso prendere questa? – gli chiede, facendogli ballare davanti al naso una Desert Eagle calibro .44 Magnum. Ah però, hai capito la ragazza... le piacciono i giocattoli pesanti... e costosi, soprattutto. Speriamo in bene.
- Cominci con l’artiglieria pesante, eh? Comunque, credo che quella abbia qualche problema... chi l’ha usata ieri ha detto che tende a incepparsi –
- Dammi qua che la smonto e vediamo – gli fa l’occhiolino, contenta come un bimbo a Natale, poi la poggia su un carrello provvisto di attrezzi e comincia a smontarla un pezzo alla volta, con velocità sorprendente e mano ferma, quasi da professionista.
- Mai visto smontare un’arma così velocemente e tanto bene... che lavoro hai detto che facevi?- le chiede l’arciere, grattandosi la testa perplesso.
- Ero all’Interpol, dovevamo saperle fare, queste cose, e con ogni tipo di arma...-
Sorride e si mette a pulire la Desert un componente per volta.
         - E quel tatuaggio, invece? Quello che hai sotto al collo –
- Sono tre rune, l’ho fatto appena prima di entrare in accademia, avrò avuto sì e no diciannove anni... – risponde la ragazza, senza smettere di sistemare l’arma.
Eh?! Diciannove anni e già in accademia? E poi all’Interpol, ai piani alti?! Mi sa che l’abbiamo sottovalutata tutti quanti... e sta pulendo quella dannata pistola praticamente senza guardare, mentre parla con me!!
- Ma scusa, quanti anni hai? –
- Quasi ventisette, perché?- lo guarda perplessa, sbattendo le palpebre.
- Niente... è solo che credevo che fossi più... grande, in un certo senso. Diavolo, smonti e pulisci pistole come se non avessi fatto altro!! –
         La ragazza ride di gusto, tenendosi al bordo del carrello per non cadere; prende fiato e poi si rivolge di nuovo a lui.
- Diciamo che, per i loro standard, non era mai troppo presto per arruolarsi e dovevamo sapere preparare tutta l’artiglieria al buio e con le mani dietro la schiena – gli fa l’occhiolino, vagamente divertita dalla cosa, poi riprende – e, a conti fatti, mi dicevano spesso che ero fra le migliori... oh, fatto, finito!! Ora non dovrebbe più incepparsi –
Clint strabuzza gli occhi, incredulo: ci ha messo meno di cinque minuti a smontarla, pulirla, rimontarla e caricarla!!
- Clint? Tutto bene? – gli sventola la mano davanti al naso, finchè l’uomo non le risponde.
- Tutto bene, sì... ma faresti concorrenza a Nat, in questo campo, sai? Voglio vedere la faccia che farà, quando glielo dirò... faccio scendere una sagoma?-
- Molte grazie, Clint –
 
         Ha anche una buona mira, la ragazza... decisamente, sarebbe un buon acquisto per lo S.H.I.E.L.D... non mi sorprende che Fury ci abbia pensato... Peccato che le rimanga poco tempo, un po’ mi spiace, cominciava a starmi simpatica. Anche se non penso che avrebbe accettato.
- Che significano quelle rune? – le chiede Clint, curioso, mentre tornano verso la stanza di Anja, dopo quasi tre ore passate nel poligono a sparare, pulire e fare manutenzione, oltre che scambiarsi opinioni e pareri come fossero due militari in pensione.
- La prima si chiama Ur, e rappresenta la volontà di combattere, in senso metaforico, ovviamente, mentre la seconda è Not, che descrive la necessità, il bisogno e la resistenza; per quanto riguarda la terza, Eoh, è per la resistenza, la continuità e la perseveranza per sfidare le influenze negative. Siccome sono simboli di potere, potere molto forte, secondo le tradizioni, non vanno mai capovolte, altrimenti assumono il significato contrario... –
- Però, non immaginavo avessero tanti significati... quindi si può dire che ti abbiano protetto e sostenuto, no?- Anja sorride, per un attimo persa nei ricordi; dopo qualche attimo di silenzio, gli risponde.
- Puoi anche metterla così... in realtà queste rune erano su un ciondolo che mi ha dato mia nonna, poco prima di arruolarmi... è la collana che portavo sempre e che non trovo più- aggiunge imbronciata. -Anche lei era del parere che mi avrebbero sostenuto e protetto-
- Le eri molto legata? – Clint pone la domanda un po’ titubante, quasi avesse paura di urtarla o intristirla.
- Molto, in effetti – sorride malinconica – praticamente mi ha cresciuto lei con mio padre  e i miei fratelli... mia madre mi ha... beh, diciamo che non è stata molto materna, ma non so perché- conclude facendo spallucce.
         Arrivati alla porta dalla stanza, Clint la saluta con un’amichevole pacca sulla spalla mentre Anja lo ricambia con un abbraccio affettuoso, prima di dirgli che le ricorda uno dei suoi fratelli. Si lasciano come due vecchi amici, con la promessa che Clint cercherà di portarla al poligono tutte le volte che gli sarà possibile.
Anja lo ringrazia ancora e per la prima volta, in tutto il tempo in cui è rimasta con loro, Clint la vede sorridere, finalmente distesa.
Che ragazza particolare... però è davvero simpatica, tutto sommato... sì, potrebbe piacere anche Nat. In fondo, per carattere, potrebbero passare per sorelle… ma Anja è più umana. E no, non si meritava nulla di quello che le è successo. Ma come ci è finita una come lei invischiata con uno incasinato e psicopatico come Loki?
L’arciere scuote la testa, allontanandosi per il corridoio; coma al solito, le domande che vengono solevate sono sempre di più rispetto a quelle cui si dà risposta. Parlare con Nat potrebbe essere una buona soluzione per chiarirsi le idee.
 
 
N.d.A.
 
Eccoci qui con un nuovo capitolo! Anche stavolta m’è uscito un tantino lungo XD –ma la colpa è di Tony, quando quell’uomo ci si mette, è logorroico come pochi!-
Allora, capitolo un filo incasinato, però scopriamo per quale motivo il buon vecchio Nick ha voluto la nostra balda donzella XD – Erica_00 hai visto? Finalmente il POV di Clint, come promesso :D-
Precisazione d’obbligo: io non so una mazza di armi, né della loro manutenzione, però quello che vedete scritto sulla pistola che maneggia Anja è corretto –si, ho fatto qualche ricerchino sul web XD- Va da sé che se c’è qualche esperto alla lettura che si sente in dovere di precisare, me lo faccia pure sapere, le critiche costruttive sono sempre le benvenute :D
La citazione all’inizio del POV di Anja è da “Try” di Pink –adoro questa canzone e lei è bravissima!-
 
(*) ragazza della discordia: Tony la definisce in questo modo riferendosi al mito greco de “La mela della discordia”, nel quale le dee Atena, Era e Afrodite si litigano suddetta mela d’oro e alla fine chiedono a Paride, principe troiano, di decidere chi tra loro sia la più bella e si meriti il frutto come premio. Atena gli promette la saggezza, Era il potere assoluto e Afrodite la donna più bella del mondo. Ovviamente Paride sceglie quest’ultima e di fatto getta le basi per la guerra di Troia, visto che la donna in questione altri non è che Elena, moglie di Menelao Re di Sparta.
 
Angolo dei ringraziamenti : a Erika_00 e Alexien per le loro recensioni sempre acute e lusinghiere – vi voglio bene :’) -, a akiralovemanga, DarthGiuly, Erika_00 per averla inserita nelle preferite e a Alexien, big gio 98, Destiel_Doped, nakimire, sakura92, silvermoon74, simo95, tykisgirl, La_Polly, Luna_Bella e Strix per averla messa nelle seguite, e inoltre a Feelings e Zakurio per averla inserita nelle ricordate.
Bene, per ora direi che è tutto! Stay tuned e recensite, mi raccomando!
Un bacione, la vostra Mòrrigan <3
  
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