Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Piumadoro    13/10/2013    2 recensioni
Rieccoci al secondo anno.
Se il primo è stato pieno di guai qui si aggiungono cose come il Quidditch, molto importante.
Senza parlare dell'amore.
E dei segreti.
Il secondo anno di Star ad Hogwarts comincia in modo confuso...
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Siamo Stelle Cadute'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Signor Potter! Signor Black! Signorina White!” La professoressa McGranitt spalancò la porta della classe caduta nel caos riportando un po’ d’ordine.
“Potter!” Gridò Star dal fondo della classe impegnata a discutere con James e Sirius su chi avesse avuto l’idea migliore per lo scherzo appena riuscito.
“Nel mio ufficio.” Completò la professoressa senza nemmeno badare alla ragazza.
Nessuno si mosse, a parte il professor Lumacorno il quale veniva trascinato in giro per la stanza dal gessetto che teneva in mano e che non poteva lasciare. La professoressa spezzò l’incantesimo con un colpo di bacchetta.
“Grazie!” Sbuffò sollevato il professore.
Minerva gli fece un cenno. “E’ successo in quasi tutte le aule. Diciamo che di noi non si è salvato nessuno.”
Improvvisamente i tre Malandrini smisero di bisticciare tra di loro.
“Vuol dire che ci è cascata anche lei professoressa?” Esclamò Sirius.
“No, ce lo siamo persi!” Si disperò James.
Remus si massaggiò le tempie nel tentativo di calmarsi.
Stessa cosa fece la professoressa McGranitt. “Vogliate seguirmi.” Ripeté stancamente ma senza perdere il suo tono autoritario.
I due ragazzi e la ragazza eseguirono.
Era il diciotto ottobre e loro erano già finiti in punizione due volte e avevano perso centocinquanta punti… a testa. I professori erano stati particolarmente presi di mira con: inchiostro invisibile che faceva cancellare i loro impegni dalle loro agende, cancellini che li rincorrevano per riempirli di gesso e polvere pruriginosa.
Di quest’ultima c’era stata una vera e propria epidemia, ovunque nei corridoi si potevano vedere studenti e insegnanti in preda a una crisi di prurito.
Questi erano solo gli scherzi scoperti. In realtà alla lista bisogna aggiungere le scappatelle notturne e il misterioso scambio del sale con lo zucchero che aveva mandato in crisi tutti gli elfi giù nelle cucine.
“Penso che questa volta sia meglio consultare direttamente il preside.” Li avvertì la professoressa svoltando in un corridoio che conduceva alla statua davanti all’ufficio di Silente.
Quando entrarono gli occhi azzurri del preside li trapassarono soffermandosi su Star, mentre la bocca dell’uomo si apriva in un sorriso.
“Non faccia così Albus! Questi ragazzi hanno un problema!” Iniziò la professoressa McGranitt,
“Minerva, se la signorina vuole essere chiamata Potter la chiami Potter e basta.” Disse Silente serio anche se i tre ragazzi ebbero la netta sensazione che egli avesse appena fatto l’occhiolino nella loro direzione.
“Non è questo il problema!” Sbottò la donna. “Ho già perso il conto della volte in cui sono finiti in punizione o hanno perso punti da quando l’anno è cominciato. Se vanno avanti così distruggeranno la scuola.”
“Va bene, ho capito. Vada pure, provvederò io.” Le assicurò il preside.
La professoressa uscì.
“Sale al posto dello zucchero e zucchero al posto del sale! Geniale, ci sono voluti tre giorni per capirlo.” Esordì Silente.
I tre risero.
“Comunque credo che dovrò spedire una lettera ai vostri genitori.” Continuò.
“Ok.” Accettarono i ragazzi.
“Signorina Star, vorrei parlarle. I suoi amici possono restare se vuole ma preferirei di no.” Gli occhi del preside si spensero del loro bagliore, era qualcosa di veramente importante.
“Voglio che restino.” Decise la ragazza.
“Non sarebbe male se lei esercitasse i suoi poteri con tutti gli incantesimi contenuti in questo libro. Se avrà bisogno di chiarimenti per alcuni venga pure a trovarmi. Tutto qui.”
Non era tutto li.
La ragazza afferrò il libro poggiato sopra la scrivania. “Farò del mio meglio.”
I Malandrini se ne andarono.
“C’è qualcosa che non va. Qualcosa che non ha voluto dirmi davanti a voi. Perché?” Borbottò Star scendendo le scale.
“Non lo so ma è meglio se raggiungiamo Remus prima che impazzisca.” Consigliò Sirius.
Un gruppetto di ragazze passò loro accanto chiacchierando allegramente senza curarsi di abbassare il tono così tutti poterono sentire ciò che dicevano.
“Non sono carini?” Chiese una di loro.
“Sempre insieme. L’altro giorno si tenevano per mano.” Fece un’altra.
“Dolcissimi!” Cantilenarono tutte.
Star e James rabbrividirono.
“Sembriamo sul serio due fidanzatini?” Domandò James a Sirius.
“Un pochetto.” Rispose questi evasivo.
Remus corse loro incontro in quel momento. “Dunque?”
“Scriveranno ai nostri genitori, sai che roba.” James schernì la faccenda allontanandola con un gesto della mano.
“E’ la prima volta che scrivono ai nostri genitori di me.” Notò la ragazza.
“Saranno fieri di noi.” La rassicurò suo fratello.
“Non vedo cosa ci sia da essere fieri.” Li rimproverò Remus.
In quel momento i quattro varcarono il buco del ritratto.
Tre ragazze che ben conoscievano piombarono loro addosso.
“Ciao, James.” Cominciò Giusy in tono svenevole. “Abbiamo saputo che tu e Sirius siete entrati nella squadra di Grifondoro.”
“E’ successo quasi un mese fa. E siete già venute a congratularvi per questo.” Ricordò James.
“Già, ma noi volevamo sapere se potevamo assistere al vostro primo allenamento.” Provò Renè.
“Non penso, eh, no, credo proprio di no.” Rispose Sirius senza nemmeno pensarci.
“Ma abbiamo chiesto a Jordan e ci ha detto che potevamo.” Insistette Victoria. “Posso sedermi accanto a te e farti compagnia.” Aggiunse poi rivolta a Remus.
“Bello, allora ci vediamo lì.” Finse il ragazzo.
“Si, ci vediamo!” Concordarono in coro e se ne andarono ridacchiando.
“Se loro questo venerdì vengono al vostro allenamento io sparisco.” Annunciò Remus.
“E noi veniamo con te.” Ribatté Sirius.
“Grandi Grifondoro rimpiccioliscono.” Commentò Star sarcastica andando a sedersi vicino al fuoco.
I suoi amici la raggiunsero.
“Beh, anche tu avresti paura di quelle lì.” Replicò James.
“Forse. Ma finché non sono un problema mio…” Iniziò la ragazza.
“Ed è qui che ti sbagli. E’ anche un problema tuo. Se non veniamo ad allenarci la squadra perderà.” Chiarì Sirius.
“O vi rimpiazzeranno.” Presuppose lei aprendo il libro appena ricevuto.
“Non è che li c’è qualcosa per togliersele di dosso?” Chiese Remus.
Tre sguardi stupefatti si fissarono su di lui.
“Nel senso che…ok, fate qualsiasi cosa basta che non rompano più.” Decretò il ragazzo prendendo la sua borsa e salendo in dormitorio.
“Ai suoi ordini.” Mormorò Star con un sorriso furbo.
 
………
 
“Venerdì venti ottobre. Diamo il via all’operazione ‘Incubo Comune’. Tutti pronti?” Star stava rispiegando a James e Sirius il piano per lo scherzo a Renè, Giusy e Victoria.
“Pronti!” Risposero i due ragazzi.
Il problema era che lo stava spiegando in sella ad una scopa e durante l’allenamento di Quidditch.
Jordan li richiamò. “Ehi voi tre! Muovetevi!”
“Subito capitano!” Gridarono in risposta.
Sugli spalti le tre galline schiamazzavano facendo il tifo, cosa che irritava chiunque. Il povero Remus poi era intrattenuto da Victoria con una “appassionante” storia su come la cugina della stessa avesse rovesciato la portata principale del pranzo di Natale addosso allo zio.
L’allenamento non fu molto duro in sè. Anche perché il capitano decise di interromperlo prima del previsto dal momento che le urla della tifoseria gli davano il voltastomaco.
Una volta negli spogliatoi James chiese se era possibile non far più entrare quelle ragazze. Tutti furono d’accordo tranne Star la quale non era presente.
“Dov’è?” Domandò James preoccupato.
“Penso sia nello spogliatoio femminile.” Ipotizzò Greg che aveva deciso di giocare come cacciatore dopo una lunga carriera da portiere per lasciare il posto a Malcom che diceva di non essere in grado di fare il cacciatore.
“ABBIAMO UNO SPOGLIATOIO FEMMINILE?!” Si sorpresero Sirius e James.
“Sì, e la nostra unica ragazza lo utilizza da un mese.” Ricordò loro Robin.
“Oh. Strano. Ve bene, ci vediamo lunedì ragazzi, ciao.” Salutò Sirius uscendo insieme a James.
“Ragazzi siete stati fantastici! Uh, una meraviglia!” Incominciarono subito Renè, Victoria e Giusy trascinando Remus fino a metterlo in riga con gli altri due suoi amici.
Poi si misero perfettamente davanti a loro.
“Noi volevamo dirvi una cosa…” Si preparò Giusy tutta emozionata.
“Volete uscire con noi?” Chiesero le tre ragazze in coro.
“No.” Disse secco Sirius.
“Perché no?” Chiese spaventata Renè.
“Non usciamo con le ragazze che vanno in giro senza vestiti.” Spiegò James.
Le tre oche si guardarono vedendosi in biancheria e imbarazzate a più non posso corsero via tra le risate di Sirius e James alle quali si unirono quelle di Star comparsa appena le altre furono sparite.
“Ma non erano senza vestiti!” Remus non ci capiva niente.
“Certo che no, ma loro si vedevano così. Grazie alla nostra ultima invenzione.” Illustrò Star.
“Il miglior incantesimo di sempre!” Approvò Remus.
“Beh, certo. Lo ho inventato io!” Si vantò James.
“Ehi!” Protestò Sirius circondandogli il collo con un braccio e facendogli chinare la testa grattandoci sopra con le nocche.
“Lasciami!” Si lamentò James.
Star e Remus si misero a ridere ma si interruppero subito quando una ragazza dalla chioma rossa si avvicinò a loro.
“Il professor Silente ti vuole nel suo studio. Sola.” Riferì a Star che annuì con aria grave.
“Che succede?” Chiese Sirius mollando James.
“Ve lo racconto dopo. Promesso.” Sussurrò la ragazza allontanandosi con Lily.
 
 
……………
 
“Allora Star?” Le domandò il preside senza preamboli non appena lei ebbe varcato la porta del suo ufficio.
“L’incantesimo dell’anima si può fare sia sugli animali che sulle persone. Mi ricorda un incanto oscuro chiamato Horcrux.” Disse la ragazza sedendosi.
“Sapevo che avresti cercato nella sezione proibita. Pensavo di aver tolto tutti i libri che parlavano di…”
“Mi è bastato leggerne il nome. Questa estate ho scoperto che sono una specie di enciclopedia vivente. So anche le cose che non so.” Raccontò Star.
“Bene, me lo aspettavo. E’ una cosa comune, per le forti linee di sangue, la trasmissione non solo dei caratteri genetici ma anche della sapienza acquisita.” Spiegò Silente.
“Capisco. Quindi tutto quello che i miei antenati sapevano o hanno scoperto lo so anch’io?”
“Esatto. Ma parlando di quell’incantesimo…”
“Praticamente racchiuderei un pezzo della mia anima in una persona o in un animale e posso farlo quante volte voglio, ma solo se discendo da una generazione di maghi e streghe veramente molto potente posso essere in grado di compiere un incantesimo del genere e perfezionandolo potrei riuscire anche a far si che le persone mi lascino pezzi della loro anima che posso custodire in oggetti. Sembrano proprio gli Horcrux.”
“Si.” Le concesse il preside, i suoi occhi azzurri la perforarono. “Ma con grandi differenze. Per prima cosa non devi uccidere nessuno per dividere la tua anima, devi solo amarlo profondamente. Seconda cosa: non ti riporterà in vita. Ti terrà solo viva nelle persone a cui cederai un po’ di te, nei loro gesti si riconosceranno i tuoi. Si estende anche agli animali ma credo che sia molto più difficile con essi. E terza cosa: non farà male. Voglio che tu lo provi perché solo così potrò restringere il mio campo di ricerca.”
La ragazza annuì decisa. “Mi piace. Ma ci voglio pensare bene. Mi fa venire i brividi e penso che se lo affrontassi con obbligo non ci riuscirei. Mi conceda del tempo.”
“Non c’è problema. Per ora può andare.”
 
…………………
 
“Allora?” Attaccò James non appena lei si sedette tra lui e Sirius in un divanetto in Sala Comune.
“Tu e Silente avete qualcosa in comune.” Borbottò la ragazza. “Comunque voleva parlarmi di uno degli incantesimi del libro.”
“Che tipo di incantesimo?” Incalzò Sirius.
Star non rispose e guardò suo fratello con uno sguardo che solo lui poteva capire. “Non ora.”
James spostò la sua attenzione su Remus. “Lunedì qualcuno avrà un Piccolo Problema Peloso, giusto?”
“Si, ma…” Rispose l’interessato spiazzato da quel cambio di argomento repentino.
“Bene così potrai goderti Halloween anche quest’anno.” Continuò James come se niente fosse.
“A proposito di Halloween: come ci vestiamo quest’anno?” Chiese Sirius senza smettere di guardare Star la quale dal canto suo fissava ostinatamente il pavimento.
“Non saprei…” Rispose James.
“Ci penso io ai vestiti. Comunque Remus, non possiamo fermarci con te martedì mattina altrimenti i professori ci scopriranno.” Intervenne la ragazza sorridente.
“Va bene. In che senso pensi tu ai vestiti?” S’inserì Remus.
“Nel senso che ci penso io.” Ripeté lei.
“Io non mi fido. Saresti capace di farci andare in giro vestiti da coleotteri.” Ribatté Sirius.
“E’ un’idea anche se io pensavo a qualcosa di più scenografico.” Illustrò Star.
“Tipo?” Domandò James tutto interessato.
“Segreto.” Sussurrò la ragazza.
“Voglio sapere!” Protestò Sirius.
“Già, mi hai fatto incuriosire!” Tentò Remus.
“SE-GRE-TO!” Sillabò Star alzandosi.
“Te ne vai?” James mise su il broncio.
“Si, così la smettete di tormentarmi e poi finché non me ne vado Sirius non può farti la sua geniale domanda.” Illustrò lei.
“Come…?” Incominciò Sirius ma la ragazza lo interruppe.
“Leggo nel pensiero.” Gli ricordò prima di salire le scale verso il dormitorio femminile.
“Giusto.” Sbuffò il ragazzo.
James guardò il suo amico. “Che dovevi chiedermi?”
“Perché non ci ha detto di che incantesimo si tratta.” Rispose Sirius.
“Non era il momento. Quest’estate ho scoperto che Star non sa mentire agli amici. Può far credere a chiunque di avere il naso blu ma non riesce a dirmi una bugia per più di tanto tempo. Non vuole assolutamente mentirmi quando si tratta delle cose importanti ma sa che se mi dicesse subito alcune cose io cercherei di farle cambiare idea così non me le dice e basta. Quando verrà il momento ce lo dirà.” Spiegò James.
“E’ la sincerità in persona. Eppure deve nascondere così tante cose per proteggerci.” Constatò Remus.
 
……………….
 
Un’altra luna piena.
Il tramonto era vicino e i suoi amici non erano ancora arrivati.
Non sapeva se sentirsi abbandonato o felice perché così non avrebbero corso rischi. Soprattutto Star. Poi si rese conto che i suoi amici non avrebbero mai rinunciato ad un avventura del genere e non lo avrebbero abbandonato. Non così. Iniziò a preoccuparsi. E se fossero stati beccati?
Cercò di scacciare l’immagine dei suoi tre amici torturati da Gazza.
Sentì un rumore provenire dal piano di sotto e poi le solite voci. Avevano il fiatone e non stavano ridendo.
“Scusaci.” Esordì Star entrando nella stanza. “Siamo rimasti dieci minuti nascosti dietro un armatura perché Lumacorno ci si era piazzato davanti per riposarsi e non potevamo andarcene senza toccarlo.”
Il ragazzo sorrise ma troppo presto quel arco di felicità sul suo viso si trasformò in una smorfia di puro dolore.
Un’altra luna piena.
Il lupo ululò e fissò la ragazza di fronte a sè. Dapprima le si avvicinò piano e diffidente poi sfoderò i denti e fece per attaccarla ma un rumore lo distrasse.
Lunastorta girò il muso verso la porta dietro la quale erano nascosti Sirius e James. Si acquattò pronto a colpire ma Star gli batté una mano sulla schiena. Il lupo riacquistò interesse verso di lei un po’ troppo in fretta e la morse subito alla giugulare spingendola a terra. La ragazza lo colpì con un calcio sullo sterno facendolo rotolare via.
Il sangue le scendeva a fiotti e Lunastorta era pronto per un nuovo attacco, si accasciò a terra non riuscendo a respirare e il lupo credendo di aver vinto tornò a concentrarsi sul buon odore che sentiva dietro la porta. Con una zampata il lupo mannaro distrusse l’uscio.
James e Sirius erano immobilizzati dalla paura e dalla sorpresa.
Il lupo balzò su di loro, la bocca aperta pronta a mordere, quando le sue possenti mascelle cozzarono contro qualcosa di resistente l’animale impiegò qualche secondo a capire di non riuscire più a muoverle.
Star con gli abiti pieni di sangue e il fiato corto gliele teneva aperte con le mani rendendogli impossibile qualsiasi mossa.
“Dammi tempo quando mi succede. Non avventarti subito su di loro. Devi cercare di controllarti un po’.” Biascicò lei rispingendo Lunastorta nella stanza. “Riparatela.” Ordinò poi ai suoi amici indicando la porta mentre si abbassava per schivare un altro agguato.
James tirò fuori la bacchetta ed enunciò: “Reparo.”
Sirius si appoggiò sul legno appena tornato intero.
“Me la sono vista un po’ maluccio.” Commentò.
James si sedette a terra. “A chi lo dici.”
“Hai notato che Star oltre a guarire velocemente e ad essere molto veloce è anche estremante forte?” Chiese Sirius.
“Già, non so se riuscirei a bloccare quei denti aguzzi a mani nude. Potremmo farle abbattere i muri a testate. Faremmo su un bel gruzzoletto.”
I due ragazzi si guardarono con aria scettica prima di iniziare a ridere. Un forte colpo alla porta li fece smettere immediatamente.
“Potreste smettere di attirare l’attenzione?” Gridò Star dall’interno.
James e Sirius cercarono di trattenere una nuova ondata di risate mentre la loro amica spingeva via per l’ennesima volta il lupo pensando che solo quei due pazzi degli amici che si era trovata potevano ridere appena dopo essere quasi stati aggraditi da un lupo mannaro che altro non è che il loro terzo amico.
 
……………
 
“Sei sicura di voler venire a lezione oggi?” Si preoccupò James guardando sua sorella mettere la marmellata sul toast con mano tremante.
“Si, certo. Sono solo un po’ affaticata. Tanto alla prima ora abbiamo Storia della Magia. Posso dormire tranquilla.” Rispose lei dopo uno sbadiglio.
“Sei stata incredibile sta notte.” Si congratulò Sirius.
“Non vorrei dire cose non adatte alla mia età ma sembrava proprio che ti stessi complimentando per una prestazione sessuale.” Fece notare James.
I suoi due amici lo guardarono con gli occhi sbarrati.
“Pervertito.” Commentò Star alzandosi dalla panca. “Ho perso l’appetito.”
“Fai sul serio?” Le chiese Sirius scettico.
“Effettivamente tu che rinunci al cibo, soprattutto ai dolci, fa strano.” Calcò James.
“Mi state dando della grassona?” Si sbalordì la ragazza.
“No, solo che secondo me non riesci a stare cinque giorni senza mangiare dolci perché sei troppo golosa.” Replicò Sirius.
“Sfida accettata.” Ribatté Star schioccando la lingua con fare da superiore.
“Non ce la farai.” Prevedete James.
“Taci.” Lo sgridò lei raccogliendo la borsa pronta per andare a lezione.
 
………….
 
Remus riuscì ad alzarsi dal letto solo quel pomeriggio e fu subito messo al corrente della nuova sfida tra Star e Sirius.
Per i primi due giorni Star riuscì a sopravvivere senza toccare un solo dolcetto. Anche se la sera del terzo giorno sembrava veramente sul punto di cedere.
“Ora credo che sceglierò una fetta di questa torta al cioccolato, ricoperta di cioccolato con tanto cioccolato e…ho già detto che è fatta di cioccolato?” Sirius cercò di tentarla sbandierandole sotto il naso un invitante fetta di dolce. Star chiuse gli occhi sospirando.
“Finiscila, così la uccidi.” Lo rimproverò Remus.
“Sono proprio curioso di vedere se ce la fa.” Commentò James osservando sua sorella che continuava a ripetersi sottovoce “Io ho molto autocontrollo. Sono la regina dell’autocontrollo. Ho decisamente tanto autocontrollo. A-U-TO-CON-TROL-LO.”.
La ragazza spalancò gli occhi puntandoli su quelli di Sirius che cominciò a mordere la sua fetta di torta con deliberata lentezza.
Poi il ragazzo passò a leccare pian pianino un dolcetto alla panna.
“Va bene. Sirius finiscila, Star ha i brividi!” Si allarmò Remus.
“Buon segno per me.” Replicò lui.
“Tu non puoi nemmeno capire quanto ti odio ora!” Borbottò la ragazza mordendo un mela. “Non è male!” Si stupì prendendone subito un altro morso. “Mi sa che vincerò perché tu avrai i tuoi dolci ma io ho la mela!” Esclamò infine tenendo il frutto come un trofeo.
“E’ impazzita!” Annunciò James.
I piatti si svuotarono e i ragazzi cominciarono a sciamare nei loro dormitori.
“Allora ci mostri i vestiti per Halloween ora?” Domandò James a sua sorella.
“Vediamo…uhm…no.” Scherzò Star.
“Dai non essere cattiva.” Insistette Sirius.
“Tu non sei proprio la persona adatta a parlare di cattiveria.” Gli ricordò lei.
“Dillo a me allora!” Esclamò Remus.
“Ah, la curiosità sta rodendo anche te!” Ribatté la ragazza felice. “Comunque mi dispiace ma non ve lo dirò. Notte.” Li salutò prima di andare a dormire.
 
……………
 
James si svegliò di soprassalto.
“Tutto bene?” Gli chiese Sirius.
“Si, certo.” Rispose il ragazzo rimettendosi a dormire ma subito si rialzò di scatto. “Che ci fai sveglio Felpato?”
“Non riesco a dormire se tua sorella non mi dice quale assurdo incantesimo l’ha impensierita così tanto.” Spiegò Sirius.
“Anche io pensavo a quello. Vado a farmi un giro.” Sbuffò James scendendo dal letto e afferrando il suo fidato Mantello dell’Invisibilità.
“Ok, ci si vede dopo, se sarò ancora sveglio.”
James si coprì con il morbido tessuto argentato e sparì.
Dopo essere uscito dalla torre di Grifondoro si fermò. Dove sarebbe andato?
Aveva già esplorato tutte le segrete e i passaggi segreti del primo, secondo, terzo e quarto piano e non aveva voglia di fare le scale per salire al quinto o più in su. Scese, passò davanti a molti ritratti dormienti. Hogwarts di notte era, se possibile, ancora più magica con quasi tutte le torce spente e nessuno studente nei corridoi o nelle aule. Nessun professore e nessuna lezione. Nessun orario.
Si fermò sentendo dei passi arrivare. Gazza gli passò accanto tutto preoccupato farfugliando qualcosa riguardante le cucine. Forse qualche studente si era fatto beccare dalla gatta del custode, la curiosità ebbe la meglio e decise di andare a vedere.
Gazza aprì la porte delle cucine e ci infilò dentro la testa; gli elfi erano in fermento segno che qualcuno era passato di lì poco prima e forse quel qualcuno era ancora dentro.
“Buona sera!” Trillò una voce allegra.
James sgranò gli occhi e spalancò la bocca precipitandosi dentro le cucine insieme all’uomo, che veniva trascinato da una mano femminile.
Lo spettacolo che gli si presentò davanti fu assai bizzarro: Star cercava di convincere Gazza a sedersi ad un tavolo offrendogli da bere e riempendolo di moine con così tanta convinzione che il custode accettò.
Appena le labbra dell’uomo si posarono su un bicchiere di vino egli cadde in un sonno profondo e la ragazza lo trascinò in un angolo.
“Così te ne starai buono per tutta la notte.” Sussurrò ritornando al tavolo e sedendovisi.
Gli elfi le portarono una tazza di cioccolata calda con la panna e un bel vassoio di dolci.
“HAHA!” Esclamò James togliendosi il mantello.
Lei si voltò verso di lui sorpresa con la bocca piena.
“Hai perso.” Le fece notare il ragazzo.
Star deglutì tranquilla. “Non è vero. Ho perso solo quando avrai le prove per dirlo a Sirius.”
Allora suo fratello veloce come un fulmine sfoderò la sua macchina fotografica e le scattò una foto.
“Ok, forse ora ho perso.” Ammise la ragazza.
“Ora vediamo: voglio vederti perdere o voglio vedere perdere Sirius? Veder perdere te, veder perdere Sirius.” James cominciò a soppesare il prezzo della sua scoperta. “Credo che sceglierò…”
“Caro fratellino sei consapevole che se io perdo ti torturerò anche dopo la tua morte, vero?” Lo interruppe Star.
Il ragazzo sbiancò. “… la seconda. Veder perdere Sirius.” Completò alla svelta.
Sua sorella rise facendogli segno di sedersi accanto a lei.
“Allora dimmi. Quanto hai resistito realmente?” Le chiese James.
“Oggi siamo il ventotto vero? Domani sarà l’ultimo giorno della sfida. Io sono venuta qui di nascosto il terzo giorno, per la prima volta. E solo per una cioccolata calda. Non ce la facevo proprio senza cioccolata.” Raccontò la ragazza.
Toccò al ragazzo ridere. “Quasi tre giorni, non male. Il bello è che oggi sembrava veramente che tu fossi in astinenza.”
“Lo so, sono una brava attrice.” Si vantò Star scherzando e afferrando l’ennesimo pasticcino.
“Sei proprio sicura che non dirò nulla a Sirius?” La provocò lui servendosi a sua volta di un biscottino.
“No, ma puoi tranquillamente confessare. Era solo una sfida da nulla. Non c’è niente in palio per cui valga veramente vincere, per questo mi sono arresa così facilmente.” Spiegò lei.
“Giusto, tu devi sempre avere qualcosa per cui vale correre.” Ricordò James.
“Correre per niente non ha senso. Perché dovrei fare tutta quella fatica se non ho nulla in cambio?” Replicò saggiamente la ragazza.
“Giusto. Comunque domani abbiamo compito di Trasfigurazione, meglio se torniamo a letto.”
Star annuì alzandosi in piedi. “Aiutami a riportare Gazza nel suo ufficio così crederà che sia stato tutto un sogno.”
I due ragazzi afferrarono il pover uomo uno per i piedi e l’altra per le braccia trascinandolo fino alla sua stanza e lo fecero sedere sulla scrivania uscendo poi piano.
“Perché eri sveglio?” Domandò la ragazza a suo fratello mentre tornavano al loro dormitorio sotto il Mantello dell’ Invisibilità.
“Pensavo a te.” Rispose James senza nemmeno tentare di mentire, non aveva senso con lei.
“Non farlo per ora. Devo compiere una scelta difficile, ci sto solo pensando. Quando avrò deciso te lo dirò prima di fare qualsiasi cosa. Va bene?” Sospirò Star.
“Si.”
La signora Grassa li fece entrare senza la minima domanda.
“Notte.” Gli augurò la ragazza ma prima che quella si fosse sfilata il mantello lui le posò le labbra sulla guancia.
“Buona notte stellina.”
Star sorrise e se andò.
James salì le scale ed entrò nel suo dormitorio, Sirius era ancora sveglio e guardava il cielo scuro e plumbeo fuori dalla finestra.
“Dormi tranquillo. Non è niente di grave.” Lo informò riponendo il mantello che rende invisibili nel baule.
“Come lo sai?”
“Era giù in Sala Comune a leggere.” Rispose evasivo James.
Sirius si stese. “Ok.”
 
……………………
 
“Oggi è l’ultimo giorno della nostra sfida.” Annunciò Sirius a Star sedendosi di fronte a lei per fare colazione. “E dato che fino ad ora sei riuscita a resistere voglio mettere qualcosa in palio e allungarla fino alle cinque di pomeriggio del trentuno ottobre.” La ragazza lanciò uno sguardo di sfuggita a James.
Allora non aveva detto nulla…
“Dipende… cosa vuoi se perdo?” Domandò lei al suo avversario.
“Che tu ti vesta di rosa per tutto l’anno.” Rispose Sirius con un ghigno.
C’era una cosa che Star odiava tanto, ma proprio tanto e che non riguardasse il carattere delle persone o il cibo: il rosa. James lo sapeva e a quanto pareva anche Sirius ne era venuto a conoscenza.
“E se vinco io?” Chiese Star.
“Tutto quello che vuoi.”
“Tutto?” Si accertò Star.
“Tutto.” Confermò Sirius.
“Accetto.” Disse lei infine.
 
 *******
 
Bene….allora in questo “coso mio” non so cosa scrivere perché non so nemmeno che titolo dare al capitolo e, voglio dire, è la prima cosa che scelgo di solito….Halloween si avvicina e io amo Halloween…..si avvicina anche nella realtà quindi sono più ispirata…… se riesco a fare in modo che Triskell dorma da me la notte di Halloween lo invierò quella notte il prossimo capitolo…………sarà fortissimo….si vede che per me Halloween è anche meglio del Natale?!
HALLOWEEN!
Ciao ciao.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Piumadoro