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Autore: vivyonetake    13/10/2013    5 recensioni
Liz è introversa e ha pochi amici. Enigma è sicura di sé e di amici ne ha anche troppi.
Liz viene da una piccola cittadina che non conosce nessuno. Enigma viene dalla scintillante Orange County.
Liz non ha mai baciato un ragazzo. Enigma ha già baciato troppi rospi e ancora nessun Principe Azzurro.
Liz si è appena trasferita a Miami. Enigma anche.
Come potrebbero due ragazze così diverse diventare amiche?
E ce la faranno a trovare il vero amore?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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LIZ - Open Arms
 
Sabato. Il giorno migliore della settimana. Per tutti, tranne che per me.
Mi annoiavo a casa con mio padre. Nessuno dei due era un gran chiacchierone, così ognuno se ne stava da solo. Una volta sarei stata contenta di starmene un po’ nella mia camera a pensare agli affari miei, ma ora mi innervosiva.
Guardai fuori dalla finestra e sbuffai mentre osservavo la gente passare per strada in maniche corte e sandali. Ed era gennaio. Rabbrividii a pensarci. A Dickinson dovevano essere andati tutti a fare battaglie con le palle di neve. Io, invece, mi trovavo colpita perennemente da un sole caldissimo. Mi allontanai dalla finestra e mi abbandonai sul letto.
Sentii il mio cellulare suonare, ma lo lasciai trillare a vuoto. Probabilmente era mia madre e non avevo alcuna voglia di sentire la sua voce preoccupata perché non rispondevo mai alle sue e-mail.
Ma il cellulare continuò a suonare imperterrito, così mi alzai e guardai lo schermo. Era un numero che non conoscevo.
“Pronto?” risposi con la voce un po’ tremante.
“Liz? Sei tu? Sono Enigma.”
“Ciao” le dissi un po’ più rilassata.
“Ciao, senti volevo chiederti se posso venire a casa tua adesso.”
”Ma tu non sai dove abito” farfugliai. Che risposta stupida!
“Non è esatto. Sono fuori dal tuo portone.”
Impallidii. Mi avvicinai alla finestra e sbirciai fuori. Era lì, con un top viola e una minigonna bianca, entrambe dall’aria tremendamente cara.
“Liz? Ci sei ancora? Posso entrare un attimo?”
Arrossii. “Ma certo! Vengo ad aprirti!”
Mi guardai in giro allarmata. In confronto a casa sua, il mio appartamento le sarebbe sembrato una topaia. Rassegnata, andai alla porta. E lei era lì con il suo solito sorriso.
“Ciao!” disse allegra. “Posso entrare?”
Mi spostai per lasciarla passare. Mio padre, per fortuna, era in camera sua, così mi risparmiavo una figuraccia.
Lei si guardò intorno. “Che carino qui!” disse gentile.
“Grazie” risposi, arrossendo leggermente. Non era vero, ma lei sembrava sempre così sincera.
“Ah”, disse, “ho chiesto il tuo numero al tuo amico, Seth. Non sapevo come altro rintracciarti.”
La guardai stupita. Non pensavo che Enigma avrebbe mai rivolto la parola a Seth.
“Allora usciamo?” mi chiese senza far caso alla mia espressione.
Non avevo molta voglia di uscire, ma mi sembrava che Enigma avesse voglia di parlare. E poi avevo anche io qualcosa da chiederle, ora che ci pensavo.
“D’accordo. Aspetta che vado a dirlo a papà.”
Lei annuì e io mi diressi verso la stanza di mio padre, che stava suonando la sua chitarra classica. Come ai vecchi tempi.
Alzò lo sguardo e mi sorrise. “Va tutto bene, Liz?”
“Sì, certo. Posso uscire con una mia amica?”
“Adesso?”
“Sì, è già in cucina.”
Papà mi guardò con un’espressione serafica. “Okay, certo. Ma torna per cena oppure fammi sapere se mangi fuori.”
L’osservai sorpresa. Ma cosa stava succedendo a mio padre, l’uomo più apprensivo sulla faccia della Terra? Quella città lo stava cambiando così tanto? “Uhm, va bene.”
“E, Liz?”
“Sì?” Forse aveva già cambiato idea?
“Divertiti” disse con un sorriso.
Sorrisi a mia volta, poi tornai da Enigma. “Fatto” le comunicai e uscimmo in strada.
Chiacchierammo del più e del meno per un po’, ma sapevo che non era venuta fino a casa mia solo per fare quattro chiacchiere. La seguii fino alla spiaggia e ci sedemmo sulla sabbia calda. Aspettai che parlasse, ma lei sembrava essere ricaduta nel silenzio della sera prima.
Allora mi buttai. “Com’è andata alla fine, ieri sera?”
Lei mi lanciò un’occhiata indecifrabile. “Niente di che. Eric mi ha accompagnato a casa e abbiamo litigato.”
Alzai un sopracciglio. “Come mai?”
Lei arrossì per la prima volta da quando la conoscevo. “Perché... perché mi ha baciato.”
“Davvero?” dissi sorpresa. Avevamo avuto due finali di serata molto simili.  
“Sì, non so come sia successo” disse, leggermente distratta, disegnando forme informi sulla sabbia.
“E tu che hai fatto?”
Sveglia, Liz, cosa pensi che abbia fatto?!
“Beh, all’inizio l’ho baciato anch’io, però poi gli ho detto: ‘Per fortuna che ero una ragazzina!’. Alla fine abbiamo litigato e lui se n’è andato senza una parola.”
“Mi dispiace.”
Riuscii a dire solo quello. Non mi venne altro da dire, niente che potesse consolarla.
Lei riuscì a fare un sorriso abbastanza convincente. “Non importa. Ma dimmi com’è andata a te! Aaron ti ha portato a casa, non sei contenta?”
”Certo che lo sono. Sono solo un po’... ehm, non so.” Non riuscivo a spiegare ciò che sentivo dentro, perché non ero eccitata come avrei pensato.
“Ma cos’è successo esattamente?”
“Quello che è successo a te... più o meno” dissi abbassando la testa.
Lei si fece sospettosa. “Cioè? Spiegati meglio!”
“Mi ha chiesto di uscire un’altra volta. E poi...” Mi detestai per non aver concluso lì. Mi vergognavo ad ammettere di essere come tutte le altre ragazze, che sbavavano dietro a quel tipo bellissimo ma egocentrico da morire...
“Poi?”
“M-mi ha baciata... e io non gli ho detto niente. Lui se n’è andato e mi ha fatto l’occhiolino.”
Lei si illuminò improvvisamente. “Davvero? Che bello! Come mai non sei contenta?”
“Lo sono, ma mi sento come tutte quelle ragazze adoranti...”
“Non dire così, lui ti ha baciata! È fantastico!”
Scossi la testa, indecisa.
Per un po’ lei non disse niente. “Guardami” mi disse infine.
Alzai lo sguardo. Mi fece il suo sorriso luminoso. “Ora dobbiamo decidere cosa fare.”
“In che senso?”
“Ci uscirai di nuovo, giusto? Bisogna fargli perdere la testa per te. È questo che vuoi, vero?”
“Io non so, credo di sì” dissi incerta.
“Allora lascia fare a me!” Si alzò veloce e mi prese per mano.
“Che intendi fare?” le chiesi correndole dietro.
“E’ una sorpresa, Liz. E non fare domande!”

Ciao ragazze! Mi dispiace essere così in ritardo, ma eccolo qui! Vi ringrazio tutti per il continuo supporto ed entusiasmo!!!
Avevate indovinato la meta di Enigma nello scorso capitolo? Come mai Liz non riesce ad essere del tutto felice del bacio di Aaron? Dove pensate che la porterà Enigma nel prossimo "episodio"? :D Fatemi sapere!!! Un bacio!! <3
   
 
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