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Autore: SSONGMAR    14/10/2013    4 recensioni
Prendete due persone distanti, distanti in tutti i sensi che possano esistere al mondo e metteteli tra la folla: quante possibilità hanno gli occhi di queste due persone di incontrarsi? Direi una su centomila. Eppure a loro era successo, per un secondo i loro occhi si erano incontrati, i loro sguardi sfiorati, le loro mani toccate e nulla poteva ostacolare quello che stava accadendo. Nemmeno l’oceano.
L’oceano tra noi.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le grida stridule di Meg invasero in men che non si dica l’intero appartamento, mi chiusi in camera mentre tenevo strette le mie mani alle orecchie – cioè Mar, io non so se tu ci sei o ci fai – continuava a ripetere mentre lanciava i miei poveri indumenti in un borsone – Yang Seungho, stiamo parlando della persona che hai sempre sognato. Ti invita ad andare con lui a Busan e tu pensi a me? – si portò una mano tra i capelli mentre ancora irrequieta percorreva a passi veloci la stanza – credo tu abbia seriamente bisogno di un dottore – si fermò di colpo con le mani strette ai fianchi ed accigliata mi guardava in cagnesco – Meg non gli ho ancora dato risposta, non c’è bisogno che ti comporti così – cercai di giustificarmi quasi sottovoce mentre raccoglievo le mie cose che aveva lasciato per la camera, avevo seriamente paura potesse lanciarmi qualcosa contro. Quel momento, infatti, non tardò ad arrivare. Meg prese un paio dei miei calzini e me li lanciò dritti sulla testa – appunto stupida! Avresti dovuto lanciarti al suo collo e dirgli che saresti partita subito. Beata innocenza – si sedette di colpo a terra creando un leggero tonfo che mi fece sobbalzare, chiuse gli occhi e fece un profondo respiro. La vidi rivolgere seria il suo sguardo nel mio, si avvicinò e delicatamente mi prese le mani – Mar – cominciò, sembrava davvero volesse a tutti i costi che io partissi – voglia davvero che tu vada, te lo meriti troppo. Prima che arrivassimo qui hai vissuto una brutta situazione, sei stata tanto male e quello che io voglio adesso è che tu sia felice -.
Sentii la mia migliore amica pronunciare quelle semplici parole ed il mio cuore si riempì immediatamente di calore e gioia. Avrei voluto confessarle quanto meravigliosa fosse, che persona spettacolare, ma conoscendola avrebbe sicuramente smentito il tutto dicendo – tu avresti fatto lo stesso – così mi limitai a guardarla e a sorriderle – ma tu Meg? Io non voglio lasciarti sola. Abbiamo intrapreso questo viaggio insieme e .. – Meg mi interruppe prima che io potessi continuare – e adesso è arrivato il momento che tu insegua i tuoi sogni – mi accarezzò lentamente i capelli e spostò una mia ciocca dietro l’orecchio – io starò bene, torturerò tantissimo Jae Ha e lo costringerò a farmi conoscere tante persone famose – rise mostrando la sua risata malefica, identica a quella di Thunder, era palese fosse il suo bias – e poi starai via solo due giorni, e pensa che saranno i due giorni più spettacolari della tua vita. Non sei curiosa di sapere cosa ha da dirti HO? – in quel momento abbassai lo sguardo ripensando alle parole dette in quel camerino. Il suo sguardo sembrava così serio e sincero che non poté fare a meno di alimentare la mia curiosità.
Meg era lì davanti a me ,mi stringeva le mani in attesa della mia risposta. Dovevo prendere assolutamente una decisione, non potevo lasciare anche lei in bilico, proprio come avevo fatto con Seungho. L’avevo guardato negli occhi e sincera gli avevo detto che avrei pensato alla sua richiesta.
 Molte persone mi avevano già detto di pensare bene alla risposta, e la prima persona fu G.O.
Forse, dopotutto, quello che aveva da dirmi Seungho era realmente importante.
Troppe persone erano in attesa ed io non potevo permettere che la cosa continuasse per molto, dovevo decidere e subito. Il mio cuore sussurrava lento di seguire Seungho a Busan, e la mia anima era già lì, insieme alla sua e stretti stavano aspettando l’arrivo dei nostri corpi. Eppure guardavo la mia amica e mi sentivo dispiaciuta, mi sentivo egoista.. se fosse stato possibile avrei voluto portarla con me.
Sospirai alzando leggermente le spalle e sorridendo accettai di partire – eh va bene – dissi guardando Meg dritta negli occhi. Vidi il suo sguardo illuminarsi, alzò le mani al cielo esultante e mi si lanciò addosso – oddio Mar sono così emozionata – confessò – hai fatto la scelta giusta, vedrai non te ne pentirai – aggiunse continuando a stringermi forte.

Ormai era tutto pronto, i bagagli mi aspettavano sulla soglia della porta e l’autista era già venuto a prendermi. Seungho aveva preso il primo volo per Busan, mentre il mio sarebbe partito due ore dopo. Purtroppo non avevamo potuto viaggiare assieme, tantissimi fotografi stavano già aspettando il suo arrivo in aeroporto e se fossi stata con lui si sarebbe venuto a creare un casino. Prima di raggiungerlo, però, passai dalla J-Tune per salutare i ragazzi.
 Erano in sala registrazione e stavano incidendo una canzone scritta da Thunder con la collaborazione di Mir e G.O. Sarebbe dovuto restare un segreto poiché non erano ancora certi di quando esattamente l’avrebbero lanciata. Quando mi videro mi corsero incontro, Joon però non era presente poiché stava partecipando ad un programma in quel momento. G.O mi sorrise, un sorriso caldo che parlò da sé, era felice della mia scelta. Pensai che molto probabilmente Seungho si fosse confidato con lui – hai fatto la scelta giusta – disse infatti. Thunder e Mir mi guardavano felici – Smoky Girl, mi mancherai tanto – disse Mir prima di stringersi forte a me, maknae coccolone. Passai una mano tra i suoi capelli morbidi e profumati – oh, Mirtillo! – affermai ricevendo come risposta gli sguardi sorpresi dei ragazzi. Arrossii, ma non potei fare a meno di fare quell’affermazione, i capelli di Mir profumavano espressamente di mirtillo. Spiegai loro la nascita di quel nomignolo e ci immergemmo tutti in fragorose risate, soprattutto quando Mir provava a pronunciare il tutto in Italiano, con scarsi risultati ovviamente.
Ci salutammo ed io ancora non potevo credere che tutto quello stava accadendo. Avrei raggiunto Seungho a Busan e avrei trascorso del tempo con lui, solo con lui.
Meg e Jae Ha mi accompagnarono in aeroporto, insieme all’ajusshi procuratomi da Seungho.
- Mi raccomando Jae, prenditi cura di Meg in questi due giorni o al mio ritorno ti spappolo le budella – dissi con fare minaccioso al povero Jae Ha. Meg soffocò una risata e mi diede una pacca sulla spalla, Jae Ha fece finta di spaventarsi – non preoccuparti è in buone mani – disse poi strizzandomi l’occhio. Sorrisi e capii sul serio che non dovevo preoccuparmi, di sicuro quei due giorni sarebbero volati.
Strinsi forte Meg in un abbraccio pieno d’affetto e allo stesso modo salutai Jae Ha. Sventolai la mano al cielo prima di solcare la porta che mi condusse alla aereo.
Ebbi la fortuna di ricevere un posto accanto al finestrino, sorrisi, Seungho aveva pensato proprio a tutto. Mi accomodai affondando completamente il mio corpo in quella poltroncina comoda, per la prima volta stavo viaggiando in prima classe. Presi il mio mp3 e lo portai alle orecchie, chiusi gli occhi e mi lasciai cullare dalle voci dei ragazzi, quelle voci che ormai avevo impresso dentro me a memoria. Partì in automatico Tonight, ost di We got married, mi sentii mancare, in quella canzone la voce di Seungho era di una dolcezza incredibile.

Finalmente ero arrivata a destinazione, Busan era davvero meravigliosa. Sentii il cuore battere forte quando vidi l’oceano, era davvero tanto bello proprio come mi aveva detto Seungho.
Un’ajumma era venuta a prendermi in aeroporto, una signora di mezza età abbastanza paffutella con un viso grazioso e dalle movenze goffe – tu devi essere la signorina Mar – disse con un meraviglioso sorriso stampato sulle labbra, ricambiai calorosamente il sorriso ed annuii – seguimi – aggiunse.
Mi condusse in una meravigliosa casa posta al centro di un parco circondato da tantissimo verde e tantissimi alberi spogli, ma nonostante tutto sembrava il paradiso – quella in fondo è la vostra camera – disse facendo fare un forte tuffo al mio cuore, aveva detto vostra. Vi entrai ed un calore meraviglioso invase il mio viso. Un lettone grandissimo era posto al centro della stanza. I muri erano di un colore pallido e sopra di esso vi erano tappezzati tantissimi quadri. Alla mia sinistra un bagno con una meravigliosa vasca ad idromassaggio.
Poggiai le mie valigie a terra e mi diressi verso la grande vetrata che affacciava sul mare, aprii tende e finestra e respirai l’aria pulita. I gabbiani volteggiavano per aria ed il tutto mi infondeva un senso di libertà. Uno spiffero d’aria penetrò furtivo dallo squarcio della finestra e mi fece rabbrividire, il freddo era pungente. Mi guardai intorno e sentivo il profumo di Seungho impresso nell’aria, chiusi gli occhi e respirai il tutto. Dallo specchio posto di fronte a me vidi qualcosa fare capolino, mi avvicinai e vidi un bigliettino giallo con una piccola rosa. Le lacrime spinsero forte contro le mie ciglia, mi portai una mano alla bocca e non potei fare a meno di trattenerle, erano già cadute giù. Tremante allungai una mano per afferrare quel bigliettino e la rosa, una rosa che profumava di lui. Mi asciugai le lacrime e con il cuore pulsante lessi ciò che lui aveva scritto, anche la sua scrittura era meravigliosa: alla mia A+ preferita, sarò di ritorno verso ora di pranzo, sarò impegnato con lo spot fino ad all’ora. Nel frattempo mettiti comoda e fa come se fossi a casa tua. Grazie per essere venuta,finalmente potrò dirti quello che provo.
Rilessi quel biglietto circa dieci mila volte prima di lasciarmi cadere a terra in preda alle emozioni più belle che avessi mai potuto provare. Seungho aveva scritto che avrebbe potuto dirmi quello che provava.
Il fatto che ricambiasse i miei sentimenti non mi sembrava ancora vero. Asciugai le mie lacrime e corsi immediatamente in bagno, guardai l’orologio e mi accorsi che mancava un’ora esatta al suo arrivo, avrei dovuto fare di tutto per essere bella, volevo esserlo solo per lui.

Vidi la stanza colorarsi di arancione, lentamente aprii gli occhi – oh no, mi sono addormentata – dissi alzandomi di colpo dal letto. Guardai l’orologio ed era già pomeriggio inoltrato, mi sentii una stupida. Mi guardai intorno e non riuscivo a vedere Seungho, che mi fossi addormentata mentre lo aspettavo?
Mi portai immediatamente una mano sul viso, sapevo di non essere un bel vedere mentre dormivo. Continuavo a sbraitare quando sentii qualcuno accanto alla porta, era lui – oh, ti sei svegliata – disse regalandomi il suo meraviglioso sorriso. Sentii la forza abbandonare lenta il mio corpo, avvampai ed abbassai lo sguardo immediatamente, quella situazione era alquanto imbarazzante. Deglutii ed alzai lo sguardo – stavi dormendo così beatamente che non ho voluto svegliarti. Sono andato a prendere qualcosa da mangiare, avrai sicuramente fame – disse in modo affettuoso, sembrava davvero un panda coccoloso. Sentii le mie gote colorarsi di rosso ed un qualcosa nascere dentro, ma mi limitai a sorridere ed annuire. Seungho poggiò un vassoio pieno zeppo di cibo sul tavolo accanto a letto – prendi ciò che vuoi – disse indicando il tutto, si sedette e cominciò a scrutarmi – forse tutto questo ti sembra strano - disse improvvisamente, si grattò il capo nervoso mentre teneva lo sguardo fisso al pavimento – voglio dire, una sola stanza con un solo letto – tossì e lo vidi diventare rosso, un rossore che colpì nuovamente anche me. Si schiarì la voce prima di continuare a parlare – ecco. Credo tu abbia capito cosa provo nei tuoi confronti – nel pronunciare quelle parole Seungho si sporse leggermente in avanti facendo fermare il mio cuore – vieni con me – disse prendendomi per mano.
Lasciammo la camera e ci dirigemmo in spiaggia, l’aria era gelida ma il calore della mano di Seungho riusciva a prendere tutto il mio corpo.

Il posto era abbastanza isolato quindi eravamo al sicuro. Nessun fotografo avrebbe infangato la nostra privacy – c’è un motivo ben preciso se ho scelto questo posto e non un hotel super lussuoso – disse fissando le onde che sinuose baciavano la sabbia, lo guardai con gli occhi trepidanti di attesa – l’oceano – confessò guardandomi. I suoi occhi fissi nei miei erano sempre stati uno spettacolo meraviglioso, riuscivamo a creare la magia solo guardandoci, riuscivamo a comunicare pur restando zitti. Strinse la mia mano ancora più forte nella sua – l’oceano perché credo sia il nostro unico ostacolo–  guardammo entrambi verso di esso e lo vedemmo estendersi all’infinito, ed infinita era la distanza che ci divideva, infiniti erano i mondi diversi da cui provenivamo. Io non ero nessuno, lui era il tutto.
- Grazie ancora per avermi dato la possibilità di essere sincero con te – si avvicinò e con una mano circondò la mia testa e mi poggiò sul suo petto, sentii il suo cuore battere e per la prima volta mi sentii fiera di me stessa, ero riuscita a far stare bene una persona.
Prese il mio viso tra le mani e mi guardò affondo – per favore, ascolta attentamente quello che sto per dirti – fece un sospiro profondo e si morse le labbra - Capirti, aver cura di te. E’ quello che voglio fare da oggi in poi. Non sono mai stato bravo in queste cose e sbadatamente potrei dire o fare la cosa sbagliata -.
Ero consapevole di avere un’aria vagamente ebete ma non riuscivo a smettere di guardarlo. Non potevo crederci, l’avevo sognato tanto di quelle volte e adesso era lì, così vicino che potevo sentirne l’odore dei suoi capelli, il soffio leggero del suo respiro.
Le onde del mare in quel preciso istante stavano facendo un rumore assordante, come un rintocco sordo, e costante si scagliavano contro la scogliera, eppure io riuscivo a sentire solo il fruscio ritmico del suo cuore. Mi prese una mano e se l’accostò al petto – batte solo per te – disse avvicinando le sue labbra alle mie.
Ancora una volta lui mi stava baciando, dolcemente, delicatamente. Un bacio di paura annegato in un mare di felicità, paura per l’avvenire, paura per il futuro.
Cercai di scacciare via ogni pensiero inutile e mi lasciai cullare da quel momento magico. Lo strinsi a me forte come avevo mai osato prima, affondando le mie dita nei suoi meravigliosi capelli di seta – ti amo – sussurrò, muovendo le labbra sulla mia fronte.
Sentii le lacrime premere forte contro le mie ciglia, sentii il cuore lacerarsi dentro per la forte emozione provata al momento. Non avrei mai potuto immaginare che il destino sarebbe stato così forte, non avrei mai potuto immaginare che esistesse davvero. Finalmente l’aveva detto, aveva detto quella cosa che si era tenuto dentro per molto tempo, perché i nostri sguardi si erano capiti sin da subito, quando per la prima volta si incontrarono in quella mischia di persone.
Ma voi ci credere? Prendete due persone distanti, distanti in tutti i sensi che possano esistere al mondo e metteteli tra la folla: quante possibilità hanno gli occhi di queste due persone di incontrarsi? Direi una su centomila. Eppure a NOI era successo, per un secondo i nostri occhi si erano incontrati, i nostri sguardi sfiorati, le nostre mani toccate e nulla poteva ostacolare quello che stava accadendo. Nemmeno l’oceano.
Sentii una forza nascere dentro -Ti amo anch’io Yang Seungho–  confessai, ma le parole mi uscirono dalla gola rauche, dovetti schiarirmi la voce prima di continuare a parlare, ma lui mi interruppe notando il mio tremore – puoi dirlo ancora per favore? – chiese dolcemente, vidi i suoi occhi riempirsi di lacrime deboli eppure io non riuscii a trattenere le mie – Ti amo anch’io, Yang Seung Ho! – ripetei scandendo bene le parole, sorrise e si fiondò su di me, completamente. Sentivo le sue mani circondare tremanti il mio corpo ed il suo cuore battere contro il mio. Le mie lacrime continuavano a cadere lente ed insicure. Affondai il mio viso nella sua spalla e sentii il suo profumo prendermi tutta – sapevo tu amassi me e non il leader degli mblaq – confessò – sapevo tu amassi Seungho dal primo giorno che ti ho vista tra la folla. I tuoi occhioni scuri mi parlarono, sapevo tu fossi venuta da così lontano solo per amarmi– ciò che ci eravamo confessati in quel preciso istante era accaduto nei miei sogni tantissime volte. Eravamo stretti l’uno nell’abbraccio dell’altra e ci sentivamo bene, come rinati. Decidemmo di restare in quel modo per un tempo indefinito – e se questa fosse l’eternità? – chiesi io sottovoce – se questa fosse l’eternità, se l’eternità avesse davvero questo ritmo, vuol dire che resteremo qui stretti ad attenderla – sussurrò al mio orecchio procurandomi mille brividi lungo la schiena. Passò una mano lenta sulle mie gote e con un dito scacciò via le lacrime, poi mi sorrise, un sorriso stracolmo di amore.
Mi baciò nuovamente ma una goccia di pioggia si fermò fredda sul suo viso, Seungho rivolse il suo sguardo al cielo che veloce si imbruniva – sarebbe meglio rientrare – disse prestandovi ancora attenzione.
Prese la sciarpa rossa che avvolgeva caldamente il suo collo e la donò a me, era completamente invasa dal suo meraviglioso profumo – questa è tua a desso – disse avvolgendola al mio collo.
Prese la sua giacca e mi tirò forte a sé nascondendomi all’interno di essa – torniamo in camera – bisbigliò accarezzandomi.

Mi risvegliai aprendo lentamente gli occhi e lo ritrovai steso accanto a me a pancia in giù. Sentivo il suo respiro crescere e d’istinto sorrisi. La sua schiena nuda era una visione meravigliosa e dentro me mi chiedevo per quale motivo aveva sempre voluto nascondere quel corpo perfetto.
Lanciai uno sguardo fuori dalla finestra e mi accorsi del cielo ancora imbrunito, era smesso di piovere ma alcune gocce di rugiada cadevano lente sul davanzale della finestra creando una leggera melodia rilassante. Sospirai, nonostante le mille cose successe, mi sembrava ancora tutto un sogno meraviglioso.
Mi avvicinai lentamente al suo volto e sorridendo passai una mano tra i suoi morbidi capelli ancora profumati di balsamo alla vaniglia, mugugnò dolcemente e con uno scatto deciso circondò immediatamente i miei fianchi tirandomi a sé. Continuava a dormire ed io avevo il suo viso a pochi centimetri dal mio e la voglia di posare le mie labbra sulle sue si era già impossessata di me.
Mi accucciolai scaldando il mio corpo col suo che emanava un calore gratificante, ed ancora una volta tra le sue forti braccia mi sentivo a casa. Lo guardavo dormire e l’espressione serena impressa sul suo volto riempiva il mio cuore di gioia. Gli accarezzai le gote e le ciglia che viste da così vicino sembravano lunghissime.
Sul mio cellulare si attivò la sveglia e la voce di Thunder si propagò nell’aria. Il parlato di You are my + fece risvegliare Seungho e nel vedermi così vicina sorrise dolcemente.
Delicatamente accorciò ancora di più la distanza tra noi e mi baciò dolcemente e quando sfiorò nuovamente le labbra prima di scostarsi, mi fece rabbrividire.
Con gli occhi pieni di amore mi fermai a guardarlo e, ancora una volta, realizzai di avere stretto tra le mie braccia il desiderio di mille A+.



 
  
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