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Autore: Yennefer    14/10/2013    1 recensioni
"Aspetta!" lo fermò Ian "Cosa farai adesso? E la città è bloccata ti ricordo"
"Andrò a cercare questo Jeremy e lo interrogherò, cercano un colpevole e una spiegazione, se la città cerca il pelo nell'uovo darà dei soldi a chi lo troverà" Lambert fece un sorriso sprezzante e sicuro di sè "E poi le porte chiuse non sono un problema, se son riuscito ad entrare riuscirò pure ad uscire."
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Shani scortò Lambert alla famosa Univeristà di Oxenfurt, dove lei studiava per diventare un medico. Mentre camminavano lei continuò a fargli domande sulla sua ricerca al quale lo strigo non rispondeva o annuiva incurante.
Oxenfurt era proprio diversa con i cancelli chiusi, era sempre stata una città allegra e vivace in cui i cittadini, spensierati, si lasciavano andare ai piaceri della vita. Ora invece vi regnava alternativamente il silenzio e la protesta.
Arrivati all'Accademia raggiunsero una saletta dove presumibilmente lei alloggiava. "Eccoci arrivati!" Esclamò Shani stiracchiandosi la schiena nervosamente. "Ora posso parlarti."
"Veramente non hai fatto altro che parlare per tutto il tragitto." Obiettò lo strigo. Shani controllò fuori dal corridoio se c'era qualcuno e chiuse la porta. Poi si morse un labbro e iniziò:
"Fammi uscire dalla città con te, essendo uno strigo, è ovvio che conosci qualche modo per andartene da qui." Gli propose tutto d'un fiato "Ti prego, ti aiuterò nella tua ricerca. Sono un dottore. Posso guarirti se ne hai bisogno, ispezionare i cadaveri e..." Lambert la interruppe incrociando le braccia.
"Cosa? Vuoi che ti porta con me? Per quale motivo? Ti conosco da dieci minuti, non hai fatto altro che blaterare e ora vuoi che IO ti porti con me?" Shani fece una espressione imbronciata e si arrabbiò "Ascolta. Non posso restare qui bloccata, l'Università non fa lezione per il blocco della città e c'è poco da mangiare in giro. Per prima cosa sarei una bocca in più da sfamare e quindi un problema e per seconda cosa voglio fare esperienza sul campo!" Lambert fece una breve risata derisoria "Quindi sei ancora una studentessa, non un vero dottore" la corresse. Shani cercò di mantenere la calma "Ti prego. Ti aiuterò, te l'avevo promesso. E non me la cavo neanche tanto male negli scontri."
 "No, Shani. Mi dispiace, non ti porterò con me." Sciolse le braccia "Avrai si e no sedici anni, diciassette al massimo e mi rifiuto di essere responsabile della morte di una ragazzina." Shani fu lì lì per dire qualcosa ma lo strigo glielo impedì "Addio ragazzina dai capelli rossi, spero che sopravviverai a questa follia cittadina... e ai tuoi studi di medicina."
Detto questo si girò e se ne andò confuso dalla perdita di tempo che Shani gli aveva causato. Lei provò a fermarlo invano, non sapeva che di lì a poco avrebbe incontrato un altro strigo: Geralt di Rivia, il lupo bianco.

Lambert passò la notte in una stanza datagli dal suo amico Ian e il mattino dopo ripartì senza avvisarlo. Se i cancelli della città non si fossero aperti di lì a poco la città si sarebbe auto compromessa gravemente.



Jeremy si trovava all'osteria "Le tre Note" quando due brutte figure entrarono. Si stava godendo un bel bicchiere di vino rosso accompagnato dal pollo che ogni fine settimana mangiava, ovunque lui fosse.
"Oste!" chiamò a gran voce "Il vino!" le figure si girarono verso di lui, squadrandolo e confabulando a bassa voce tra di loro, Jeremy li notò richiamando più forte l'oste.
Egli si affacciò dal retro della cucina esclamando di essere in arrivo. "Non abbiate fretta, oste." disse infine una delle due figure, fissando Jeremy. Ora che si erano avvicinati  egli vide che uno era stempiato e l'altro molto basso e tozzo. L'oste rimase affacciato comprendendo che stava per avvenire qualcosa di negativo nel suo locale "Se avete qualsiasi problema con l'uomo qua seduto vi prego di uscire dalla mia osteria e discuterne in privato." Disse mentre una goccia di sudore, dovuta al caldo della cucina, gli scendeva dalla fronte.
"Non si preoccupi" disse il tozzo  alzando un braccio verso l'oste ed avvicinandosi a Jeremy, che ora aveva assunto una posizione difensiva.
"Avete qualche problema? Qualcosa da comprare? Ho chiuso il mio banco, sono qui in vacanza." dichiarò egli speranzoso.
I due uomini si lanciarono un'occhiata d'intesa sorridendo "Lo sappiamo bene che hai chiuso il tuo banco, Jeremy. Ma siamo qui per altri motivi, non per comprare." dissero "Sei scappato da Oxenfurt, non è così? A chi hai chiesto aiuto, amico? Chi sa del lavoretto che vi abbiamo compiuto?" Jeremy laciò cadere ogni speranza che i due non fossero gli assassini di Oxenfurt, che si erano accorti che mancava qualcuno all'appello dei mercanti di Frederick il Basso. Lo stempiato si avvicinò a lui ulteriormente, cingendogli le spalle "Suvvia, non essere timido, abbiamo un sacco di tempo" Jeremy balbettò qualcosa di incomprensibile "Come? Credo che abbia la gola secca, oste, il vinò!" urlò ordinando.
L'oste arrivò immediatamente col vino, andandosene il più velocemente possibile, i due scagnozzi glielo fecero ingurgitare d'un sorso.
"Signori, vi prego..."
"Ah, ha ritrovato la lingua!" lo derise il tozzo
"...vi prego io non voglio entrarci, giuro..." venne fermato dallo stempiato che tirò fuori il coltello, puntandoglielo alla gola "Oh, ma ci sei già dentro, Jeremy. Per favore, ti abbiamo anche offerto il vino. Siamo stanchi di usare buone maniere..."
Egli chiuse gli occhi, sentendo la lama premere sulla sua giugolare "Vi prego...d'accordo, qualche giorno fa è arrivato uno strigo, mi ha chiesto sugli assassini di Oxenfurt... gli ho detto che me n'ero andato per altri motivi e che non li conoscevo per cui..."
"Uno strigo? Fai il nome! Dov'era diretto?" Strillò lo stempiato, Jeremy gemette
"L-Lambert, non so dov'è diretto, lo giuro sulla mia vita! Vi avrà rintracciato, ma lor signori non dovrebbero scherzare con uno strigo..." Lo stempiato si rabbonì.
"Hai fatto il bravo." dichiarò togliendogli il coltello dalla gola, Jeremy trasse un sospiro di sollievo.
"Ma sei comunque nella lista dei mercanti, Jeremy. Grazie per le informazioni!" Lo stempiato tagliò la gola di Jeremy e con un espressione maligna gli staccò la testa, portandosela appresso.
"Oste, ecco i soldi del vino!" L'uomo tozzò lanciò un sacchetto con delle corone sul bancone e uscì, seguendo il suo compagno.
L'oste si affacciò di nuovo in cucina, notando il corpo senza testa di quello che era stato Jeremy Hel. Assunse una espressione di paura e schifo e poi vomitò.

Qualche giorno più tardi Lambert era quasi arrivato a Rinbe. Era sul suo destriero sulla strada, quando fermandosi notò un silenzio troppo innaturale per il luogo in cui si trovava.
Si bloccò completamente, apprendendo dai leggeri movimenti tra gli alberi l'imminente imboscata. Due, anzi, tre persone sulla sinistra della via e altre due sulla destra. Lo strigo aspettò il momento propizio.
Non appena il primo uomo uscì gridando dal nascondiglio estrasse la spada d'acciaio, balzando giù dal cavallo e scagliandosi contro di lui. Parò un attacco e riuscì al primo colpo a fare centro sul suo petto. L'uomo non era un esperto nel combattimento e cadde mentre lo strigo estraeva la spada dal suo corpo, scagliandosi contro il secondo. Meno uno.
Parò il colpo dell'uomo che lo stava per colpire alle sue spalle ed eseguì una schivata laterale, sferrando un attacco che però venne bloccato.
Ferì il secondo uomo sul braccio e sul fianco sinistro che, urlando, si buttò a terra sanguinante. Il terzo e il quarto uomo lo attaccarono contemporaneamente, lo strigo roteò verso di loro con la spada, ferendo la coscia di uno. Poi estrasse un pugnale da lancio dalla cintura e lo lanciò verso il quinto uomo che aveva esitato ad attaccare, colpendolo al centro della testa.
L'unico rimasto senza ferite provò a scappare ma Lambert lo  bloccò con un braccio, tagliandogli di netto la testa.
Corse verso l'uomo che aveva ferito alla coscia, scagliandolo a terra e puntandogli la spada alla gola. Era stempiato e notò avere una testa mozzata e mezza putrefatta attaccata alla cinta.
"Chi sei? Di chi è quella testa che ti porti dietro?" ringhiò lo strigo. L'uomo sorrise malignamente "Jeremy Hel." rispose. In un impeto di follia provò a rialzarsi ed attaccare e Lambert fu costretto ad ucciderlo.
Sul petto notò che portavano tutti lo stesso simbolo quadrato, con dentro il disegno di una sacca di danari. Il cavallo albino di Lambert era scappato nella confusione e lui si ritrovò a piedi, per fortuna molto più vicino a Rinbe di quanto credesse.
La raggiunse infatti nella tarda serata e si accampò nel bosco appena fuori le mura del paese. Catturò un coniglio e meditò per il resto della serata accanto al focolare acceso. La mattina dopo entrò nel paese per controllare come andassero le cose, rendendosi conto che le vie erano del tutto deserte. Ogni tanto si sentiva qualche rumore di gente che si barricava in casa, forse non si sarebbe dovuto mostrare.

D'un tratto sentì una voce che lo chiamava sussurrando da dietro una porta. Lambert si girò, proveniva da un' officina.Provò ad entrarvi: vuota. Fece per uscire quando qualcuno lo strattonò in una saletta laterale. Immediatamente fece per raggiungere l'arma ma si bloccò all vista di una ragazza dagli occhi azzurri e capelli biondi.
"Fermo!" sussurrò lei "Sei impazzito a mostrarti per le vie di mattina così presto? E' a quest'ora che passano." disse.
"Chi passa?"
"Shh! Non fare rumore, strigo." La ragazza gli portò un dito alla bocca per zittirlo "Gli uomini di Henryk, ovviamente." la ragazza lo guardò sbigottita "E' per lui che sei qui, no?" non sembrava del posto, aveva un accento kaedweniano. Lambert la guardò con aria interrogativa e lei sbuffò "La banda che ha fatto fuori il consigliere reale. Ti dice niente questo simbolo?" disse mostrandogli il simbolo quadrato che aveva appena visto sugli uomini dell'imboscata "Tutti sanno che stanno cercando uno strigo. Hanno preso il paese e messo una taglia sulla sua testa. Ti stavo aspettando, immaginavo che saresti passato a dare un'occhiata alle vie." chiarì la situazione.
"Pensavo ti avessero già catturato, come dicono alcune voci, finchè non ti ho visto entrare." Lambert alzò un sopracciglio "Hanno catturato uno strigo? Chi?" chiese incredulo. La ragazza dagli occhi azzurri alzò lo sguardò al tetto "Mi dispiace non ne ricordo il nome." sentenziò.
Lambert socchiuse gli occhi "Come mi posso fidare di te?" la ragazza gli mostrò un anello col simbolo reale di Redania "Lavoro per i servizi segreti redaniani, sono sulle tracce della banda. Ti avviso che quegli idioti di Oxenfurt hanno riaperto i cancelli, avrebbero dovuto capirlo subito che non erano più in città." disse. Sembrava davvero informata sulla situazione. "Ti stavo aspettando, devo entrare nel loro covo ma non ne conosco la precisa ubicazione. Speravo che tu potessi aiutarmi."
"Frena, occhi blu. Chi ti dice che voglia aiutarti?" chiese, la ragazza cominciò a tirare fuori tuttò ciò che aveva scoperto sulla banda, si girò ed ammiccò con lo sguardo "Possiamo aiutarci a vicenda."
  
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